lunedì 30 dicembre 2019

Un anno se ne va...


Un titolo che, come da tradizione, si ripete puntualmente per un post che, per ogni anno che passa, diventa sempre più difficile da scrivere. Rieccoci qui, con il cursore che lampeggia in attesa della parola giusta, le frasi che si accavallano l'una dietro l'altra, prima in testa e poi sullo schermo, come tanti soldatini in fila, in marcia verso la loro destinazione. 
È giunto il momento di tirare le somme, un appuntamento che si ripete da un po' di tempo e che richiede sempre una certa cura e attenzione.  
Ci si dovrebbe abituare al bilancio di fine anno, farsi trovare pronti con liste su liste, buoni propositi da portare a termine e obiettivi da raggiungere. Eppure, ad ogni anno che passa, nonostante mi ripeta puntualmente 'il prossimo cercherò di far così', anzi 'lo farò senz'altro', ecco che mi ritrovo a brancolare nel buio, quasi in attesa che questo lungo post si scriva da solo, come per magia.
E allora è bene armarsi di pazienza, coraggio e tanta, tanta pancia per iniziare a buttar giù qualcosa di sensato. 

Per il 2019 avevo stabilito una sorta di tabella di marcia, fatta di buoni propositi da spuntare nel corso dei mesi. Ho capito, molto presto, a conferma di quanto già sapevo, che non sono affatto una da liste, che la vita è imprevedibile e che, per quanto uno possa organizzarsi, arriva sempre lei a scombinare i nostri bei piani. 
Come dimostra il mio esiguo numero di letture, molto sotto gli standard, e la mia scarsa permanenza nella blogosfera, in questo anno uscente non sono riuscita a dedicarmi alla lettura come avrei voluto. Ho continuato ad acquistare quasi compulsivamente, certa che i miei compagni di viaggio, quelli che mi sono scelta, saranno sempre qui ad attendermi nonostante li abbia messi un tantino da parte, colpevole di non potergli prestare la giusta attenzione.
Sì, l'ingranaggio continua ad incepparsi, il famoso ingresso nell'età adulta, con i mille impegni ad essa annessi, continua a rallentarmi ma io non demordo e, benché, le letture di questo 2019 siano davvero poche, ciò non vuol dire che sia più facile stilare una lista delle mie preferite. 
Che fare, dunque? Approfittare di un escamotage che ormai utilizzo da diversi anni e presentarvi quelle che, per me, sono diventate le letture del cuore. Accanto ad ognuna un piccolo stralcio della mia recensione, per invogliarvi a dargli una possibilità, se ancora non lo aveste fatto...





"La Ferrante scandaglia con attenzione il delicato sentimento dell'amicizia che vede le due protagoniste barcamenarsi continuamente tra affetto e rivalità, amore che sfocia spesso in una specie di odio, complicità e distacco. Entra nell'animo dei suoi personaggi regalandoci delle figure intense e magnetiche. Sonda un territorio costituito dalla miriade di sfumature che caratterizzano da sempre i sentimenti e le emozioni dell'essere umano. Rimescola le carte per servire mani inaspettate laddove il destino ed il futuro sembrano ormai tracciati. Tiene incollati, col fiato sospeso, rendendoci spettatori silenziosi."








"Un romanzo impregnato di grida silenziose, un ossimoro certo, ma l'unico accostamento di parole che rende l'idea di quello che c'è da aspettarsi da questa lettura. Sono grida di sofferenza, di rammarico, di disperazione, di dolore, di vergogna, di chi chiede aiuto e di chi è preda della solitudine. Piccolo ma intenso, nonostante l'essenzialità della scrittura, offre al lettore uno sguardo vivo, attento e partecipe, velato di malinconia. Uno sguardo di cui il lettore ha bisogno per percepire il più piccolo particolare, a partire dai gesti, passando tra i diversi sentimenti che albergano nell'animo dei personaggi e finire poi alle accurate descrizioni."





lunedì 16 dicembre 2019

Recensione 'Luna nera. Libro Primo - Le città perdute' di Tiziana Triana


Tra il XVI e il XVIII secolo si diffuse, in tutto il mondo, un fenomeno conosciuto ai più con il nome di caccia alle streghe.
Facendo leva sulla superstizione, il pregiudizio, l'ignoranza e la paura, i poteri dell'epoca, spirituale e temporale, cercarono di arginare il malcontento del popolo e le richieste di maggiore libertà, da parte dello stesso, individuando in alcune figure femminili (e raramente maschili) il capro espiatorio che costituisse una giustificazione per povertà, fame, carestie e finanche guerre.


LUNA NERA. LE CITTÀ PERDUTE di Tiziana Triana │ Editore: Sonzogno │ Pagine: 527 │ Prezzo: 19,00€


Ed è proprio prendendo spunto da fatti di comprovata storicità, attingendo alla tradizione e al folklore italiano, che la Triana imbastisce una storia dalla trama solida, in cui troverà spazio anche una componente sovrannaturale, in una cornice in cui il fanatismo religioso e l'Inquisizione la fanno da padroni.
Luna nera, infatti, è il primo volume di una trilogia dalle ambientazioni tutte italiane, in cui si respira forte la tematica della stregoneria con tutti i clichè del caso, che pure sono necessari perché fortemente radicati in un fenomeno di tale portata.

La protagonista è Adelaide Bruno, da tutti ribattezzata Ade (un nome che, non a caso, dovrebbe già lasciare intendere qualcosa al lettore), una ragazzina di 16 anni che, rimasta orfana, insieme a suo fratello Valente, viene cresciuta da nonna Antalia, una sorta di guaritrice nel villaggio di Torre Rossa, a pochi chilometri da Roma. 
In seguito alla morte di Antalia, per sopravvivere e prendersi cura di suo fratello, Ade ha preso il suo posto svolgendo, nello specifico, il mestiere di levatrice. Ed è proprio questo suo lavoro che causerà la rovina della sua famiglia. Quando, dopo un parto difficile, la piccola Maddalena, figlia del capo del villaggio, viene a mancare, la colpa ricadrà inevitabilmente sulla giovane Ade, accusata di maleficio e tacciata di stregoneria.
Ha inizio così la rocambolesca fuga della protagonista che, perseguitata ed evitata al pari di un'appestata anche nel vicino villaggio di Serra, deciderà, insieme a Valente, di rifugiarsi nelle profondità del bosco, dove incontrerà una congrega di donne. Sono le Città Perdute, si sussurra pratichino la magia nera, reclutando e proteggendo ragazze che la società ha messo al bando.
A questa comunità di donne danno la caccia i Benandanti, un gruppo di uomini forti che, sostenuto dalla potente Chiesa cattolica, è stato istituito al solo scopo di liberare il territorio dalle streghe in una continua lotta tra il bene e il male.

giovedì 5 dicembre 2019

GUESS MY BOOK - Reading Challenge



"Coff coff... Squillino le trombe, rullino i tamburi, gioia e giubilo in quel di Appunti di una giovane reader. Ebbene sì, ci ricasco. Dopo anni di silenzio eccomi qui pronta a condividere insieme a tutti voi una nuova Reading Challenge e un nuovo anno di letture. A farmi compagnia altre due menti, alle quali in realtà va tutto il merito, perché si sa che due è meglio di una, ma anche in tre non si scherza mica. Ed ora è il momento di cominciare per cui tre, due, uno, azione!"


Questa è una sfida di lettura. Io, Chiara e Chicca saremo le conduttrici di questo show, ma siamo soprattutto lettrici accanite e negli anni abbiamo partecipato (e continuiamo a farlo) a diverse challenge. Per creare la nostra Reading Challenge ci siamo quindi ispirate a ciò che abbiamo provato, traendo spunto da ciò che ci piaceva maggiormente.

Lo scopo di una Challenge, secondo noi, è la sfida con sé stessi, oltre che con gli altri lettori. Non è importante solo la vincita finale, ma la gara, il provare a superare i propri limiti, uscendo magari dalla cosiddetta comfort zone. Per noi è stato così e abbiamo pensato di creare qualcosa con la stessa finalità, che sia però fattibile anche per chi non riesce a leggere quanto vorrebbe.



