venerdì 19 giugno 2020

Recensione 'I cieli di Philadelphia' di Liz Moore


I CIELI DI PHILADELPHIA di Liz Moore │ Editore: NNE │ Pagine: 456 │ Prezzo: 18,00€


Poliziesco dalle tinte fosche, I cieli di Philadelphia, di Liz Moore, tradotto per noi da Ada Arduini, è il romanzo che mi ha tenuto compagnia nelle ultime settimane. 
Ho impiegato più tempo del necessario per leggere questa storia, per comprenderne a fondo le dinamiche e per, risanare, insieme ai diversi personaggi, le fratture ereditate dal loro vissuto. 
Seduta su una volante della polizia, al fianco della protagonista, barcamenandomi tra passato e presente, ho compiuto un viaggio fisico e psicologico, ho calcato strade, luogo di spaccio e prostituzione, e visitato posti squallidi, ho percepito il senso di dipendenza, il dolore e la sofferenza dell'astinenza, ho visto, più e più volte, impotente, persone ad un passo dalla morte. Ho cercato chi non voleva essere trovato, ho osservato con attenzione chi credeva di non esserlo e sono giunta all'epilogo tanto atteso animata da una nuova speranza e dalla spinta di coloro che, con coraggio e determinazione, sono pronti ad affrontare i propri errori in nome della verità.

A permettere tutto ciò è stata la scrittura magnetica della Moore, una penna ferma ed empatica, capace di scavare nei meandri più profondi della psiche umana, compenetrarsi con il vissuto dei suoi personaggi e accostarsi, silenziosamente, alle complesse dinamiche relazionali e familiari.
Con una tecnica narrativa che ha preso piede nella stragrande maggioranza dei diversi generi letterari, ma che, nonostante tutto, o forse proprio per questo, risulta solida ed efficace, l'autrice è in grado di aprire porte che conducono il lettore su strade già percorse o da percorrere.
Un alternarsi di allora e adesso che rendono il romanzo sospeso nel tempo almeno fino a quando il presente, puntualmente introdotto da una pagina di colore nero, che rappresenta un po' il brancolare nel buio che accomuna protagonista e lettore, non inizia a farsi sempre più pressante, a prendere il sopravvento, ad esigere quelle risposte che permetteranno di rimettere insieme i tasselli di un grande mosaico fino ad un certo momento frammentato e incompleto.