martedì 26 aprile 2016

Recensione 'The Danish Girl' di David Ebershoff


Buon martedì lettori, dopo qualche giorno di silenzio ed un lunghissimo weekend di relax, durante il quale le letture non sono mancate, sono pronta a parlarvi dell'ultimo romanzo che ha occupato il mio comodino fino allo scorso sabato. Un libro che mi è piaciuto moltissimo e per il quale ho appuntato una miriade di impressioni nel corso della lettura. Spero tanto di riuscire a parlarvene come meriterebbe, senza tralasciare tutti quegli aspetti che ritengo fondamentali per comprendere fino in fondo quello che è "The Danish Girl". Mettetevi comodi e buona lettura!





The Danish girl
David Ebershoff


Editore: Giunti - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 352 - Prezzo: 18,00 € - eBook: 9,99€


Giovani e talentuosi, Einar Wegener e sua moglie Greta vivono nella romantica Copenaghen di inizio Novecento, accomunati dalla passione per l'arte: paesaggista lui, ritrattista molto richiesta lei. Finché un giorno Greta, per completare un ritratto, chiede al marito riluttante di posare in abiti femminili. A poco a poco, l'ipnotico pennello di Greta, animata da un'improvvisa ispirazione, e il morbido contatto della stoffa sulla pelle di Einar, lo sospingono in un mondo sconosciuto, mettendo in moto un cambiamento che nessuno dei due avrebbe mai potuto sospettare. Quel giorno il giovane scopre che la sua anima è divisa in due: da una parte Einar, l'artista malinconico e innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente bisogno di vivere. E Einar si trova di fronte a una scelta radicale: decidere quale delle due sacrificare...






Qualche tempo fa vi ho detto che ci sono romanzi e Romanzi, ed oggi sono qui ad aggiungere che ci sono anche storie e Storie. Quella maiuscola fa la differenza in un caso e nell'altro. E poi ci sono Romanzi che raccontano Storie e dalla somma di quelle due maiuscole non si può sfuggire in alcun modo. "The Danish girl" è questo: un Romanzo con una Storia, peraltro vera. Realtà e finzione si mescolano avvolgendo completamente il lettore, trascinandolo dentro quelle parole di inchiostro che impregnano la carta. Un romanzo che parla di coraggio, di scelte, di sacrificio e di amore. Sì, una bellissima e delicatissima storia d'amore.

Siamo nel 1925 in una Copenaghen di inizio secolo che fa da sfondo alla vicenda. Nella Casa delle Vedove, dimora di marinai, vivono Einar Wegener e sua moglie Greta, due giovani pittori: paesaggista lui e ritrattista lei. In un giorno come tanti, per portare a termine il dipinto sul quale sta lavorando, un ritratto di donna, Greta chiederà al marito, il cui fisico ben si presta, di posare per lei in abiti femminili. Sarà proprio questo l'evento scatenante, la goccia che farà traboccare il vaso, un vaso che nessuno dei due giovani protagonisti credeva fosse pieno fino all'orlo.
Tutto inizia come un gioco, o almeno è quello che credono entrambi, fino a quando Einar si rende conto che in realtà lui non sa assolutamente nulla di se stesso. La timidezza e l'imbarazzo iniziale del giovane pittore verranno agevolmente superati dalla consapevolezza della forte attrazione che egli stesso prova per l'universo femminile. Comincerà ad entrare in un mondo di ombre e sogni in cui il vestito di Anna, la protagonista del ritratto, potrà appartenere a chiunque, compreso lui. Ed ecco che al fianco del sensibile Einar farà capolino la giovane Lili, la sua controparte femminile
Da questo momento in poi, attraverso una serie di salti temporali che arriveranno a toccare gli anni '30, passando per Parigi e Dresda, rivivremo l'incredibile storia di Einar/Lili, di come le sue scelte abbiano influenzato non solo la sua vita, ma anche quella delle persone che gli si muovono attorno. 


"Era la prima volta che Einar si accorgeva di come capovolgeva il mondo vestendosi da Lili. Poteva dileguarsi infilandosi la camicetta col bordo di pizzo smerlato. Poteva sottrarsi alla società allacciandosi intorno al collo un filo di perle. Poteva pettinarsi i lunghi capelli morbidi intorno al viso e poi reclinare il capo come un'ansiosa adolescente."


Quello che ho apprezzato davvero tanto, nel romanzo, è stata la capacità dello scrittore di raccontare l'evoluzione dei vari personaggi, i loro stati d'animo, le loro sensazioni, le loro emozioni, le loro reazioni. L'inserimento di episodi che riguardano il passato di Einar e Greta, con un'attenta analisi di quello che è stato, permette di comprendere determinati atteggiamenti della loro vita da adulti. 
Lili Elbe
La proposta iniziale, quasi giocosa, alla quale Einar risponderà con un '...non dirlo a nessuno...', rappresenterà il tassello mancante per completare il puzzle. Superato questo finto ostacolo Einar arriverà alla convinzione di essere egli stesso una maschera, non di indossarla. Ed in questo c'è una differenza sostanziale. Privato degli abiti che fanno di lui quello che è, ovvero Einar, quel che rimane è solo Lili. Lili che viene pensata come una persona a tutti gli effetti, e questa è una cosa davvero sorprendente. Einar rappresenta il tramite, un corpo preso in prestito dalla giovane. Quando c'è lei Einar è sì un attento osservatore, ma dall'esterno. La stessa Lili, almeno all'inizio, interpreterà il tutto come un gioco, al pari degli altri protagonisti. Un gioco difficile ma nel quale sarà lei a muovere le pedine. Poi, all'improvviso, la realtà inizierà a starle stretta ed emergerà quel dualismo lacerante, che è il fulcro centrale dell'intera vicenda, quell'impossibilità di identificarsi completamente nell'uno o nell'altra. L'unica alternativa possibile sarà quella di dare il via ad una vera e propria trasformazione: 'Erano di nuovo due. La noce era stata divisa in due, l'ostrica si era separata dal suo guscio'.
Ma accanto a queste due entità, unite e separate allo stesso tempo, non va dimenticato uno dei personaggi principali, il fautore dell'intera vicenda: Greta.
Un'intellettuale, una donna che ha sempre sognato di essere eternamente giovane, libera di dipingere di giorno e disposta ad uscire di casa solo a mezzanotte. Una donna che ha spinto il marito in quella che si rivelerà essere l'unica direzione possibile, ma lo farà inconsapevolmente, senza pensare alle conseguenze o al fatto che possa essere nella sua natura. Una donna che da un certo momento in poi, resasi conto di aver ormai perso l'amore della sua vita svilupperà un attaccamento morboso nei confronti della stessa Lili. Il bisogno di vederla tutti i giorni, di renderla la sola protagonista di tutti i suoi ritratti da una parte, ma il coraggio di una donna disposta a perdere suo marito pur di renderlo felice delle sue scelte dall'altra. A mio parere Greta è una donna da ammirare, uno di quei personaggi che raramente si incontrano nella letteratura. Le sue scelte, per i più discutibili, rivelano un profondo attaccamento e una profonda devozione nei confronti di quel marito che per tanti anni l'ha 'costretta', passatemi il termine, ad essere semplicemente la sua ombra mentre, improvvisamente, si ritroverà ad essere al centro dell'attenzione.

Ho amato particolarmente questo romanzo che si lascia leggere con una facilità incredibile, corredato da uno stile efficace, ricco di particolari, di descrizioni che non stancano. Vi sembrerà di essere nella storia, magari nella stanza accanto a quella dei protagonisti, ad origliare quello che si dicono, a sbirciare nelle loro vite. Sarete portati a chiedervi cosa ne sarà di Greta, di Einar e di Lili che, anche voi, penserete come una terza persona che si fa strada nei meandri più segreti del loro matrimonio. Un romanzo ben strutturato, ben scritto, ricco di spunti di riflessione personale.
Sperando di essere riuscita a trasmettervi quanto avrei voluto dirvi, consiglio a chiunque di lasciarsi prendere per mano per immergersi, finalmente, tra le pagine di un vero e proprio capolavoro.







venerdì 22 aprile 2016

Sneak Peek di Aprile #3!