LA SFIDA

La Guess my Book - Reading Challenge avrà la durata di un anno, suddivisa in bimestri, e sarà così composta:

  • 24 obiettivi annuali semplici;
  • 3 obiettivi complessi per ogni bimestre;
  • 3 titoli bonus per ogni bimestre (in forma di giochini).

Gli obiettivi annuali saranno comunicati nel post d'apertura della challenge, mentre i complessi verranno svelati di volta in volta, alternativamente su questo blog e su quello delle altre conduttrici. Per quanto riguarda i 3 titoli bonus del bimestre, questi potranno essere letti indipendentemente dagli obiettivi complessi, non sarà necessario sbloccarli con un determinato numero di letture. Ovviamente si tratta di titoli da scoprire e per i quali vi verrà proposto qualche giochino (anagramma, rebus, ghigliottina, cover distorta, ecc.) che vi permetterà di indovinarli. Attenzione, potete chiedere conferma privatamente a una di noi conduttrici, ma potremo rispondervi semplicemente con sì o no, senza altri indizi.

Gli obiettivi complessi e i titoli bonus del bimestre potranno essere letti anche passato il bimestre in questione, tuttavia il punteggio risulterà dimezzato.

Non c'è un minimo di letture per "passare" al bimestre successivo, una volta iscritti alla challenge potete sempre partecipare fino alla fine.



IL PUNTEGGIO

  • Gli obiettivi semplici valgono 3 PUNTI;
  • gli obiettivi complessi valgono 6 PUNTI (3 punti in caso di dimezzamento);
  • i titoli bonus valgono 10 PUNTI (5 punti in caso di dimezzamento);
  • è possibile aggiungere 1 PUNTO per ogni lettura in più inerente i soli obiettivi semplici. Cioè, se avete già spuntato uno dei 24 obiettivi ma decidete di leggere un altro libro che soddisfi sempre il medesimo requisito, potete tranquillamente farlo ma solo per un massimo di dieci volte nel corso dell'anno (non è necessario alcun requisito specifico come il numero di letture/punti per poterlo fare).

Per sapere se un libro soddisfa o meno i criteri richiesti da un obiettivo chiedete a noi, abbiamo l'ultima parola su questo. Se siete in dubbio vi consigliamo di chiedere a noi prima di cominciare, cercheremo di rispondere sempre in pochissimo tempo.

venerdì 29 novembre 2019

Recensione 'Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri' di Daniele Germani


  COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI di Daniele Germani │ Editore: Edizioni Spartaco │ Pagine: 183 │ Prezzo: 12,00€


È il 13 maggio del 1978 quando in Italia viene approvata la legge che ha come tema gli Accertamenti e i trattamenti sanitari volontari e obbligatori. La legge, passata alla storia come Legge Basaglia, che prende il suo nome da Franco Basaglia, psichiatra e promotore della riforma psichiatrica italiana, verrà ripresa ed integrata solo pochi mesi dopo con quella che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale. 
Di fatto, però, la 180 fu la prima ed unica legge che, da una parte impose la chiusura dei manicomi, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici, dall'altra regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio andando a modernizzare l'impostazione clinica dell'assistenza psichiatrica, con l'intento di rinnovare i rapporti tra società, personale delle strutture e pazienti, riconoscendo pienamente a questi ultimi i diritti spettanti e una vita di qualità.

È prendendo spunto da questo avvenimento storico, che segna un vero e proprio punto di svolta nella lotta all'abolizione degli ospedali psichiatrici, che Germani inizia a tessere le fila di una storia malinconica e dolorosa che accompagnerà il lettore negli anfratti più oscuri della psiche umana, tra sofferenza fisica e mentale, e che lo obbligherà a riflettere sul concetto di normalità e pazzia, andando oltre il significato stereotipato, con il solo intento di coglierne il senso più vero e profondo.

I punti di riferimento per il lettore, le guide che lo accompagneranno in questo percorso di guarigione universale, sono tre personaggi. Tre anime fragili ingabbiate nel vorticoso battere e levare dei propri pensieri, impossibili da sbrogliare, preda del rammarico e di una sorta di estraneazione dalla realtà. Le loro sono tre storie che, capitolo dopo capitolo, sono destinate a correre parallelamente senza incontrarsi mai, fino al punto di rottura definitivo in cui, quel filo sotteso, che pure apparentemente le lega, verrà inesorabilmente reciso.

mercoledì 13 novembre 2019

Recensione 'Questione di Costanza' di Alessia Gazzola


Ogni volta che, un autore o un'autrice che ci piace particolarmente sceglie, consapevolmente, di abbandonare la via maestra per una secondaria, lo stato di ansia e preoccupazione è duplice. Da una parte c'è l'autore stesso che si pone mille interrogativi circa il suo salto nell'ignoto, dall'altra il lettore che, da fedelissimo, si preoccupa se resterà deluso o meno dalla nuova impresa e se riuscirà ad affezionarsi al nuovo personaggio o proverà un odio atavico nei suoi confronti (perché viene quasi spontaneo fare un paragone).
Come tutti saprete, lo scorso anno, Alessia Gazzola ha deciso, in maniera molto sofferta, di mettere in pausa (forse per sempre) il suo storico personaggio, Alice Allevi, per dedicarsi a nuovi progetti ed idee narrative. E, in effetti, oggi sono qui per parlarvi della sua nuova protagonista.


QUESTIONE DI COSTANZA di Alessia Gazzola │ Editore: Longanesi │ Pagine: 335 │ Prezzo: 18,60€


Specializzatasi in anatomia patologica da soli cinque mesi, Costanza Macallè, ventinovenne messinese, ha atteso, invano, la pubblicazione di un bando per un assegno di ricerca prima di rivolgersi a cliniche private e laboratori che l'hanno accolta calorosamente e messa alla porta, gentilmente, con la solita frase di circostanza, il consueto le faremo sapere.
Poiché si aspettava che non sarebbe stato per niente semplice trovare un lavoro a due passi da casa, ha deciso di iscriversi all'ordine dei medici di Londra, con la speranza di poter trovare un lavoro in Inghilterra e traferirvisi, in modo tale da esaudire uno dei desideri lungamente covati a partire dall'adolescenza fino ad oggi.

Nell'attesa che la broker Carrie trovi un'occasione giusta per lei che le permetta di raggiungere il tanto agognato suolo inglese, Costanza, sollecitata da sua sorella Antonietta, psicologa che vive a Verona da due anni, decide di partecipare ad un concorso per soli titoli, il cui assegno di ricerca durerà un solo anno, per portare a termine un progetto molto importante legato però alla Paleopatologia, quella branca della medicina applicata all'archeologia che studia le malattie del passato a partire da resti umani.
Ed è proprio mentre l'aereo si immerge, gradualmente, in una densa coltre grigia pronto per atterrare a Verona, che conosciamo Costanza e la sua piccola Flora, perché sì, in tutto questo, la giovane protagonista è madre di una treenne con la passione per l'altalena, il latte ed il turpiloquio, ed è sempre per lei che ha deciso di imbarcarsi in un'avventura che la vedrà fare i conti con un mondo a lei sconosciuto, e nel quale sarà difficile trovare il proprio posto, e con fatti di storia legati a Selvaggia e Biancofiore, figlie legittimate di Federico II di Svevia.

martedì 5 novembre 2019

Recensione 'Le sette dinastie' di Matteo Strukul


LE SETTE DINASTIE di Matteo Strukul │ Editore: Newton Compton │ Pagine: 524 │ Prezzo: 9,90€


Matteo Strukul torna in libreria con un romanzo che, ancora una volta, omaggia un'epoca molto cara all'autore, nonché periodo di grande fermento per tutta la penisola italica: il Rinascimento.
Mi preme evidenziare sin da subito come con Le sette dinastie, Strukul si sia davvero superato, cosa alquanto difficile considerando la bellezza dei precedenti lavori, ma a quanto pare possibile.

