venerdì 1 settembre 2017

Recensione 'Tutta colpa della mia impazienza' di Virginia Bramati





Tutta colpa della mia impazienza
(e di un fiore appena sbocciato)
Virginia Bramati


Editore: Giunti - Genere: Narrativa Rosa
Pagine: 238 - Prezzo: 14,90 € - eBook: 2,99€


«Sono nata con due mesi di anticipo, odio i tempi morti, sono fisicamente allergica ai giochi di pazienza e adoro il tasto fast forward»: Agnese è così, una ragazza esuberante, autonoma, in­sofferente verso il principio dell'«ogni cosa a suo tempo»… Ma improvvisamente, ecco che la vita prende una piega terribilmente dolorosa e la scaraventa dal centro di una metropoli che non dorme mai a una grande casa lungo un fiume, lontana quanto basta per essere immersa nei ritmi lenti e immutabili della campagna. Non solo: quando l'inverno finalmente è alle spalle e tutto sta per sbocciare, si ritrova sola, con un esame importante da preparare e solo il ronzio delle api a farle compagnia. Impulsiva come sempre, Agnese non si arrende e riesce ugualmente a riempirsi le giornate con tutto ciò che non dovrebbe fare… fino a che dalle pagine di un libro non spunta un piccolo dono prezioso: una bustina di semi di Impatiens, la pianta i cui fiori rosa hanno il potere di curare le ferite dell'anima e insegnare l'ascolto e l'armonia. Sullo sfondo di una campagna lombarda sorprendente e rigogliosa, non lontano dal magico borgo di Verate che le sue lettrici hanno imparato ad amare, Virginia Bramati ci regala ancora una volta una protagonista adorabile, piena di vita, alle prese con un mistero da risolvere, un esame da superare e soprattutto con il compito più difficile: scoprire che la felicità è molto più vicina di quanto pensiamo, se solo sappiamo rallentare e guardarla negli occhi.




Finalmente ho avuto modo di leggere un romanzo di Virginia Bramati. Finalmente perché, ogni volta che mi reco in libreria, vengo occhieggiata in maniera insistente da un altro suo lavoro, "E se fosse un segreto?", che sembra suggerirmi di portarlo a casa con me. Perché non lo abbia ancora fatto non so dirvelo, ma a questo punto credo di dover rimediare.
Ho conosciuto l'autrice di persona, a Milano, durante il firmacopie a Tempo di Libri e, lasciatami coinvolgere dall'entusiasmo generale, ho acquistato una copia del romanzo di cui sto per parlarvi.

Strutturalmente parlando, la scelta dell'autrice si è rivelata davvero singolare. Il racconto, infatti, si muove su diversi registri temporali per cui troveremo un prologo ambientato al presente che è una vera e propria lettera che la protagonista, Agnese, sta scrivendo al suo futuro sposo alla vigilia delle nozze e che si ricollegherà, poi, all'epilogo finale. Tralasciato il suddetto prologo, la narrazione si sposta indietro di ben otto anni per raccontare al lettore un periodo particolare della vita della diciannovenne che, alla morte improvvisa della madre, si è vista costretta a traferirsi da una metropoli come Milano, ad un paesino della Brianza, Terzi sull'Adda, insieme all'unico genitore superstite che quella voglia di vivere l'ha persa. L'alternarsi di un passato più remoto, in cui ci viene raccontato il trasferimento, con un passato più prossimo che dista dal precedente solo pochi mesi e che vede la protagonista alle prese con gli esami di stato e con l'arrivo del grande amore nella sua vita, mette a conoscenza il lettore riguardo determinati avvenimenti che, in un modo o nell'altro, hanno influenzato la protagonista.

Il personaggio di Agnese piace, così come la scelta dell'autrice di far sì che la protagonista, ormai ventisettenne ricordasse la lei diciannovenne in uno dei periodi più bui nella vita di qualsiasi persona: la morte di un genitore. Il trasferimento a Terzi costituisce la giusta cura per lenire il dolore generato dalla perdita, nonostante la solitudine, il doversi adattare ad un nuovo stile di vita e ad una nuova realtà sembrino prendere il sopravvento. Durante la narrazione si ravvisa un'evoluzione del personaggio che, di pari passo allo scorrere delle stagioni, con l'inverno che lascia il passo alla primavera e poi all'estate, sboccerà in tutta la sua pienezza. Agnese è viva, intelligente, determinata, desiderosa di cambiare le cose, testardamente orientata al giusto e al bene, temeraria ma, soprattutto, impaziente. 
A lei si contrappone la figura di zia Lori, una donna per la quale l'apparenza viene prima della sostanza, e secondo cui non bisogna mai diventare argomento di conversazione sulle bocche altrui.
Interessanti i personaggi maschili anche se, a dirla tutta, tra Marco e Adelchi è facile intuire chi vincerà.

Per non parlare, poi, della capacità quasi evocativa della Bramati di risvegliare la natura che dorme attraverso descrizioni paesaggistiche che tolgono il fiato. La scelta dell'ambientazione in un luogo ameno, bucolico, un paesino fuori dal tempo, dove si vive in semplicità insieme ai sapori dell'orto e della natura incontaminata, è sicuramente vincente. Il giallo del tarassaco, il bianco delle margherite, i colori tenui delle magnolie giapponesi, il verde dell'erba, il cobalto del cielo costituiscono le delicate pennellate di un quadro stupendo, che toglie il respiro a chi sa guardare.

In ultimo, non proprio a sorpresa, il romance si tinge di giallo a causa di un caso di omicidio che ammanta di mistero le pagine del romanzo e la cui indagine vede coinvolta la stessa Agnese che, tra le altre qualità, ha anche quella di detective.

Devo ammettere che la lettura è stata davvero piacevole e che ho terminato il libro nel giro di poche ore, questo perché la Bramati ci racconta, con uno stile brioso e frizzante, una storia che si lascia leggere con facilità, dolce e delicata allo stesso tempo. Una storia che ci insegna come, purtroppo, nessuno possa essere protetto dalla vita. Se avete voglia di un romanzo fresco e colorato, questo è il libro che fa per voi!





6 commenti

  1. Cara Anna Rita, mi sembra di essere te! Era infatti tanto tempo che volevo leggere qualcosa di Virginia (persona carinissima tra l'altro) e ci sono riuscita proprio grazie ad Agnese.
    Mi trovi molto d'accordo con quanto hai scritto nella recensione e sono felice che tu abbia apprezzato il libro!
    adesso dobbiamo entrambe recuperare i suoi precedenti lavori vero?

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    1. Assolutamente sì, cara Chicca, dobbiamo metterci all'opera quanto prima ;)

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  2. Io ho letto i libri precedenti, che mi son piaciuti moltissimo, e questo per ora ancora no ma lo farò perché le storie e le protagoniste di quest'autrice sono spassose :-)

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    1. Ecco, io ho cominciato esattamente al contrario motivo per cui adesso recupero :)

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  3. Anna non mi aspettavo tanto entusiasmo da questo romanzo e invece... devo ricredermi! Pensavo che avesse una trama molto banale e a priori l'ho messo da parte nella mia lista dei desideri, ora però lo vedo con occhi diversi e questo grazie alle tue parole! Baci

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    1. Ciao Rosa, invece ha stupito anche me perché è un romanzo leggero ma molto molto carino :) Spero piaccia anche a te! Baci

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