Rubrica mensile interamente dedicata alle novità che ci attendono in libreria



Buongiorno lettori, in questo venerdì che precede il lungo fine settimana che ci attende ne approfitto per lasciarvi l'ultimo appuntamento con la rubrica Sneak Peek con le uscite librose del mese corrente!
Oggi vi riporto le pubblicazioni di Fazi Editore e Longanesi.
Ah, dimenticavo: prendete carta e penna! Vi serviranno a far crescere ancora di più le vostre chilometriche WL :)



In libreria dal 14 Aprile



Trama:


Il Professore è il primo romanzo scritto da Charlotte Bronte. Inizialmente rifiutato dagli editori perché giudicato troppo realistico, fu pubblicato solo due anni dopo la sua morte. Come Villette, Il professore è basato sull’esperienza personale dell’autrice, che nel 1842 studiava il francese a Bruxelles. Raccontato dal punto di vista di William Crimsworth, l’unico narratore uomo da lei utilizzato, il libro formula un’estetica nuova, che mette in discussione molti dei presupposti su cui era basata la società vittoriana. Il protagonista fugge da un lavoro pesante nella zona industriale dello Yorkshire per trovare lavoro come insegnante in Belgio, dove si innamora si una studentessa indigente, la quale è forse l’eroina femminista più realistica dell’autrice. Lettura trascinante, Il professore costituisce oggi un precursore degli ultimi lavori della Bronte.








In libreria dal 14 Aprile



Trama:


In questa biografia Lyndall Gordon introduce una prospettiva nuova, sostenendo che, dietro la facciata di donna vittoriana ligia al dovere, la Bronte (1816 - 1855) nascondesse una natura passionale. Attingendo alla sua corrispondenza personale e analizzando le opere di natura autobiografica (Shirley, Villette) Gordon delinea il ritratto di una scrittrice talentuosa con un umorismo pungente, in collera con i limiti imposti alle donne dalla società, e al tempo stesso il ritratto di una donna che, dopo due passioni non corrisposte, intraprende un breve ma felice matrimonio. Scritti precedenti che la descrivono come una figura tragica e solitaria, afferma Gordon, erano distorti dalla morale vigente all’epoca e dal lutto di Charlotte per le due sorelle e il fratello.









In libreria dal 28 Aprile



Trama:


Sir Michael Audley, vedovo da anni, sposa la giovane e bellissima Lucy Graham, un’istitutrice dall’oscuro passato i cui capricci scatenano la gelosia di Alicia, la figlia di primo letto poco più che adolescente. Un giorno Robert Audley, lo sfaccendato nipote, avvocato a tempo perso, porta con sé in visita George Talboys, un caro amico appena tornato dall’Australia e prostrato da una recente vedovanza – o almeno così sembra –, che d’un tratto scompare misteriosamente. Facendo i conti con le menzogne, l’inganno, e anche un tentato omicidio nei suoi confronti, sarà proprio Robert, le cui doti di tenacia e intelligenza erano state finora celate da un carattere indolente, a intraprendere un’indagine dai risvolti inattesi che condurrà allo scioccante e imprevedibile colpo di scena finale. La struttura del racconto, fondata sul meccanismo dell’indagine a ritroso, rende Il segreto di Lady Audley uno di quegli ingranaggi a orologeria perfetti, in cui sparizioni, delitti, identità multiple e altri ingredienti tradizionali del genere sono dosati con una maestria che non concede tregua alla tensione narrativa.




In libreria dal 29 Aprile



Trama:


Un caso complesso e scabroso sta tenendo in scacco la squadra Omicidi di Oslo, capeggiata dal detective Holger Munch, grande appassionato di scacchi ed enigmistica. Munch riesce a convincere il capo della polizia a reintegrare nei ranghi la giovane e bravissima collega Mia Krüger, nonostante i suoi numerosi problemi personali e la sua dipendenza dall'alcol e dagli psicofarmaci necessari per affrontare i terribili fantasmi del doloroso passato. E c'è davvero bisogno di tutta la sensibilità e l'acutezza di Mia, unite all'intelligenza di Munch, per capire chi c'è dietro l'efferato assassinio di una ragazza, ritrovata in un bosco al centro di un pentacolo di candele, in una macabra messinscena che sembra evocare scenari satanisti...E l'assassino non sembra intenzionato a fermarsi. Ma la verità è molto diversa e sembra avere radici in un fatto di tanti anni prima, nella folle decisione di un ricco armatore che in punto di morte ha imposto al figlio di non sposare una donna che avesse già dei figli, pena la perdita della cospicua eredità. Una clausola crudele, che ha portato all'allontanamento di due bambini innocenti, al dolore di una madre, a una sequela di menzogne che hanno avvolto la vita di tanti individui come una tela e che hanno generato una sete di vendetta e morte che sembra inestinguibile.




In libreria dal 29 aprile



Trama:


È autunno, a New York, il secondo senza le Torri. Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce e intanto pensa: non hai già abbastanza guai? Fermati finché puoi. Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA per una borsa di studio. Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c'è sempre un bimbo che sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah. Lei è israeliana, lui è palestinese. La loro sembra una storia come tante, come mille ne nascono ogni giorno in ogni angolo del mondo, ma è diversa da tutte. Perché la loro appartenenza a una terra tormentata e divisa non può che separarli, e ciò che è iniziato nel freddo di New York è destinato a finire, pochi mesi dopo, su una calda spiaggia di Jaffa, sotto quel sole che entrambi rimpiangevano in America. Ma la Storia e il loro amore li seguiranno ancora.






Ed anche per oggi è tutto.
Aprile è stato un mese molto ricco in termini
di uscite librose ma Maggio sarà molto peggio, 
io vi ho avvertiti!
Ci rileggiamo il prossimo mese!








martedì 19 aprile 2016

Recensione 'La felicità è una pagina bianca' di Elisabeth Egan


Buon martedì miei cari lettori, ma voi lo sentite il profumo della primavera? Qui da me siamo in quel periodo in cui si inizia a dare il via alle letture all'aria aperta, magari stesi su un verdissimo prato, circondati dai fiori di campo e con un buon libro tra le mani.
Ecco, questa immagine, che per molti lettori potrebbe rappresentare l'apoteosi, non ho potuto metterla in pratica con l'ultimo romanzo che ho letto e di cui vado a parlarvi. Non ho potuto perché, in questo caso, mi avrebbero sentito imprecare in tutto il quartiere, cosa che, bisogna ammetterlo, è avvenuta tra le mura domestiche , e per fortuna, aggiungerei, visto che ho una certa reputazione da difendere!






La felicità è una pagina bianca
Elisabeth Egan


Editore: Nord - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 394 - Prezzo: 16,60 € - eBook: 8,99€


Quando qualcosa non va, Alice Pearse si rifugia nella lettura. È sempre stato così; fin dalla più tenera infanzia, per Alice i libri sono isole felici dove potersi rilassare, mondi in cui perdersi, tesori da amare. E, adesso che si è ritrovata di colpo con un marito disoccupato, tre bambini da mantenere e un mutuo da pagare, i libri sono diventati letteralmente la sua ancora di salvezza: è infatti grazie alla sua fama di book blogger che le viene offerto un impiego da Scroll, una promettente start up che sta per inaugurare una catena di «sale di lettura», ovvero raffinati caffè dove sprofondare in comode poltrone, consultare uno sterminato catalogo di e-book e leggere. Nonostante le feroci proteste della sua migliore amica, proprietaria della libreria del quartiere, Alice accetta, tuttavia non le ci vuole molto per rendersi conto che gestire la famiglia con un lavoro a tempo pieno è molto più difficile di quanto non si aspettasse e che, dietro l’apparenza meravigliosa, Scroll nasconde un incubo. Eppure Alice non si scoraggia: in fondo, a volte, per trovare la felicità basta girare pagina. Intelligente e attuale, divertente e profondo, questo romanzo racconta con delicata ironia le difficoltà di una donna costretta a dividersi tra famiglia e carriera, sentendosi troppo spesso inadeguata. Almeno fino al momento in cui capisce che non bisogna fare tutto, ma concentrarsi solo su ciò che amiamo davvero. E credere – sempre e comunque – nei libri.