L'idea di base è quella di narrare le gesta delle dinastie che, in un arco temporale di circa cento anni, si avvicendarono sul suolo italico in una continua ed infinita lotta per il potere. Un lavoro dalla complessità disarmante, che prima di iniziare la lettura ha suscitato in me qualche dubbio circa la capacità di riuscire a mantenere viva l'attenzione del lettore, considerando non solo la vastità dell'argomento da affrontare, ma anche la mole di pagine che pure lo costituisce. 
Ebbene, Strukul dalla sua ha una cifra stilistica tale per cui riesce a far rivivere la Storia in maniera stupefacente, andando al di là del semplice fatterello in cui ognuno di noi è incappato durante il proprio percorso di studi. 
Tutto ciò, ovviamente, è frutto di un enorme lavoro di ricerca compiuto per fare in modo che le verità storiche si interfaccino all'arte del romanzare in maniera tale da ottenere un quadro d'insieme che, nella sua laboriosità, goda anche di un certo senso logico.

Servendosi, come già accaduto, dei cosiddetti quadri narrativi che abbracciano epoche e luoghi differenti, l'autore ripercorre un arco temporale che a partire dal 1427, con la Battaglia di Maclodio, si spinge fino al 1476. La penisola italica dilaniata da guerre, intrighi e tradimenti è governata da sovrani avidi e meschini che si guardano bene dall'infangare i propri abiti sul campo di battaglia e demandano ai comandanti dei loro eserciti il compito di soddisfare le loro voglie e ambizioni. Sono gli anni in cui imperano i costanti cambi di fazione motivo per cui è facile ritrovarsi a combattere quelli che fino al giorno prima figuravano come alleati.
Sette le dinastie e sei le città coinvolte: i Visconti-Sforza a Milano; i Condulmer a Venezia; gli Estensi a Ferrara; i Medici a Firenze; i Colonna a Roma; gli Aragonesi a Napoli.
Ognuna di loro ha la sua storia che, inevitabilmente, si intreccerà con quella delle altre in un continuo rovesciamento di fronti e alleanze.

lunedì 21 ottobre 2019

Recensione 'Non perdiamoci di vista' di Federica Bosco


Secondo romanzo che leggo della Bosco, tornata in libreria per Garzanti all'inizio di ottobre. Ero rimasta piacevolmente colpita da Ci vediamo un giorno di questi, pubblicato qualche anno fa, tanto da decidere di riprovarci con quest'ultimo lavoro, attratta dalla bellissima copertina e da un titolo che lascia intuire già qualcosina.


NON PERDIAMOCI DI VISTA di Federica Bosco │ Editore: Garzanti │ Pagine: 290 │ Prezzo: 17,90€


Non perdiamoci di vista è uno spaccato quanto mai realistico di più generazioni a confronto, tra le quali però prevale, più di ogni altra, quella di chi è cresciuto negli anni '80 con "...un sacco di speranza negli occhi, la musica nelle orecchie e il desiderio di un amore che durasse per sempre..." e che si ritrova a fare i conti con sogni e tramonti mancati. 
È la generazione di Betta, la protagonista, e della variegata combriccola di amici che, nel mezzo del cammino della loro vita, si ritrova a fare bilanci, con quella sensazione di essersi miseramente schiantati al suolo, perdenti, stanchi e falliti. Sono quelli che credono di poter ingannare lo scorrere del tempo, continuando a comportarsi come se avessero ancora tutta la vita davanti, ricorrendo a toy boy, palestre e ritocchini col botox.

Di contro altre due generazioni con cui fare i conti. Da un lato quella di Leontine, la mamma di Betta, una donna autoritaria e solida all'apparenza, ma dal cuore tenero, appartenente a quella schiera di donne e uomini che affronta i cambiamenti con naturalezza e autenticità, indossando rughe ed acciacchi con sorriso e accettazione.
Dall'altro, la generazione dei figli di Betta, Vittoria e Francesco, per nulla pronta ad accettare un no, incapace di considerare i propri genitori come figure di riferimento da imitare o quantomeno rispettare e più preoccupati dai social e dal numero dei like che persi con il naso per aria, a fantasticare del proprio futuro. Una nuova generazione altamente tecnologica ed intuitiva, sì, ma dal cuore fragile e delicato.

martedì 8 ottobre 2019

Recensione 'Io sono la bestia' di Andrea Donaera


IO SONO LA BESTIA di Andrea Donaera │ Editore: NN Editore │ Pagine: 227 │ Prezzo: 16,00€


Anni '90. Gallipoli. Di Michele Trevi, detto Maradona, non resta che un volo dal settimo piano, una chiazza del suo sangue rappreso sull'asfalto, un quaderno di poesie e una famiglia che è come una specie di presepe con le statuine rotte.
La causa del suicidio sembrerebbe un amore non corrisposto, quello per Nicole, la ragazza che, all'entrata della scuola, ha osato deriderlo. 
Suo padre, Mimì, è folle di dolore e non riesce a darsi pace per la morte del figlio. Ma Mimì non è un genitore come gli altri, non è nemmeno tanto esemplare. Egli, infatti, è il boss della Sacra Corona Unita, un'organizzazione criminale pugliese a stampo mafioso, e come tale conosce un unico modo che gli permetta di elaborare il lutto ed ottenere giustizia: vendicarsi.

Poco fuori da Gallipoli, dove il mare sembra non esistere, c'è un fazzoletto di terra rossa, brulla, un muretto a secco di cui non si intravede né l'inizio, né la fine e file di ulivi a perdita d'occhio. Su questa terra, fatta di cadaveri, sorge una casa con un'unica finestrella. 
È in questa cascina sperduta che, da ormai novanta giorni, è recluso Veli, il fidanzato di Arianna, sorella di Michele e figlia di Mimì, ed è sempre in questa cascina che gli scagnozzi del boss conducono la stessa Nicole.

domenica 6 ottobre 2019

Sneak Peek Ottobre 2019!



Buona domenica lettori! La prima settimana di Ottobre è quasi giunta al termine e, finalmente, sembrerebbe essere arrivato anche l'Autunno, una delle stagioni che amo particolarmente. Questo è il periodo in cui riesco a dedicarmi maggiormente alla lettura (aspetto solo di accendere il caminetto e l'idilliaco quadretto sarà completo) motivo per cui ho fatto incetta di romanzi di cui presto vi parlerò.
Ma, come saprete, è anche necessario restare al passo con le nuove uscite e dunque eccoci qui pronti per il nostro consueto giretto virtuale in libreria.
Come sempre si tratta di una mia, personalissima, selezione che spero possa soddisfare anche il vostro gusto. Mettetevi comodi e, soprattutto, recuperate carta e penna!






UNA STORIA PRIVATA
- Carla Maria Russo -
In libreria dall'1 Ottobre



ilano, 1932. La vita di Pietro Morando, segnata dalle feroci liti tra il padre e la madre, lontani nell'età come negli ideali, cambia in meglio quando, nel caseggiato popolare del Ticinese in cui si è trasferito insieme ai suoi, incontra la famiglia Ronchi. Tutti comunisti, genitori e figli, solidali l'un l'altro e impegnati nella lotta contro il fascismo. Sono loro, in particolare i suoi coetanei Giovanni ed Ettore, che lo introducono nel mondo della lotta clandestina, delle imprese rischiose e delle fughe dalla polizia, loro a offrirgli una casa e una famiglia quando la madre fugge con un altro uomo, loro a fargli incontrare Lucia, la donna che amerà sempre. Ma essere considerato dai Ronchi come un fratello non basterà a distoglierlo dal progetto che ha concepito. Milano, 2008 . Emanuele Morando ha sempre amato il padre, benché diverso da lui e lontano dai suoi valori, troppo concentrato sul denaro e sull'impero immobiliare creato negli anni dell'immediato dopoguerra. Per questo, quando, dopo la morte del genitore, si accinge a mettere ordine fra le sue carte, si imbatte in scoperte che lo turbano profondamente, perché sembrano non coincidere in nulla con la storia che Pietro Morando ha sempre raccontato. Determinato a fare chiarezza, Emanuele ricostruirà la vita di suo padre durante gli anni del fascismo e si vedrà costretto a confrontarsi con rivelazioni sconvolgenti, legate a una famiglia mai nominata prima, i Ronchi, che getteranno una luce sinistra sul passato di Pietro Morando e condizioneranno il futuro di Emanuele.







