lunedì 10 giugno 2019

Recensione 'Un letto per due' di Beth O'Leary


UN LETTO PER DUE di Beth O'Leary │ Editore: Mondadori │ Pagine: 370 │ Prezzo: 18,50€


Galeotto fu il letto e chi decise di condividerlo. Mai citazione, opportunamente modificata, fu più adatta per rappresentare il centro nevralgico del romanzo di cui sto per parlarvi.
In molti vi sarete imbattuti in annunci che recitano pressappoco così: 'affittasi appartamento...', oppure 'affittasi camera...', o ancora 'affittasi posto letto...'. Ma a quanti di voi è capitato di leggere che la condivisione non riguarda semplicemente l'appartamento ma addirittura il medesimo letto?

Ebbene, andiamo con ordine. Tiffany Moore è una giovanissima ed eccentrica donna in carriera che ama trincerarsi dietro la parete vegetale che separa la sua scrivania, come una sorta di barriera, dal resto dell'ufficio. Editor junior, da circa tre anni e mezzo, presso la Butterfingers Press, la cui specialità sono i libri di bricolage e fai-da-te, Tiffy guadagna meno dello stipendio necessario per vivere a Londra, tuttavia condivide l'appartamento con il fidanzato Justin che si occupa interamente delle spese. O almeno questo accadeva fino a qualche mese prima dato che, dopo continui tira e molla, Justin l'ha definitivamente lasciata intimandole di trovare una nuova sistemazione al più presto. La ricerca, alquanto improvvisa, condurrà la protagonista verso l'unico approdo possibile, quello fornito dal giovane Leon.
Leon Twomey ha 27 anni e lavora in una clinica di cure palliative prediligendo i turni di notte in modo da raggranellare qualche soldo in più che gli permetta di pagare la parcella dell'avvocato che sta seguendo il caso di suo fratello Richie, erroneamente finito in prigione. Sempre per una questione di oculatezza, e per contenere le spese mensili il più possibile, Leon decide di subaffittare il monolocale in cui vive. I termini dell'accordo sono semplicissimi: i due coinquilini non avranno modo di incontrarsi in casa o nello stesso letto, visto che ce n'è soltanto uno, perché Leon lo occuperà dalle 9 del mattino alle 6 del pomeriggio nei giorni feriali e l'altro inquilino nelle restanti ore della giornata, o meglio nottata, weekend compresi.

Ha inizio così una bislacca convivenza tra estranei che, di fatto, non avranno mai modo di incontrarsi e che, tuttavia, impareranno a conoscersi grazie ad uno scambio di messaggi scritti su bigliettini e sparsi per casa. Un modo di comunicare divertente e inconsueto attraverso il quale i protagonisti impareranno a percepire i diversi stati d'animo l'uno dell'altra, l'evoluzione delle proprie giornate lavorative e non. Una collisione di vite che, inevitabilmente, saranno destinate ad intrecciarsi. E qui mi fermo ché è meglio.

Sono stati una copertina spassosa e una sinossi che prometteva una lettura esilarante e comica gli elementi che mi hanno convinta a dare una possibilità al romanzo della O'Leary. C'è da premettere, anche, che avevo quasi bisogno di un libro che non richiedesse un'eccessiva concentrazione e che mi facesse divertire pagina dopo pagina. Detto fatto. Un letto per due è una vera e propria commedia, di quelle che siamo abituati a vedere sui grandi schermi: buffa, ironica, frizzante.
Un romanzo che funziona sotto diversi aspetti, primo fra tutti l'idea di base della condivisione del letto che, per quanto stravagante fornisce quel quid in più che instilla nel lettore la giusta dose di curiosità e che lo porta, nel corso della lettura, a sperare ed immaginare come possa avvenire l'incontro tra i due protagonisti.
Ed eccoci giunti al secondo punto di forza del romanzo, rappresentato proprio da Tiffy e Leon. L'autrice è stata capace di caratterizzare due figure che sono praticamente agli antipodi: originale, estroversa ed esuberante lei, timido, introverso e riservato lui. Un'accoppiata vincente capace di svelarsi agli occhi del lettore e ai loro in un lasso temporale in cui le loro vite inizieranno a trasformarsi in parallelo e in un ambiente, la casa, che diventa il luogo comune di questo cambiamento.

Grazie anche ad una scrittura che si confà al ritmo narrativo, in un crescendo di situazioni e dialoghi ben congegnati, emergono, via via, una serie di quadri rappresentativi delle diverse sfaccettature della storia e dei tanti personaggi che ne fanno parte, andando a costituire un disegno d'insieme più generale.

Unico neo, per quello che è un mio gusto personale e concerne soprattutto il mantenere viva l'attenzione del lettore, riguarda il fatto che il romanzo sia riuscito a coinvolgermi maggiormente nella prima parte, più fresca e meno stereotipata, mentre diventa un tantino scontato e facilmente prevedibile nella seconda.
Ciò che ho apprezzato della O'Leary, che è stata paragonata alla Moyes ma che per me è molto vicina all'universo narrativo della Kinsella, è stata la capacità di fondere il riso agli elementi cardini del romance, ma soprattutto a tematiche importanti quali il carcere, la violenza emotiva e la complessità delle relazioni familiari e non.
Molto coinvolgenti sono anche le storie che si svolgono in parallelo a quella principale, l'autrice è riuscita a gestire il tutto senza perdere di vista il focus narrativo.

Insomma Un letto per due è un romanzo che vi farà sorridere e riflettere, molto, ed è perfetto anche per questo periodo dell'anno in quanto vi permetterà di trascorrere il tempo della lettura senza pensieri, staccando la famosa spina e regalandovi un piacevole diversivo.


5 commenti

  1. Sembrava veramente carino, quello che ci vuole in un periodo come questo!

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  2. Ciao! Mi hai fatto proprio venire voglia :-) un pensierino ce lo faccio

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  3. L'ho iniziato oggi, spero piaccia anche a me! Bellissime parole come sempre

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