Confesso che è molto difficile recensire romanzi che non hanno lasciato nulla, o quasi, dopo il loro passaggio, dopo averne sfogliato e letto le pagine e, soprattutto, sperato, fino alla fine, che la piega potesse cambiare e in un certo qual modo migliorare, indirizzarsi verso quel sentiero che dopotutto ci fa dire 'Però dai, si è salvato in calcio d'angolo!'.
Ecco, in questo caso specifico, non c'è stato alcun appiglio al quale aggrapparsi per cui non vi aspettate la classica recensione alla Anna maniera, come mi piace definire quello che scrivo, tuttavia cercherò comunque di evidenziare i punti che, in tutta onestà, non mi hanno fatto apprezzare questa lettura.

Partiamo dalla protagonista Alice Pearse che, nella sinossi, viene definita una book-blogger. Allora, potete capire come chi abbia un blog di libri si senta un tantino chiamato in causa da romanzi del genere, soprattutto perché si è curiosi di capire come venga affrontato, peraltro in un libro, un simile impegno. Anche per fare dei semplici paragoni, magari rispecchiarsi nella protagonista e dire questo è vero, questo lo faccio, questo avrei potuto farlo e via discorrendo. Alice non è una book-blogger, ma una giornalista part-time presso la rivista You, dove cura la sezione dedicata ai romanzi fornendo recensioni di alcuni e segnalando le novità in uscita che l'hanno particolarmente allettata. Insomma non avendo un blog ed essendo stipendiata sarebbe stato opportuno prestare più attenzione al lessico da utilizzare.
In un momento di difficoltà, quando suo marito Nicholas non avendo ottenuto una promozione presso l'ufficio di avvocati per cui lavora, deciderà di abbandonare il lavoro, non prima di aver scaraventato un portatile 'chiuso' (aggettivo sul quale insisterà molto, anche se poi la situazione non cambierà mica!) da una parte all'altra della stanza, la povera Alice sarà costretta a guardarsi intorno alla ricerca di un lavoro più stabile. 
La proposta, inaspettata, giungerà da Scroll, una catena di sale di lettura dove "... i clienti avrebbero potuto consultare e-book da tavoli dotati di computer in collegamento wi-fi e poi scaricare direttamente i file sui propri dispositivi elettronici...".

Devo ammettere che per la prima metà, il libro si lascia leggere con una certa rapidità, anche supportati dall'idea che magari la piega degli avvenimenti potrebbe prendere, di lì a breve, la svolta giusta. Ciò non accade. Si continua diritto, senza curve, senza incroci, senza colossali intoppi. Vi ritroverete a leggere una sorta di diario giornaliero con il quale la protagonista scandisce le sue giornate e, di conseguenza, i capitoli della nostra lettura. 
Anche i personaggi che fanno da contorno alla portata principale, che per l'appunto è rappresentata da Alice, avranno un ruolo marginale; non ci sarà alcuna caratterizzazione, non entreremo in empatia in nessun modo, anzi, man mano che scorreranno le pagine, loro diventeranno sempre più insopportabili mentre noi ci ritroveremo ad essere sempre più fuori dalla storia.
La seconda parte del romanzo sarà caratterizzata, invece, da una narrazione piatta, statica ed estremamente noiosa.
La scrittrice inizierà ad infarcire la parte discorsiva con un'infinità di particolari davvero poco necessari come le marche del vestiario indossato dalla protagonista che, in tutta sincerità, non avevo alcuna voglia di conoscere, e dettagli su dettagli che non fanno altro che rallentare, e di molto, la lettura.
È stato a questo punto che ho perso ogni speranza di trovare quella svolta tanto cercata!

In definitiva questo è proprio uno di quei casi in cui tutte le mie aspettative sono state deluse. La trama, che rappresenta quel particolare non da poco per noi lettori ma motivo caratterizzante che ci permette di scegliere un romanzo invece di un altro, è totalmente fuorviante.
Anche il mio gatto, in questo preciso momento, lo ha osservato con timore per poi snobbarlo bellamente. Neanche lui ne è rimasto particolarmente convinto! 






domenica 17 aprile 2016

Sneak Peek di Aprile #2!


Rubrica mensile interamente dedicata alle novità che ci attendono in libreria



Buongiorno lettori. siete pronti per un nuovo appuntamento con le uscite librose del mese corrente?
Prendete carta e penna perché vi serviranno e preparatevi alle novità di Feltrinelli, FrassinelliNewton Compton Editori e Sperling&Kupfer.



In libreria dal 12 Aprile



Trama:


Nello scenario dello spaventoso terremoto che devasta Barcellona all’inizio del XV secolo, nasce la storia d’amore impossibile tra un sacerdote e la figlia di un nobile locale. Mentre lottano contro una società oppressiva, ma anche con i loro dubbi e i sensi di colpa, i due giovani innamorati fanno del monastero di Sant Benet de Bages un rifugio, e delle reliquie di San Valentino che vi sono conservate un punto di riferimento. Già a quel tempo, infatti, il santo era considerato protettore dell’amore. Continuamente contrastati da invidie, tradimenti, pregiudizi, Marco e Agnes supereranno mille ostacoli per vivere fino in fondo la loro passione.











In libreria dal 14 Aprile



Trama:


Viola vive in un paesino del Sud della Francia, in una grande casa che divide con la sua cagnolina Chai. Ha un negozio di tè provenienti da tutto il mondo. La sua passione è trovare la miscela giusta per le emozioni di ogni cliente e inventare ricette gourmandes a base di tè. C'è un infuso per ogni stato d'animo, e lei li conosce tutti: strappa-sorrisi, leva-paura, antimalinconia, sveglia-passione, porta-gioia, tè abbraccio... Per il suo compleanno, Viola raduna sempre a La Calmette le sue tre amiche storiche per un rendez-vous a base di chiacchiere, relax, bagni di sole e profumo di lavanda. Quest'anno, però, è diverso. Nonostante la gioia di rivedere le amiche, Viola è tormentata dal dolore per la morte del marito. Mavi, l'unica mamma del gruppo, è perennemente stressata. Chantal, insegnante di yoga in cerca del suo posto nel mondo, è insicura del compagno, molto più giovane di lei. E Alberta, un architetto in carriera, è distante, troppo presa dal lavoro e da un nuovo, misterioso amore. Nessuna delle quattro donne sembra essere la stessa che le altre conoscono, o credono di conoscere. Ognuna cova dentro di sé un'inaspettata inquietudine, che monta di ora in ora come una tempesta fino a scoppiare all'improvviso davanti alla torta di compleanno di Viola e alla sua ignara assistente Azalée. Tra illusioni e delusioni, rimpianti e rivincite, lacrime e risate, le quattro donne si confronteranno con i loro sogni di ragazzine e le realizzazioni più o meno mancate dell'età adulta.





