venerdì 28 settembre 2018

Recensione 'Cercasi amore vista lago' di Virginia Bramati


Buon venerdì lettori! Come state? Il fine settimana è alle porte, le temperature hanno subito un repentino quanto brusco abbassamento e l'autunno, sgomitando, sta pian piano prendendo il posto dell'estate. Negli ultimi giorni sono riuscita a ritagliarmi un po' più di tempo per la lettura per cui eccomi qui con la recensione prima del weekend...





Cercasi amore vista lago
Virginia Bramati


Editore: Giunti - Genere: Narrativa rosa
Pagine: 240 - Prezzo: 14,90 € - eBook: 8,99 €


Bianca Maffei: 33 anni, una laurea in architettura e una passione per i cantieri. Nonostante lavori in uno studio importante, non perde tempo in riunione con i capi, ma adora mettersi scarponcini e caschetto e andare dove le gru lavorano e i carpentieri danno forma allo spazio. Lei riesce a sentire la forma che la casa prenderà, a vederla quando ancora è fatta di pochi segni tracciati sul terreno, e questo la rende felice. Fino a che, con la crisi, non capita anche a lei di essere vittima di una “riorganizzazione”… Il solo lavoro che riesce a trovare è in un’agenzia immobiliare fuori città, nel paesino di Verate. Lascia così Milano per mettersi alle dipendenze del geometra Volpe, pittoresco individuo dalle cravatte sgargianti e dall’etica discutibile. Eppure, appena arrivata a Verate, Bianca trova per sé un incantevole abbaino con vista sul fiume, proprio sopra la mitica Osteria Moretti dove le oche bianche chiacchierano con gli avventori e basta ascoltare attentamente per sapere tutto quello che accade in paese. Sarà proprio lì, all’ombra della plumbago in fiore, che Bianca scoprirà che cosa cercano davvero le persone, quando “cercano casa”: e quanto pericoloso sia giocare senza scrupoli con i loro desideri. Armata solo del suo “fiuto” specialissimo, dovrà fare i conti con monolocali all’apparenza tristissimi, grandi metrature cui nessuno sembra interessato e con la terribile sensazione di essere finita in un vicolo cieco. Senza rendersi conto di essere invece partita per una grande avventura che la condurrà fino alla casa più meravigliosa che potesse immaginare…



Recensione

All'incirca un anno fa vi raccontavo di come mi accingessi, per la prima volta, a leggere qualcosa di Virginia Bramati. Il romanzo in questione era Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato), titolo indimenticabile per lunghezza e contenuto, del quale vi ho abbondantemente parlato. Memore della piacevolissima lettura ho deciso di lanciarmi nella nuova avventura nata dalla penna della Bramati (con copertina meravigliosa!) anch'essa facente parte del ciclo di romanzi che va sotto il nome de Le ragazze di Verate.
Attenzione però, pur trattandosi di una sorta di serie, i singoli titoli sono autoconclusivi ed indipendenti tra loro quindi, se non avete letto tutti i precedenti, come per altro accaduto alla sottoscritta, potete tranquillamente iniziare dalla storia di Bianca, la nostra protagonista.

martedì 25 settembre 2018

Recensione 'Isola di Neve' di Valentina D'Urbano


Buon martedì lettori! Ultimo giro di boa per il mese di Settembre con temperature che, almeno dalle mie parti, hanno ben poco della stagione autunnale. In attesa che qualche timida pioggerellina decida di affacciarsi anche qui, agevolandomi non poco nella lettura, vi lascio la recensione dell'ultimo romanzo di Valentina D'Urbano, autrice che corteggio da diverso tempo e con la quale mi cimento per la prima volta.





