Credo che l'espressione più corretta per intitolare questo post sia 'un altro anno se ne va...' perché, a ben vedere, questo è il terzo anno in cui mi accomodo dinanzi al computer a cercare di tirare le somme e fare bilanci per l'anno uscente.
E non crediate che sia facile, questo è uno di quei post che richiede giorni e giorni per essere scritto, in diretta, a braccio, senza una scaletta da seguire, ma comunque zeppo di cancellature, di cursori che tornano indietro, parole che appaiono e scompaiono o che, quasi per magia, cambiano posizione trasmigrando da un rigo all'altro. Insomma ogni volta è difficile, e lo diventa sempre più, ed io spero di riuscirci anche quest'anno.
Dopo un inizio scoppiettante questo 2018 non mi ha vista, da un certo punto dell'anno in poi, particolarmente attiva nella blogosfera e i motivi sono tanti e diversi:
- conciliare lettura e studio (al quale non ero più abituata) è stato per certi versi esasperante;
- sono incappata in romanzi che, anziché permettermi di viaggiare verso nuovi mondi e storie, non hanno fatto altro che rendere la mia voglia di lettura pari a zero;
- il famigerato blocco del lettore, avvertendo la mia mancanza, ha deciso di farmi una visita inaspettata (tranquilli, è stato già rispedito a casuccia!);
- non avendo il tempo, ma soprattutto la voglia, rinviavo la scrittura dei post per il blog senza poi recuperarli.
L'ingranaggio generale si è un tantino inceppato, di conseguenza non ho potuto nemmeno sfiorare, lontanamente, il traguardo delle 100 letture fissato su Goodreads, facendomi così fermare a sole 60. Ma, come dico sempre, è più importante la qualità della quantità per cui ecco giunto il momento che voi tutti aspettate ma che io, puntualmente, temo. Temo perché non sono in grado di compilare una lista delle letture "migliori", nonostante il numero ridotto di quelle di quest'anno è sempre difficilissimo scegliere alcune più di altre. Per questo motivo farò nuovamente mio l'escamotage dello scorso anno presentandovi le letture del cuore. Ovviamente si tratta di quei romanzi che hanno e avranno sempre un posto speciale nella mia
biblioteca; accanto ad ognuna, come al solito, troverete un piccolo stralcio della mia
recensione con l'intento di invogliarvi, nell'anno che verrà, a dargli una piccola chance, se ancora non l'aveste fatto.
E allora mettetevi comodi così che io possa cominciare:
"La storia di Stefano e Alice è una di quelle storie che lascia indifesi, proprio per il semplice fatto che Fusari riesce a raccontare la vita reale, quella fatta di scelte, giuste o sbagliate che siano, di delusioni, di rimpianti, di abbandoni, di paure. Una storia dolceamara, che profuma di ricordi sbiaditi, lacrime versate ed amori perduti. Una storia difficile da narrare, o anche solo da immaginare. Sono stata spettatrice silente di quelle presenze eteree, ballerini incatenati in un passo a due che è il sentimento d'amore. È un romanzo che mi ha destabilizzata e conquistata perché racconta una storia che è parte di noi, che ci riguarda molto più di quello che crediamo. Una ricerca di se stessi, un voler riprendere in mano le redini del proprio essere perdendosi perché '...certe volte perdersi diventa l'occasione unica e imperdibile per ritrovarsi..'."