In libreria dal 14 Aprile



Trama:


L'inverno è alle porte, Kaede e Kataoka sono ritornati in Giappone e Shizukuishi ritrova il calore del tempo trascorso insieme e si sente finalmente un po' più a casa. A breve, tuttavia, dovrà spostarsi di nuovo: ha deciso di andare a vivere con Shin'chiro, e così si mettono alla ricerca di un posto dove abitare, tra appartamenti improbabili e agenti immobiliari dalle dubbie capacità. Le persone, però, non sempre sono ciò che sembrano, e questo vale anche per Shin'chiro¯. Basterà un viaggio nel passato per rompere tutti gli equilibri e gettare Shizukuishi nella disperazione consentendole al contempo di crescere. Un serpente di giada, una donna prorompente, un giardino fuori dal mondo: questi e altri gli ingredienti di una storia di dolore e speranza in puro stile Yoshimoto.




venerdì 15 aprile 2016

Recensione 'Ritorno a Parigi' di Michelle Gable


Buongiorno lettori, siamo ormai prossimi al weekend ed io lo dedicherò interamente alla lettura, sperando che non avvenga nulla di catastrofico al punto tale da sconvolgere i miei piani!
Oggi vi voglio parlare di un romanzo la cui copia mi è stata gentilmente inviata dalla casa editrice Newton Compton Editori, che ovviamente ringrazio. Dicevamo, il romanzo lo avevo adocchiato nelle uscite di marzo e pur non conoscendo la Gable e il suo precedente lavoro, ho pensato che facesse al caso mio. Così, su due piedi! E devo ammettere che il mio fiuto da lettrice non si è sbagliato. Allora mettetevi comodi perché si viaggerà molto, sia geograficamente che temporalmente parlando.





Ritorno a Parigi
Michelle Gable


Editore: Newton Compton Editori - Genere: Letteratura Rosa
Pagine: 404 - Prezzo: 12,00 € - eBook: 4,99€
(Omaggio CE)


Dopo aver perso il fidanzato in guerra, Laurel Haley ha accettato un lavoro in Inghilterra nella speranza che la lontananza possa almeno in parte lenire le sue ferite. La ragazza si augura che il dolore pian piano svanisca, ma non riesce a prevedere cosa le riserva il destino: l'incontro e la travolgente passione con un uomo affascinante che la riporterà nella magica atmosfera della Ville Lumière, sconvolgendo tutte le sue idee sull'amore. Trent'anni dopo, la figlia di Laurel, Annie, sta per sposarsi, ma ancora non conosce l'identità di suo padre né cosa gli sia accaduto. Sua madre è sempre stata vaga su questo punto ma - con le sue nozze alle porte - Annie ha davvero bisogno di sapere la verità. E la chiave per scoprire i segreti del passato è un misterioso libro su una donna dalla pessima fama, la Duchessa di Marlborough. Seguendo la sua storia, Annie partirà da uno sperduto villaggio della campagna inglese per approdare proprio a Parigi, dove alla fine troverà le risposte alle sue domande.






Questo è uno di quei libri che profumano di parole taciute, di scheletri negli armadi, di famiglie, nel senso più stretto del termine e nel senso più ampio, di case pericolanti, di sentimenti forti, di storie nella storia.
Un romanzo che permette di viaggiare, di sorvolare le acque dell'Atlantico per partire dal nuovo continente ed approdare al vecchio, per la precisione a Banbury, Oxfordshire, Inghilterra.
I personaggi, che muovono i passi sul grande palcoscenico costruito con perizia dall'autrice, sono legati tra loro da un filo sotteso che attraverserà un trentennio dando vita ad una storia molto più che affascinante.
Tutto ha inizio nel 2001 a Middleburg, in Virginia, anche se non è propriamente corretto usare questo termine perché l'origine dell'intera vicenda risiede molto più addietro nel tempo, ma lo si scoprirà solo in un secondo momento, andando avanti con la lettura.
Laurel ad Annie sono madre e figlia. Ex avvocato la prima, fresca di laurea la seconda. Tra le due non intercorre un rapporto idilliaco, se così possiamo dire. Laurel è la classica donna calcolatrice, colei che ha perseguito determinati obiettivi procedendo sempre e solo verso un'unica direzione nella propria vita, verso una traiettoria ben precisa e la cui unica deviazione è stata rappresentata da Annie. Annie che non conosce a pieno sua madre, che non sa nulla della figura paterna sulla quale Laurel preferisce tacere, Annie che ha promesso il suo cuore ad Eric, un militare conosciuto soltanto il mese prima dei fatti narrati.
Due americane che si ritrovano in Inghilterra per la vendita di un'abitazione ereditata da Laurel. Un territorio, quello inglese, per nulla sconosciuto alla madre, ma con una miriade di potenzialità per la figlia. Un luogo da esplorare, grazie anche all'aiuto di un libro che Annie ha portato con sé senza che la madre ne abbia il minimo sospetto. Una biografia della Duchessa di Marlborough, una donna legata a Banbury, una donna grazie alla quale Annie potrà far luce su molti punti oscuri del passato, compreso quello della propria famiglia.

Devo ammettere che non è semplice riassumere la trama di questo romanzo, o meglio è necessario fare attenzione su quanto possa essere detto e quanto debba essere taciuto. Mi piace sempre dare le giuste imbeccate ma lasciare a voi lettori la voglia di saperne di più e, credetemi, con questo libro è davvero possibile perché si tratta di una lettura da gustare dall'inizio alla fine.
Non conoscevo la Gable, ma sono rimasta piacevolmente colpita dal suo modo di raccontare, di imprimere pezzi di storia sulla carta perché quella della Duchessa è una storia vera nella quale la scrittrice si è imbattuta durante le ricerche condotte per la realizzazione del suo primo romanzo. Questo la Gable ce lo dice in una nota allegata in chiusura e devo ammettere che, se già il romanzo mi aveva colpito positivamente, questo ulteriore dettaglio ha proprio fatto breccia nel mio animo di lettrice.
La bravura della scrittrice risiede non solo nel saper raccontare i fatti, ma, e soprattutto, nell'intrecciare la finzione, quindi il romanzato, con la realtà delle cose, senza mai annoiare. Il romanzo è pregno di dettagli, di accurate ricerche che guidano il lettore e lo invogliano a proseguire. Terminato un capitolo non si può non sbirciare il successivo per scoprire cosa ne è stato di tutti i personaggi coinvolti. E in questo modo arrivo a parlarvi di loro, dei personaggi. Forse non si ravvisa una precisa caratterizzazione di taluni rispetto ad altri, ma il tutto basta per potersene innamorare. In tutta onestà mi ha molto colpito il personaggio di Mrs Spencer, una novantenne che "...offriva ai suoi ospiti filo spinato, un benvenuto a base di pallottole e almeno un 'vaffanculo' disegnato sul prato con il diserbante...". Una donna con la testa persa in luoghi lontani ed epoche passate, dove pullulano personaggi illustri realmente esistiti. Una donna non di facile lettura, una donna da scoprire pagina dopo pagina e dalla quale alcuni potrebbero restarne affascinati, a differenza di altri che potrebbero ritenerla odiosamente antipatica ed asociale. Io appartengo, senza ombra di dubbio, alla prima categoria.
Efficace anche la scelta di adottare ben tre registri narrativi differenti: i fatti narrati da Annie nel 2001, quelli narrati da Gus datati 1972-73 e con protagonista Mrs Spencer ed infine le interviste, attraverso l'ausilio di trascrizioni e nastri di registrazione, tra lo scrittore e la Duchessa.
L'insieme dei tre e la presenza di molti dialoghi, a scapito di lunghi periodi narrativi, fanno sì che si riesca ad avere un quadro completo e chiaro dell'intera vicenda.
Diverse anche le tematiche affrontate, non solo l'amore tra un uomo e una donna ma anche quello di un figlio verso il proprio genitore. Una riscoperta di sé stessi, un modo per ristabilire una serie di legami andati perduti nel corso del tempo.
Vorrei soffermarmi sul titolo del romanzo perché, nonostante lasci intendere che Parigi possa essere il luogo designato, in cui si dipanano le vicende narrate tra le pagine, in realtà ritroveremo la capitale francese solo nell'ultimo centinaio di pagine.

