mercoledì 2 maggio 2018

Recensione 'Giacomo Casanova. La sonata dei cuori infranti' di Matteo Strukul


Buon mercoledì lettori! Come vi avevo anticipato nel recap di qualche giorno fa, oggi il blog è pronto ad ospitare una nuova recensione. Vi parlo, infatti, di un romanzo che ho voluto fortemente leggere (per la cui copia ringrazio la casa editrice Mondadori) e di un autore che mi aveva particolarmente colpita la scorsa estate con il primo volume di quella che poi è diventata una quadrilogia, che ha per protagonisti I Medici e che lo ha visto incoronato vincitore della 65^ edizione del Premio Bancarella. Ovviamente sto parlando di Matteo Strukul e del suo nuovo lavoro dal titolo Giacomo Casanova. La sonata dei cuori infranti.





Giacomo Casanova. La sonata dei cuori infranti
Matteo Strukul


Editore: Mondadori - Genere: Narrativa storica
Pagine: 305 - Prezzo: 19,00 € - eBook: 9,99 €


Venezia, 1755. Giacomo Casanova è tornato in città, e il precario equilibrio su cui si regge la Repubblica, ormai prossima alla decadenza, rischia di frantumarsi e degenerare nel caos. Lo scenario politico internazionale è in una fase transitoria di delicate alleanze e il disastroso esito della Seconda guerra di Morea ha svuotato le casse della Serenissima. Il doge Francesco Loredan versa in pessime condizioni di salute, e l'inquisitore Pietro Garzoni trama alle sue spalle per ottenere il consenso all'interno del Consiglio dei Dieci e influenzare così la successione al dogado. Il suo sogno proibito è arrestare il seduttore spadaccino, e per far questo gli mette alle calcagna il suo laido servitore Zago. Rubacuori galante e agile funambolo, Casanova entra in scena prendendo parte a una rissa alla Cantina do Mori, la più antica osteria della laguna, per difendere una bellissima fanciulla, Gretchen Fassnauer, apparsa a consegnargli un messaggio: la contessa Margarethe von Steinberg vorrebbe incontrarlo. La nobile austriaca intende sfidarlo a una singolare contesa: se riuscirà a sedurre la bella Francesca Erizzo, figlia di uno dei maggiorenti della città, allora lei sarà sua. Casanova accetta, forte del suo impareggiabile fascino. È l'inizio di una serie di rocambolesche avventure che lo porteranno ad affrontare in duello Alvise, il focoso spasimante di lei...



Recensione

Chi più, chi meno, avrete tutti sentito parlare di Giacomo Casanova. Dipinto come un irriducibile rubacuori, impulsivo, passionale e preda dei suoi umori, Casanova rappresenta il più famoso antieroe della storia che, ancora oggi a distanza di secoli, è in grado di sortire un effetto ammaliatore. 
Oltre che seduttore, è stato un avventuriero, uno scrittore, un poeta, un alchimista, un filosofo, un diplomatico e persino una spia italiana, tutti aspetti che, nella loro molteplicità e complessità, emergono chiaramente attraverso il quadro narrativo costruito da Matteo Strukul.

Come lo stesso autore specifica nelle note che seguono l'epilogo dell'intera vicenda, ci troviamo di fronte ad un romanzo capace di abbracciare due aspetti fondamentali ai fini della narrazione tutta: l'impronta avventurosa che si è voluta dare all'opera alla quale va ad interfacciarsi la storicità degli eventi raccontati. Strukul, famoso per quella che può essere considerata una peculiarità propria del suo essere romanziere, attinge a fatti della vita di Casanova con l'obiettivo di offrire al lettore una rilettura di episodi realmente accaduti in chiave prettamente possibilista. 
Le zone d'ombra nella vita del celebre veneziano diventano terreno fertile per far germogliare i semi di una narrazione che affonda le proprie radici nella Storia, quella con la maiuscola. Ed è così che realtà storica e fantasia si intrecciano tra loro in maniera meravigliosamente inscindibile, come solo la penna di Strukul è in grado di fare.

È il 1755 quando Giacomo Casanova fa ritorno nella Serenissima. L'accaduto, già di per sé sconcertante agli occhi degli Inquisitori dello Stato, lo diventa ancor di più quando il gentiluomo incontra la contessa Margarethe Von Steinberg, di origini austriache (siamo nel periodo in cui i rapporti tra la Repubblica di Venezia e l'Austria appaiono piuttosto tesi).
In realtà l'incontro tra i due non ha nulla di cospiratorio ma assume le fattezze di una semplice sfida a cui Casanova non saprà resistere: sedurre Francesca Erizzo, figlia di Niccolò, e portare un pegno della virtù perduta alla contessa che, in cambio, offrirà se stessa al giovane libertino.

