mercoledì 30 dicembre 2020

Un anno se ne va...

 
Eccoci giunti a quello che ormai, nonostante la mia latitanza dalla blogosfera, è diventato un vero e proprio appuntamento fisso. Siamo alla fine di questo 2020 in cui, un po' tutti, avevamo riposto grandi aspettative, in ottemperanza a quel detto secondo cui "dopo una fine, c'è sempre un nuovo inizio".
Ecco, il nuovo anno, almeno per me, ha sempre rappresentato una sorta di trampolino di lancio, il momento esatto in cui ogni cosa, che sia un sogno, un desiderio o un progetto, viene pervasa da quella linfa necessaria a renderla realizzabile. La maggior parte delle volte tutte le aspettative vengono disattese già a partire dai primi mesi, ma l'ebrezza di quel momento un po' magico, dove tutto è possibile, continua ad accompagnarmi, imperterrita, ad ogni nuovo inizio.
 
Sappiamo tutti che tipo di anno abbiamo e stiamo attraversando, con strascichi che, volenti o nolenti, si ripercuoteranno anche su quello a venire. Non è stato assolutamente facile gestire quello che ci stava capitando tutto d'un tratto e, per quel che mi riguarda, la cosa si è ripercossa su diversi aspetti della mia quotidianità.
Leggere è diventato un peso, piuttosto che un rifugio. Le parole per scrivere recensioni hanno preso direzioni opposte alla mia. A farmi compagnia un foglio bianco e un cursore che lampeggiava senza sosta. Mi sono persa e, devo ammetterlo, non ho ancora ritrovato la via maestra. Me ne sono accorta io e ve ne siete accorti anche voi. Babbo Natale direbbe che sono stata una lettrice cattiva quest'anno e che non merito assolutamente di ricevere libri. E come dargli torto!?

Conseguentemente questo 2020 sarebbe l'anno meno indicato per tirare le somme e fare bilanci in fatto di letture, eppure qualcosa c'è. Nonostante tutto sono riuscita ad individuare alcune letture del cuore, quelle che hanno segnato alcuni momenti del mio essere lettrice e che avranno sempre un posto speciale per me. Ve le riporto a seguire con un piccolo stralcio della mia recensione...


 "Quello che mi affascina grandemente di Genovesi è la sua capacità di raccontare storie, che pure ci riguardano, con genuinità, schiettezza, ironia e con una cura dei dettagli che non può che rendere felice il lettore. Attraverso il vissuto dei diversi personaggi, dalle sembianze estremamente umane, e gli accadimenti che ne minano il loro cammino, l'autore ci racconta cosa voglia dire credere in qualcosa. Al contempo è un romanzo di grande ispirazione, che insegna come "...i confini siano limiti inventati che ci strizzano e soffocano l'orizzonte davanti e dietro di noi...", che "...tra il possibile e l'impossibile c'è un confine sottile e finto, tracciato da noi stessi come le sbarre di una prigione all'interno della quale ci rinchiudiamo da soli..."."



 


"Tra separazioni e ricongiungimenti, affetti persi e ritrovati, la Ardone ci offre uno spaccato della difficile situazione dell'Italia del Dopoguerra. Ci racconta, magistralmente, dello sferragliare di un treno e della tristezza nella pancia; di esistenze che tutto d'un tratto si restringono per far ritorno ad una realtà in cui non ci si può sentire che fuori posto; dell'accoglienza e del sapore amaro che ha per entrambe le parti, sia per quelli che la danno, sia per quelli che la ricevono; di bambini spezzati in due metà che si chiedono se sia giusto provare la stessa dose di amore, fino a quel momento riversata sui propri familiari, per i membri delle famiglie ospitanti; di vite screpolate e fuori sincrono."

 

 


lunedì 16 novembre 2020

Recensione 'Il riflesso del passato' di Dan Chaon


IL RIFLESSO DEL PASSATO di Dan Chaon │ Editore: NNE │ Pagine: 395 │ Prezzo: 18,00€


Pubblicato nel lontano 2004 con il titolo di You remind me of me, Il riflesso del passato rappresenta una sorta di preludio a quello a cui il lettore è stato abituato ne La volontà del male, che invece sarà pubblicato ben tredici anni dopo.

Portato in Italia lo scorso ottobre dalla casa editrice NN Editore, nella traduzione della bravissima Silvia Castoldi, Il riflesso del passato, opera prima dello scrittore americano, può essere considerato il romanzo da cui prende le mosse il modus operandi, o per meglio dire narrandi, che rappresenta la cifra stilistica e strutturale tipica della narrazione di Dan Chaon. 

Spazialmente, la vicenda si sviluppa nel South Dakota, a pochi chilometri dalla cittadina di Little Bow, in una casa di campagna giallo senape, per poi raggiungere la periferia nord della cittadina di St. Bonaventure in Nebraska. Temporalmente parlando, invece, copre un arco narrativo che si estende dagli anni '70 agli anni '90 del Novecento.
È il 24 marzo del 1977 quando Jonah Doyle, un bambino di sei anni, di ritorno da scuola, viene aggredito dal cane di famiglia. Morto per un brevissimo lasso di tempo, e sfigurato nel fisico e nell'animo, il piccolo Jonah, riportato in vita come per miracolo dai soccorritori, si ritroverà a pensare, nel corso degli anni, che quello sia stato l'evento centrale di tutta la sua esistenza, quello che ha messo in moto il suo futuro e ne ha condizionato anche le scelte. È il 1993 quando quello stesso Jonah, ormai ventiduenne, decide di tagliare i ponti con quel che resta del suo passato, recidere i legami con una madre anaffettiva ormai passata a miglior vita, e partire alla ricerca del fratello, sperando di poter ricomporre i pezzi della propria vita e sentirsi finalmente parte di una famiglia.

Quello stesso fratello che, grazie allo stratagemma delle diverse inquadrature cinematografiche, costantemente presenti nel corso della narrazione, proprio mentre i soccorritori riportano in vita Jonah, vediamo condurre la propria esistenza altrove. Troy Timmens ha dieci anni, anagraficamente parlando, ma è diverso dalla maggior parte dei bambini della sua età. Definito un adolescente onorario, un'anima saggia e per nulla infantile, Troy nasconde, tra le pieghe del suo passato, una verità a cui non pensa molto spesso e di cui, conseguentemente non parla perché la ritiene una faccenda personale, ovvero l'essere stato adottato. I suoi genitori glielo avevano spiegato sin da piccolo e gli avevano insegnato che non aveva nessuna rilevanza e che lui non era affatto diverso dagli altri.
Lo stesso Troy che ritroviamo nel 1996 in libertà vigilata, divorziato e incapace di poter crescere suo figlio Loomis che è stato affidato alle cure della nonna materna.

venerdì 2 ottobre 2020

Recensione 'Fiore di roccia' di Ilaria Tuti


Se mi seguite da un po', saprete della mia propensione per i romanzi che raccontano storie e avvenimenti realmente accaduti. Mi sono resa conto che, come lettrice, nei miei momenti bui (e questa estate è stato uno di quei lunghissimi periodi di blocco) faccio incetta di romanzi di questo tipo.
Ed oggi, dunque, eccomi qui a parlarvi del nuovo lavoro di Ilaria Tuti che, discostandosi momentaneamente dalla serie che ha per protagonista Teresa Battaglia, porta alla luce un avvenimento storico, realmente accaduto, e sconosciuto ai più.

