Buon martedì lettori! Come già avveniva per i precedenti volumi che compongono questa serie fantasy scritta da Laini Taylor, e portata in Italia dalla Fazi Editore nella collana LainYA, oggi tocca a me ospitare il post di discussione di un nutrito gruppo di capitoli.
Sogni di mostri e divinità è il capitolo conclusivo della trilogia. Quello in cui vedremo nascere una strana alleanza tra Chimere e Serafini, nemici giurati dalla notte dei tempi, che insieme fronteggeranno le truppe del Dominio, capeggiate da un Jael, autoprocalmatosi imperatore, che ha invaso la Terra per impossessarsi delle armi a disposizione degli umani con l'unico intento di sterminare gli steliani, una volta tornato a Eretz.
Questo, grossomodo, il riassunto di quanto ci si aspettava e sta avvenendo. Vedremo un lieto fine? Chi lo sa! Da questo momento in poi, però, occhio agli SPOILER!
DISCUSSIONE CAPITOLI DA 64 A 71
Razgut, il Caduto, ha scagliato un coltello contro Akiva mirando direttamente al cuore. Tutto avviene in una frazione di secondi, nessuna possibilità d'errore, eppure il Serafino dalle ali di fiamma rimane immobile, senza vacillare. Niente sangue e nemmeno il manico di un coltello a spuntare dal suo petto. La traiettoria del lancio non mente così come il fatto che Akiva non abbia avuto il tempo di compiere alcun movimento. La lama lo ha attraversato da parte a parte, senza ferirlo, come se il suo corpo fosse "Invisibile alla morte".

Scampato al pericolo di una morte davvero certa, Akiva affronta un esterrefatto, e non più sogghignante, Jael intimandogli di tornare ad Eretz con il suo esercito con la promessa di non ridurlo in cenere, almeno per il momento.
"'Io non ti brucerò.
Questa è l'unica promessa che ti faccio,
e non significa che tu otterrai la vita.
Forse avrai una possibilità.
Forse mi vedrai arrivare.
Ma probabilmente no.'"
A questo punto la Taylor interrompe la narrazione dei fatti per una piccola digressione in quella che viene definita l'era antica e che ha per protagonisti gli Incantati (tra cui Razgut ed Elazael). Scelti tra i campioni di tutte le tribù di Serafini, eccetto quella degli Steliani che si erano opposti ad una tale chiamata, gli Incantati erano dodici angeli prescelti il cui compito era quello di esplorare tutti i livelli del Continuum con l'obiettivo di conoscere i differenti universi contenuti, mappandoli, aprendo portali tra l'uno e l'altro e, in qualche maniera rivendicandoli con la loro luce. Non tutti i livelli del Continuum, però, erano adatti ad essere aperti perché popolati da strane creature, le Bestie. Queste attraversando i portali e seguendo gli Incantati erano giunte all'eterna Meliz per divorarla. Solo alcuni serafini erano riusciti a fuggire rifugiandosi a Eretz mentre il portale veniva chiuso dagli Steliani per impedire alle bestie di attraversarlo e preservare così il loro mondo e la Terra. Ai quattro Incantati superstiti, accusati di essere responsabili dell'accaduto, erano state strappate via le ali e storpiati. Dopo di che li avevano lanciati dai quattro portali, separandoli per sempre. Nel corso dei secoli erano morti tutti eccetto uno, Razgut, condannato a vivere mille anni in esilio.