Tra il XVI e il XVIII secolo si diffuse, in tutto il mondo, un fenomeno conosciuto ai più con il nome di caccia alle streghe.
Facendo leva sulla superstizione, il pregiudizio, l'ignoranza e la paura, i poteri dell'epoca, spirituale e temporale, cercarono di arginare il malcontento del popolo e le richieste di maggiore libertà, da parte dello stesso, individuando in alcune figure femminili (e raramente maschili) il capro espiatorio che costituisse una giustificazione per povertà, fame, carestie e finanche guerre.
Ed è proprio prendendo spunto da fatti di comprovata storicità, attingendo alla tradizione e al folklore italiano, che la Triana imbastisce una storia dalla trama solida, in cui troverà spazio anche una componente sovrannaturale, in una cornice in cui il fanatismo religioso e l'Inquisizione la fanno da padroni.
Luna nera, infatti, è il primo volume di una trilogia dalle ambientazioni tutte italiane, in cui si respira forte la tematica della stregoneria con tutti i clichè del caso, che pure sono necessari perché fortemente radicati in un fenomeno di tale portata.
La protagonista è Adelaide Bruno, da tutti ribattezzata Ade (un nome che, non a caso, dovrebbe già lasciare intendere qualcosa al lettore), una ragazzina di 16 anni che, rimasta orfana, insieme a suo fratello Valente, viene cresciuta da nonna Antalia, una sorta di guaritrice nel villaggio di Torre Rossa, a pochi chilometri da Roma.
In seguito alla morte di Antalia, per sopravvivere e prendersi cura di suo fratello, Ade ha preso il suo posto svolgendo, nello specifico, il mestiere di levatrice. Ed è proprio questo suo lavoro che causerà la rovina della sua famiglia. Quando, dopo un parto difficile, la piccola Maddalena, figlia del capo del villaggio, viene a mancare, la colpa ricadrà inevitabilmente sulla giovane Ade, accusata di maleficio e tacciata di stregoneria.
Ha inizio così la rocambolesca fuga della protagonista che, perseguitata ed evitata al pari di un'appestata anche nel vicino villaggio di Serra, deciderà, insieme a Valente, di rifugiarsi nelle profondità del bosco, dove incontrerà una congrega di donne. Sono le Città Perdute, si sussurra pratichino la magia nera, reclutando e proteggendo ragazze che la società ha messo al bando.
A questa comunità di donne danno la caccia i Benandanti, un gruppo di uomini forti che, sostenuto dalla potente Chiesa cattolica, è stato istituito al solo scopo di liberare il territorio dalle streghe in una continua lotta tra il bene e il male.
Lo stile della Triana è fluido e molto attento ai particolari e alle descrizioni dei personaggi, sui quali è stato condotto un lavoro certosino, anche nella ricostruzione dei diversi background dove nulla è lasciato al caso. Questo è un aspetto essenziale per mantenere viva l'attenzione del lettore e farlo sentire pienamente coinvolto. In tutto il romanzo si respirano a pieni polmoni gli ideali di un mondo fatto di credenze, superstizioni e pregiudizi dove i problemi vengono risolti affidandosi ai sussurri, le cosiddette voci di popolo.
Luna nera non è solo un romanzo che parla di stregoneria e condanne senza appello, ma è soprattutto un romanzo che parla delle donne, del mutamento interiore ed esteriore, del loro desiderio di rivalsa e libertà che, in quel periodo storico, le vedeva piegate alla volontà di una società estremamente patriarcale, dove a comandare era, unicamente, la figura del padre-padrone.
Ma, soprattutto, è un romanzo incentrato sulla differenza tra bene e male, categorie non fisse nella loro immutabilità, ma soggette al cambiamento di rotta, un po' come avviene con la direzione del vento che, in alcuni momenti, sgombra d'improvviso il cielo, mentre in altri costringe a rientrare in fretta in casa, prima che esploda un temporale.
La continua lotta tra bene e male è ben rappresentata, in una visione più generale, come uno scontro tra società/religione e streghe e nello specifico, dal conflitto tra Benandanti e Città Perdute. I primi si credono uomini predestinati che nascono con il compito di combattere il male incarnato nei malandanti; le seconde, invece, sono solo un gruppo di donne di scienza e di cultura, profonde conoscitrici delle piante e degli astri, dal forte temperamento e assolutamente indipendenti.
Scendendo ancor più nel particolare, tale scontro è ben incarnato nei due protagonisti Pietro, figlio del capo dei Benandanti, e Ade che, un po' come Romeo e Giulietta, si trovano in due fazioni avverse della storia e del tempo, destinati a percorrere cammini paralleli che li vedono uno il nemico dell'altra.
Misterioso, affascinante ed intrigante al punto giusto, il romanzo mi ha colpita in positivo. A questo punto non mi resta che attendere il prosieguo della storia. I presupposti per un secondo volume che non deluda il lettore sono più che fondati, soprattutto se si tiene presente che il piccolo Valente ha smesso di disegnare una luna con i raggi per dedicarsi a qualcosa di nuovo, ma statene certi, non ho alcuna intenzione di svelarvi di cosa si tratta.
Sono parte del gruppo di lettura iniziato oggi. Dopo la tua recensione, sono decisamente più curioso. :)
RispondiEliminaNon so perché ma avevo eliminato questo libro dalla lista di potenziali letture, pur mantenendo un vago interesse per la serie televisiva targata netflix. E nulla, con questa recensione Luna Nera entra a brutto muso nella WL.
RispondiEliminaMolto molto interessante questo romanzo. :)
RispondiEliminaMe lo segno! Grazie!
Lo leggerò prossimamente, quindi la tua recensione positiva non può che farmi piacere.
RispondiEliminala tua recensione mi ha affascinata un sacco! lo inserirò certamente nella lista dei miei acquisti librosi da fare immediatamenre ^^
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