Buon martedì lettori e lettrici! Esce oggi per la casa editrice Frassinelli, che ringrazio per la copia omaggio, il nuovo romanzo di Tea Ranno ed io sono davvero entusiasta di aver avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e di potervene parlare qui sul blog. Bene, non perdiamo altro tempo e andiamo a cominciare!
Sentimi
Tea Ranno
Editore: Frassinelli - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 228 - Prezzo: 17,50 € - eBook: 9,99 €
Pagine: 228 - Prezzo: 17,50 € - eBook: 9,99 €
Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna "santa o buttana". Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.
Recensione
È da qualche giorno ormai che mi interrogo su quale possa essere il modo migliore per raccontarvi la potenza di questo romanzo e della storia che vi è narrata, di come lo abbia profondamente amato e di come sia stata pervasa da un vero e proprio senso di smarrimento voltando l'ultima pagina. Già riporre il libro durante le cosiddette pause fisiologiche si è rivelato una tortura, un sacrificio, figuriamoci ora, dopo che ogni cosa mi è stata svelata, dopo che ho dovuto salutare quel coro di voci che mi ha dato rifugio durante la lettura e che è entrato a far parte della mia quotidianità. Questo succede quando ti passa per le mani un romanzo forte, struggente. Un romanzo che può essere pensato come uno scrigno del tesoro, che ha tante di quelle ricchezze da donare, attraverso le parole impresse sulla carta, che ti fa sentire una persona felice, grata di avergli concesso quell'unica possibilità che chiedeva: leggerlo.