FIORE DI ROCCIA di Ilaria Tuti │ Editore: Longanesi │ Pagine: 309 │ Prezzo: 18,80€

Con dedizione e accuratezza, muovendosi tra i meandri di una terra che conosce alla perfezione, l'autrice celebra il coraggio e la resilienza delle Portatrici Carniche, quelle donne che durante il Primo Conflitto Mondiale furono investite dal gravoso compito di riempire le loro gerle, che per secoli avevano trasportato infanti, corredi per le spose e legna che scalda corpi e cuori, con viveri, medicinali e munizioni, inerpicarsi lungo i sentieri di montagna, a confine con l'Austria, e aiutare i soldati italiani al fronte.
Una storia ambientata ai tempi della guerra sì, ma soprattutto una storia di donne, abituate da sempre ad essere definite attraverso i bisogni di qualcun altro, forgiate nel corpo e nello spirito dalla fatica di ogni giorno, nate con un debito di lavoro sulle spalle, un debito che ha la forma della gerla. Una storia di solidarietà e dignità.

La Tuti parte dal generale, da un manipolo di donne accomunate dalla fatica, dalla sofferenza e dal coraggio, per scendere poi nel particolare e dedicare la sua completa attenzione ad Agata che diventa la protagonista indiscussa, nonché voce narrante, attorno alla quale far muovere tutti gli altri personaggi.
Ma la storia del singolo è un fermoimmagine delle esistenze di tutti, di chi ha vissuto il dolore della perdita, seppellito cadaveri, percorso la china di montagne dalle cime puntute che si stagliano contro un cielo lapislazzuli, imbracciato un fucile per liberarsi di quel nemico che non è poi tanto diverso da sé stessi.
Pagina dopo pagina impareremo a conoscere Viola, con la sua esuberanza e il suo entusiasmo; Caterina, la saggezza pacata e a volte ruvida della maturità; Maria, il rosario tra le dita e sempre una preghiera sulle labbra; Lucia, con i suoi sorrisi che conducono l'anima alla docilità; Agata, un uccello da richiamo che canterà per le sue amiche, in un patto di obbedienza, che forse le imprigionerà in un'impresa suicida.

giovedì 27 agosto 2020

GUESS MY BOOK - Reading Challenge, Quinto Bimestre!




Buongiorno lettrici e lettori, e buongiorno ai partecipanti alla Guess My Book reading challenge, la sfida di lettura, nata in collaborazione con Chiara e Chicca, che vi terrà compagnia per tuuuutto il 2020!

Non ci crederete, ma è tempo di dare inizio al Quinto Bimestre di gioco che si concluderà il prossimo 26 Ottobre.
Ma prima, permettetemi di ringraziare ognuno di voi per la partecipazione e per le numerose e bellissime recensioni che ci avete inviato. Non sarà per nulla semplice decretare la vincitrice o il vincitore del bimestre appena conclusosi. Ci proveremo, ovviamente, e nei prossimi giorni vi aggiorneremo tramite il gruppo Facebook dedicato alla challenge.
Per restare in tema, vi ricordo che la persona che ha scritto ed inviato la recensione che più ci è piaciuta riceverà un piccolo premio, sicuramente si tratterà di qualcosa di nostro, quindi usato e personale, senza un valore commerciale definibile.


A questo punto vi ricapitolo brevemente come si articola la sfida (anche se trovate tutto nel dettaglio nel post di presentazione):

  • la challenge avrà la durata di un anno e sarà suddivisa in bimestri. I post bimestrali con obiettivi e moduli per inviare i link nuovi si alterneranno tra i vari blog;
  • la challenge è composta da 24 obiettivi annuali semplici, 3 bimestrali complessi e 3 titoli bonus bimestrali da indovinare;
  • gli obiettivi complessi e i titoli bonus del bimestre potranno essere letti anche passato il bimestre in questione, tuttavia il punteggio risulterà dimezzato;
  • non c'è un minimo di letture per "passare" al bimestre successivo, una volta iscritti alla challenge potete sempre partecipare fino alla fine;
  • a ogni lettura è possibile associare un solo obiettivo.


Per quanto riguarda il punteggio:

  • Gli obiettivi semplici valgono 3 PUNTI;
  • gli obiettivi complessi valgono 6 PUNTI (3 punti in caso di dimezzamento);
  • i titoli bonus valgono 10 PUNTI (5 punti in caso di dimezzamento);
  • è possibile aggiungere 1 PUNTO per ogni lettura in più inerente i soli obiettivi semplici. Cioè, se avete già spuntato uno dei 24 obiettivi ma decidete di leggere un altro libro che soddisfi sempre il medesimo requisito, potete tranquillamente farlo ma solo per un massimo di dieci volte nel corso dell'anno (non è necessario alcun requisito specifico come il numero di letture/punti per poterlo fare).


È bene ricordare che:

  • Per sapere se un libro soddisfa o meno i criteri richiesti da un obiettivo chiedete a noi, abbiamo l'ultima parola su questo. Se siete in dubbio vi consigliamo di chiedere a noi prima di cominciare, cercheremo di rispondere sempre in pochissimo tempo.
  • Cosa si vince? Ci stiamo ancora pensando, sicuramente si tratterà di qualcosa di nostro, quindi usato e personale, senza un valore commerciale definibile. Inoltre, ogni bimestre, decreteremo la recensione che più ci è piaciuta a cui invieremo un piccolo premio sempre nostro, quindi usato e personale, senza un valore commerciale definibile. 
  • le recensioni dovranno essere scritte solo ed esclusivamente su una piattaforma pubblica (blog, goodreads o anobii) e dovranno essere un minimo articolate. Non basterà dire "mi è piaciuto!""lo consiglio".
  • Non sono validi fumetti, manga, libri illustrati, riletture e nemmeno audiolibri. I libri devono avere un minimo di 150 pagine (farà fede quanto riportato su Amazon nella sezione dettagli prodotto della versione cartacea).

venerdì 19 giugno 2020

Recensione 'I cieli di Philadelphia' di Liz Moore


I CIELI DI PHILADELPHIA di Liz Moore │ Editore: NNE │ Pagine: 456 │ Prezzo: 18,00€