In definitiva si tratta di una lettura interessante, dove presente e passato si intrecciano in maniera sorprendente ed efficace. Un romanzo per il quale non è necessario fare congetture e stare a rimuginarci per ore ed ore. Un titolo che consiglio a chi ha voglia di trascorrere del tempo in compagnia di un ottimo libro.







mercoledì 13 aprile 2016

'Niente prima di te' di Daniela Ruggero e Doranna Conti



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buongiorno lettori, siamo giunti a metà settimana e come di consueto è l'ora di lasciare spazio ad una segnalazione. Colgo l'occasione per informarvi che, per qualche tempo e per impegni puramente personali, la rubrica 'Meet&Greet' subirà un piccolo arresto quindi quella di oggi è l'ultima segnalazione, almeno per ora!
Detto questo, sono felice di ospitare un'autrice emergente che è stata anche una delle prime con cui ho preso contatti quando mi sono imbarcata in questa nuova avventura. Sto parlando di Doranna Conti che, insieme a Daniela Ruggero, è l'autrice di "Niente prima di te".






Titolo: Niente prima di te
Autore: Daniela Ruggero e Doranna Conti
Editore: Self Publishing
Pagine: 155
Prezzo eBook: 0,99 €



Trama: "Nathan e Karen non conoscono l'esistenza l'uno dell'altra. Le loro vite scorrono separate dall'oceano fino a quando il destino non decide di incrociare le loro strade, in modo imprevedibile e devastante. Una verità celata, quasi uno scherzo del destino, si prenderà gioco di loro, allontanando ciò che non può essere unito. Dal loro primo incontro si sentono attratti l'uno verso l'altra, fino a quando scoprono però di essere fratellastri. E sarà questo il loro tormento."





Cliccando qui, sarete reindirizzati al book trailer del romanzo!
Approfitto per ringraziare tutti coloro che, in questi mesi, hanno scelto il mio blog per le eventuali segnalazioni. Ovviamente non escludo di riaprire i battenti di questa sezione del blog non appena sarà possibile. A presto!







lunedì 11 aprile 2016

Quando si dice: 'sprizzare gioia da tutti i pori!'


Buon inizio settimana lettori, come avrete potuto leggere dal titolo, il post di oggi è molto diverso da quelli che sono solita pubblicare.
Da qualche giorno, esattamente da mercoledì, continuo a saltellare in giro per casa sprizzando gioia da tutti i pori e stringendo al petto due meraviglie per le quali devo ringraziare la magnifica Laura La Libridinosa  e il giveaway organizzato per festeggiare i 3 anni del suo fantastico blog che, tra l'altro, vi invito a visitare (vi basterà cliccare sul precedente nome per entrare nel suo mondo libroso!).
Ebbene, per partecipare bisognava rispondere ad una domanda semplicissima: "Cosa vuol dire per te essere Libridinosa?"

Ed ecco che la mia fervida immaginazione si è messa in moto, anche perché ho sempre amato le tracce aperte grazie alle quali poter spaziare in lungo e in largo. Insomma, vestendo i panni di Piero e Alberto Angela (adoro alla follia quest'ultimo, uomo di grande cultura, che sposerei volentieri nonostante possa essere mio padre!), in poche ore, ho buttato giù un vero e proprio documentario che mi ha permesso di aggiudicarmi il primo premio!!!
Ve lo ripropongo così magari mi dite anche cosa ne pensate, io continuo a stupirmi di come mi vengano fuori idee del genere :D


“La Libridinosa è uno status sociale, culturale ma soprattutto mentale. Libridinosa si nasce, non si diventa. È risaputo che gli esemplari di Libridinosa siano più unici che rari e si riconoscano tra loro a naso o, se dotati di vista molto acuta, al primo sguardo. Si cibano di parole, scritte nero su bianco, di storie impregnate di sentimenti ed emozioni. Le Libridinose pure sono in grado di creare connessioni morbose, legami inscindibili con i personaggi di carta in cui si imbattono, nella vana speranza che si trasformino in figure in carne ed ossa. Avvezze all’innamoramento facile, tendono ad individuare l’uomo dei loro sogni, il principe azzurro sul bianco destriero, in un libro sì e nell’altro pure, tuttavia riescono a distinguere tra infatuazione e amore vero e proprio, struggente e passionale. Se un romanzo fa breccia nel loro animo di lettrice sono in grado di ignorare il resto del mondo, perse nei propri pensieri; e allora le vedrete girovagare senza meta, con il libro in una mano, o rigirarsi insonni tra le lenzuola, come se fossero in meditazione.
Una paura congenita degli esemplari di questa specie è l’abibliofilia, ovvero la paura di restare senza libri da leggere e allora capirete come sia più che logico ritrovarle nel loro habitat naturale: la libreria. Quando ne varca la soglia la Libridinosa viene circondata da un’aura mistica, risplende di luce riflessa, quella luce che deriva dai libri che la circondano e che funge da richiamo per la stessa, insieme alla miriade di liste librose ed appunti che occupano la sua borsetta.
Credo che anche Noè, a suo tempo, abbia capito l’importanza di questa specie portandola con sé sull’arca. Questo spiegherebbe perché alcuni esemplari di Libridinosa sono tutt’oggi in circolazione, e per fortuna aggiungerei!”



E quando si dice che tutta la fatica è stata ricompensata, eccomi qui a mostrarvi cosa ho ricevuto: non uno ma ben due romanzi, autografati, di Lorenzo Marone, "La tentazione di essere felici" e "La tristezza ha il sonno leggero"; un segnalibro Libridinoso, un segnalibro fantastico realizzato da Lea e una bellissima matita opera di Stefania, due blogger meravigliose che potete trovare nel loro angolino chiamato Due lettrici quasi perfette, passate anche da loro!






A questo punto non ho più scusanti, sono pronta a conoscere Cesare ed Erri e sappiate che, quando vedrete uno dei due romanzi nella sezione 'in lettura', che trovate nella colonna di destra del blog, per la sottoscritta sarà la fine e Laura sarà consapevole che un'altra donnina vagherà senza meta tra le pagine di un buon libro.
Se volete saperne di più restate connessi e scoprirete cosa ne sarà di me, io intanto vado a rimirare e carezzare i due romanzi mentre vi auguro una buona giornata!







domenica 10 aprile 2016

Sneak Peek di Aprile #1!


Rubrica mensile interamente dedicata alle novità che ci attendono in libreria



Buona domenica lettori, oggi sono qui per segnalarvi alcune uscite librose del mese corrente. Come avrete potuto notare, nel titolo, è presente un #1 che sta ad indicare che la rubrica 'Sneak Peek' si dividerà in più appuntamenti nel corso del mese. Tutto dipenderà dalla quantità di nuove uscite che il mio occhio capterà di volta in volta!
Oggi vi segnalo le uscite di Garzanti, Mondadori, Piemme e Sonzogno.



In libreria dal 5 Aprile


Trama:


1494. Nella vecchia casupola annidata fra i boschi di Machod, vive, sola, Britta da Johannes, una giovane, bellissima donna. Sebbene siano in molti a ricevere beneficio dai suoi rimedi erboristici, Britta suscita paura. La sua solitudine è alleviata dal legame, appassionato e furtivo, con il figlio del castellano. Quando un doloroso avvenimento mette fine alla loro storia d'amore, per Britta comincia una terribile discesa all'inferno. Maldicenze e calunnie si accumulano contro di lei, fino ad arrivare alle orecchie dell'inquisitore. Il giudizio finale è inappellabile: Britta è una strega e il suo destino è il rogo. 2014. È un gelido mattino di novembre quando Barbara Pallavicini, studiosa di medievistica, raggiunge le rovine del castello di Saint Jacques aux Bois. Lì troverà l'ultimo tassello della sua ricerca, l'iscrizione lasciata da una donna condannata per stregoneria. Nella penombra del sotterraneo, gli occhi di Barbara incontrano quelli spenti di un cadavere. Atterrita, chiama i carabinieri. Giovanni Randisi, maresciallo del Comando di Aosta, identifica la vittima: è una ragazza del luogo, ossessionata da storie di demoni e malefici. Le indagini, in lotta contro il tempo, diventano ancora più affannose quando si viene a sapere che la migliore amica della vittima è misteriosamente scomparsa. Perché una ragazza dedita all'occulto è stata uccisa fra le stesse mura che cinquecento anni prima avevano imprigionato una strega?




