Il mare dove non si tocca
Fabio Genovesi
Editore: Mondadori - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 324 - Prezzo: 19,00 € - eBook: 9,99€
(OMAGGIO CE)
Pagine: 324 - Prezzo: 19,00 € - eBook: 9,99€
(OMAGGIO CE)
Fabio ha sei anni, due genitori e una decina di nonni. Sì, perché è l'unico bimbo della famiglia Mancini, e i tanti fratelli del suo vero nonno - uomini impetuosi e pericolosamente eccentrici - se lo contendono per trascinarlo nelle loro mille imprese, tra caccia, pesca e altre attività assai poco fanciullesche. Così Fabio cresce senza frequentare i suoi coetanei, e il primo giorno di scuola sarà per lui un concentrato di sorprese sconvolgenti: è incredibile, ma nel mondo esistono altri bambini della sua età, che hanno tanti amici e pochissimi nonni, e si divertono tra loro con giochi misteriosi dai nomi assurdi - nascondino, rubabandiera, moscacieca. Ma la scoperta più allarmante è che sulla sua famiglia grava una terribile maledizione: tutti i maschi che arrivano a quarant'anni senza sposarsi impazziscono. I suoi tanti nonni strambi sono lì a testimoniarlo. Per fortuna accanto a lui c'è anche un padre affettuoso, che non parla mai ma con le mani sa aggiustare le cose rotte del mondo. E poi la mamma, intenzionata a proteggere Fabio dalle delusioni della vita, una nonna che comanda tutti e una ragazzina molto saggia che va in giro travestita da coccinella. Una famiglia caotica e gigantesca che pare invincibile, finché qualcosa di totalmente inatteso la travolge. Giorno dopo giorno, dalle scuole elementari fino alle medie, il protagonista cerca di crescere nel precario equilibrio tra un mondo privato pieno di avventure e smisurato come l'immaginazione, e il mondo là fuori, stretto da troppe regole e dominato dalla legge del più forte. Tra inciampi clamorosi, amori improvvisi e incontri straordinari, in un percorso di formazione rocambolesco, commovente e stralunato, Fabio capirà che le nostre stranezze sono il tesoro che ci rende unici e intanto scoprirà la propria vocazione di narratore perdutamente innamorato della vita.
"Passi i giorni a ragionare, fai progetti e misuri ogni passo con attenzione, ma tanto poi la vita ti arriva addosso e ti sbatte dove le pare, in fondo al suo destino incasinato. È così e lo sappiamo bene, eppure facciamo finta di no, e ogni mattina ci alziamo e ricominciamo il nostro lavoro serio e preciso, come i direttori d'orchestra [...] E insistiamo a dirigere il nostro concerto mentre la vita ci butta addosso tempeste e bufere, tuoni che sfondano i timpani e un vento che ci prende a schiaffi [...] E intanto noi tutti concentrati continuiamo a muovere la nostra bacchetta nell'uragano finché un altro colpo di vento non ce la strappa di mano, e quello dopo finalmente è l'ultimo perché si porta via anche noi e addio."
Il mare dove non si tocca, ultimo lavoro di Fabio Genovesi, è il romanzo che mi ha fatto compagnia nella settimana appena passata. Devo confessarvi che ne ho centellinato la lettura per far sì che durasse il più a lungo possibile ma, quando ci si imbatte in una storia che fa bene all'anima, il distacco è sempre traumatico.
Grazie alla sua autentica semplicità, ad una scrittura unica, suggestiva e che sa raccontare, ci viene offerta una storia che ha il sapore dei tempi andati e che profuma di buono.
Ma, a prescindere dal raccontare, il romanzo si prefigge anche un altro obiettivo, più grande e magnifico: Ricordare. In effetti, credo, che tale verbo sia la forma espressiva più calzante per riassumere con un'unica parola quello che ci si aspetta a pelle e che poi si ritrova, effettivamente, parola dopo parola, fino all'epilogo.
Protagonista silente, nonché filo conduttore della narrativa di Genovesi, per scelta di titoli e di immagini di copertina, è il mare. Quella distesa di blu senza fine, che ingolla e restituisce storie, perché "...le storie vengono da lontano, ma respirano sott'acqua e hanno ali giganti per raggiungerti ovunque...".
E la capacità del Fabio scrittore risiede proprio nel suo saper agguantare una per una queste storie, attorcigliandole, mescolandole, dandogli una nuova forma, una nuova vita attraverso la potenza delle parole. Nello specifico, per farlo, si serve di una strada che è un villaggio, come recita il cartello all'ingresso, dove la normalità è la stranezza più grande che ci sia; di un bambino di nome Fabio, cresciuto sotto l'influenza di uomini un po' nonni, un po' zii e un po' padri a seconda dei casi e delle situazioni della vita, e quindi ignaro dell'esistenza di bambini suoi coetanei; della dolcezza di una madre che fa di tutto per evitare al suo piccolo di conoscere anzitempo i dispiaceri e le delusioni perché tanto a quello ci avrebbe pensato la vita; di un padre che parla con i fatti perché con le parole non va d'accordo e che non svolge un mestiere ma una missione ovvero aggiustare le cose che non funzionano.
Con un alternarsi di capitoli che seguono un filo temporale ben delineato, una meravigliosa sequenza di attimi speciali, storie del passato e antiche memorie prendono vita parola dopo parola, ricordo dopo ricordo, fino ad intrecciarsi tra loro in maniera imprescindibile.
Ogni personaggio ha una propria storia cucita addosso, o forse sarebbe corretto dire più d'una, e la potenza evocativa delle parole è tale da far sorgere nel lettore l'impellente bisogno di conoscere queste figure che popolano le pagine, singole macchie monocromatiche che, prese nel loro insieme, danno vita ad un bellissimo acquerello policromo di inestimabile valore: la famiglia.
La scelta di un protagonista e narratore bambino, poi, rende questo romanzo ancora più eccezionale. È grazie al suo modo di esprimersi, alla semplicità dei gesti, all'ingenuità dei pensieri e alla genuinità delle parole che lo contraddistinguono dagli adulti, che Genovesi, non solo è in grado di toccare tematiche diverse e molto attuali, ma riesce a mettere a nudo il proprio essere, le proprie emozioni, i propri sentimenti, le proprie paure, la propria solitudine, il proprio cuore.
Il mare dove non si tocca è un romanzo di rara bellezza, un dono inatteso per il quale è doveroso ringraziare. La cura dei dettagli, l'amore per la scrittura, emergono prepotentemente abbagliando il lettore e toccando il suo cuore nella maniera più semplice possibile, con riso e commozione. Un romanzo che insegna come "...la vita sia una roba troppo gigantesca per guardarla tutta intera e che va presa un pezzetto alla volta [...] tanti passi ognuno a caso, che diventano una fantastica direzione..." e che per imparare le cose più importanti è necessario tuffarvicisi dentro perché "...solo dove non si tocca si nuota davvero...". Se volete sentire il cuore più leggero non vi resta che leggerlo, rileggerlo e innamorarvene, proprio come merita.