LE SORELLE FIELD
- Dorothy Whipple -
In libreria dal 3 Ottobre



Tre sorelle e tre temperamenti differenti, le loro vite a cavallo tra le due guerre mondiali e i loro diversissimi destini inesorabilmente legati ai matrimoni a cui vanno incontro. Lucy, la maggiore, costretta dalla precoce morte della madre a farsi carico del padre e delle sorelle e a rinunciare pertanto a frequentare Oxford, sposa William, un uomo rispettoso e amichevole, con il quale conduce una vita serena anche se senza figli. Vera, giovane di rara bellezza, egocentrica ed egoista, si sposa con l'adorante ma noiosissimo Brian e avrà dei figli, ma sempre sentendosi superiore e libera di fare ciò che vuole. Charlotte, descritta decenni prima che l'espressione diventasse di moda come una donna che ama troppo, sposa Geoffrey, un uomo perennemente insoddisfatto che presto si trasforma in un dittatore domestico e che la cambia da ragazza ingenua e vivace a donna profondamente infelice. Mentre gli anni passano, il contatto tra le tre donne si fa più rarefatto, ma il legame profondo creato durante l'infanzia rimane. Sorgono problemi, alcuni terribili, e mentre ciascuna desidera aiutare l'altra, tutte e tre riconoscono la necessità di vivere e affrontare il proprio destino e le proprie scelte. Alla fine Lucy, sebbene incapace di salvare Charlotte da Geoffrey e Vera da se stessa, troverà la propria missione nell'aiuto che saprà dare ai nipoti.

mercoledì 25 settembre 2019

Recensione 'Royal Wedding: dalla regina Vittoria al principe Harry, i matrimoni che hanno creato il mito della monarchia inglese' di Marina Minelli


Affascinata dalle famiglie reali, in generale, e cresciuta con il mito della Principessa Elisabetta di Baviera, conosciuta ai più con il diminutivo di Sissi, e di Anastasia Romanov, a cui si aggiunge una nonna che ama collezionare ritagli di giornale che ritraggono le royal bride nel giorno più importante della loro vita (perché, a suo dire, potrei forse prendere spunto un giorno, chissà!), ho deciso di dare fiducia ad una email ricevuta, non proprio per caso, questa estate.
Io, che di solito, sono molto diffidente verso le varie proposte che giungono nella mia casella di posta, appartenendo spesso a generi letterari che non sono propriamente di mio gradimento, sono rimasta affascinata dal mondo che gravita attorno alla figura di Marina Minelli e, soprattutto, dal suo immane bagaglio di conoscenze. Ma andiamo con ordine...


ROYAL WEDDING: DALLA REGINA VITTORIA AL PRINCIPE HARRY di Marina Minelli │ Pagine: 370 │ Prezzo: 22,88€


Laureata in Storia Moderna a Bologna e, per una serie di anni, giornalista di diverse testate, Marina Minelli può essere considerata una vera e propria esperta di famiglie reali europee tanto che, nel 2009, ha deciso di creare un suo blog, altezzareale.com, che è il primo e unico sito italiano dedicato ai reali di ieri e di oggi e che è davvero ricco in quanto a materiale, sia scritto che fotografico.
Questa passione è sfociata anche nella pubblicazione di diversi libri, tra cui l'ultimissimo di cui sto per parlarvi.

Royal Wedding non è un romanzo e nemmeno un saggio, piuttosto lo si può definire un testo divulgativo incentrato sui matrimoni dei sovrani inglesi negli ultimi due secoli. A partire dalla regina Vittoria fino ad arrivare al principe Harry, il lettore sarà chiamato a partecipare a ben quattordici matrimoni, fra riti immutabili e grandi innovazioni.
Oggi come oggi, nell'era dei social, la spettacolarizzazione di un evento del genere rappresenta la normalità. I matrimoni reali hanno riscosso una risonanza mediatica tale da raggiungere milioni di spettatori in tutto il mondo e farli sentire partecipi di un giorno tanto importante come se fossero al fianco degli invitati, durante la cerimonia, o degli stessi sposi, durante i preparativi.
Le origini di questa spettacolarizzazione, in verità, risalgono al febbraio del 1840 quando la regina Vittoria, prossima alle nozze con il suo Alberto, intuisce le potenzialità di quella che, almeno fino a quel momento, era stata considerata sempre e solo una celebrazione intima e privata, decidendo di trasformarla in un evento strategico sia per la monarchia che per il regno. Un grande momento celebrativo e di promozione il cui scopo è quello di distrarre i sudditi dagli eventi dell'epoca. 
È alla regina Vittoria che si deve l'introduzione dell'abito bianco riccamente decorato con pizzi e merletti di produzione inglese; è sempre a lei che si devono le cronache dettagliate di un evento tanto importante, a cui far seguire i ritratti dei giovani sposi che vengono diffusi con ogni mezzo disponibile per l'epoca. 
Da quel momento in poi i matrimoni reali diventano il mezzo attraverso cui non solo rinsaldare il popolo alla monarchia ma anche far girare l'economia, il turismo e il commercio di una nazione che risente profondamente dell'influenza di tali eventi che, nel corso degli anni, si arricchiscono sempre di nuovi dettagli dalle fotografie alla radiocronaca, fino alle più recenti trasmissioni in mondovisione.

mercoledì 11 settembre 2019

Recensione 'L'interprete' di Annette Hess


1963, nel mese di dicembre ha inizio quello che è conosciuto ai più come il Processo di Francoforte Auschwitz. Conclusosi poi, nell'agosto del 1965, rappresentò il più grande procedimento giudiziario nella storia tedesca e fu anche il primo a svolgersi dinanzi ad una corte che avrebbe valutato i crimini dell'Olocausto, sensibilizzando l'opinione pubblica nei confronti dei reati del nazismo perpetrati contro gli ebrei e le altre popolazioni perseguitate. 
Ventidue gli imputati accusati delle atrocità commesse nel campo di concentramento di Auschwitz, tra il 1940 e il 1945, fra cui diversi membri della Gestapo e personale medico. Oltre 350 i testimoni chiamati a deporre. Milioni gli echi delle voci delle vittime.

L'INTERPRETE di Annette Hess │ Editore: Neri Pozza │ Pagine: 314 │ Prezzo: 18,00€


È partendo da questo evento storico tanto importante, che costituisce il filo conduttore delle diverse parti che vanno a costituire il romanzo nella sua totalità, che la Hess imbastisce un narrato dalla trama solida e più che plausibile, in cui verità storiche e vicende personali, ed intime, della protagonista si intrecciano alla perfezione, in un continuum di avvenimenti che tengono il lettore ancorato ad una storia potente e reale nella sua disumanità.

L'interprete a cui si fa riferimento già nel titolo del romanzo è la tedesca Eva Bruhns. Traduttrice dal polacco, Eva, che fino a quel momento si è occupata solo ed esclusivamente di cause legali per risarcimento danni, contratti e faccende economiche, viene chiamata in tutta fretta per una traduzione, dato che un problema con il visto non ha permesso all'interprete incaricato di essere presente.
È a questo punto che la giovane protagonista entra in contatto con una realtà inimmaginabile. Josef Gabor, l'anziano polacco a cui deve fare da interprete, inizia a parlare di prigionieri asfissiati dal gas, baracche e campi di reclusione.
Turbata dall'avvenimento e completamente ignara di fatti tanto gravi appartenenti ad una delle pagine più crudeli della storia tedesca, Eva, contro il volere dei familiari e del fidanzato, accetta l'incarico di traduttrice ufficiale dal polacco, che la vedrà in prima linea al banco dei testimoni durante il processo di Francoforte.

