Ragione & sentimento
Stefania Bertola
Editore: Einaudi - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 224 - Prezzo: 17,50 € - eBook: 3,99€
Proprio come nel Surrey a fine Settecento, anche a Torino nel 2014 un padre muore all'improvviso lasciando la moglie e tre figlie decisamente nei guai. Ed eccole lí, Maria Cristina, Eleonora, Marianna, Margherita: da un giorno all'altro accerchiate dalla vita vera e in balía di molte forze. Anzi, soprattutto di due. La ragione e il sentimento. Una totale, effervescente, liberissima riscrittura da Jane Austen. «– Anche la Jaguar!!! – Maria Cristina vedova Cerrato lancia un urlo di autentico dolore. La Jaguar, no». La morte improvvisa di Gianandrea Cerrato, valente avvocato penalista, oltre a privare una moglie del marito e tre figlie del padre, ha delle conseguenze del tutto inaspettate. Da un giorno all'altro le quattro donne si trovano a dover riorganizzare la loro vita. Ed è Eleonora, la figlia maggiore, a cercare il modo di mandare avanti quella famiglia di femmine «variamente deragliate ». Mentre la piccola Margherita vive in una dimensione parallela, Eleonora e Marianna sono divise da una visione opposta dell'esistenza e dell'amore: Marianna legge Shakespeare e crede nell'amore assoluto, Eleonora invece, impegnata com'è a sbarcare il lunario e ad arginare la follia collettiva, non è affatto sicura di sapere cosa sia, veramente, l'amore. Intorno a loro si muove il mondo, con le sorprese, l'allegria, l'inganno. La ragione e il sentimento. Perché quella è una delle grandi battaglie che ci tocca combattere nella vita. Non proprio a tutti, perché esistono esseri fortunati senza ragione, o senza sentimento. Ma la maggior parte di noi ne ha un po' dell'una e un po' dell'altro, e non sempre riesce a farli coesistere pacificamente. Quindi si lotta: si lotta da sempre e si lotterà per sempre, e per questo motivo tra tutti i romanzi di Jane Austen Ragione e sentimento è quello più adatto a essere periodicamente riscritto, scagliandolo dentro il tempo e i secoli che passano.
Ho deciso di leggere Stefania Bertola spinta dalla curiosità. Dopo essermi documentata sui vari romanzi pubblicati nel corso degli anni la mia scelta è ricaduta proprio sul suo ultimo lavoro, "Ragione & sentimento", un titolo altisonante che in un modo o nell'altro non può che richiamare alla memoria l'omonimo capolavoro della cara zia Jane. La scrittrice, infatti, prende spunto dall'opera austeniana riproponendoci le stesse situazioni e vicende in una chiave tutta moderna. Ed è proprio per questo che, da estimatrice della Austen, non potevo che approcciarmi in punta di piedi al suddetto romanzo desiderosa di sapere cosa sarebbe accaduto durante questo nostro primo incontro.
Siamo a Torino nel 2014 dove, proprio come nel Surrey di fine Settecento, un padre muore improvvisamente lasciando la moglie Maria Cristina e le tre figlie, Eleonora, Marianna e Margherita, in un mare di debiti e senza un posto in cui abitare. Una famiglia di femmine variamente deragliate che tra missive sostituite da messaggi e social network, gentiluomini che di questo appellativo hanno ben poco e con al posto delle cavalcate partite di calcetto e audaci bungee jumping clandestini alle ore più insolite, si troverà a fare i conti con la vita vera, quella senza agi, quella in cui l'unica forma di sopravvivenza è strettamente legata alla capacità di adattamento, ma soprattutto alla capacità di barcamenarsi tra razionalità e passione, ragione e sentimento.
Ed è su questo dualismo, già presente in uno dei classici più famosi della letteratura, che saranno gettate le basi, le fondamenta, dell'intera vicenda. Un dualismo che si riflette negli stessi personaggi: Eleonora, la figlia maggiore, con l'innata capacità di valutare, misurare e decidere con l'aiuto del raziocinio, lei che affronta la vita e l'amore con concretezza e praticità, in contrapposizione alle due sorelle, Marianna e Margherita, la prima, svampita e bellissima, che crede nel grande amore, quello eterno, e nella propria purezza, e la seconda che vive di visioni d'amore, quasi oniriche, in cui a dichiararsi sono George Harrison e Paul McCartney.
