Toringrad
Darien Levani
Editore: Edizioni Spartaco - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine:175 - Prezzo: 10,00 €
(OMAGGIO CE)
Pagine:175 - Prezzo: 10,00 €
(OMAGGIO CE)
Drini, albanese, ex studente di Storia, dopo aver accumulato un discreto gruzzolo nel mondo dello spaccio della cocaina, a 29 anni si stabilisce a Torino dove gestisce un bar molto in voga che ha scelto di chiamare Toringrad. Ma quando il cognato Petrìt viene tradito e arrestato poco prima di Natale, gli affari di famiglia richiedono la sua presenza per portare a termine la consegna di un carico di "dama bianca". Sarà un viaggio difficile e rischioso, con incursioni nel mondo del sottoproletariato italiano fatto di prostituzione, slot machine, tossicodipendenza, una trasferta che lo condurrà nella Milano del potere marcio. Ma sarà anche la ricerca del traditore, perché nessun conto può essere lasciato insoluto. I sospetti cadono sull'acquirente, Envèr. Se è stato lui, dovrà pagare con la vita. Eppure la verità non è mai scontata, come Drini avrà modo di scoprire a proprie spese. "Toringrad" è un romanzo ruvido e diretto come il suo protagonista, lucido e freddo imprenditore dello spaccio ma con una morale che lo induce a rimanere fedele a se stesso e al suo destino.
Toringrad è un romanzo ruvido, schietto, diretto. Senza giri di parole l'autore ci presenta uno spaccato di una società corrotta in cui prostituzione, slot machine e tossicodipendenza la fanno da padroni. Levani ci racconta quello che non si vede ma che pure c'è. Ci racconta di una Milano capitale dello smercio della droga in tutta Europa. Ci racconta di alleanze che si intessono, di come si decidano i prezzi, si raccolga e si ricicli il denaro. Ci racconta di traffici illeciti, di tradimenti, di sotterfugi, di rischi e pericoli e lo fa servendosi di un protagonista carismatico, furbo, intelligente e che sa il fatto suo. Un imprenditore, Drini, che le mani in pasta le ha tenute per anni, che ha deciso di allontanarsi da quel mondo rimanendo fedele a se stesso e alla sua morale. Sarà l'attaccamento alla famiglia e l'onta del tradimento a riportarlo in quello stesso mondo da cui era rifuggito. Lui è l'unico di cui Petrit possa fidarsi per far luce su una storia che, all'apparenza, sembrerebbe già tracciata. Ma si sa che la via più facile non è sempre quella giusta da perseguire.
Devo confessarvi che, pur non appartenendo ad un genere a me affine, soprattutto per storia, il romanzo si legge tutto d'un fiato. Ben costruito, intricato e carico di mistero, l'ho trovato un tantino lento nella prima parte e in alcuni dialoghi tra i vari personaggi, pecca che si esaurisce con una certa rapidità lasciando il posto ad un ritmo serrato e sempre più incalzante nei capitoli finali che conducono all'epilogo della vicenda. I personaggi, descritti a tutto tondo, sono credibili, concreti, e non frutto della semplice immaginazione dell'autore: il lettore riesce a immaginarli in carne e ossa lasciandosi trascinare nel loro mondo.
Interessanti, anche, i dettagli riguardanti il popolo albanese che toccano ambiti differenti, dal culturale, allo storico, al politico e che aprono lo sguardo del lettore ad un panorama sul quale potrebbe sentirsi inesperto.
Un romanzo che si concentra sulla battaglia tra illegalità e moralità, un romanzo che mette a confronto due culture, quella albanese e quella italiana, tanto diverse ma tanto affini. Una lettura diversa dal solito e, forse, non per tutti, ed un autore da tenere sott'occhio con uno stile di scrittura che affascina e sa raccontare.
"Ci sono delle persone che hanno una vita ordinata. Passano un'infanzia incolore, studiano con ordinaria mediocrità e lavorano nello stesso ufficio finché non vanno in pensione. Vanno al cinema, scelgono i supermercati con ampi parcheggi e leggono solo riviste patinate mentre aspettano dal dentista. Non invidio niente di tutto questo, mi chiedo come sarebbe se le cose fossero semplici ogni tanto."
Devo confessarvi che, pur non appartenendo ad un genere a me affine, soprattutto per storia, il romanzo si legge tutto d'un fiato. Ben costruito, intricato e carico di mistero, l'ho trovato un tantino lento nella prima parte e in alcuni dialoghi tra i vari personaggi, pecca che si esaurisce con una certa rapidità lasciando il posto ad un ritmo serrato e sempre più incalzante nei capitoli finali che conducono all'epilogo della vicenda. I personaggi, descritti a tutto tondo, sono credibili, concreti, e non frutto della semplice immaginazione dell'autore: il lettore riesce a immaginarli in carne e ossa lasciandosi trascinare nel loro mondo.
Interessanti, anche, i dettagli riguardanti il popolo albanese che toccano ambiti differenti, dal culturale, allo storico, al politico e che aprono lo sguardo del lettore ad un panorama sul quale potrebbe sentirsi inesperto.
Un romanzo che si concentra sulla battaglia tra illegalità e moralità, un romanzo che mette a confronto due culture, quella albanese e quella italiana, tanto diverse ma tanto affini. Una lettura diversa dal solito e, forse, non per tutti, ed un autore da tenere sott'occhio con uno stile di scrittura che affascina e sa raccontare.