La leggenda del ragazzo che credeva nel mare
Salvatore Basile
Editore: Garzanti - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 278 - Prezzo: 17,60 € - eBook: 9,99 €
Pagine: 278 - Prezzo: 17,60 € - eBook: 9,99 €
Quando si tuffa Marco si sente libero. Solo allora riesce a dimenticare gli anni trascorsi tra una famiglia affidataria e l’altra. Solo allora riesce a non pensare ai suoi genitori di cui non sa nulla, non fosse che per quella voglia a forma di stella marina che forse ha ereditato da loro. Ma ora Marco ha paura del mare. Dopo un tuffo da una scogliera si è ferito a una spalla e vede il suo sogno svanire. Perché ora non riesce più a fidarsi di quella distesa azzurra. Perché anche il mare lo ha tradito, come hanno sempre fatto tutti nella sua vita. Eppure c’è qualcuno pronto a dimostrargli che la rabbia e la rassegnazione non sono sentimenti giusti per un ragazzo. È Lara, la sua fisioterapista, che si affeziona a lui come nessuno ha mai fatto. Lara è la prima che lo ascolta senza giudicarlo. Per questo Marco accetta di andare con lei nel paesino dove è nata per guarire grazie al calore della sabbia e alla luce del sole. Un piccolo paesino sdraiato sulla costa dove si vive ancora seguendo il ritmo dettato dalla pesca per le vie che profumano di salsedine. Quello che Marco non sa è il vero motivo per cui Lara lo ha portato proprio lì. Perché ci sono segreti che non possono più essere nascosti. Perché per non temere più il mare deve scoprire chi è veramente. Solo allora potrà sporgersi da uno scoglio senza tremare, perché forse a tremare sarà solo il suo cuore, pronto davvero a volare.
Recensione
Definita da Omero l'origine del tutto, l'acqua per Greci e Latini rappresentava il luogo dove nascita e morte, passato e futuro, si intrecciavano inesorabilmente. Considerata in ogni epoca un elemento sacro, simbolo del bene e del male, l'acqua costituisce il principio essenziale della creazione e racchiude in sé i misteri della vita.
Ed è proprio l'acqua la protagonista indiscussa di questa storia. L'acqua che toglie e restituisce. L'acqua che separa e unisce. L'acqua che ferisce e dona redenzione.
Marco scopre di avere un rapporto quasi magico con l'acqua in un giorno qualunque quando, terminate le pulizie nella piscina in cui lavora, decide di provare a tuffarsi come fanno quegli atleti che osserva silenziosamente, sera dopo sera.
Da quel momento la voglia di salire sul trampolino e provare a tuffarsi, percepire il richiamo dell'acqua, il fresco delle onde attorno al corpo, le goccioline sulla pelle, uno strato di felicità che lo protegge da qualsiasi forma di pericolo, diventa una costante della sua vita. Il tutto fino a quando il tuffo da una scogliera non gli provocherà ferite fisiche e non. Ferite che dovranno essere curate tra la sabbia dorata ed il mare solido e azzurro di Sarcola, un paesino sdraiato sulla costa, terra di limoni e malvarosa. Un paesino che vive di pesca, un'arte che è speranza e delusione, e le cui stradine profumano di salsedine e di storie mai raccontate, storie che Marco non immagina possano riguardarlo tanto da vicino e affondare le radici in quel passato che gli appare tanto nebuloso ma che ha tutta l'intenzione di uscire dalle mura di silenzio in cui è stato relegato per dare senso a quell'assenza di radici che è tormento.
Con uno stile garbato, gentile ed altamente evocativo, Salvatore Basile torna in libreria narrandoci una storia ricca di sentimenti, una storia incentrata su legami spezzati, sensi di colpa e tanto dolore; una storia costellata di sofferenza piuttosto che di perdono e verità ma, allo stesso tempo, una storia di rinascita e speranza.
Il personaggio di Marco, a mio avviso, è molto ben riuscito. Temprato dalle mille forme di dolore, dal tradimento, dalla paura e dalla solitudine, Marco, abbandonato alla nascita dai genitori, ha trascorso la vita vagando da una famiglia affidataria all'altra, senza radici su cui contare, senza prospettive che rendano il suo futuro migliore del suo presente. Condannato ad ammirare da lontano ciò che non avrebbe mai potuto essere e continuamente in corsa per convincersi di essere qualcuno, Marco subisce, dalla prima all'ultima pagina, una vera e propria evoluzione. Una maturazione che lo rende interessante agli occhi del lettore che vive, al suo fianco, il cambiamento, che lo percepisce e ne resta affascinato.
Al di là della caratterizzazione del protagonista, però, la bravura dell'autore risiede nella capacità di riuscire a definire tutti i suoi personaggi con piccoli tratti di matita tracciati nel groviglio di segni che è la vita, rendendoli anime affini, inchiodate dal dolore e dalla perdita.
Discutibile per alcuni, molto apprezzata dalla sottoscritta, l'idea di mettere il lettore al corrente dell'intera storia sin da subito, rendendolo spettatore silente del prosieguo della vicenda, sostenitore scalpitante di vite alla ricerca del proprio posto nel mondo. Niente colpi di scena quindi, ma lettura estremamente godibile.
Per concludere, La leggenda del ragazzo che credeva nel mare è la brezza marina che scompiglia i capelli, la carezza leggera sulla guancia, il sorriso che spunta improvvisamente all'angolo della bocca. È un romanzo che insegna come il dolore possa diventare speranza, i silenzi parole e la distanza appartenenza.