Ha inizio così il racconto lucido ed efficace di quelle che possono essere considerate, a tutti gli effetti, delle verità disturbanti. La Hess non solo riesce a sviscerare con grande maestria delle tematiche tanto delicate, che hanno come focus principale la relazione tra i cittadini tedeschi e quanto avvenuto sotto l'egida del nazismo durante il Secondo Conflitto Mondiale, ma correda di un peso specifico i diversi sentimenti che albergano l'animo delle persone coinvolte. L'estraneità iniziale lascia il passo allo sgomento e all'incredulità. Diventa difficile scontrarsi con una realtà che, via via, si trasforma sempre più in verità.

sabato 7 settembre 2019

Sneak Peek Settembre 2019!



Buon sabato lettori! Il fine settimana è alle porte e, mentre cerco di recuperare un paio di recensioni arretrate, in modo da potervene parlare nelle prossime settimane, vi lascio il consueto post dedicato alle uscite del mese. Settembre è molto interessante per quanto riguarda i nuovi titoli che potrete trovare in libreria (per la verità anche Ottobre, visto che ho già adocchiato un po' di romanzi che voglio assolutamente leggere!). Come sempre si tratta di una mia, personalissima, selezione che spero possa soddisfare anche il vostro gusto. Mettetevi comodi e, soprattutto, recuperate carta e penna!






UN DOLORE COSÌ DOLCE
- David Nicholls -
In libreria dal 2 Settembre



È l'estate del 1997 a Londra, l'estate del New Labour, della morte di Lady Diana e della fine della scuola per Charlie Lewis. Cinque anni terminati in un batter d'occhio e suggellati dall'immancabile ballo nella palestra della scuola, coi professori alla consolle che azzardano persino Relax dei Frankie Goes to Hollywood o Girls and Boys dei Blur, i ragazzi che si dimenano selvaggiamente e le ragazze che ancheggiano con malizia. Cinque anni in cui Charlie Lewis si è distinto per non essersi mai distinto in nulla. Né bullo né mansueto, né secchione né ribelle, né amato né odiato, insomma uno di quei ragazzi che, a guardarli nella foto di fine scuola, si stenta a ricordarli, poiché non sono associati ad alcun aneddoto, scandalo o grande impresa. Ora, però, per Charlie è giunta l'ora di definire la propria personalità, il che alla sua età è come cambiare il modo di vestire e il taglio dei capelli. Un'impresa di non poco conto, visto che, dopo aver cominciato a lavorare in nero alla cassa di una stazione di servizio per circa dodici ore la settimana, Charlie non sa che farsene di quella lunga estate. Per giunta, a casa le cose non vanno per niente bene. Sua madre se ne è andata e suo padre, un uomo mite, cade spesso preda della malinconia. Un giorno, il giovane Lewis afferra Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut, scelto giusto perché c'è la parola mattatoio nel titolo, e se ne va a leggere su un prato vicino casa. Qualche pagina letta e poi si addormenta all'aria aperta, per svegliarsi qualche tempo dopo intontito dal sole e dalla meravigliosa visione di una ragazza dalla carnagione pallida e i capelli neri. È Frances Fisher, detta Fran. Viene dalla Chatsborne, una scuola per ricchi che se la tirano da artisti e indossano vestiti a fiori vintage e magliette che si stampano da soli. Fran fa parte della cooperativa del Bardo, un gruppo teatrale di ragazzi come lei che vogliono mettere in scena «una storia di bande rivali e di violenza, di pregiudizio e amore»: Romeo e Giulietta di Shakespeare. Charlie non è felice né indaffarato, e dunque si innamora perdutamente di Fran. Per stare con lei, tuttavia, deve affrontare una sfida improba: entrare a far parte della compagnia diretta da un tipo paffuto e con gli occhioni da King Charles Spaniel.







È COSÌ CHE SI FA
- Giulia Rossi -
In libreria dal 5 Settembre



Se chiedessimo al professor Federico Gastaldi quando tutto è cominciato, risponderebbe d'istinto: «Quel pomeriggio d'ottobre. Proprio nel momento in cui mia moglie aveva più bisogno di me, io ero fuori casa, avevo altro per la testa, e non ho nemmeno sentito il telefonino che squillava a vuoto. Da allora, mi è andato tutto storto, e io ho commesso fin troppi sbagli...» Questo romanzo, invece, inizia qualche mese dopo, una mattina di maggio, quando a scuola - un liceo classico di una cittadina di provincia - viene trovato un biglietto anonimo che subito viene fotografato e condiviso sulle chat di WhatsApp. È una confessione, uno sfogo, forse una lettera d'addio. L'autore è di sicuro uno studente, ma chi? L'ultimo a sapere dell'accaduto è come al solito Federico, che tornato a casa si accorge di avere il telefono pieno di notifiche. Legge i messaggi allarmati dei colleghi, infila la mano nella tasca dei pantaloni e impreca... Ha perso quello stupido biglietto, scritto di getto all'alba, e proprio nei corridoi della scuola! Nel giro di un paio di giorni, il biglietto diventa virale su Facebook e la storia monta a tal punto da interessare persino giornali e televisione. Ma un risvolto positivo in questa faccenda c'è. Mentre è freneticamente impegnato a proteggere la sua vita privata dalla curiosità dei social, Federico è finalmente costretto ad affrontare tutto ciò che è accaduto da quel famoso pomeriggio di ottobre a quella mattina di maggio. E così anche noi lettori, rivelazione dopo rivelazione, impareremo a conoscere davvero Federico, un brav'uomo che si è scoperto fin troppo fragile, al punto da commettere un ultimo, imperdonabile errore. Vittoria, una moglie allo stesso tempo presente e assente. E Matilde, una studentessa diversa dalle altre: testarda, intelligente e... innamorata. E assieme a loro ci renderemo conto che non c'è più posto per alibi, bugie e scorciatoie. Perché tutti noi sbagliamo nella vita, l'importante è trovare il modo giusto di riscattarci.

martedì 3 settembre 2019

Recensione 'Morte di un giovane di belle speranze' di Jessica Fellowes


Dopo una lunga e rigenerante pausa estiva torno sul blog a parlarvi di libri, e lo faccio con un romanzo che avrei dovuto leggere da tantissimo tempo, ma che appartiene ad un genere letterario a cui mi piace dare spazio soprattutto in estate. Si tratta del secondo volume del ciclo di romanzi che va sotto il nome de "I delitti Mitford".

MORTE DI UN GIOVANE DI BELLE SPERANZE di Jessica Fellowes │ Editore: Neri Pozza │ Pagine: 359 │ Prezzo: 18,00€


Jessica Fellowes è sinonimo di garanzia e, come forse saprete se avete letto la recensione de L'assassinio di Florence Nightingale Shore, ha dato il via ad un progetto molto interessante: scrivere una serie di gialli, ben sei volumi, in cui a giocare un ruolo essenziale nella risoluzione dei diversi casi saranno proprio le famigerate sorelle Mitford.
Infatti, anche in questo secondo capitolo, intitolato Morte di un giovane di belle speranze (che, per inciso, ho continuato a leggere "di una giovane" salvo poi scoprire che a morire fosse, in realtà, un uomo), oltre alla maggiore delle sorelle, Nancy, che abbiamo già conosciuto in precedenza, ci imbattiamo nella secondogenita, Pamela, detta Donna.

