Buon martedì miei cari lettori. Come state? Spero ve la passiate meglio di me che, negli ultimi giorni, sono rimasta relegata a letto a causa della febbre. Ma oggi sono qui per aggiornarvi un po' sullo stato delle mie letture. In tutto questo caos ho trovato il tempo per terminare ben due romanzi. Di uno ve ne sto per parlare, dell'altro lo farò nei prossimi giorni. Come avrete potuto leggere dal titolo, la recensione di oggi è dedicata ad una delle uscite Garzanti del mese di Aprile. A tal proposito ne approfitto per ringraziare la casa editrice per la copia omaggio inviatami. Mettetevi comodi perché questo romanzo è molto, molto particolare!
La casa tra i salici
Katharina Hagena
Editore: Garzanti - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 224 - Prezzo: 17,60 € - eBook: 9,99€
(Omaggio CE)
Pagine: 224 - Prezzo: 17,60 € - eBook: 9,99€
(Omaggio CE)
La città è avvolta nel silenzio della notte. Ma Ellen non riesce a prendere sonno. Si domanda se quegli occhi che ha incrociato di sfuggita siano proprio di Andreas, il suo amico d’infanzia che non vede da anni. Tutto è partito da quell’attimo. Da allora è stato impossibile frenare il flusso dei ricordi che l’hanno riportata dove non avrebbe mai voluto: a Grund. Alla casa tra i salici sulla riva del fiume; al gracchiare lontano delle rane; al riflesso dorato dei campi di girasole. Lì dove Ellen è cresciuta ed è stata felice, si è innamorata, ma ha anche sofferto. Per sua madre che ogni giorno più distante da lei non poteva più rallegrarla con la magia dei suoi dolci; per la fine della sua amicizia con Andreas che all’improvviso, senza spiegazione, ha deciso di non parlare più con nessuno. Per l’abbandono di Lutz, il padre di sua figlia, che un giorno è andato via senza fare ritorno. Per Marthe che non è mai riuscita a esprimersi veramente, lasciando che fossero le pagine del suo diario a parlare per lei. Ma ora che le lancette corrono trascinate dall’insonnia, Ellen deve fare i conti con il suo passato. Deve cercare delle risposte ai troppi misteri che affollano la sua mente. Deve scoprire se era davvero Andreas l’uomo che ha incontrato. Se lui, che l’ha visto per l’ultima volta, sa cosa è successo a Lutz. Perché a volte ciò che chiamiamo vita in realtà è un sogno, e ciò che chiamiamo sogno è vita.
Quando ho scovato questo libro tra le uscite del mese scorso sono rimasta profondamente affascinata dalla copertina e, soprattutto, dal titolo. Credo che quest'ultimo sia uno degli elementi che viene considerato essenziale e costituisce, insieme ad altri, quella cornice d'insieme che spinge il lettore a scegliere un romanzo piuttosto che un altro.
Partendo da questo presupposto e proseguendo nella lettura mi sono domandata più e più volte il perché di questo tipo di traduzione: "La casa tra i salici" non ha niente a che vedere con l'originale "Vom Schlafen und Verschwinden", che, a quanto ho potuto capire pur non masticando il tedesco, si riferisce al sogno e alla scomparsa, due elementi chiave di tutta la storia narrata.
Detto questo, che era un aspetto che non potevo tralasciare e sul quale mi sono a lungo interrogata, vado a parlarvi in maniera più precisa del romanzo che, nel preambolo iniziale, ho definito particolare. Particolare perché tutta la vicenda avviene nell'arco temporale di una sola notte, una notte nella quale la protagonista, Ellen, un sonnologo che per lavoro dovrebbe curare quelli che sono i disturbi legati al sonno, ma che paradossalmente soffre lei stessa di insonnia, inizierà a percorrere un viaggio a ritroso negli angoli più oscuri della sua mente. Ripenserà alla sua adolescenza, a tutti quegli episodi inspiegabili che l'hanno riportata, in età adulta, a tornare a Grund, la sua cittadina natia, sulla riva del fiume popolato da eserciti di rane toro e sorvolato da aironi cenerini. Una notte in cui, forse, sarà possibile rispondere a tutti gli interrogativi che affollano la sua memoria e che, solo grazie al ricordo, potrà risolvere. La chiave di tutto risiede nel proprio passato, la soluzione è sempre stata lì a portata di mano, bisogna solo cercarla. Da questo momento in poi ripercorreremo insieme alla protagonista il ritorno a Grund, dove tutto sembra essere immutato o quasi: sua madre è in coma; Lutz, il padre di sua figlia Orla scomparso tanti anni prima, quando lei era incinta, non è mai tornato o comunque nessuno sa cosa ne sia stato di lui; il suo migliore amico, Andreas, ha smesso di parlare e non fa altro che evitarla. Un Andreas che forse è la chiave di tutto, il minimo comune denominatore, quell'elemento che potrebbe condurre alla risoluzione dell'intera vicenda.