Completamente svincolata dal modello classico del romanzo della Austen, che non costituisce una gabbia ma permette all'autrice di affrontare le tematiche e l'intera storia in totale libertà, la Bertola sonda l'animo umano per far emergere i segreti più reconditi, le parti più oscure di noi stessi, e lo fa servendosi di uno stile fluido, frizzante, pungente e sagace che rende la lettura agevole e spassosa, un po' come bere un bicchier d'acqua di quelli che, però, sanno dissetare.
Toccando diversi argomenti quali il sesso, la ricchezza, la povertà, il concetto di famiglia e, non da ultimo, l'amore, con sullo sfondo una Torino perbenista e per certi aspetti molto retrograda, si riflette in maniera ironica, ma al contempo critica, sulla società e sul suo pensiero.
Unico neo, a mio avviso, la caratterizzazione un tantino surreale, per comportamenti o avvenimenti, di alcuni personaggi un po' troppo bizzarri anche per il XXI secolo.
Seppure la tramatura di base prenda le mosse da uno dei capolavori della letteratura classicista, seppure ci siano degli elementi di contatto tra i due romanzi, l'autrice non ha la pretesa di imitare, anzi, il paragone con Jane Austen è, assolutamente, impensabile. Si può senz'altro ammettere, però, che l'impresa della Bertola sia servita a dimostrare come un tale scritto non solo sia sempre attuale ma anche che, alla resa dei conti, epoche tanto diverse, e soprattutto tanto lontane nel tempo, possano diventare un tutt'uno, basta saper cogliere certe sfumature.
Concludendo, nonostante la storia sia abbastanza simile e per alcuni versi conosciuta, il romanzo, infarcito anche da una serie di novità in ottemperanza all'ambientazione temporale, si lascia leggere senza pretese, regalando al lettore leggerezza e risa in grande quantità.
Un romanzo fuori dagli standard a cui potremmo essere abituati, un romanzo che affronta la realtà per quella che è, senza se e senza ma, e soprattutto senza filtri perché "l'amore non è una statale, è un intrico di sentieri" e bisogna farsene una ragione, tanto per restare in tema.
Non il mio genere, ma della Bertola - per risate non fini a se stesse - mi straconsigliano Romanzo Rosa. Se la leggerò, partirò da quello.
RispondiEliminaPer la Austen, di mio, già purtroppo non ho molta simpatia. :)
Io ho già puntato "Biscotti e sospetti" ma mi segno volentieri anche il tuo titolo ;)
EliminaCiao! MI sono appena iscritta al tuo blog ;) non conoscevo questo libro, ma sembra una lettura gradevole e leggera.... lo prenderò! Baci
RispondiEliminaCiao, benvenuta! Ho già ricambiato passando sul tuo blog ;)
EliminaA me la Bertola mette sempre di buon umore, ma questo titolo devo ancora recuperarlo. Se ti capita ti consiglio anche Ne parliamo a cena e Biscotti e sospetti.
RispondiEliminaVero! Segno tutto :)
EliminaMi piace la Bertola, questo non l'ho ancora letto ma provvederò
RispondiEliminaIo invece recupero i precedenti :)
EliminaCiao Anna devo ammettere che non conoscevo questo romanzo. Il titolo attira molto ed è inevitabile il ricordo di Ragione e Sentimento della Austen. Quest'estate ho collezionato tutti i romanzi della Austen e mi piacerebbe leggerli almeno in parte. Tu quali hai letto? Vorrei iniziare appunto da Ragione e Sentimento ma le novità mi fregano sempre, sono tante e molte interessanti. Comunque grazie alla tua recensione ho un quadro abbastanza chiaro del romanzo e penso che almeno per il momento passo! Buona giornata!
RispondiEliminaCiao Rosa!! In realtà faccio prima a dirti i romanzi che non ho ancora letto che sono: "Emma" e "L'abbazia di Northanger". Gli altri invece li ho letti tutti ed il mio preferito è "Orgoglio e Pregiudizio":)
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