Poliziesco dalle tinte fosche, I cieli di Philadelphia, di Liz Moore, tradotto per noi da Ada Arduini, è il romanzo che mi ha tenuto compagnia nelle ultime settimane. 
Ho impiegato più tempo del necessario per leggere questa storia, per comprenderne a fondo le dinamiche e per, risanare, insieme ai diversi personaggi, le fratture ereditate dal loro vissuto. 
Seduta su una volante della polizia, al fianco della protagonista, barcamenandomi tra passato e presente, ho compiuto un viaggio fisico e psicologico, ho calcato strade, luogo di spaccio e prostituzione, e visitato posti squallidi, ho percepito il senso di dipendenza, il dolore e la sofferenza dell'astinenza, ho visto, più e più volte, impotente, persone ad un passo dalla morte. Ho cercato chi non voleva essere trovato, ho osservato con attenzione chi credeva di non esserlo e sono giunta all'epilogo tanto atteso animata da una nuova speranza e dalla spinta di coloro che, con coraggio e determinazione, sono pronti ad affrontare i propri errori in nome della verità.

A permettere tutto ciò è stata la scrittura magnetica della Moore, una penna ferma ed empatica, capace di scavare nei meandri più profondi della psiche umana, compenetrarsi con il vissuto dei suoi personaggi e accostarsi, silenziosamente, alle complesse dinamiche relazionali e familiari.
Con una tecnica narrativa che ha preso piede nella stragrande maggioranza dei diversi generi letterari, ma che, nonostante tutto, o forse proprio per questo, risulta solida ed efficace, l'autrice è in grado di aprire porte che conducono il lettore su strade già percorse o da percorrere.
Un alternarsi di allora e adesso che rendono il romanzo sospeso nel tempo almeno fino a quando il presente, puntualmente introdotto da una pagina di colore nero, che rappresenta un po' il brancolare nel buio che accomuna protagonista e lettore, non inizia a farsi sempre più pressante, a prendere il sopravvento, ad esigere quelle risposte che permetteranno di rimettere insieme i tasselli di un grande mosaico fino ad un certo momento frammentato e incompleto.

lunedì 25 maggio 2020

Recensione 'Nella balena' di Alessandro Barbaglia


Nel mio immaginario di lettrice c'è una specie di paniere. Non un recipiente qualunque, dove ognuno di noi ci metterebbe ogni sorta di oggetto, bensì un paniere delle storie. Una cesta che le contiene tutte, in uno spazio senza confini, tipo l'etere. Allora io mi immagino che ogni volta che uno scrittore cerca quel guizzo che gli permetta di individuare la storia giusta e renderla tangibile per noi comuni mortali, immerga la sua mano in questo paniere et voilà. Eccola la sua storia. 
Nel caso specifico di Alessandro Barbaglia, che è l'autore del romanzo di cui vado a parlarvi, la scena è più o meno la stessa, con l'eccezione che la sua mano riesce sempre, e dico sempre, a pescare, da bravo cacciatore, le storie più insolite e originali, quelle che ci permettono di viaggiare verso orizzonti sconosciuti, dove il confine tra reale e fantastico è così labile che siamo in grado di oltrepassarlo senza remore, accompagnati da quella sensazione di leggerezza e di benessere che, fidatevi, non è cosa da poco.


NELLA BALENA di Alessandro Barbaglia │ Editore: Mondadori │ Pagine: 228 │ Prezzo: 17,00€


Di Barbaglia, che è colui che mi fornisce le storie giuste al momento giusto, ho letto i precedenti lavori e li custodisco, gelosamente, a doppia mandata, nel mio cuore. Ora, capite bene che colpire nel segno per ben due volte non è cosa semplice. Ed è per questo che, quando ho scoperto dell'uscita di questo terzo romanzo, da una parte ho iniziato a scalpitare, impaziente di immergermi e perdermi in queste nuove pagine, dall'altra mi sentivo schiacciata dalla morsa dell'ansia e delle millemila domande che angustiano il più comune dei lettori quando deve leggere il nuovo romanzo di uno dei suoi scrittori preferiti. Riuscirà a soddisfare le aspettative? Segnerà una tripletta o questa volta dovrò riporre il libro sullo scaffale, mestamente sconfitto? So che ve lo state chiedendo ed è per questo che ve lo anticipo, senza indugio. Ebbene... tre su tre!

Nella balena è un romanzo vero al 97%, il restante 2% è meraviglia e anche se manca ancora qualcosa non chiedetelo né a me né all'autore perché a quanto dice lui, ed io non posso che convenire, le storie ne sanno più di chi le scrive. Dicevo, è una storia vera perché, prendendo spunto da fatti realmente accaduti, in un arco temporale che parte dal 1954 e raggiunge i nostri giorni, ripercorre le avventure della Balena Goliath, un cetaceo lungo la bellezza di ventidue metri, pescato in Norvegia, al largo di Trondheim, la cui carcassa venne riempita di 7000 litri di formalina con l'idea di esporla al pubblico per farne visitare l'interno. A riuscire nell'impresa fu un italiano, un torinese, Giuseppe Erba che la rese la protagonista indiscussa di un tour che girò non solo tutta l'Italia ma anche parte dell'Europa.

Muovendosi tra passato e presente, in un intreccio di vite e di storie, l'autore ci fornisce i giusti appigli, quelli che ci permettono di imbarcarci in questa avventura, partendo dalla testa del cetaceo per arrivare giù, fino alla sua coda. A farci da spalla un nutrito gruppo di personaggi, alcuni più stravaganti di altri, ognuno però con peculiarità che lasciano il segno.

domenica 17 maggio 2020

Recensione 'Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina' di Fannie Flagg


Quando ci imbattiamo in uno di quei periodi in cui con la lettura non si riesce proprio ad andare d'accordo, c'è bisogno di certezze. 
Nel mio caso, cerco di rifugiarmi tra le pagine di quelli che reputo i miei scrittori preferiti. È per questo che, ispezionando lo scaffale dei libri da leggere, la mia scelta è ricaduta su Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina, di Fannie Flagg, un piccolo gioiellino di cui vado a parlarvi.


  MR. ZUPPA CAMPBELL IL PETTIROSSO E LA BAMBINA di Fannie Flagg │ Editore: BUR │ Pagine: 235 │ Prezzo: 10,00€


Tra i romanzi scritti dalla Flagg, conosciuta in maniera del tutto casuale nel lontano 2016, e letti, con una media di un libro ogni due anni, annovero già Voli acrobatici e pattini a rotelle e Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop. Mr. Zuppa Campbell è il terzo romanzo che leggo e, lasciatemelo dire, l'ho apprezzato al pari degli altri per la sua unicità.