Isola di Neve
Valentina D'Urbano


Editore: Longanesi - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 500 - Prezzo: 19,90 € - eBook: 9,99 €


Un'isola che sa proteggere. Ma anche ferire. Un amore indimenticabile sepolto dal tempo. 2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L'unico suo rifugio è Novembre, l'isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida - l'isoletta del vecchio carcere, abbandonato -, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull'isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant'anni: la storia di Andreas von Berger - violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida - e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L'unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta. 1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull'isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l'unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell'isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.



Recensione

Sembra persa tra le pieghe del passato ma è ancora viva e vibrante la storia che, come un mare in tempesta, nasce dalla fantasia di Valentina D'Urbano per abbattersi sulle pagine di questo romanzo ed impregnarle di sentimenti contrastanti: amore e dolore, due facce della stessa medaglia, entrambe necessarie. 

Paradossalmente, però, Isola di neve è un romanzo che inizia piano, quasi senza pretese e con una piccola parvenza di ovvietà, salvo poi tramutarsi in una escalation di emozioni e colpi di scena che lasciano davvero il segno. Una scarica di adrenalina che prende piede a mano a mano che gli sguardi si cercano, le mani si sfiorano e i destini si intrecciano. Perché sì, nel nuovo lavoro della D'Urbano, sono i destini, o meglio le vite, ad intrecciarsi. Sono quella di Manuel e di Edith, nel 2004, e quella di Neve e di Andreas, nel 1952. Esistenze intessute l'una all'altra e impossibili da slegare.

martedì 18 settembre 2018

[GDL: 'La chimera di Praga' di Laini Taylor] - Discussione capitoli da 19 a 24




Buongiorno lettori e ben approdati sul blog! Oggi, martedì 18 Settembre, sono qui a lasciarvi un post molto speciale. Come vi accennavo nella presentazione di questo bellissimo Gruppo di Lettura (qui), sto partecipando, a questa nuova avventura, non solo come lettrice ma anche come blogger e questo vuol dire che oggi è il giorno in cui, insieme alla dolce Chicca del blog Librintavola, vi presenterò la mia tappa. Trattasi della primissima esperienza per cui spero di procedere come si dovrebbe!

Intanto, piccolo punto della situazione: La chimera di Praga, primo volume della trilogia fantasy scritta da Laini Taylor e pubblicata da Fazi Editore nella collana LainYA, si sta rivelando una lettura avvincente, sorprendente e davvero emozionante. Siamo ancora all'inizio se consideriamo il numero totale di capitoli che compongono l'opera, eppure è stata messa tanta carne al fuoco.
Molti gli interrogativi che ci stanno accompagnando capitolo dopo capitolo (tra tutti: a cosa servono questi benedetti denti?). Molte le strade percorribili, così come le possibili supposizioni su chi sia davvero Karou.
In questi primi 24 capitoli la storia sta prendendo piede e sembra proprio che abbia un gran bel potenziale, cosa che mi rende davvero felice. Grazie a Chiara mi sono avvicinata al mondo del fantasy e ogni volta rimango piacevolmente sorpresa.



DISCUSSIONE CAPITOLI DA 19 A 24


Il capitolo 19 si apre con l'urlo di Karou che, essendosi spinta al di là della porta che conduce all'Altrove, luogo in cui alla giovane protagonista è sempre stato vietato l'accesso da parte di Sulphurus, viene attaccata da una delle tante Chimere, apparentemente morte, adagiate sulle lastre di pietra che riempiono la cattedrale di roccia.
Si tratta di un uomo giovane e canuto con le gambe ricoperte per metà da pelo altrettanto bianco e artigli canini al posto dei piedi e delle mani. Una chimera-lupo che risponde al nome di Thiago. Il contatto tra i due viene interrotto da un irato Sulphurus accorso alle grida della sua protetta.


"Le pupille da coccodrillo erano ridotte a nere fessure, come succedeva sempre quando era arrabbiato, ma, se Karou pensava di averlo già visto arrabbiato, questa sarebbe stata una lezione sulla rabbia. Il tempo si fermò per lui che cercava di dominare il suo shock nel vederla lì, mentre per Karou passò un'eternità nello spazio di due battiti."