In libreria dal 12 Aprile


Trama:


Emma non crede nell'amore. Forse perché in passato si è preso gioco di lei più di una volta e l'ha convinta a non cadere mai più nelle sue spire. Decisa a fare carriera, l'unica cosa che conta davvero, ha pensato di trasformare la sua visione cinica e razionale dei sentimenti in un punto di forza e, soprattutto, in una professione: la wedding planner. Certo l'apprendistato non è stato facile, alle dipendenze di un pazzo affetto da manie di grandezza che con l'intento di "formarla" le ha fatto pagare bollette, ritirare i vestiti in tintoria, comprare sonniferi nel cuore della notte e assecondare ogni bisogno di Fru e Fru, i suoi deliziosi chihuahua. Ma ora che Emma si è messa in proprio, il sogno sembra quasi divenuto realtà. Lavora senza sosta, esaudendo i desideri delle spose con le richieste più svariate: dal matrimonio medievale a quello vegano, dall'armatura alle slitte trainate da cavalli sulla sabbia, il tutto condito da un'unica, immancabile e falsissima frase: "Vorrei che fosse una cosa semplice". Emma, però, non ha calcolato che nella sua vita apparentemente perfetta e priva di coinvolgimenti emotivi possa arrivare un uomo misterioso e irresistibile, capace di far desistere il suo fervente credo anti-amore. E forse, per una volta, sarà lei a dover dire qualche sì.




In libreria dal 12 Aprile


Trama:


È notte quando Jim viene trovato nella neve vicino all'autostrada per l'aeroporto e condotto a Beckomberga, l'ospedale psichiatrico a qualche chilometro da Stoccolma grande quanto una piccola città. Non uscirà per molto tempo, così tanto che la figlia Jackie crescerà e trascorrerà una lunga parte dell'adolescenza dietro la recinzione dell'edificio, tra medici anticonformisti e pazienti dalla seducente follia. Medici come il dottor Edvard Winterson, convinto che l'unico modo per rendere di nuovo umani i malati sia farli uscire la notte, dare loro vestiti civili e un bicchiere di vino, mandandoli incontro alla vita fuori dai cancelli sorvegliati. Pazienti come la scatenata e bellissima Sabina che fa innamorare tutti, ossessione irresistibile di sani e malati. A raccontare la storia di Beckomberga, della Svezia negli anni del welfare state, del rapporto fragile e mai univoco tra salute e malattia, è Jackie. Racconta con l'occhio della bambina che a lungo ha giocato nei prati dell'ospedale dove suo padre era ricoverato perché niente, nemmeno lei, era abbastanza forte da tenerlo ancorato alla realtà. Racconta con l'incertezza dell'adolescente che nel manicomio si è innamorata e della donna adulta che ora cresce il proprio figlio da sola tenendo la malattia e suo padre a una distanza insieme intima e circospetta.


venerdì 8 aprile 2016

Recensione 'L'armadio dei vestiti dimenticati' di Riikka Pulkkinen


Buonasera lettori, in questi giorni di ordinaria follia personale ho trovato il tempo per leggere e recensire quello che è il primo #librosparpagliato, ecco ve lo scrivo con l'hashtag che fa più figo!
Ma cosa vado farneticando? Allora il "Libro Geograficamente Sparpagliato" è un'iniziativa organizzata da un gruppo di blogger, le LGS, e prevede che un libro giri in lungo e in largo, da un lettore all'altro, per tutta la penisola. Un viaggio nel quale il libro sarà accompagnato anche dai nostri pensieri, dalle emozioni provate durante la lettura e dai nostri appunti. Insomma il libro va vissuto ed io non mi sono certo tirata indietro ad imbrattarlo, con decenza s'intende!





L'armadio dei vestiti dimenticati
Riikka Pulkkinen


Editore: Garzanti - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 308 Prezzo: 16,40 € - eBook: 9,99€


La stanza è invasa dalla polvere e dalla luce. Sono passati anni, ma a casa di sua nonna Elsa non è cambiato nulla: la bambola, il cavallo a dondolo e poi il vecchio armadio. Ad Anna basta aprirlo per tornare di colpo bambina, quando insieme alla nonna giocava a vestirsi da grande. Gli abiti ci sono ancora tutti e Anna li riconosce: stoffe che sanno di festa, di ricordi e di risate. Eppure c’è un vestito che la giovane non ricorda: ha la gonna ampia e un nastro alto in vita. ha uno stile molto diverso da quelli della nonna. Anna lo prova. Basta quel semplice gesto perché il suo mondo cambi per sempre. Quando sua nonna la vede con quell’abito, bella come non mai, capisce che è giunto il momento che ha fuggito per tutta la vita. ora che le rimangono pochi giorni di vita, non può più mentire. Lo deve a se stessa ma anche a sua nipote: deve dirle la verità. Deve confessare a chi appartiene quell’abito, deve pronunciare quel nome taciuto da anni, Eeva. Un nome che Anna non conosce. Il nome di una donna dimenticata nel silenzio, di cui non esistono nemmeno fotografie. Un nome che affonda le radici in un segreto forse incomprensibile. Spetta ad Anna capirlo. Ma per farlo deve tornare indietro a un tempo antico, a una storia di perdono, di tradimento e di bugie. Ma soprattutto alla storia di un amore unico come quello che lega indissolubilmente una madre e una figlia, nel bene e nel male. Un amore in cui tutto, a volte, può essere perdonato.





Quando questo titolo è stato proposto come libro sparpagliato, dopo averne letto la trama, ho pensato che si sarebbe potuta rivelare una lettura interessante. Per certi versi così è stato anche se, complessivamente, mi aspettavo molto di più perché c'erano tutte le carte per giocare una partita di poker coi fiocchi e fare, magari, una bella scala reale.
Partiamo dal presupposto che nel romanzo si ravvisa la presenza non di un'unica voce narrante, ma di un coro di donne, ognuna con qualcosa da raccontare. Donne che sono nonne, madri, figlie e amanti. Donne che dovranno confrontarsi con i loro segreti più nascosti, le loro debolezze, le loro crepe nell'anima, le loro fragilità. Donne che sono arrivate al punto di dover mostrare, mettere in luce tutto questo.
Nonostante il titolo del libro faccia riferimento ad un armadio contenente dei vestiti dimenticati, questi non rappresentano il perno attorno al quale si svolgono le vicende, ma, piuttosto, il pretesto per portare la narrazione verso una storia più intima, una storia d'amore adultera che, in qualche modo, ha toccato e tocca le vite dei protagonisti. Ma anche un amore incondizionato, un legame inscindibile come può essere quello tra madri e figli, nel bene e nel male. In definitiva il titolo può essere visto come una metafora che sta ad indicare gli scheletri nell'armadio, ben conservati fino a quel momento; una sorta di vaso di Pandora che Elsa, la nonna, in punto di morte, deciderà di scoperchiare. Allora la verità investirà chi più, chi meno, con tutta la sua potenza.


"Le relazioni umane sono come boschi fitti. O forse le persone stesse sono boschi, nei quali si aprono molti sentieri, a ritmo serrato; sentieri destinati a restare ignoti a molti, che si manifestano per caso a coloro che si trovano a passare in quel momento."