Ancora una volta ho ritrovato quello stile tipico della Flagg che mi ha da sempre affascinata. Una scrittura semplice e altamente evocativa, per la grande padronanza descrittiva, che nella sua essenzialità riesce a mettere su storie originali, mai scontate e con personaggi unici ed indimenticabili.
Tuttavia, Mr. Zuppa Campbell si discosta dai due romanzi già letti, non solo per trama, ma soprattutto per costruzione narrativa. Se i due avevano una struttura tale per cui c'era un alternarsi di presente e passato con digressioni che toccavano anche episodi poco conosciuti della storia passata, in questo romanzo l'intera narrazione è ambientata al tempo presente, in un continuo alternarsi di stagioni.

Ulteriore, e più importante novità, il protagonista della vicenda che, nel caso specifico, non è una donna ma un uomo: Oswald P. Campbell (come la zuppa di pomodoro, insieme alla quale fu abbandonato alla nascita sui gradini di una chiesa).
A fine lettura posso affermare, senza dubbio alcuno, che il personaggio del Signor Campbell è più che riuscito e rappresenta il perno dell'intera narrazione, che permette di tenere le fila del discorso ma che, allo stesso tempo, rappresenta il punto di snodo per dipanare il racconto, consentendogli di imboccare una serie di percorsi che lo porteranno verso altrettanti personaggi. Ma andiamo con ordine.

sabato 2 maggio 2020

Recensione 'Casa Tyneford' di Natasha Solomons


Sono trascorsi esattamente quarantanove giorni dalla mia ultima apparizione nella blogosfera, un periodo abbastanza lungo durante il quale, nonostante abbia stilato liste, scelto titoli e pianificato letture per far sì che il tempo sospeso, nel quale ci siamo improvvisamente ritrovati, fosse riempito di storie, la mia voglia di leggere è andata via via scemando.
È successo, infatti, che queste storie, per quanto ci provassi, proprio non riuscivano ad imboccare la strada che le avrebbe condotte da me. Le priorità sono diventate altre, anche piccole imposizioni come leggere un capitolo al giorno, provare a cambiare libro, in un continuo iniziare ed accantonare romanzi, non hanno sortito alcun effetto. 
Poi però qualcosa è cambiato, è diventato quasi necessario rimettere in moto gli ingranaggi che si erano inceppati e allora, mentre il cursore ha iniziato a lampeggiare su questa pagina bianca ho pensato che sarebbe stato meglio approfittare di questo momento in cui la marea si è ritirata e le nubi hanno iniziato a diradarsi per parlarvi dell'unica lettura che sia riuscita a portare a termine in questo periodo buio.


  CASA TYNEFORD di Natasha Solomons │ Editore: Neri Pozza │ Pagine: 413 │ Prezzo: 18,00€


Chi mi conosce bene lo sa, in tempi non sospetti, Casa Tyneford, di Natasha Solomons, lo avrei letto ad occhi chiusi perché presenta tutta una serie di caratteristiche che, in quanto lettrice, apprezzo grandemente, prima tra tutte l'ambientazione.
Come la stessa autrice ci racconta nelle note finali, il villaggio di Tyneford trae ispirazione dal villaggio fantasma di Tyneham, sulla costa del Dorset, un luogo remoto e segreto, lontano dalle strade principali e dalla ferrovia, separato dal mondo esterno da una serie di cancelli di legno, dove gli uomini si dedicano alla pesca e le donne lavorano nei campi o a servizio nella grande dimora di famiglia, appartenuta ai Bond nella realtà, ai Rivers nella versione romanzata. Un villaggio, quello di cui si racconta nel romanzo, che, tra realtà e finzione, durante gli anni del Secondo conflitto mondiale, sarà destinato a subire le stesse sorti di Tyneham.

Secondo aspetto fondamentale riguarda la protagonista della storia. La figura di Elise Landau, sempre a detta dell'autrice, è ispirata alla sua prozia Gabi Landau che, alla fine degli anni Trenta, riuscì a lasciare l'Europa diventando la bambinaia di una famiglia inglese. La stessa Elise, protagonista del romanzo, infatti, si troverà costretta ad abbandonare l'Austria e ad accettare un visto per lavorare come cameriera alle dipendenze di Mr Rivers presso Tyneford House.
Cresciuta negli agi di una famiglia borghese ebraica, con una genitrice che è una famosa cantante dell'Opera di Vienna e un genitore che è un noto scrittore d'avanguardia, Elise si ritrova a vivere in pieno la fase di cambiamenti e di privazioni che investì come un'onda d'urto gli ebrei durante l'ascesa del nazismo. Ed è proprio per aver salva la vita che i genitori decidono di smembrare la famiglia facendo in modo che Elise raggiunga la sconosciuta Inghilterra e la primogenita Margot, insieme a suo marito, l'America, con la promessa di un ricongiungimento nel nuovo continente, non appena le acque si fossero calmate.

venerdì 13 marzo 2020

Recensione 'Insegnami la tempesta' di Emanuela Canepa


INSEGNAMI LA TEMPESTA di Emanuela Canepa │ Editore: Einaudi │ Pagine: 237 │ Prezzo: 17,50€


Un titolo altamente evocativo, che in un certo senso si prefigge l'obiettivo di anticipare al lettore cosa dovrebbe aspettarsi da una lettura del genere, Insegnami la tempesta è un romanzo introspettivo ed intimistico che scandaglia tutta una serie di tematiche tra le quali spicca, in primis, quella della genitorialità, nello specifico il burrascoso rapporto madre-figlia, seguita da altre, sempre importanti, quali la maternità e il valore dell'amicizia.
È certo che la Canepa sondi un territorio ampiamente esplorato in ambito letterario ma, nonostante questo, riesce a farlo senza risultare mai stucchevole, tediosa o ripetitiva.

Per di più, è anche un romanzo tutto al femminile dove a fronteggiarsi sono appunto tre donne: Emma, la madre, Matilde, la figlia, e Irene, una suora nonché amica d'infanzia della genitrice.
A mio avviso, il punto di forza di Insegnami la tempesta, risiede nella ricostruzione ed analisi di un rapporto, quello tra Emma e Matilde, sul quale la scrittrice riversa la propria attenzione e la cura del particolare, presentandoci due personaggi autentici ed in conflitto tra loro.
Ci offre uno spaccato di una relazione fatta di chiaroscuri, di alti e bassi, di detto e taciuto invitando il lettore ad avanzare, in questo territorio irto, in sordina, ad osservare il tutto in controluce e in religioso silenzio almeno fino a quando non imparerà a conoscere le diverse psicologie che connotano le protagoniste.