Dinanzi alle insistenze di Thiago che non solo vuole sapere chi sia la giovane dai capelli blu ma chiede di poterla avere per sé, Sulphurus si offre di occuparsene personalmente riportandola in negozio. Il ritorno al proprio mondo non è dei migliori. Karou confessa, a quello che fino a quel momento è stato un padre per lei, che la chimera-lupo ha scorto gli hamsa sui palmi delle sue mani. Accecato dalla rabbia e con fare animalesco, Sulphurus spinge la giovane per strada, sbattendole la porta in faccia.
Accasciata nella neve, incredula, a piedi nudi e sanguinante, stordita e gemente, Karou fissa la porta incapace di credere a quanto accaduto. Quando, però, si rende conto di essere stata abbandonata, semplicemente, inizia ad arrancare verso il suo appartamento.

domenica 16 settembre 2018

Sneak Peek Settembre!



Buona domenica lettori! Siamo alla metà del mese e questo vuol dire che, riprendendo le buone, vecchie e sane abitudini, è tempo di Sneak Peek.
La rubrica è stata silente durante la pausa estiva ma oggi eccoci qui, pronti per il nostro consueto giretto virtuale in libreria alla ricerca delle uscite più interessanti del mese di Settembre.
Bando alle ciance, prendete carta e penna, riempite i vostri portafogli, o le carte di credito se preferite, e portate a casa tanti nuovi libri. Fidatevi, gli scaffali della vostra libreria ne hanno un disperato bisogno!






LA DISTANZA TRA ME E IL CILIEGIO
- Paola Peretti -
In libreria dal 4 Settembre



Mafalda ha nove anni, indossa un paio di spessi occhiali gialli e conosce a memoria "II barone rampante" di Italo Calvino. Scappa dai professori arrampicandosi sul ciliegio all'entrata della scuola insieme a Ottimo Turcaret, il fedele gatto che la segue ovunque. Su quel ciliegio, sogna perfino di andarci a vivere, ma tra pochi mesi non lo potrà più vedere perché i suoi occhi si stanno spegnendo e un po' alla volta, giorno dopo giorno, diventerà cieca. È una bambina curiosa e l'idea di rimanere al buio la spaventa: per questo tiene un diario in cui annota le cose che non potrà più fare, come contare le stelle e giocare a calcio con Filippo, il bullo della classe che parla solo con lei. Grazie all'aiuto della sua famiglia e dei suoi amici, Mafalda capisce che un altro modo di vedere è possibile. Impara a misurare la distanza dal ciliegio accompagnata dal profumo dei fiori e comincia a scrivere un nuovo elenco: quello delle cose a cui tiene e che riesce ancora a fare. Questa è la storia di Mafalda, ma è anche quella di Paola Peretti, una scrittrice dalla forza contagiosa, che ha voluto scrivere il suo primo romanzo quando ha saputo di avere una grave malattia agli occhi. Un libro che ci insegna a vedere ciò che ancora non esiste, a lottare per i propri sogni.