A fine lettura posso sicuramente dire che il romanzo può essere diviso in due parti. Se ci si fermasse alla prima credo che nessuno proseguirebbe perché la storia appare piatta, lenta e confusa. 'Questa storia non decolla!', l'ho pensato più volte, l'autrice divaga, si parla di altro, veniamo sommersi di informazioni che servono a ben poco, a ingarbugliare ancora di più il tutto. Poi, all'improvviso, presente e passato iniziano ad alternarsi in maniera più netta, ci ritroveremo catapultati negli anni Sessanta dove a raccontare sarà Eeva, la donna dimenticata. Allora la scrittura si farà più intima, più sensibile, più delicata, velata di malinconia e tristezza. Si parlerà di un amore travolgente, fatto di attese, di paure, di lacrime, un amore nel quale si parlerà spesso del sentimento opposto: l'odio.
I personaggi sono piuttosto nebulosi, credo che sia l'aggettivo giusto per descriverli. Mancano tutti quei piccoli particolari fisici e caratteriali che ci permetterebbero di entrare in contatto con loro, anche se, tra tutti, spicca sicuramente la figura di Eeva. Attraverso un'alternanza di voci narranti ci sembrerà di origliare, di sbirciare nei loro pensieri più segreti e, nello stesso tempo, verremo messi al corrente di avvenimenti passati e futuri, avvenimenti che arriveranno ad accomunare taluni personaggi pur non avendo alcun legame di parentela.
Bisogna dire, tuttavia, che alcune parti del romanzo rimangono di difficile comprensione. Forse l'intento è far sì che il lettore possa dare il via a tutta una serie di proprie congetture sull'accaduto. In alcuni punti appare il nome di un personaggio secondario che viene messo lì senza spiegazione alcuna, una certa Linda. Devo ammettere che ancora oggi io mi sto domandando di chi si tratti, chi sia questa bambina anche se forse una spiegazione c'è e magari, su questo punto, vorrei confrontarmi con chi lo ha letto e con chi lo leggerà.
E per finire, l'epilogo. Ebbene, l'epilogo è una porta completamente aperta su un mondo che la scrittrice ha deciso di non raccontare apertamente. Se la mia teoria è corretta, credo che nel corso del romanzo abbia disseminato delle piccole mollichine, delle briciole che dovevano essere colte per comprendere come mai si arrivi ad una conclusione del genere e far sì che la mente possa solo immaginare. Un finale troppo aperto per i miei gusti, preferisco di gran lunga che le cose siano ben definite.
Tirando le somme posso dire, senza ombra di dubbio, che si tratta di una lettura molto particolare che però acquista un tono del tutto diverso e più interessante solo nella seconda parte, quando ci sarà un intreccio di storie che servirà a far luce su alcuni punti oscuri, su quello che fino a poco prima faceva parte della sfera del non detto.
Confesso che sono molto curiosa di conoscere il vostro parere perché è un tipo di romanzo per il quale sarebbe necessario confrontarsi per far quadrare, e non poco, la situazione!







mercoledì 6 aprile 2016

'I due regni - La città intera Vol. 1' di Alessia Palumbo



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buongiorno lettori, ritorna oggi l'appuntamento con la rubrica 'Meet&Greet' che, nel corso delle ultime settimane è stata un tantino ballerina. Tuttavia oggi ci rifacciamo alla grande con la segnalazione di un romanzo pervaso di magia. "La città intera" è il primo volume di una quadrilogia fantasy, che va sotto il nome de "I due regni", frutto della penna di una giovanissima Alessia Palumbo. Mettetevi comodi perché andiamo a cominciare!





Titolo: "I due regni - La città intera Vol. 1"
Autore: Alessia Palumbo
Editore: Ekt - Edikit
Pagine: 592
Prezzo: 18,00 €
Prezzo eBook: 4,00 €




Trama:  “In un regno devastato dai conflitti fra maghi e guerrieri la Città Intera è sorta, baluardo nella lotta contro chiunque possieda sangue magico.
In questo scenario si muove Farwel, decisa a riportare pace ed equilibrio in un luogo dove imperversa solo timore e morte.
In un fantasy certamente non canonico si muove la sfera umana dell’interiorità e di ogni sua sfumatura, non trovando il malvagio o il corrotto in un mostro da debellare o in una antica maledizione che pende sul capo indistinto della razza umana, ma dentro quegli stessi personaggi che creano e distruggono.
A muoversi parallelamente alla vicenda altri filoni narrativi si intrecciano, mostrando eventi del passato privi del dolore della Città Intera, ma carichi già di un nefasto presagio.”



In allegato un piccolo estratto del romanzo e a seguire una serie di dati utili per soddisfare la vostra curiosità. La rubrica torna la prossima settimana con l'ultimo appuntamento in programma. In quell'occasione vi spiegherò ogni cosa!


Da come me l'avevano descritta, l'Accademia doveva essere splendida. Ma quando la vidi la prima volta capii che era molto di più. Nei sei anni che trascorsi in quelle mura coltivai amicizie profonde e importanti, conobbi il mio Maestro, mi innamorai, ma soprattutto fra quelle stanze la mia vita cambiò per sempre. Mio padre mi ci portò all'età di tredici anni, affinché potessi diventare una delle migliori guerriere del Delor, e seguire così le sue orme. I miei occhi di bambina non avrebbero mai potuto immaginare la natura del sangue che ribolliva dentro di me, e che fino a quel giorno era rimasto in silenzio. Mi toccò il destino che mi avevano insegnato a chiamare ingrato, ma che solo col tempo imparai ad amare come unica alternativa a cui avrei potuto votarmi. Il mio genitore mi teneva la mano, orgogliosamente, quasi fossi un pezzo pregiato per una fiera. Mi accompagnava nel luogo in cui speravo avrei potuto coronare un brillante futuro di guerriera, ma dove poco dopo mi scoprii essere maga. Allora anche io avevo preso parte al macabro disegno che vedeva nei possessori dei miei doni una piaga da mondare, un'appendice pesante di cui sarebbe stato più saggio fare a meno. Mi toccò imparare sulle mie spalle quanto quelle sciocche convinzioni pesassero."




Alessia Palumbo nasce a Pavia nel 1994. Fra i suoi interessi, la letteratura ha sempre avuto uno spazio preponderante, dividendosi tra la scrittura e gli studi letterari. Attualmente frequenta il terzo anno di Lettere moderne. Il ciclo fantasy I Due Regni è il suo primo lavoro per una casa editrice.
Vi invito a visitare il sito internet e la pagina Facebook dedicata.







lunedì 4 aprile 2016

Recensione 'Mistero a Villa del Lieto Tramonto' di Minna Lindgren


Buon primo lunedì di aprile lettori! Come ogni inizio di settimana, vi accolgo nel mio angolino con la recensione della mia ultima lettura. Oggi vi parlerò di un romanzo in cui aleggia, dall'inizio alla fine, il giusto connubio tra divertimento e serietà, sopratutto per i temi che vengono ampiamente trattati pagina dopo pagina. Credo, infatti, che uno dei punti di forza di questo romanzo si basi proprio sull'esatta proporzione tra i due aspetti, proporzione che rende il tutto perfettamente equilibrato.
Confesso di essere una voce fuori dal coro perché non tutti ne sono rimasti entusiasti e, inoltre, ho avuto modo di confrontarmi con blogger che lo hanno amato, come me, e blogger a cui è completamente scivolato addosso, come un vestito troppo grande che indossato dal capo, grazie alla forza di gravità, viene attirato verso il basso. Ma, leggi della fisica a parte, è giunto il momento di farvi conoscere la mia opinione su 'Mistero a Villa del Lieto Tramonto' di Minna Lindgren. Buona lettura!





Mistero a Villa del Lieto Tramonto
Minna Lindgren


Editore: Sonzogno - Genere: Giallo
Pagine: 284 - Prezzo: 16,50 € - eBook: 9,99€


«Tic tac, tic tac, tic tac.» A Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki, è l’ora del caffè e, come al solito, Irma e Siiri, due vivaci novantenni ospiti della residenza, amano trascorrere quel momento in perfetto relax. Dopo le partite a canasta, le lezioni di ginnastica dolce, il whiskino prescritto dal medico o le riunioni del gruppo per la memoria, un’oretta di svago ci vuole per scambiarsi ricordi di giovinezza o spettegolare sul funerale del giorno, che è pur sempre una festa e un avvenimento per curare il proprio look. Ma soprattutto, l’ora del caffè dà l’occasione per criticare il regolamento e l’incuria del personale specializzato, quello che figli e nipoti, per guarire i sensi di colpa, chiamano “servizi di eccellenza”. Per fortuna dalla Villa si può anche uscire, andare in giro in tram per rifarsi l’occhio con le bellezze della capitale finlandese, e così a Siiri, Irma e alla loro terza compagna, Anna-Liisa, capita di osservare, con bonario sarcasmo, le stranezze del mondo moderno che le circonda. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco, sempre gentile e pieno di allegria, accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Provette Miss Marple, Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici per venire a capo degli enigmi nascosti tra le mura dell’amena residenza in un mistery arguto che tocca sapientemente le corde del giallo e della commedia, con un pizzico di suspense e molto, irresistibile, dark humor finlandese.