È davvero scarno il lessico familiare che intercorre tra madre e figlia, una figlia che, agli occhi della genitrice, è sempre sfuggente, ancorata a quel desiderio di ignorare la madre e facendo sentire quest'ultima superflua nel suo ruolo, sotto la costante minaccia dello sguardo indagatore della figlia.
Da sempre autonoma e solitaria, per Matilde l'isolamento è l'unica dimensione che riesce ad occupare con slancio. Puntuale, precisa e studentessa capace, Matilde non ha nulla dell'adolescente irrequieta, eppure è insita in lei quella sensazione disturbante di non aver alcun bisogno della genitrice. Matilde dice pochissimo di sé, l'indispensabile, con quell'aria introversa mista a sarcasmo e il desiderio di diventare grandi altrove.

sabato 7 marzo 2020

Sneak Peek Marzo 2020!



La prima settimana di Marzo volge al termine, ed anche se il periodo per tutti noi non è dei migliori, credo che un giretto virtuale in libreria possa sempre essere utile per noi lettori. Chissà, magari tra queste poche proposte, che fanno parte delle nuove uscite del mese, potreste trovare la lettura che vi farà compagnia in queste lunghe e complicate giornate. Come sempre si tratta di una mia personalissima selezione che spero possa soddisfare anche i vostri gusti. Buona lettura!






ARIA DI NOVITÀ
- Carmen Korn -
In libreria dal 2 Marzo



È il 1970 e Henny, che ha «l’età del secolo» ed è concentrata sui preparativi per il suo settantesimo compleanno, chiede divertita all’amica di sempre: «Hai mai tradito tuo marito?». Guardarsi allo specchio è più difficile, ma dentro si sente ancora una ragazzina; perché cos’è il tempo, in fin dei conti? A festeggiare con lei, insieme alle immancabili amiche, al marito e ai figli, ci sarà una nuova generazione appena entrata nell’età adulta: Katja, una fotografa che decide di mettere in secondo piano la sua vita per documentare con le immagini quel che accade nei focolai di guerra sparsi per il mondo; Florentine, modella di fama internazionale tornata a sorpresa ad Amburgo con una notizia che lascerà parenti e amici a bocca aperta; e poi Ruth, giornalista e militante, che fatica a liberarsi dalla travagliata relazione con un uomo violento pericolosamente vicino alle frange più estreme. Fra le tre giovani donne si ricrea lo stretto sodalizio che ha unito le loro madri e nonne e, con grande felicità di Henny, la generazione successiva alla sua porta avanti la tradizione: condivide felicità e sfortune, i momenti insignificanti e quelli importanti. A fare da sfondo, le grandi vicende politiche e sociali degli anni Settanta e Ottanta: la Germania divisa, la guerra in Vietnam, il terrorismo, l’immigrazione; e poi gli scandali della Casa Bianca visti dall’Europa, lo scioglimento del blocco orientale e infine l’evento risolutore per eccellenza: il crollo del Muro nel 1989. Ma prima che la storia intervenga ad abbattere questa barriera, chiudendo un’epoca e aprendone una nuova, le vite delle protagoniste subiranno diversi scossoni.







CARLO È USCITO DA SOLO
- Enzo Gianmaria Napolillo -
In libreria dal 5 Marzo



Carlo ha trentatré anni e non esce mai da solo. Non rivolge la parola agli sconosciuti e conta tutto ciò che lo circonda: le briciole sul tavolo, le gocce di pioggia sulla finestra, le stelle in cielo. "Una linea retta è una serie infinita di punti", così gli ha detto anni prima la professoressa delle medie, ma non l'ha avvisato che alcune rette possono essere interrotte. Come la linea rassicurante della sua vita, che un giorno è andata in pezzi e da allora non è più stato possibile aggiustarla. Per questo ora Carlo si circonda di abitudini e di persone fidate, come i suoi genitori e sua sorella Giada: ha costruito un muro tra lui e il mondo esterno. Finché una mattina incontra Leda, la nuova ragazza del bar dove fa sempre colazione con il padre, ed è lei a creare una crepa nel muro, a ridargli un raggio di speranza. Nelle loro durezze, nei loro spigoli, riconoscono il reciproco dolore, stringono una tacita alleanza e cercano la forza per affrontare i ricordi e camminare liberi verso il futuro. Il racconto di un ragazzo e una ragazza danneggiati dalla vita, la storia tenace di un uomo che non si arrende e di una donna che potrebbe aiutarlo a rinascere, a darsi una possibilità. A uscire da solo, per non essere più solo.

lunedì 2 marzo 2020

Recensione 'E avrai sempre una casa' di Piero Malagoli


E AVRAI SEMPRE UNA CASA di Piero Malagoli │ Editore: Edizioni Spartaco │ Pagine: 328 │ Prezzo: 14,00€


Ambientato tra le sperdute alture dell'Ozark, nell'Arkansas più rurale e profondo, con in sottofondo il lontano echeggiare della Guerra di Secessione, E avrai sempre una casa è un romanzo forte, capace di raccontare, senza sconti, la difficile ed estenuante lotta alla sopravvivenza, in ottemperanza a quel principio di autoconservazione, quella volontà di vivere, che è insita in ogni singola specie.

Malagoli, che, per inciso, non ha nulla da invidiare agli scrittori della letteratura americana, è in grado di sondare gli aspetti più crudeli ed inafferrabili dell'essere umano, quelle bassezze che, nel tentativo di non soccombere, lo rendono capace di qualsiasi azione, paragonabile, in tutto e per tutto, alle bestie. Senza troppi giri di parole, con una prosa ammaliante e potente, l'autore ci racconta la fiaccante esistenza dei fittavoli, la cui vita è scandita dai tempi della semina e della raccolta del cotone, disposti a spezzarsi la schiena per un ricavo annuale che gli permetta di non morire di stenti durante la fredda stagione invernale e di conservare la propria terra, quel piccolo frammento di mondo domestico incastonato in un'immensità aliena e selvaggia.

Per farlo si serve dei McMath, una famiglia senza aspettative, se non quella di rimanere vivi. Una famiglia per la quale il domani è rappresentato dalle settimane che scandiscono i lavori nei campi ed il futuro solo dal susseguirsi delle stagioni, nel ciclo interminabile del tempo che contempla la presenza dell'essere umano finché è vivo, in piedi, a fare la sua parte.

giovedì 27 febbraio 2020

GUESS MY BOOK - Reading Challenge, Secondo Bimestre!




Buongiorno lettrici e lettori, e buongiorno ai partecipanti alla Guess My Book reading challenge, la sfida di lettura, nata in collaborazione con Chiara e Chicca, che vi terrà compagnia per tuuuutto il 2020!

Non ci crederete, ma è tempo di dare inizio al Secondo Bimestre di gioco che si concluderà il prossimo 26 Aprile.
Ma prima, permettetemi di ringraziare ognuno di voi per la partecipazione e per le numerose e bellissime recensioni che ci avete inviato. Non sarà per nulla semplice decretare la vincitrice o il vincitore del bimestre appena conclusosi. Ci proveremo, ovviamente, e nei prossimi giorni vi aggiorneremo tramite il gruppo Facebook dedicato alla challenge.
Per restare in tema, vi ricordo che la persona che ha scritto ed inviato la recensione che più ci è piaciuta riceverà un piccolo premio, sicuramente si tratterà di qualcosa di nostro, quindi usato e personale, senza un valore commerciale definibile.


