lunedì 7 gennaio 2019

Recensione 'La scrittrice del mistero' di Alice Basso


Buon inizio di settimana lettori! Come sono andate le vostre vacanze natalizie? Cenoni a parte, siete riusciti a leggere qualche bel romanzo o, come me, avete messo su qualche chiletto?
Mentre cerco di smaltire il tutto, riapro ufficialmente i battenti del mio angolino lasciandovi la recensione di un romanzo che mi ha tenuto compagnia negli ultimi giorni dell'anno appena trascorso. Casualmente si è trattato dell'ultima avventura di Vani Sarca con la quale avevo aperto in bellezza proprio il mio 2018 letterario.


LA SCRITTRICE DEL MISTERO di Alice Basso │ Editore: Garzanti │ Pagine: 320 │ Prezzo: 17,90€


Complice una protagonista, Silvana Sarca, Vani per gli amici, inarrestabile ed impareggiabile, una scrittura ormai inconfondibile per brillantezza, intelligenza ed ironia, a cui si accompagnano dialoghi vivaci, arguti e sempre taglienti ed una storia ricca di spunti e particolareggiata, anche questa volta la Basso fa il colpaccio. 
E non era mica tanto scontato, visto che siamo al quarto romanzo della serie dedicata alla ghostwriter più famosa nel panorama letterario, e mantenere viva l'attenzione del lettore richiede grandi risorse di ingegno ed una serie di colpi in canna, o assi nella manica, che l'autrice dimostra di possedere a bizzeffe.

La scrittrice del mistero è un romanzo molto articolato in termini di trama, sottotrame e storie che si intrecciano magnificamente e che, apparentemente senza alcun nesso logico, conducono tutte insieme ad un epilogo inaspettato. In un lasso di tempo abbastanza breve assisterete "...alla deflagrazione di un matrimonio, all'eclatante rivelazione di un segreto di famiglia, alla conversione di un libertino e al primo incontro di un'adolescente con le sofferenze dell'amore..." a cui va aggiunto un caso di stalking che vede Riccardo Randi minacciato di morte e il coinvolgimento di Vani nei panni di ghostwriter per la stesura del nuovo romanzo di Henry Dark, il mago della caccia all'uomo, dell'inseguimento, del cardiopalma, un autore che vende come una mitragliatrice ma che alla protagonista fa schifo, e a giusta ragione aggiungerei io.  

Il personaggio di Vani, poi, nel corso degli anni, si è arricchito di sfumature caratterizzanti che la rendono non solo inimitabile ma estremamente coerente all'idea che l'autrice ha strutturato ed elaborato sin dal primissimo romanzo. Nonostante piacere alla gente non sia esattamente il suo forte, Vani ha la capacità di inquadrare le persone alla prima occhiata. Ed è proprio sfruttando questa sua dote che l'essere una ghostwriter non le è di alcun peso, confezionare romanzi imitando il modo in cui scriverebbe un'altra persona, intonarsi alla voce, al pensiero e all'atteggiamento dell'autore di turno le viene del tutto naturale. Ed è sempre questa sua innata capacità che gioca un ruolo importante nella collaborazione nata con la polizia, inquadrabile in un altro personaggio senza pari, il commissario per eccellenza, Romeo Berganza. I due fanno indagini a braccetto ormai da qualche mese e da essere una semplice coppia di lavoro si sono trasformati in qualcosa di più, tanto che questo romanzo ruota anche attorno alla loro storia d'amore.
Una storia d'amore che, in ottemperanza al concetto di coerenza, non rischia mai di essere banale o stucchevole o eccessivamente smielata.
Vani non è affatto una dama dell'ottocento tutta sospiri e farfalle allo stomaco. Il suo innamoramento è fatto di continui crampi, viscere ritorte come strofinacci, ansia che corrode il fegato e vette di pessimismo che sfiorano il cosmico. Vani non è proprio in grado di godere di un po' di felicità, vive piuttosto nell'attesa di un'imminente catastrofe. Al suo essere sfrontata, si accompagna la solidità di Berganza, sempre calato nell'immancabile impermeabile beige e sigaretta all'angolo della bocca che lo rendono un uomo d'altri tempi.

Come già avveniva nel precedente romanzo, la narrazione viene interrotta in alcuni punti per dare spazio ad avvenimenti del passato a cui, per ovvie ragioni, non abbiamo potuto assistere e che servono per completare il quadro generale che ci permette di guardare alle cose con un'ottica più completa. Nel caso specifico la protagonista di queste incursioni temporali sarà Lara, la sorella di Vani, personaggio che, personalmente, ho rivalutato.

Non manca, ovviamente, il giallo vero e proprio che ha per protagonista Riccardo, un personaggio che abbiamo già avuto modo di conoscere. Anche in questa occasione l'autrice imbastisce un intreccio compatto, aspetto che apprezzo particolarmente perché privo di quelle falle che potrebbero portare il lettore a risolvere il caso anzitempo, ed introduce un concetto molto importante, quello dell'infettività, del male che giustifica il male: se qualcuno te ne fa ti senti autorizzato a farne anche tu, perché commetterlo non può essere poi così grave.

Di più non vi svelo per cui vi lascio con la mia solita raccomandazione: leggete la Basso se ancora non lo aveste fatto, è davvero una garanzia. Io, nel frattempo, attendo con ansia il prossimo capitolo!


9 commenti

  1. tutti in attesa del 5 libro che sarà anche l'ultimo. ha un po' un sapore dolceamaro vero?
    Vani è sicuramente un personaggio meraviglioso, nuovo, intelligente, accattivante. La Basso è bravissima, non la si può non amare.

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    1. E mica lo sapevo che il prossimo sarà anche l'ultimo.
      Peccato, ma penso sia giusto così perché con le serie c'è sempre il rischio, arrivati ad un certo punto, di ripetersi. Anche se, come dicevo, la Basso non è mai incappata in questo rischio :)

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  2. Uh, ora resto io il solo a non averlo letto! Mannaggia!
    Rimedierò presto. ;)

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    1. Bravo Michele, recupera e poi aspetta insieme a tutti noi il quinto :)

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  3. Allora. Questi due insieme facevano già paura dal primo libro, adesso però, evviva evviva, si gioca a carte scoperte. E ancora non sappiamo come andrà a finire.

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    1. E proprio perché erano tanto magnetici che, nell'attesa del prossimo, avverto un leggere senso di ansia!

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  4. Dopo quel finale sospeso (mannaggia a te, Alice!) siamo tutti in trepidante attesa di scoprire come si concluderanno le avventure di Vani. E speriamo non ci attendano brutte sorprese

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  5. Ciao! Che dire, un bel libro (finalmente Vani non è più questa sottospecie di genietto che fa tutto da sola: cioè, sempre un genietto, ma almeno si circonda di persone che danno importanti contributi alle sue deduzionI!), ma il primo rimane il migliore per me!
    Va’ detto che la Basso fa sempre sghignazzare parecchio e Berganza e Vani sono una vera OTP per me *^* (qualcuno usa ancora la parola OTP nel 2019? Non saprei ahah).
    Ah, mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi, se ti va fai un giro nella mia recensione e nel blog!
    A presto!
    Rainy

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