Temporalmente parlando sono trascorsi ben cinque anni dai precedenti avvenimenti. Siamo, infatti, nel 1925 e Pamela si appresta a varcare la soglia dei diciotto anni. Ad organizzarle la festa di compleanno, nonché di debutto in società, ci pensa sua sorella Nancy che, conoscendo la "gente giusta", quella che conta, inviterà un nutrito ed eterogeneo gruppo di amici londinesi.
Alice Diamond
Sono quelli che la stampa scandalistica inglese ha soprannominato "giovani aristocratici scapestrati" per via delle loro frequentazioni e per le grandiose feste in maschera, con annessa caccia al tesoro, che sono soliti organizzare.
Ed in effetti, durante i festeggiamenti presso Ashtall Manor, residenza della famiglia Mitford, nel cimitero di fianco alla dimora, si perpetra l'omicidio del giovane e arrogante Adrian Curtis, il cui cadavere viene rinvenuto dalla cameriera personale di sua sorella, Dulcie Long. Come la vita stessa le ha insegnato, le prime ad essere sospettate sono proprio le cameriere ed infatti Dulcie viene accusata dell'omicidio, poiché in possesso del movente giusto, e incarcerata.
Louise Cannon, cameriera addetta alla nursery per la famiglia Mitford, crede fermamente nell'innocenza di Dulcie ed è per questo che inizia la sua personalissima indagine, affiancata da Nancy e Pamela a cui, in un secondo momento si unirà anche Guy Sullivan.
Guy non è più un semplice agente della polizia ferroviaria, ma è diventato sergente di quella metropolitana della città di Londra e, per far colpo sul capo, si offre volontario per catturare una pericolosa criminale, Alice Diamond, e la sua banda, specializzata in furti, che si scoprirà avere dei legami con la stessa Dulcie.

giovedì 25 luglio 2019

Recensione 'Come tanti piccoli ricordi' di Mattia Bertoldi


  COME TANTI PICCOLI RICORDI di Mattia Bertoldi │ Editore: Tre60 │ Pagine: 295 │ Prezzo: 16,80€


Classico esempio di come la semplicità ripaghi, Come tanti piccoli ricordi è un romanzo che, grazie alla limpidezza della storia e alla naturalezza della prosa, è in grado di mirare al cuore del lettore colpendo il bersaglio in pieno centro.

Bertoldi, con delicatezza ed attenta compostezza, racconta una sfumatura molto particolare dell'esistenza umana: la perdita della memoria. 
Per farlo si serve di Manlio, un tipo all'antica proprio come il nome, ereditato da suo nonno, e che di mestiere fa proprio l'assistente per la memoria. Cosa vorrà mai dire? 
Ecco, Manlio si prende cura di quei pazienti che hanno una certa facilità a dimenticare, insegnandogli a parlare un nuovo linguaggio in cui conta l'importanza dei gesti, il contatto e la regolarità di piccoli momenti quotidiani che possono incidere sul corso delle giornate rendendole buone o cattive a seconda dei casi. Compito di Manlio è anche quello di relazionarsi con i parenti, coloro che vivendo a stretto contatto con queste mancanze sviluppano un senso di intolleranza, esasperazione, e frustrazione di fronte all'assenza di miglioramenti e coloro che, ancorati ad una forma di autoinganno e di non accettazione della realtà, sono fermamente convinti che la memoria, prima o poi, ritornerà.

lunedì 15 luglio 2019

Recensione 'La malalegna' di Rosa Ventrella


LA MALALEGNA di Rosa Ventrella │ Editore: Mondadori │ Pagine: 269 │ Prezzo: 18,00€


Romanzo familiare dalla prosa scorrevole e altamente evocativa che scandaglia l'imprescindibilità dei legami di sangue, che non si possono né spezzare né tantomeno dimenticare, La malalegna, ambientato nella mia Puglia, è un vero e proprio viaggio nei diversi sentimenti ed emozioni che definiscono la natura umana in quanto tale, indugiando in maniera sensibile e delicata sulla durezza della vita, quella fatta di scuorno e malalegna, ovvero vergogna e maldicenze. 

Tra i vicoli di chianche, squallidi e tortuosi, costeggiati da case talmente vicine che è possibile annusare gli aromi di sugo della dirimpettaia all'ora di pranzo o stendere le lenzuola da un capo all'altro degli edifici, passando per i campi ispidi, i boschi di lecci e le montagnole di terra imbottite di rovi, in un territorio di lupi, briganti e masciare, si perde la voce narrante di una Teresa ormai adulta che, richiamata nel paese natio, ripercorre insieme al lettore le strade della propria memoria, di un passato perduto e mai dimenticato e del rapporto con sua sorella minore, Angelina.

Figlie di braccianti, nate e cresciute a Copertino, alla fine degli anni Trenta, in una casa con un'unica stanza, divisa in due da una cortina che serviva a separare il sonno dalla veglia, Teresa e Angelina non potrebbero essere più diverse, sia per carattere che per bellezza: incompresa, taciturna e schiva la prima, quanto sicura, impertinente e vitale è la seconda. 
Teresa trascorre le sue giornate senza impeto, in preda a finali senza lusinghe, capelli senza garbo e con la continua certezza di non riuscire ad afferrare le parole giuste attraverso cui potersi esprimere, al punto tale da preferire il silenzio. Teresa si sente a proprio agio solo nell'ordine misurato stabilito dalla sua mania di contare qualsiasi cosa: il numero di passi, quello delle stelle, quello delle formiche che, in fila indiana, raccolgono i resti di cibo nel cortile. I numeri in successione la rassicurano perché definiscono il contorno delle cose. 
Al contrario Angelina, con il suo disprezzo per il mondo, sogna di valicarli quei confini, quelle leggi che la vorrebbero vedere piegata come tutte le altre donne del paese. In lei alberga il desiderio dell'altrove, che la opprime rendendola inquieta ma, al contempo, viva. Il desiderio di scambiare il fango e la ferocia che risiedono nei vichi della sua terra con le cose belle della vita, grazie anche alla sua fervida immaginazione e ai libri nei quali ama perdersi.

lunedì 8 luglio 2019

Recensione 'Jalna' di Mazo de la Roche


Primo volume di una serie che, almeno in lingua originale, ne conta ben sedici, Jalna è il romanzo apripista di quelle che sono anche conosciute come The Whiteoak Chronicles, ovvero le Cronache dei Whiteoak.
Una grande saga familiare che, pubblicata sul finire degli anni '20 del Novecento, copre un arco temporale narrativo di ben cento anni, raccontando la storia di tre generazioni di Whiteoak.


  JALNA di Mazo de la Roche │ Editore: Fazi │ Pagine: 381 │ Prezzo: 18,00€


Jalna non è solo il titolo del primo romanzo della serie, ma è anche il nome della grande tenuta, costruita nell'Ontario, in Canada, in onore dell'omonima città indiana in cui si erano conosciuti i due capostipiti della famiglia, ovvero Philip Whiteoak e sua moglie Adeline Court. 
Come un frutto maturo immerso nella luce dorata del pomeriggio, avvolto in un rosso manto di vite vergine e circondato da prati appena tosati e dal profumo dei frutteti, l'antica casa padronale diventa il teatro in cui si esibiscono gli attori principali dell'intera vicenda, la famiglia Whiteoak.

A tirare le redini è l'indomita nonna Adeline. Prossima al secolo, Adeline è una donna dalla feroce maestosità che dà l'impressione di aver vissuto una giovinezza fitta di intrighi, amanti e duelli, ma al contempo desiderosa dell'affetto di figli e nipoti e di una buona dose di pietanze da gustare nelle diverse ore della giornata. C'è, poi, il capofamiglia, Renny, inscalfibile, arrogante, irremovibile e apparentemente insensibile; Finch col suo strisciante senso di inferiorità e impotenza, rispetto al resto della famiglia, dal quale fugge solo attraverso la musica; Eden, impacciato e riservato, aggrappato alla sua delicata sensibilità di poeta; il birbante Wakefield, fratello minore, scaltro e furbo come pochi; gli zii Ernest e Nicholas; la sorella maggiore Meg, che ancora immagina un Maurice malinconico e intento a rimuginare sul fidanzamento annullato; lo sventato Pears. Per non contare poi due estranee, Pheasant, figlia illegittima del vicino, e Alayne, americana in carriera, due donne che, con il loro arrivo, andranno a scombussolare l'equilibrio familiare già precario.

lunedì 1 luglio 2019

Monthly Recap Maggio - Giugno!



Buongiorno lettori e ben approdati nel mio angolino. Oggi è tempo di riepilogo e, come annunciato già nello scorso appuntamento, facciamo il punto doppio, ovvero per i mesi di Maggio e Giugno.

Per prima cosa vorrei rassicurarvi sulla situazione pseudoblocco del lettore. Ne sono uscita, come forse avrete notato, ma ho comunque deciso di adattare la lettura alle mie esigenze, senza strafare, dedicandole un po' meno tempo del solito e scegliendo in maniera più oculata cosa leggere e cosa no.
Essendo giunti a metà anno sarebbe anche opportuno riguardare la lista dei buoni propositi stilata all'inizio di questo 2019 ma, in tutta sincerità, mi sono resa conto di aver rispettato solo un paio di punti. Tuttavia c'è tempo fino alla fine di questo anno per cui direi di bypassare la questione almeno per il momento.