A questo punto vi ricapitolo brevemente come si articola la sfida (anche se trovate tutto nel dettaglio nel post di presentazione):

  • la challenge avrà la durata di un anno e sarà suddivisa in bimestri. I post bimestrali con obiettivi e moduli per inviare i link nuovi si alterneranno tra i vari blog;
  • la challenge è composta da 24 obiettivi annuali semplici, 3 bimestrali complessi e 3 titoli bonus bimestrali da indovinare;
  • gli obiettivi complessi e i titoli bonus del bimestre potranno essere letti anche passato il bimestre in questione, tuttavia il punteggio risulterà dimezzato;
  • non c'è un minimo di letture per "passare" al bimestre successivo, una volta iscritti alla challenge potete sempre partecipare fino alla fine;
  • a ogni lettura è possibile associare un solo obiettivo.


Per quanto riguarda il punteggio:

  • Gli obiettivi semplici valgono 3 PUNTI;
  • gli obiettivi complessi valgono 6 PUNTI (3 punti in caso di dimezzamento);
  • i titoli bonus valgono 10 PUNTI (5 punti in caso di dimezzamento);
  • è possibile aggiungere 1 PUNTO per ogni lettura in più inerente i soli obiettivi semplici. Cioè, se avete già spuntato uno dei 24 obiettivi ma decidete di leggere un altro libro che soddisfi sempre il medesimo requisito, potete tranquillamente farlo ma solo per un massimo di dieci volte nel corso dell'anno (non è necessario alcun requisito specifico come il numero di letture/punti per poterlo fare).


È bene ricordare che:

  • Per sapere se un libro soddisfa o meno i criteri richiesti da un obiettivo chiedete a noi, abbiamo l'ultima parola su questo. Se siete in dubbio vi consigliamo di chiedere a noi prima di cominciare, cercheremo di rispondere sempre in pochissimo tempo.
  • Cosa si vince? Ci stiamo ancora pensando, sicuramente si tratterà di qualcosa di nostro, quindi usato e personale, senza un valore commerciale definibile. Inoltre, ogni bimestre, decreteremo la recensione che più ci è piaciuta a cui invieremo un piccolo premio sempre nostro, quindi usato e personale, senza un valore commerciale definibile. 
  • le recensioni dovranno essere scritte solo ed esclusivamente su una piattaforma pubblica (blog, goodreads o anobii) e dovranno essere un minimo articolate. Non basterà dire "mi è piaciuto!""lo consiglio".
  • Non sono validi fumetti, manga, libri illustrati, riletture e nemmeno audiolibri. I libri devono avere un minimo di 150 pagine (farà fede quanto riportato su Amazon nella sezione dettagli prodotto della versione cartacea).

lunedì 10 febbraio 2020

Recensione 'Quel che affidiamo al vento' di Laura Imai Messina


QUEL CHE AFFIDIAMO AL VENTO di Laura Imai Messina │ Editore: Piemme │ Pagine: 237 │ Prezzo: 17,50€


A nord-est del Giappone, nella Prefettura di Iwate, ai piedi di Kujira-yama, la Montagna della Balena, subito accanto alla città di Ōtsuchi, c'è una cabina telefonica bianca, con la porta pieghevole, all'interno della quale è posato un quaderno ed un vecchio telefono nero collegato al nulla. 
Il Telefono del Vento (in giapponese Kaze no Denwa) è stato installato da Sasaki Itaru nel giardino della propria abitazione, luogo che successivamente è stato ribattezzato Bell Gardia, nel lontano 2010, in seguito alla morte di un cugino con il quale desiderava restare in contatto, in una qualche maniera. 
Quel telefono, inizialmente concepito per alleviare il senso di perdita di un singolo individuo, è diventato poi il simbolo di uno dei luoghi più colpiti dallo tsunami del 2011, meta di pellegrinaggio per quanti sentano il bisogno di comunicare con i loro cari defunti, affidando le proprie voci al vento in una comunicazione a senso unico ma necessaria per affrontare il proprio dolore, stabilendo un contatto tra chi resta e chi non c'è più.

Ed è proprio traendo ispirazione da quegli avvenimenti luttuosi e da quegli stessi luoghi, in quello che può essere considerato a tutti gli effetti un omaggio per le vittime e per i sopravvissuti, che l'autrice tratteggia una storia delicata, capace di raccontare la speranza, il reimparare a stare al mondo, affrontando, come si legge nelle note finali, le sottrazioni che la vita ci impone e aprendoci, contestualmente, alle tante addizioni che essa stessa ci offre.

sabato 8 febbraio 2020

Sneak Peek Febbraio 2020!



Buon sabato lettori! Dopo un lungo ed estenuante Gennaio che, almeno per quel che mi riguarda, sembrava non finire mai, siamo giunti al secondo mese dell'anno che, in questo 2020, conta un giorno in più. Avendo 24 ore extra da dedicare alla lettura eccomi qui con un post interamente dedicato alle nuove uscite librose che potrete già trovare, o troverete, in libreria nei prossimi giorni.
Come sempre si tratta di una mia, personalissima, selezione che spero possa soddisfare anche il vostro gusto. Mettetevi comodi e, soprattutto, recuperate carta e penna!






IL MERCANTE DI LONDRA
- Barbara Taylor Bradford -
In libreria dal 4 Febbraio



Londra, 1884. Un giovane ambizioso e promettente, un destino ancora da scrivere. L'Inghilterra della regina Vittoria è un Paese profondamente diviso tra ricchi e poveri, ma James Falconer vuole sottrarsi al destino già scritto della sua famiglia di umili origini. Da quando era bambino, lavora instancabilmente come ambulante al banco del padre in un fiorente mercato londinese e, sebbene abbia solo quattordici anni, sogna in grande. Ambisce a costruire un impero di negozi come i celebri grandi magazzini Fortnum & Mason e a diventare un famoso mercante. Già alla sua giovane età, infatti, James possiede tutto ciò che serve per diventare un uomo di successo: di bell'aspetto, ma non vanesio, è intelligente e pieno di fascino; determinato e ambizioso, antepone il dovere al piacere. Le sue capacità non rimarranno indifferenti alle attenzioni di Henry Malvern, proprietario del mercato in cui i Falconer lavorano: quando la sua unica figlia nonché erede, Alexis, verrà colpita da un'inaspettata tragedia, la strada di lei e quella di James finiranno per incontrarsi. E il giovane Falconer, dopo aver fatto i conti con minacce alla reputazione e alla vita, dovrà dimostrare di essere veramente padrone del suo destino. Le sorti delle famiglie inglesi dei Falconer e dei Malvern s'intrecciano in modi inaspettati tra scandali, amori e passioni, intrighi e tradimenti, in questo romanzo, il primo di una nuova saga.