Ed è in questo quadro che spunterà anche la figura di una donna, Marthe, che sembra essere molto vicina ad Ellen ed Orla, anche se le due non hanno alcun sospetto. Una donna con dei segreti, come tutti a Grund, che conosceremo solo grazie alle pagine del suo diario dalla copertina verde, stralci di pensieri che apriranno ogni capitolo lasciando poi spazio a quello che è il racconto vero e proprio che ha per protagonista Ellen.
Se dovessi ricorrere a tre aggettivi per definire questo romanzo direi sicuramente cupo, oscuro e freddo, così come lo sono i pensieri di Ellen, le pagine del diario di Marthe o la fitta boscaglia che ha invaso il lago, impedendo ai raggi del sole di avvolgere e riscaldare l'acqua che, altrimenti, sarebbe cristallina.
In generale la lettura, oltre che particolare, è anche abbastanza complessa in quanto, sin da subito, si viene investiti da numerose informazioni che, a primo impatto, non faranno altro che confondere il lettore. All'iniziale trattato sul sonno seguiranno i racconti di Ellen, con descrizioni, nomi di personaggi ed episodi che riusciremo a porre nel giusto ordine e a cui garantiremo il giusto peso solo successivamente quando la narrazione si farà più coinvolgente tanto da non riuscire a sollevare gli occhi da quelle righe d'inchiostro. Ecco avrei preferito che questo tono interessante avesse attraversato il romanzo sin dall'incipit.
La trama, come già detto, si snoda a ritroso e viene arricchita da una serie di particolari che ci permetteranno di conoscere i diversi personaggi, figure interessanti, tutte diverse tra loro, ognuna con una propria storia, ma soprattutto ben costruite, nonostante frutto della voce e dei pensieri di Ellen e quindi non padroni della scena in prima persona.
Il lettore rimane affascinato dallo stile singolare dell'autrice in un romanzo dove trovano spazio anche alcune particolari tematiche che fanno capo al rapporto genitore-figlio in tutte le sfaccettature possibili ed immaginabili: quello che vede Ellen, come genitrice, relazionarsi a sua figlia Orla, costantemente persa nel proprio mondo in contrapposizione al rapporto in cui lei diventa la figlia che deve raffrontarsi con la taciturna Heidrun, sua madre e con Joachim, suo padre, un uomo che non conosce così bene, che la riempie di storie sul suo passato e di continui confronti con se stesso alla sua età e che le rammenta sempre come si sarebbe comportato in determinate circostanze.
In definitiva si tratta di un romanzo che richiede un certo tipo di attenzione a causa della sua complessità e della molteplicità di storie che si intrecciano tra loro; una di quelle letture in cui non si riesce a capire il fine ultimo ma che farà sorgere in voi alcuni sospetti su quello che potrebbe essere avvenuto. Un romanzo che comprenderete solo a posteriori, quando tutti i pezzi del grande puzzle costruito dalla protagonista prenderanno posto, e questo, credetemi, avverrà solo qualche ora dopo averne terminato la lettura. Una lettura non convenzionale, diversa dal solito e che proprio per questo motivo mi sento di consigliare se volete provare qualcosa di nuovo, interessante e particolare.
Ed è in questo quadro che spunterà anche la figura di una donna, Marthe, che sembra essere molto vicina ad Ellen ed Orla, anche se le due non hanno alcun sospetto. Una donna con dei segreti, come tutti a Grund, che conosceremo solo grazie alle pagine del suo diario dalla copertina verde, stralci di pensieri che apriranno ogni capitolo lasciando poi spazio a quello che è il racconto vero e proprio che ha per protagonista Ellen.
"Come la limatura di ferro si attacca a entrambe le facce di una calamita, quella attraente e quella repellente, così la bellezza e la tragedia hanno un effetto simile sulle persone che entrano in contatto con loro. Queste infatti creano immediatamente un campo di forza nel quale ogni cosa si rivolge verso di loro. Le persone belle non hanno mai la possibilità di vedere le cose per come sono. Per questo bisogna essere grigi, nascosti e attenti."