Credo che ormai abbiate imparato a conoscermi nel corso di questi mesi e, se così è, saprete anche che non sono solita dedicare la mia attenzione a letture che abbiano per protagonisti dei personaggi avanti con gli anni. Figuriamoci questo romanzo ambientato in una casa di riposo che, a dispetto del nome non ha proprio niente di 'lieto', con figure ultranovantenni che scorrazzano in lungo e in largo grazie all'ausilio di bastoni e girelli, in attesa che l'orologio della vita inizi a perdere qualche colpo e cessi il suo costante ed instancabile ticchettio. 
Ebbene, pur avendo iniziato la lettura con bassissime aspettative, devo confessare che sono pronta a ricredermi, almeno in questo caso specifico, perché durante tutto il periodo in cui questo libro ha occupato il mio comodino io mi sono divertita davvero, dalla prima all'ultima riga.
Per trascinarvi tra le pagine del romanzo alla giusta maniera è necessario partire dal principio. Villa del Lieto Tramonto è una ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino Helsinki. Un luogo ameno dove figli e nipoti possono parcheggiare, perché questo è il termine corretto, i loro parenti più anziani affinché trascorrano gli ultimi anni della loro vita nelle mani di personale altamente qualificato, godendo dei particolarissimi 'servizi di eccellenza'. Questo sulla carta, ma la realtà dei fatti è ben diversa e lo sanno bene Sirii, Irma e Anna-Liisa, le simpatiche protagoniste della storia narrata. Affittuarie di monolocali e bilocali all'interno della struttura, le tre vecchine trascorrono le loro giornate tra partite di canasta, lezioni di ginnastica dolce e ricordi del tempo andato, accompagnando il tutto con fiumi di whisky e vino rosso ed industriali quantità di sanguinaccio e toorta (rigorosamente con due o). 
Fortunatamente le tre adorabili signore sono abbastanza autonome da poter fuggire, spesso e volentieri, da un siffatto luogo e, con l'ausilio di tram, raggiungere i più disparati angoli della città. La vita scorre tranquilla fino a quando a Villa del Lieto Tramonto non iniziano a susseguirsi una serie di avvenimenti molto più che strani, primo tra tutti la morte, in circostanze sospette, del giovane cuoco della struttura, Tero. A questo faranno seguito una serie di episodi come l'aumento di farmaci da assumere, l'improvvisa perdita di memoria di alcuni ospiti che verranno reclusi in quello che viene chiamato il reparto di isolamento, un reparto dal quale difficilmente si fa ritorno, e, non da ultimo, i pedinamenti. Quando tutto ciò coinvolgerà in prima persona l'allegro trio di comari, sarà il momento di indossare i panni delle investigatrici per ritrovare, al più presto, il bandolo della matassa che tende ad intricarsi sempre più, facendo sì che il mistero si infittisca.


"Com'era possibile che un uomo così giovane e sano fosse morto, mentre degli ultranovantenni se ne stavano ancora lì senza fare una piega? Aveva letto sul giornale che le persone che superano i novant'anni smettono d'invecchiare. Una cosa terribile. Voleva dire, insomma, che quelli come loro, sopravvissuti fino ai supplementari, rischiavano di perdere l'appuntamento con la morte. Amici, mariti, tutti se n'erano già andati, e ora non moriva più nessuno."


Devo ammettere che all'inizio, non mi era chiaro se il romanzo mi stesse piacendo o meno e questo dipendeva solo ed esclusivamente dal fatto che la narrazione, almeno nelle prime pagine, scorra piuttosto lentamente. Tuttavia, iniziando ad entrare nel vivo della storia, a toccare con mano i personaggi coinvolti, non si riesce ad alzare gli occhi dalla tavolozza di parole.
Sirii, Irma e Anna-Liisa sono l'anima del romanzo. Spassose, acculturate, attente osservatrici ed instancabili viaggiatrici, ognuna è dotata di una propria unicità. Sirii, che è anche la figura di cui seguiamo maggiormente le vicende, è la più attenta, colei che non si dà pace e che vuole risolvere a tutti i costi la situazione, alquanto misteriosa, venutasi a creare nella casa di riposo. Irma, delle tre, è quella a cui mi sono particolarmente affezionata perché è un'autentica 'scocchiata', so che non è un temine usuale, ma è quello che rende meglio l'idea. Lei è quella che, saltando di palo in frasca, tocca più argomenti nel corso di una conversazione senza curarsi della totale assenza di connessioni. Infine Anna-Liisa, con i suoi adorabili ed eleganti cappellini, è la più pignola delle tre, questo anche a causa del suo essere stata un'insegnante e di conseguenza molto attenta alla grammatica e al significato delle parole, ma consapevole del fatto di non essere ascoltata come meriterebbe. 
Il loro essere personaggi ben strutturati, ben descritti, tangibili perché in carne ed ossa, anche se per la loro età svolgono azioni alquanto discutibili come girare in tram (se ciò è possibile indicatemi la dieta seguita in Finlandia perché gradirei invecchiare come loro!), e il sottile umorismo, opera della penna della scrittrice, che le accompagna durante tutte la narrazione garantiscono la struttura portante del romanzo. 
Con una prosa leggera e fluida si riescono a toccare tematiche difficili del mondo degli anziani che denunciano l'abbandono da parte dei familiari in strutture che, in alcuni casi, rappresentano dei veri e propri specchietti per le allodole, oppure le violenze fisiche e verbali, o ancora il modo ridicolo ed infantile con cui questi anziani vengono trattati, indipendentemente dalle loro facoltà mentali, ed infine, ma non per questo di minore importanza, anzi, il fatto che non gli si creda, che non ci si fidi di quanto hanno da dire e si diventi ciechi e sordi il più delle volte.

Unica pecca che ho riscontrato riguarda la scelta del genere di appartenenza e l'accostamento alla Miss Marple di Agatha Christie. Posso senz'altro dire che il romanzo, pur essendo classificato come giallo, in realtà non risponde ai canoni tipici del genere. Ovviamente c'è una morte iniziale ma non una scia di cadaveri che va a sconvolgere e destabilizzare la vita dei protagonisti; ci sono dei misteri da risolvere ma non costituiscono il nodo centrale della vicenda al punto tale da dare il via ad un'inchiesta fatta di indagini ed interrogatori; gli enigmi, seppure presenti, non rendono la narrazione ricca di quei colpi di scena a cui gli amanti del genere sono sovente abituati. 
Infine devo spendere alcune parole sulla presentazione grafica del romanzo, perché anche l'occhio vuole la sua parte. Devo dire che la copertina è davvero bella, sembra un dipinto in miniatura e tenerlo tra le mani è tutta un'altra storia, per questo motivo faccio i complimenti alla casa editrice. 

Ora, però, è giunto il momento di tirare le somme ed è per questo che posso dirvi che "Mistero a Villa del Lieto Tramonto", in definitiva, è una lettura spassosa e divertente con quel giusto connubio di aspetti, di cui vi parlavo in apertura, che rende il tutto molto meno tedioso rispetto a quello che si potrebbe pensare. Se deciderete di leggerlo capirete di cosa sto parlando.
Trattandosi del primo capitolo di una trilogia posso senz'altro annunciarvi che non vedo l'ora di imbarcarmi in una nuova avventura in compagnia del fantastico trio di vecchine e del loro instancabile "Tic tac, tic tac, tic tac".