CASA TYNEFORD
- Natasha Solomons -
In libreria dal 6 Febbraio



Vienna, 1938. Quando riceve la lettera che la porterà a Tyneford House, sulle coste del Dorset, la diciannovenne Elise Landau non sa nulla dell'Inghilterra. Cresciuta negli agi di una famiglia borghese ebraica - la madre, Anna, è una stella dell'Opera di Vienna; il padre, Julian, un noto scrittore - Elise, in fuga dal nazismo, si trova costretta ad abbandonare l'Austria e ad accettare un visto per lavorare come cameriera alle dipendenze di Mr Rivers. Una volta giunta a Tyneford House, una magnifica residenza signorile con il prato che digrada verso il mare e una facciata di arenaria su cui campeggia lo stemma dei Rivers, la giovane donna non può fare a meno di sentirsi sola e sperduta. Lontana dalla sua famiglia e dalla scintillante Vienna, soltanto un filo di perle donatole dalla madre e una viola di palissandro, in cui è gelosamente custodito l'ultimo romanzo di suo padre, le ricordano chi è e da dove viene. In difficoltà con una lingua che non comprende e con cui fatica a esprimersi e a disagio sia con la servitù sia con il padrone, l'affascinante vedovo Christopher Rivers, Elise tenta, giorno dopo giorno, di non abbandonarsi alla nostalgia e alla preoccupazione per i suoi familiari, bloccati in Austria in attesa del visto per fuggire in America. Finché l'arrivo a Tyneford House di Kit, il figlio di Mr Rivers, non le restituisce la speranza di una rinnovata felicità. La guerra, tuttavia, sta per raggiungere l'Inghilterra, pronta a chiedere il suo tributo di sangue e a spazzare via ogni certezza. Il mondo che Elise ha conosciuto è sull'orlo di un epocale cambiamento e lei dovrà decidere se soccombere alle circostanze o abbracciare un'altra vita e un altro destino.

domenica 26 gennaio 2020

Recensione 'Il treno dei bambini' di Viola Ardone


Nel periodo successivo alla fine del Secondo conflitto mondiale, il cosiddetto Dopoguerra, la situazione dell'Italia tutta, ed in particolar modo del Meridione, risentì pesantemente degli strascichi della guerra. Tra fame, miseria, degrado e distruzione, molte famiglie del Sud non solo non avevano di che sopravvivere, ma non erano nemmeno in grado di garantire un futuro ai propri figli.
Con il sostegno del Partito Comunista e dell'Unione donne italiane, si diede vita ad una vera e propria rete di solidarietà il cui obiettivo era quello di far sì che i Bambini del Mezzogiorno venissero ospitati, durante il durissimo periodo invernale, dalle famiglie di artigiani e contadini del Settentrione in modo tale da provvedere al loro sostentamento, mentre le famiglie d'origine si riprendevano dai traumi della grande guerra. Secondo le fonti storiche furono migliaia i bambini che intrapresero questo viaggio su quelli che sono passati alla storia come i treni della felicità. Alcuni di loro tornarono a casa dopo l'inverno, altri dopo anni, altri ancora vennero addirittura adottati dalle famiglie ospitanti.


IL TRENO DEI BAMBINI di Viola Ardone │ Editore: Einaudi │ Pagine: 233 │ Prezzo: 17,50€


La Ardone prende spunto da questo avvenimento storico, molto poco conosciuto, facendone il suo punto di partenza verso orizzonti sconfinati come quelli che la vita, fatta di decisioni ed improvvisate, è in grado di offrire ad ognuno di noi. In questa maniera riesce ad imbastire la trama di un romanzo che è capace di affrontare diverse tematiche che abbracciano il concetto di genitorialità, di affezione, di appartenenza, di umanità e di solidarietà.

Per fare questo, si serve di un rione napoletano dei Quartieri Spagnoli, fatto di vicoli, chianche e bassi umidi e bui e di un protagonista semplice, genuino e curioso: Amerigo Speranza.
Amerigo ha solo sette anni, ma è uno di quei bambini cresciuti troppo in fretta in una città che non diventa mai adulta. Da sua madre Antonietta, una donna incapace di fare complimenti e consolare, una donna che non ha mai avuto carezze e non ne sa dare, abituata a guardare la vita sempre un po' di traverso con aria taciturna, ha ereditato il cognome, mentre del padre si sa solo che è partito all'America per fare fortuna. Ed è insieme a lei che cerca di combattere la fame e la povertà. Amante dei numeri ma non delle lettere, Amerigo, che tra i vicoli si è guadagnato il nome di Nobèl perché sa un sacco di cose, è uno di quelli che a scuola non ci è voluto più andare per imparare in mezzo alla via. Va girando, sente le storie, si fa i fatti degli altri e raccoglie le pezze, ovvero stracci, scarti, vestiti usati dei soldati americani, roba sporca e piena di pulci che Antonietta pulisce, strofina e ricuce per darle a Capa 'e fierro che le rivende sul banco a piazza Mercato.
Una mattina d'autunno, insieme a Mariuccia e Tommasino, anche Amerigo salirà su uno di quei treni diretti nell'Alta Italia. Contrariamente a quanto gli era stato detto, e cioè che si sarebbe ritrovato in Russia dove, privato di mani e piedi, sarebbe stato gettato nei forni e mangiato dai comunisti, Amerigo raggiungerà la nebbiosa campagna modenese e un'allargata e premurosa famiglia ospitante.

martedì 14 gennaio 2020

Recensione 'Cadrò, sognando di volare' di Fabio Genovesi


CADRÒ, SOGNANDO DI VOLARE di Fabio Genovesi │ Editore: Mondadori │ Pagine: 312 │ Prezzo: 19,00€


Ho conosciuto Fabio qualche anno fa grazie al romanzo Il mare dove non si tocca. Era solo un bimbetto di sei anni cresciuto sotto l'influenza di uomini un po' nonni, un po' zii e un po' padri, a seconda dei casi e delle situazioni della vita, in una strada che era un villaggio, dove la normalità era la stranezza più grande che ci fosse.
Con Cadrò, sognando di volare, il Fabio scrittore aggiunge un nuovo tassello all'esistenza del giovane protagonista che non è più un bambino, completamente ignaro del mondo che lo circonda, ma un ragazzo di ventiquattro anni a un passo dalla laurea in giurisprudenza, facoltà che non lo entusiasma più di tanto ma nella quale si è ritrovato invischiato per i famosi casi della vita, e in procinto di partire per una vacanza a Siviglia.