Ma ora veniamo a noi. Nei due mesi appena trascorsi ho letto diversi romanzi. Alcuni hanno lasciato il segno più di altri e di qualcuno non ho sentito l'esigenza di parlarne sul blog (come ad esempio "La mennulara" di Simonetta Agnello Hornby che, a dirvi la verità, non mi ha particolarmente colpita).
Come sempre, cliccando sulle immagini sarete reindirizzati alla mia recensione...

https://appuntidiunagiovanereader.blogspot.com/2019/05/recensione-figlie-di-una-nuova-era-di.html
Letto dal 27/04 al 9/05
☆☆☆☆

https://appuntidiunagiovanereader.blogspot.com/2019/06/recensione-se-i-pesci-guardassero-le.html
Letto dall' 11/05 al 30/05
☆☆☆☆

https://appuntidiunagiovanereader.blogspot.com/2019/06/recensione-un-letto-per-due-di-beth.html
Letto dal 7/06 al 9/06
☆☆☆ e mezzo

https://appuntidiunagiovanereader.blogspot.com/2019/06/recensione-tavolo-numero-sette-di.html
Letto dal 10/06 al 12/06
☆☆☆☆

https://appuntidiunagiovanereader.blogspot.com/2019/06/recensione-la-volonta-del-male-di-dan.html
Letto dal 16/06 al 27/06
☆☆☆
☆ e mezzo
 

giovedì 27 giugno 2019

Recensione 'La volontà del male' di Dan Chaon


LA VOLONTÀ DEL MALE di Dan Chaon │ Editore: NNE │ Pagine: 474 │ Prezzo: 20,00€


Un'antologia di cose banali la vita di Dustin Tillman, quarantunenne psicologo, sposato e con due figli. Una routine che si ripete sempre uguale, quotidianamente: andare in ufficio, tornare a casa, ascoltare la radio, controllare l'email e rispondere, fare la spesa, guardare la tv, leggere libri e aiutare i ragazzi con i compiti. Tanti piccoli dettagli, che costituiscono le unità di misura in base alle quali scandire e tenere sotto controllo la sua stessa esistenza, che verranno scombussolati da una telefonata dal contenuto inaspettato: suo fratello adottivo Rusty, accusato dell'omicidio dei suoi genitori e degli zii, avvenuto nell'estate del 1978, e condannato all'ergastolo, è stato rilasciato a seguito della caduta di tutte le accuse. 
E mentre il cervello cerca di metabolizzare la notizia e i ricordi del passato riaffiorano, lo stesso Dustin, coinvolto da un suo paziente, nonché ex poliziotto in congedo, si ritroverà ad indagare su una serie di morti per annegamento che, in una combinazione di date, luoghi e modalità, sembrano ripetersi ciclicamente nel presente.

Definito dalla stessa traduttrice, nelle note finali, un romanzo labirinto, La volontà del male è in grado di trascinare il lettore nel vertiginoso incedere della narrazione alternando presente e passato o, meglio ancora, dipanandoli quasi parallelamente.

domenica 16 giugno 2019

Sneak Peek Giugno 2019!



Buona domenica lettori e benvenuti nel mio angolino. Come procede la situazione caldo? Qui da me si boccheggia e secondo le previsioni metereologiche questo clima persisterà anche nei giorni a venire. Per me che non amo l'estate è una grande sofferenza per cui non so come resisterò, se consideriamo che siamo soltanto a giugno. E parlando proprio del mese attuale, oggi sono qui per il nostro giretto virtuale in libreria, ormai divenuto una consuetudine. Devo ammettere che questa volta è stato un po' più semplice del solito selezionare alcuni titoli tra le nuove uscite. Intanto mettetevi comodi così che io possa cominciare...






È ORA DI RIACCENDERE LE STELLE
- Virginie Grimaldi -
In libreria dal 4 Giugno



Anna, trentasette anni, è sul punto di soccombere sotto il peso del lavoro e dei debiti e osserva la vita scorrerle davanti come se non le appartenesse. Proprio come le sue figlie, che incrocia ogni giorno solo per il tempo di una frettolosa colazione. Lily, dall'alto dei suoi dodici anni, non nutre grande simpatia per il genere umano: preferisce gli animali, e in particolare il topo che ha adottato e a cui ha messo il nome del padre perché, come ogni ratto che si rispetti, anche lui ha abbandonato la nave. A diciassette anni Chloé ha già detto addio ai propri sogni, e sa che presto dovrà darsi da fare per aiutare la madre. Ma l'atteggiamento da dura è solo una maschera che si scioglie ogni volta che un ragazzo le dimostra un minimo di tenerezza, fosse anche solo per approfittare di lei. Il giorno in cui tutto le crolla addosso, Anna si rende conto di essere sul punto di perdere ciò che ha di più caro al mondo e per cui ha sopportato fatiche e frustrazioni: le sue figlie. Superando paure e attacchi di panico, prende quindi una decisione folle e spericolata: carica le ragazze in camper e parte per un viaggio on the road verso Capo Nord. È l'inizio di un'avventura piena di sorprese esilaranti e incontri commoventi, un corpo a corpo che vedrà madre e figlie scontrarsi sul presente e confrontarsi sui segreti del passato, per poi imparare a conoscersi e ad ascoltarsi. Un'esperienza che le cambierà profondamente, lasciandole senza fiato. Proprio come l'aurora boreale.







TRA DI NOI UNA VITA INTERA
- Melanie Levensohn -
In libreria dal 6 Giugno



Parigi, 1940. Judith, giovane studentessa ebrea, è minacciata dall’occupazione nazista ed è ormai costretta a vivere in clandestinità. Insieme al fidanzato Christian, figlio di un ricco banchiere, progetta una fuga in Svizzera ma, a poche ore dalla partenza, il suo nascondiglio viene scoperto e lei deportata. Da allora non si sa più nulla di lei. Montreal, 1982. Jacobina non ha mai avuto un buon rapporto con il padre e sono decenni che vive a Washington, ma adesso il padre è in punto di morte e le ha chiesto di andare al suo capezzale per farsi fare una promessa solenne: Jacobina deve impegnarsi a cercare Judith, una sorellastra di cui lei ignorava l’esistenza e che il padre ha visto per l’ultima volta a Parigi prima della guerra e prima di abbandonare la Francia per rifarsi una vita in Romania. Washington, 2006. Béatrice, parigina, lavora alla Banca Mondiale e si è trasferita da poco negli Stati Uniti. Nonostante il lavoro massacrante, Béatrice opera anche come volontaria in un centro di assistenza. Le viene affidata una signora anziana, Jacobina, che vive da sola e che non sembra provare alcuna simpatia per chi la assiste: ma quando scopre di avere di fronte una ragazza francese decide di mantenere finalmente la promessa fatta al padre e le chiede di aiutarla a trovare notizie della sorella mai conosciuta. La storia narrata da Jacobina spinge Béatrice ad avviare una ricerca attraverso i decenni e i continenti, una ricerca che la porterà a scoprire una verità che la coinvolge ben più di quanto non pensi.

venerdì 14 giugno 2019

Recensione 'Tavolo numero sette' di Darien Levani


TAVOLO NUMERO SETTE di Darien Levani │ Editore: Edizioni Spartaco │ Pagine: 215 │ Prezzo: 13,00€


Darien Levani, la cui scrittura ho avuto modo di apprezzare grazie a Toringrad, pubblicato sempre dalla casa editrice Edizioni Spartaco, torna in libreria con un nuovo ed interessantissimo romanzo.

Ancora una volta in Tavolo numero sette, l'autore si sofferma, con l'ausilio della sua solita schiettezza e determinazione, su un altro degli aspetti pregnanti della società in cui viviamo: la relazione che intercorre tra giustizia e opinione pubblica, di come la prima sia entrata a far parte, insieme alle altre cose, di un vero e proprio mercato, motivo per cui per funzionare deve costare, e del ruolo che ha la seconda nel surclassare lei e il suo regolare corso perché la risonanza mediatica del fenomeno è tale per cui un caso debba essere risolto prima di subito, magari senza porre la giusta fiducia nei riguardi degli organi competenti. 