OGNI RICORDO UN FIORE
- Luigi Lo Cascio -
In libreria dal 6 Settembre



È un viaggiare lento, quello dell'Intercity che da Palermo conduce a Roma, un viaggiare d'altri tempi, interrotto dalle frequenti fermate alle stazioni, dai passeggeri che salgono e scendono, chiacchierano e bisticciano, si addormentano o, nella traversata dello Stretto, lanciano gli oggetti vecchi in mare. È per questa lentezza che Paride Bruno ha scelto di tornare con il treno che prendeva vent'anni prima, da ragazzo, per godersi la vita che turbina intorno a quei viaggi lunghi - la coppia siciliana che litiga per le parole crociate, la ragazza spaventata e sola che cerca compagnia, il ragazzino dallo sguardo intelligente -, e soprattutto per prendersi il tempo di rileggere la pesante cartellina che porta con sé. Contiene i suoi molti tentativi di romanzo, tutti interrotti al primo punto fermo, perché Paride Bruno ha cercato di cimentarsi in ogni genere e stile, senza però mai riuscire a sceglierne uno, a portare a termine l'opera e potersi così dire scrittore. "Sono un tipico esempio di come agisca in maniera diffusa lo spirito incerto e schizoide dei tempi, per cui, mentre sto appena vivendo un'esperienza, mi sento accerchiato da tutte le cose che in quello stesso istante sto perdendo. E migro. Trasmigro." Ma proprio questi tanti cominciamenti finiscono per disegnare con precisione la figura del protagonista: in ognuno degli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue ossessioni, delle sue paure e dei suoi desideri. Ogni ricordo un fiore. Tappa dopo tappa, fra una chiacchierata e un sogno, incipit dopo incipit, Paride Bruno sembra riconciliarsi con la sua incompiutezza, con quello "svolazzo di pagine sparse" che è, in fondo, la vita stessa.

venerdì 14 settembre 2018

Recensione 'La sposa italiana' di Adriana Trigiani


Buon venerdì lettori! Torna la recensione prima del weekend ed oggi vi parlo di un romanzo che, nonostante la mole e i miei tempi di lettura piuttosto ridotti per via di una serie di impegni lavorativi, mi ha strappato un pezzetto di cuore. La bellissima voce della Trigiani e l'emozionante storia racchiusa tra le pagine de La sposa italiana sono gli elementi che, a mio avviso, fanno la differenza, rendendo la lettura tanto unica quanto preziosa.





La sposa italiana
Adriana Trigiani


Editore: Tre60 - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 516 - Prezzo: 18,60 € - eBook: 7,99 €


Bergamo, 1910. C'è tutta la gioia del primo amore nel legame che unisce Enza e Ciro: bellissima e volitiva lei, energico e riflessivo lui, già immaginano la loro vita insieme, a onta delle difficoltà concrete, quotidiane, del loro villaggio tra i monti. Ma il destino ha deciso diversamente: Ciro scopre un segreto troppo grande per il suo animo semplice e viene costretto ad andarsene lontano, addirittura al di là dell'oceano. Finirà per lavorare come apprendista nella bottega di un calzolaio a New York, a Little Italy. E in quel mondo nuovo, frenetico e pieno di possibilità, il pensiero di Enza pare sempre più lontano, sempre più sfumato... È la povertà che spinge la famiglia di Enza a compiere lo stesso viaggio verso l'America. Ferita dall'abbandono di Ciro, la ragazza si dedica anima e corpo al suo lavoro di ricamatrice e, ben presto, inizia a lavorare al Metropolitan, dove realizza abiti lussuosi per le star dell'opera lirica. Ed è lì che incontra un ricco e affascinante americano, deciso a farle dimenticare quell'amore che appartiene a un altro tempo e a un altro continente... Non sapendo di vivere nella stessa città, Enza e Ciro s'incamminano su strade sempre più divergenti: il successo negli affari per lui e la promessa di una vita agiata per lei. Il passato è dimenticato, il presente è sereno, il futuro sembra tracciato. Poi, un giorno, Enza e Ciro si incontrano di nuovo. E tutto cambia.



Recensione

All'ombra del Pizzo Camino, lungo il passo della Presolana, il valico solitario che collega Schilpario a Vilminore di Scalve, attraversando l'Atlantico per raggiungere New York e poi più a ovest verso il Minnesota. La sposa italiana ci racconta di un viaggio lungo una vita. Un viaggio che, nei primi anni del '900, ha visto coinvolti molti nostri connazionali; fermate diverse ma un unico intento: trovare fortuna e speranza nella lontana America.

