giovedì 27 giugno 2019

Recensione 'La volontà del male' di Dan Chaon


LA VOLONTÀ DEL MALE di Dan Chaon │ Editore: NNE │ Pagine: 474 │ Prezzo: 20,00€


Un'antologia di cose banali la vita di Dustin Tillman, quarantunenne psicologo, sposato e con due figli. Una routine che si ripete sempre uguale, quotidianamente: andare in ufficio, tornare a casa, ascoltare la radio, controllare l'email e rispondere, fare la spesa, guardare la tv, leggere libri e aiutare i ragazzi con i compiti. Tanti piccoli dettagli, che costituiscono le unità di misura in base alle quali scandire e tenere sotto controllo la sua stessa esistenza, che verranno scombussolati da una telefonata dal contenuto inaspettato: suo fratello adottivo Rusty, accusato dell'omicidio dei suoi genitori e degli zii, avvenuto nell'estate del 1978, e condannato all'ergastolo, è stato rilasciato a seguito della caduta di tutte le accuse. 
E mentre il cervello cerca di metabolizzare la notizia e i ricordi del passato riaffiorano, lo stesso Dustin, coinvolto da un suo paziente, nonché ex poliziotto in congedo, si ritroverà ad indagare su una serie di morti per annegamento che, in una combinazione di date, luoghi e modalità, sembrano ripetersi ciclicamente nel presente.

Definito dalla stessa traduttrice, nelle note finali, un romanzo labirinto, La volontà del male è in grado di trascinare il lettore nel vertiginoso incedere della narrazione alternando presente e passato o, meglio ancora, dipanandoli quasi parallelamente.

Un vero e proprio rompicapo frammentato in undici grandi inquadrature, ambientate in anni e luoghi differenti, in cui a tratti si accavallano, a tratti invece si alternano, le voci dei diversi personaggi, ognuno con un proprio stile narrativo ed un registro linguistico costruito su misura. Nessuno predomina sull'altro, fanno tutti parte della stessa storia che si muove tra ciò che è stato e ciò che è con l'unico obiettivo di rintracciare quel filo conduttore che permetta ai singoli di dare un senso alla loro stessa esistenza, per giungere ad una verità, la propria, che sia in grado di fare luce sulle ombre dense e scure della vita di ognuno.

Il continuo rovesciamento dei differenti punti di vista che, a giusta ragione, vengono definiti inaffidabili, non permette al lettore di individuare una chiave di lettura che sia risolutiva a tutti gli effetti. Tutti sono colpevoli e tutti sono innocenti a detta dei diversi narratori che, raccontandosi, cercano di convincere il lettore a parteggiare per loro attirandolo nella propria tana, come un cacciatore con la preda.

Molto apprezzabile il coinvolgimento diretto del lettore stesso che, giudice esterno ai diversi avvenimenti, si ritrova tra le mani le tessere di un mosaico generale che possono essere collocate in infinite e differenti maniere, tutte plausibili. Ognuno di noi, infatti, è chiamato a elaborare, secondo la propria ricostruzione dei fatti narrati, una verità personale che non necessariamente coinciderà con quella di un altro lettore proprio perché non ne esiste una univoca e universalmente riconosciuta.
Sembra quasi che l'autore voglia farsi beffa di colui che leggerà il romanzo ponendogli più volte sotto il naso la possibile risoluzione dell'enigma e sovvertendo il tutto dopo poche pagine, destabilizzando così le poche certezze acquisite. Per la verità, a posteriori, è possibile individuare una serie di spunti che, tra le righe, individuati e ricollegati, permettono di risolvere con assoluta sicurezza l'indagine del tempo presente indirizzando il lettore verso l'unico serial killer possibile.

La volontà del male è un romanzo che presenta le caratteristiche di generi letterari differenti con predominanza di horror e giallo. È anche un romanzo complesso nel quale ci si perde per poi ritrovarsi, e forse questo non è del tutto vero. Un romanzo che richiede una certa attenzione durante la lettura soprattutto perché l'autore rovescia gli schemi tipici della narrazione, ne denaturalizza la struttura piegandola ai propri scopi.
Ancora, è un romanzo che ha come perno centrale, attorno al quale far ruotare l'intera vicenda, la labilità della mente umana, la suggestionabilità della memoria e l'inesattezza dei ricordi che non sono più affidabili dei sogni.

Davvero ben scritto, con un ritmo serrato che rimarca un senso di angosciosa cupezza e inquietante instabilità, La volontà del male cattura l'attenzione del lettore dalla prima all'ultima pagina avvolgendolo in una fitta nebbia dalla quale, in realtà, non riesce a venirne fuori del tutto. Un romanzo in cui, proprio a causa della coralità di voci, diventa davvero difficile, se non impossibile, distinguere ciò che è vero e reale da ciò che non lo è.

9 commenti

  1. A me piacciono questo genere di romanzi 😊 lo prenderò di certo in considerazione 😊😊

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    1. A me è piaciuto davvero molto in un periodo in cui ne avevo proprio bisogno :)

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  2. Per una volta che la NN non mi ispirava, con una trama super convenzionale a prime vista, la tua recensione a sorpresa ci mette lo zampino!

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    1. Piaciuto tanto, con la giusta dose di coinvolgimento e adrenalina. Facci un pensierino ;)

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  3. Trama intrigante che rientra nelle mie corde. Prendo nota :)

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  4. Molto interessante e bella recensione!

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  5. Ciao Anna!
    Una lettura davvero coinvolgente e con una particolarità che mi è piaciuta proprio tanto.
    Un abbraccio, Stefi

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