Circondato dall'affetto dei propri cari e di una zia, che in lui ha riposto la speranza di vedere realizzato il sogno della sua bambina di diventare avvocato, Fabio procede stancamente, quasi per inerzia, tra illusioni e false convinzioni, fino a quando, per evitare il servizio di leva obbligatorio, viene spedito in un convento disperso sulle Alpi Apuane con il ruolo di educatore. 
Peccato però che qui non ci sia nessuno da educare. Della scuola non rimane altro che un vecchio scuolabus, della cui manutenzione si occupa Don Mauro, il custode aggiusta tutto, così come del convento, divenuto una vera e propria casa di riposo per l'unico frate superstite, l'ottantenne direttore, Don Basagni, un ex missionario ruvido e lunatico, che non esce dalla sua stanza perché non gli interessa più nulla, che ascolta i Doors e ne canta le canzoni e che tratta male tutti quanti tranne Gina, una ragazza che si crede una gallina.

sabato 11 gennaio 2020

Sneak Peek Gennaio 2020!



Buon sabato lettori! Gennaio è bello e iniziato e siamo anche prossimi alla metà del mese. Questo vuol dire che è tempo di tornare alle care, vecchie e sane abitudini ed infatti eccomi qui con un post interamente dedicato alle nuove uscite librose che, lasciatemelo dire, sono particolarmente interessanti.
Come sempre si tratta di una mia, personalissima, selezione che spero possa soddisfare anche il vostro gusto. Mettetevi comodi e, soprattutto, recuperate carta e penna!






LA DONNA DAL KIMONO IN BIANCO
- Ana Johns -
In libreria dal 9 Gennaio



Giappone, 1957. Il matrimonio combinato della diciassettenne Naoko Nakamura con il figlio del socio di suo padre garantirebbe alla ragazza una posizione sociale di prestigio. Naoko, però, si è innamorata dell’uomo sbagliato: è un marinaio americano, quello che in Giappone viene definito un gaijin, uno straniero. Quando la ragazza scopre di essere incinta, la comprensione e l’affetto che sperava di trovare nei genitori si rivelano soltanto un’illusione. Ripudiata da chi dovrebbe starle vicino, Naoko sarà costretta a compiere scelte inimmaginabili, per qualunque donna ma soprattutto per una madre. Stati Uniti, oggi. Tori Kovač è una giornalista. Mentre si prende cura del padre, anziano e gravemente malato, trova una lettera che getta una luce sconvolgente sul passato della sua famiglia. Alla morte del padre, decisa a scoprire la verità, Tori intraprende un viaggio che la porta dall’altra parte del mondo, in un villaggio sulla costa giapponese. In quel luogo così remoto sarà costretta a fronteggiare i demoni del suo passato, ma anche a riscoprire le proprie radici.







IL MUSEO DELLE PROMESSE INFRANTE
- Elizabeth Buchan -
In libreria dal 9 Gennaio



Esiste un museo, a Parigi, dove le persone non fanno la fla per ammirare i capolavori dell'arte. Dove non sono custoditi né quadri né statue. Un museo creato per conservare emozioni. Ogni oggetto in mostra, infatti, è il simbolo di un amore perduto, di una fiducia svanita. Un cimelio donato da chi vorrebbe liberarsi dei rimorsi e andare avanti. Come la stessa curatrice, Laure, che ha creato il Museo delle Promesse Infrante per conservare il suo ricordo più doloroso: quello della notte in cui ha dovuto dire addio al suo vero amore. Quando Laure lascia la Francia e arriva a Praga, nell'estate del 1986, ha l'impressione di essere stata catapultata in un mondo in cui i colori sono meno vivaci, le voci meno squillanti, le risate meno sincere. Laure lo capisce a poco a poco dagli sguardi spaventati della gente, dalle frasi lasciate in sospeso: questo è un Paese che ha dimenticato cosa sia la libertà. Eppure ci sono persone che ancora non si rassegnano. Come Tomas. Laure lo incontra per caso, a uno spettacolo di burattini. Ed è un colpo di fulmine. Per lui, Laure è pronta a mentire, lottare, tradire. Ma ancora non sa di cosa è capace il regime, né fin dove dovrà spingersi per avere salva la vita. Laure si è pentita amaramente della scelta che ha dovuto compiere tanti anni prima ed è convinta che non avrà mai l'occasione per aggiustare le cose. Eppure ben presto scoprirà che il Museo delle Promesse Infrante non è un luogo cristallizzato nel passato. È un luogo che guarda al futuro, in cui le storie circolano e spiccano il volo verso mete inaspettate. A volte raggiungono luoghi lontanissimi, ricucendo i fili strappati del destino. E a volte possono perfno giungere alle orecchie di un uomo cui non importa nulla degli sbagli e dei rimpianti, ma che aspetta solo un indizio per ritrovare il suo amore perduto...

martedì 7 gennaio 2020

Recensione 'Ossigeno' di Sacha Naspini


OSSIGENO di Sacha Naspini │ Editore: Edizioni E/O │ Pagine: 211 │ Prezzo: 16,00€


Sono le otto di sera del 6 ottobre 2013 quando l'irreprensibile e stimato professore universitario di antropologia, Carlo Maria Balestri, viene arrestato dai carabinieri, che irrompono nella sua abitazione, sotto lo sguardo attonito del figlio Luca, con l'accusa di rapimento, tortura, omicidio e occultamento di cadavere.
Quella stessa sera, infatti, alle porte della città, sul ciglio di un faggeto, lontano dai campi coltivati, viene ritrovata, in un container seminascosto dalle fronde di un vecchio salice, dopo quattordici anni di prigionia, Laura, una ragazzina scomparsa il 12 agosto del '99, all'età di otto anni.

È in questo modo che prende avvio Ossigeno, il nuovo romanzo di Sacha Naspini, dal titolo altamente evocativo, che dai più è stato definito, a giusta ragione aggiungerei, claustrofobico. Una claustrofobia che, per la verità, si riflette anche negli spazi, nei movimenti e nei pensieri delle diverse voci che accompagnano il lettore nel corso di tutta la narrazione.

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, Ossigeno non è un romanzo che focalizza la propria attenzione sul responsabile della vicenda, il cosiddetto Mostro del Golfo, anzi, lo stesso viene posto quasi in secondo piano per porre i giusti accenti su quello che può essere considerato il vero e proprio protagonista: il dopo, quello che resta dopo una tragedia di una gravità immane e come questo male vada ad intaccare e ad amalgamarsi alle esistenze dei sopravvissuti, tenuti insieme anche se da prospettive diverse.
A farne le spese sono le anime incrinate di coloro che, capitolo dopo capitolo, in un alternarsi di voci interne ed esterne, si raccontano al lettore, spogliati di ogni corazza.