martedì 4 settembre 2018

[Presentazione GDL]: 'La chimera di Praga' - Laini Taylor




Buongiorno lettori! Oggi sul blog ospito un post molto speciale che, come avrete intuito a partire dal titolo, ha a che fare con i gruppi di lettura. Non è la prima volta che prendo parte ad una lettura di questo tipo, condividere pensieri ed impressioni con altri lettori, in tempo reale, è sempre molto divertente e stimolante. Tuttavia, se fino ad ora ho sempre partecipato solo ed esclusivamente come lettrice, in questa occasione ho deciso di mettermi in gioco cimentandomi anche come blogger e ospitando una delle tante tappe che, pezzo dopo pezzo, comporranno il puzzle di questo lungo viaggio dalle tinte fantasy.

In ogni GDL che si rispetti viene scelto il titolo da leggere insieme a tutti i membri che, ovviamente, hanno deciso di prenderne parte. Nello specifico la scelta è ricaduta sul primo volume della trilogia scritta da Laini Taylor, La Chimera di Praga, di cui vi lascio qualche dettaglio:





LA CHIMERA DI PRAGA
Laini Taylor

Fazi (LainYA) - 383 pp. - 14,50€



Karou ha diciassette anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intrigante filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia”, Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.




lunedì 3 settembre 2018

Recensione 'Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey' di Mary Ann Shaffer & Annie Barrows


Buon primo lunedì di Settembre lettori! Come promesso il blog oggi riapre i battenti, dopo una lunga pausa estiva, ed io sono pronta a lasciarvi le mie impressioni su ogni singola lettura. 
Oggi vi racconto di un romanzo dal titolo che è un po' uno scioglilingua e del quale, sicuramente, avrete sentito molto parlare nell'ultimo periodo (per via della trasposizione cinematografica sulla piattaforma Netflix). Non vi anticipo nulla di più ma vi invito a proseguire con me...





Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey
Mary Ann Shaffer & Annie Barrows


Editore: Astoria - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 283 - Prezzo: 17,00 € - eBook: 9,99 €


È il 1946 e Juliet Ashton, giovane giornalista londinese di successo, è in cerca di un libro da scrivere. All'improvviso riceve una lettera da Dawsey Adams - che per caso ha comprato un volume che una volta le era appartenuto - e, animati dal comune amore per la lettura, cominciano a scriversi. Quando Dawsey le rivela di essere membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, in Juliet si scatena la curiosità di saperne di più e inizia un'intensa corrispondenza con gli altri membri del circolo. Mentre le lettere volano avanti e indietro attraverso la Manica con storie della vita a Guernsey sotto l'occupazione tedesca, Juliet scopre che il club è straordinario e bizzarro come il nome che porta. Una commedia brillante (anche se nel corso della narrazione emergono tradimenti, bassezze, vigliaccherie) che parla di amore per i libri, di editori, scrittori e lettori, e poi di coraggio di fronte al male, di lealtà e amicizia, e di come i libri ti possano salvare la vita.



Recensione

Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey è un romanzo a misura di lettore, una celebrazione del potere dei libri, quel potere capace di unire persone tanto diverse tra loro, di intessere legami di amicizia duraturi, affinché tutti si sentano parte di un unico grande Club del Libro.
I libri sono trampolini di lancio verso nuovi mondi, finestre aperte su altre epoche, vie di fuga dalla realtà. I libri sono gli amici che scegliamo di avere con noi nel momento del bisogno, ancore di salvezza capaci di infondere coraggio nelle ore più buie, proprio come avviene ai personaggi di questa storia.

Il romanzo, della Shaffer prima e della Barrows dopo (nipote che l'ha aiutata nella stesura finale quando ormai la zia era impossibilitata dalla malattia), racconta di distruzione, di guerre che non finiscono mai, che siano fisiche o mentali, di resistenza, di amicizia, di coraggio, di forza di volontà, di voglia di vivere, di libertà, di emancipazione. Ve lo confesso, non mi aspettavo di trovare tutto ciò.