Un periodo di alti e bassi e con letture iniziate e non portate a termine mi ha vista affacciarmi con molta discrezione al mondo della Korn. La paura di non riuscire ad arrivare all'epilogo era davvero tanta, considerando che, per uscire da un'impasse di questo tipo sarebbe stato preferibile cimentarsi con titoli in cui a prevalere è la brevità piuttosto che la corposità.
Ebbene, Figlie di una nuova era fa parte di quella cerchia di romanzi che, per contenuti, rappresentano in tutto e per tutto la mia comfort zone. Dunque, se oggi sono qui a parlarvene è perché non solo ne ho terminato la lettura, ma la storia racchiusa in poco più di cinquecento pagine è riuscita a conquistarmi al punto tale da prevalere su una eventuale ipotesi di abbandono.
A fare da sfondo all'intera vicenda una cittadina, quella di Amburgo, presa a campione per rappresentare un'intera nazione, la Germania che, come molte altre, sta scontando gli strascichi del Primo Conflitto Mondiale a cui si interfaccia il profondo desiderio di rivalsa, di emancipazione e modernità che, tuttavia dovrà fare i conti con i repentini cambiamenti dettati dall'ascesa di Hitler, dalle leggi razziali, dai danni di una nuova guerra e dalle macerie di intere cittadine su cui ricostruire il proprio futuro.