Marco scopre di avere un rapporto quasi magico con l'acqua in un giorno qualunque quando, terminate le pulizie nella piscina in cui lavora, decide di provare a tuffarsi come fanno quegli atleti che osserva silenziosamente, sera dopo sera.
Da quel momento la voglia di salire sul trampolino e provare a tuffarsi, percepire il richiamo dell'acqua, il fresco delle onde attorno al corpo, le goccioline sulla pelle, uno strato di felicità che lo protegge da qualsiasi forma di pericolo, diventa una costante della sua vita. Il tutto fino a quando il tuffo da una scogliera non gli provocherà ferite fisiche e non. Ferite che dovranno essere curate tra la sabbia dorata ed il mare solido e azzurro di Sarcola, un paesino sdraiato sulla costa, terra di limoni e malvarosa. Un paesino che vive di pesca, un'arte che è speranza e delusione, e le cui stradine profumano di salsedine e di storie mai raccontate, storie che Marco non immagina possano riguardarlo tanto da vicino e affondare le radici in quel passato che gli appare tanto nebuloso ma che ha tutta l'intenzione di uscire dalle mura di silenzio in cui è stato relegato per dare senso a quell'assenza di radici che è tormento.
"Le stelle marine non erano altro che astri caduti nel mare dal cielo. Una stella caduta, per ogni felicità non afferrata. La leggenda raccontava anche che un giorno sarebbero tornate a risplendere in alto, ma solo quando qualcuno fosse riuscito ad afferrare tra le mani una felicità perduta. E a sentire la sua consistenza."
Con uno stile garbato, gentile ed altamente evocativo, Salvatore Basile torna in libreria narrandoci una storia ricca di sentimenti, una storia incentrata su legami spezzati, sensi di colpa e tanto dolore; una storia costellata di sofferenza piuttosto che di perdono e verità ma, allo stesso tempo, una storia di rinascita e speranza.
Il personaggio di Marco, a mio avviso, è molto ben riuscito. Temprato dalle mille forme di dolore, dal tradimento, dalla paura e dalla solitudine, Marco, abbandonato alla nascita dai genitori, ha trascorso la vita vagando da una famiglia affidataria all'altra, senza radici su cui contare, senza prospettive che rendano il suo futuro migliore del suo presente. Condannato ad ammirare da lontano ciò che non avrebbe mai potuto essere e continuamente in corsa per convincersi di essere qualcuno, Marco subisce, dalla prima all'ultima pagina, una vera e propria evoluzione. Una maturazione che lo rende interessante agli occhi del lettore che vive, al suo fianco, il cambiamento, che lo percepisce e ne resta affascinato.
Al di là della caratterizzazione del protagonista, però, la bravura dell'autore risiede nella capacità di riuscire a definire tutti i suoi personaggi con piccoli tratti di matita tracciati nel groviglio di segni che è la vita, rendendoli anime affini, inchiodate dal dolore e dalla perdita.
Discutibile per alcuni, molto apprezzata dalla sottoscritta, l'idea di mettere il lettore al corrente dell'intera storia sin da subito, rendendolo spettatore silente del prosieguo della vicenda, sostenitore scalpitante di vite alla ricerca del proprio posto nel mondo. Niente colpi di scena quindi, ma lettura estremamente godibile.
Per concludere, La leggenda del ragazzo che credeva nel mare è la brezza marina che scompiglia i capelli, la carezza leggera sulla guancia, il sorriso che spunta improvvisamente all'angolo della bocca. È un romanzo che insegna come il dolore possa diventare speranza, i silenzi parole e la distanza appartenenza.
Dovrebbe arrivarmi oggi, dopo aver amato il precedente, non potevo farmelo sfuggire. E dopo averti letta, non vedo l'ora di gustarmelo.
RispondiEliminaBaci, Stefi
Ciao Stefi,
Eliminail precedente ancora mi attende quindi non ho un'idea in merito. Credo, però, che si tratti di storie molto diverse per cui aspetto di conoscere il tuo parere. Bacio
io non l'ho ancora preso ma come ho scritto su fb conto di farlo presto. come sempre la tua recensione mi ha fatta sognare e ancor di più mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro
RispondiEliminaPenso proprio che possa piacerti per cui ti auguro di leggerlo presto :)
EliminaRecensione sempre all'altezza per un Basile, sono felice di notare, sempre all'altezza. Sarà per l'omonimia, sarà per una mamma andata via, avevo molto amato il personaggio precedente, Michele. Questa volta ho un po' paura e la trama mi ispira un po' meno, non sono corso in libreria, ma arriverà il suo momento, sì. ;)
RispondiEliminaIl precedente attende paziente di essere letto e, come dicevo prima a Stefania, credo proprio che le due storie siano molto diverse tra loro. Lo recupererò :)
EliminaCiao Anna, mi è piaciuto tantissimo il primo romanzo di Basile e sono molto curiosa di leggere questo! :-)
EliminaAnche a me era piaciuto il precedente, quindi sono ben disposta verso quest'altro :)
RispondiEliminaMa che bella recensione! Mi hai fatto venire una voglia matta di leggere questo romanzo :)
RispondiEliminaLo inserisco subito in wishlist!
Ciao Anna il primo romanzo di Basile non mi conquistò per ora aspetto un po non so cosa aspettarmi...baci
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