Ed è proprio tra le vie di una Venezia preda dello splendore e della corruzione che si muovono le vite di personaggi magnetici, abilmente delineati, ognuno chiamato ad occupare il ruolo che gli spetta.

Tra le voci maschili spicca, ovviamente, la figura di Giacomo Casanova il cui nome è sinonimo di guai. Lui, che incarna il classico antieroe che trasforma in morte e pianto quello che tocca, rappresenta quanto di più lontano dall'ordine e dalla disciplina richiesti in una città volubile come Venezia, divisa tra famiglie e fazioni e preda dei voltafaccia. Avventuriero e seduttore, abituato a piegare la vita ai suoi desideri e a concedersi spesso vizi ed inganni, dovrà fare i conti con il sentimento d'amore, quello vero, quello che annebbia i pensieri e fa dimenticare i rancori.
Un tale sentimento è personificato da Francesca, la cui voce prende il sopravvento tra le femminili. Promessa sposa di Alvise Zaguri contro la sua volontà e stanca del fatto che i suoi sentimenti non contino nulla, Francesca rappresenta quanto di più lontano possa esistere dai canoni classici che vorrebbero la donna prima di tutto figlia, dipendente da un padre, e poi moglie e madre, obbediente ad un marito. Ribelle ed appassionata, non si preoccupa granché dell'etichetta e delle buone maniere come, invece, il suo rango patrizio richiede, ed è pronta a sfidare le convenzioni sociali e la volontà paterna pur di non rimanere ferma a guardare la sua vita andare in frantumi.

Questo nuovo lavoro di Strukul rappresenta per me un piacevole ritrovarsi. Ho potuto apprezzare ancora una volta la grande attenzione nel ricercare quei dettagli che, presi nell'insieme, rendono il quadro perfetto agli occhi del lettore. La storicizzazione del linguaggio, l'utilizzo del veneziano in più punti, l'attenta descrizione di luoghi, costumi e personaggi in carne ed ossa rendono la narrazione viva ed estremamente godibile.

A questo punto non vi resta che lasciarvi trascinare lungo lo splendore del Canal Grande, mentre bianchi riccioli di schiuma si formano al passaggio delle gondole, soffermarvi ad ammirare la magnificenza di Palazzo Ducale, l'odore di cera delle candele, il lento sciabordio dell'acqua e gli strilli dei gabbiani. Venezia si svela a voi in una storia ricca di intrighi, tradimenti, vendette, giochi di potere, fughe rocambolesche, duelli, amori e passioni.

8 commenti

  1. Ho uno strano rapporto con i romanzi storici: diciamolo pure, brutto.
    Però, se i titoli precedenti dell'autore poco mi interessavano, questa volta mi chiamano il momento storico, il personaggio e quella Venezia di cui ho parlato nell'ultimo post. Segno e mi fido, sperando sia l'eccezione. ;)

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    1. Sono di parte, amo lo storico!
      Però c'è da dire che in questo romanzo la parte avventurosa è preponderante, certo poi dipende dai gusti :)

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  2. Ciao Anna!
    Ho letto questo libro qualche settimana dopo la pubblicazione ma, purtroppo per me, si è rivelato uno di quei romanzi che, nonostante il ritmo serrato e la grande attenzione ai dettagli storici come hai già evidenziato tu, mi ha lasciata abbastanza indifferente.
    Forse sono partita dai presupposti sbagliati oppure le opere di Strukul non fanno per me - stessa impressione avevo avuto, infatti, con il primo volume della saga dei Medici -, però sono contenta che tu l'abbia apprezzato. :)

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    1. Potrebbe non esserci una particolare affinità, capita!
      A me, per esempio, il primo volume dei Medici era piaciuto. Il bello è proprio questo, ciò che ci differenzia in fatto di letture ;)

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  3. Ciao Anna, mi incuriosiscono molto i libri di questo autore che, se non sbaglio, ha vinto anche il premio Bancarella, ma purtroppo non ho un bel rapporto con i romanzi storici, pur amando moltissimo la Storia!

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    1. Non sbagli Ariel! Come dicevo a Michele poco più su, io sono di parte perché ho una particolare propensione verso il romanzo storico e questo di Strukul mi ha conquistata :)

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  4. Già in lista, penso che lo comprerò presto. Amo gli storici, con moderazione, ma lo stile di Strukul mi piace e apprezzo molto il gran lavoro di documentazione che c'è dietro ai suoi romanzi.
    Stefi

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    1. Penso che possa piacerti ed il lavoro che tanto apprezzi lo respirerai a pieno :)

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