Per spiegare al meglio queste tematiche, Levani ricorre ad uno stratagemma narrativo davvero efficace. Durante un banchetto di nozze, infatti, ripercorre minuziosamente le tappe di un delitto che si è perpetrato a Castelbuono. Tutto ciò è reso possibile perché al tavolo numero sette, insieme ad altri invitati, siede proprio il giudice che si è occupato degli omicidi in questione, Camillo Bordin, l'uomo più odiato dal popolo, colui che ha pronunciato una sentenza di assoluzione a favore del presunto assassino.
Ed ecco che, quindi, la storia di un matrimonio, così come la storia di un delitto, sfociano irrimediabilmente nella storia di un uomo. Camillo Bordin ne diventa il protagonista indiscusso insieme al ruolo che riveste, alla sentenza giudicata sbagliata, alle lunghe spiegazioni per cercare di far comprendere la legge e le sue dinamiche a coloro che si erigono a giudici inappuntabili. L'integerrimo Camillo Bordin, l'uomo di legge che durante tutta la sua carriera ha sempre cercato di basarsi su prove e testimonianze mettendo da parte pregiudizi e preclusioni, viene messo alla gogna da una parte dei commensali che innescano una sorta di processo nei suoi confronti. Un insindacabile giudicare che metterà in luce la loro idea di giustizia, un'idea influenzata dai media sempre abituati a scavare per fornire al pubblico quante più informazioni possibili, percezioni distorte di una realtà in cui quello che conta è unicamente la risonanza mediatica.

lunedì 10 giugno 2019

Recensione 'Un letto per due' di Beth O'Leary


UN LETTO PER DUE di Beth O'Leary │ Editore: Mondadori │ Pagine: 370 │ Prezzo: 18,50€


Galeotto fu il letto e chi decise di condividerlo. Mai citazione, opportunamente modificata, fu più adatta per rappresentare il centro nevralgico del romanzo di cui sto per parlarvi.
In molti vi sarete imbattuti in annunci che recitano pressappoco così: 'affittasi appartamento...', oppure 'affittasi camera...', o ancora 'affittasi posto letto...'. Ma a quanti di voi è capitato di leggere che la condivisione non riguarda semplicemente l'appartamento ma addirittura il medesimo letto?

Ebbene, andiamo con ordine. Tiffany Moore è una giovanissima ed eccentrica donna in carriera che ama trincerarsi dietro la parete vegetale che separa la sua scrivania, come una sorta di barriera, dal resto dell'ufficio. Editor junior, da circa tre anni e mezzo, presso la Butterfingers Press, la cui specialità sono i libri di bricolage e fai-da-te, Tiffy guadagna meno dello stipendio necessario per vivere a Londra, tuttavia condivide l'appartamento con il fidanzato Justin che si occupa interamente delle spese. O almeno questo accadeva fino a qualche mese prima dato che, dopo continui tira e molla, Justin l'ha definitivamente lasciata intimandole di trovare una nuova sistemazione al più presto. La ricerca, alquanto improvvisa, condurrà la protagonista verso l'unico approdo possibile, quello fornito dal giovane Leon.
Leon Twomey ha 27 anni e lavora in una clinica di cure palliative prediligendo i turni di notte in modo da raggranellare qualche soldo in più che gli permetta di pagare la parcella dell'avvocato che sta seguendo il caso di suo fratello Richie, erroneamente finito in prigione. Sempre per una questione di oculatezza, e per contenere le spese mensili il più possibile, Leon decide di subaffittare il monolocale in cui vive. I termini dell'accordo sono semplicissimi: i due coinquilini non avranno modo di incontrarsi in casa o nello stesso letto, visto che ce n'è soltanto uno, perché Leon lo occuperà dalle 9 del mattino alle 6 del pomeriggio nei giorni feriali e l'altro inquilino nelle restanti ore della giornata, o meglio nottata, weekend compresi.

lunedì 3 giugno 2019

Recensione 'Se i pesci guardassero le stelle' di Luca Ammirati


SE I PESCI GUARDASSERO LE STELLE di Luca Ammirati │ Editore: DeA Planeta │ Pagine: 328 │ Prezzo: 16,00€


C'è un famoso proverbio che recita: "Chi cerca, trova". Un modo di dire che, nella sua veste di monito, potrebbe avere anche un fondo di verità ma non essere una certezza. Lo so bene io così come lo sa, meglio di me, Samuele Serra, il protagonista del romanzo di cui vado a parlarvi.

Samuele ha trent'anni, un bagaglio di errori e di cose lasciate a metà, un gran bisogno di essere felice e l'opprimente sensazione di stare girando a vuoto. Appeso a gesti non compiuti e a parole non dette, e con quella voglia matta di sognare un altro po', proprio come gli accadeva da bambino, Samuele cerca di diventare un cacciatore di draghi, prima, e un creativo pubblicitario, poi, nonostante i suoi progetti vengano puntualmente bocciati. 
Sognatore irrisolto, si è dovuto accontentare di quello che la vita gli ha offerto: un lavoro precario e sottopagato come reporter di Sanremo PuntoNews, di giorno, e una guida turistica al piccolo Osservatorio di Perinaldo, un angolo di paradiso conosciuto anche come "il poggio delle stelle", di notte. 
In campo sentimentale, poi, Samuele è un esperto collezionista di abbandoni. Per lui l'amore è sempre stato un grande e complesso rompicapo, soprattutto a causa della sua incapacità di interpretare le impercettibili sfumature negli sguardi femminili. Un uomo che, piuttosto che avere la testa sulle spalle, l'ha tra le stelle, troppo sognatore, e pertanto incapace di prendersi cura, nella giusta maniera, della propria compagna.
Una mente ingarbugliata la cui esistenza ha una trama fragile e tragicomica. A fargli compagnia una squadra di amici capeggiata da Leo, diminutivo di Galileo, un pesce rosso che del famoso astronomo porta soltanto il nome visto che non è mai riuscito a rimirar le stelle.

lunedì 13 maggio 2019

Recensione 'Figlie di una nuova era' di Carmen Korn


Un periodo di alti e bassi e con letture iniziate e non portate a termine mi ha vista affacciarmi con molta discrezione al mondo della Korn. La paura di non riuscire ad arrivare all'epilogo era davvero tanta, considerando che, per uscire da un'impasse di questo tipo sarebbe stato preferibile cimentarsi con titoli in cui a prevalere è la brevità piuttosto che la corposità. 
Ebbene, Figlie di una nuova era fa parte di quella cerchia di romanzi che, per contenuti, rappresentano in tutto e per tutto la mia comfort zone. Dunque, se oggi sono qui a parlarvene è perché non solo ne ho terminato la lettura, ma la storia racchiusa in poco più di cinquecento pagine è riuscita a conquistarmi al punto tale da prevalere su una eventuale ipotesi di abbandono.


  FIGLIE DI UNA NUOVA ERA di Carmen Korn │ Editore: Fazi │ Pagine: 522 │ Prezzo: 17,50€


Primo capitolo di una trilogia il cui scopo è raccontare un intero secolo, il '900, Figlie di una nuova era è un romanzo che, per i fatti narrati, si colloca tra le due grandi guerre. L'ambientazione temporale, infatti, corredata degli opportuni salti, si estende dal marzo del 1919 al dicembre del 1948. Una scelta audace ma essenziale per snellire la narrazione e, al contempo, mantenere ben salde le fila del discorso.
A fare da sfondo all'intera vicenda una cittadina, quella di Amburgo, presa a campione per rappresentare un'intera nazione, la Germania che, come molte altre, sta scontando gli strascichi del Primo Conflitto Mondiale a cui si interfaccia il profondo desiderio di rivalsa, di emancipazione e modernità che, tuttavia dovrà fare i conti con i repentini cambiamenti dettati dall'ascesa di Hitler, dalle leggi razziali, dai danni di una nuova guerra e dalle macerie di intere cittadine su cui ricostruire il proprio futuro.