Se dovessi ricorrere a tre aggettivi per definire questo romanzo direi sicuramente cupo, oscuro e freddo, così come lo sono i pensieri di Ellen, le pagine del diario di Marthe o la fitta boscaglia che ha invaso il lago, impedendo ai raggi del sole di avvolgere e riscaldare l'acqua che, altrimenti, sarebbe cristallina.
In generale la lettura, oltre che particolare, è anche abbastanza complessa in quanto, sin da subito, si viene investiti da numerose informazioni che, a primo impatto, non faranno altro che confondere il lettore. All'iniziale trattato sul sonno seguiranno i racconti di Ellen, con descrizioni, nomi di personaggi ed episodi che riusciremo a porre nel giusto ordine e a cui garantiremo il giusto peso solo successivamente quando la narrazione si farà più coinvolgente tanto da non riuscire a sollevare gli occhi da quelle righe d'inchiostro. Ecco avrei preferito che questo tono interessante avesse attraversato il romanzo sin dall'incipit.
La trama, come già detto, si snoda a ritroso e viene arricchita da una serie di particolari che ci permetteranno di conoscere i diversi personaggi, figure interessanti, tutte diverse tra loro, ognuna con una propria storia, ma soprattutto ben costruite, nonostante frutto della voce e dei pensieri di Ellen e quindi non padroni della scena in prima persona.
Il lettore rimane affascinato dallo stile singolare dell'autrice in un romanzo dove trovano spazio anche alcune particolari tematiche che fanno capo al rapporto genitore-figlio in tutte le sfaccettature possibili ed immaginabili: quello che vede Ellen, come genitrice, relazionarsi a sua figlia Orla, costantemente persa nel proprio mondo in contrapposizione al rapporto in cui lei diventa la figlia che deve raffrontarsi con la taciturna Heidrun, sua madre e con Joachim, suo padre, un uomo che non conosce così bene, che la riempie di storie sul suo passato e di continui confronti con se stesso alla sua età e che le rammenta sempre come si sarebbe comportato in determinate circostanze.
In definitiva si tratta di un romanzo che richiede un certo tipo di attenzione a causa della sua complessità e della molteplicità di storie che si intrecciano tra loro; una di quelle letture in cui non si riesce a capire il fine ultimo ma che farà sorgere in voi alcuni sospetti su quello che potrebbe essere avvenuto. Un romanzo che comprenderete solo a posteriori, quando tutti i pezzi del grande puzzle costruito dalla protagonista prenderanno posto, e questo, credetemi, avverrà solo qualche ora dopo averne terminato la lettura. Una lettura non convenzionale, diversa dal solito e che proprio per questo motivo mi sento di consigliare se volete provare qualcosa di nuovo, interessante e particolare.
Oh che brava, Maestà, che mi ha fatto da cavia! Sai che c'è? Che io stavolta mi sa che passo oltre. Nonostante i tuoi elogi, non penso proprio che questo romanzo possa rientrare nelle mie corde. Cupo, oscuro e freddo... no, grazie, ne ho già abbastanza di romanzi così!
RispondiEliminaIn effetti non credo rientri nelle tue corde per cui non leggerlo! ;)
EliminaCiao Anna, sempre impeccabile il tuo modo di argomentare, ma...c'è un ma, che non dipende da te. Ho letto con curiosità il tuo pensiero, perchè non ero del tutto convinta riguardo a questo romanzo e tu hai fatto il tuo dovere di book blogger, mi hai servito la soluzione su un piatto d'argento. Nonostante io ami le atmosfere cupe, ho deciso, ora che questo non lo leggerò :-)
RispondiEliminaCuore, mi fa piacere averti indirizzata verso la scelta decisiva!
EliminaCome abbiamo sempre detto, per noi book blogger, è importante essere onesti con chi ci legge per cui evidenziare le varie sfaccettature di un romanzo serve proprio a questo a indirizzare un tantino il lettore. Ovviamente poi la lettura è soggettiva ma esprimere le opinioni in tutta sincerità è necessario! Bacio
Mi attira ma mi spaventa un po' nello stesso tempo. Anche a me ha colpito il titolo, la prima volta che ho visto il romanzo sullo scaffale della libreria. Ora, dopo aver letto la tua recensione, ho un'idea precisa di cosa aspettarmi dalle sue pagine. Grazie :)
RispondiEliminaCiao Tessa! Ecco, al contrario, io non sapevo proprio cosa aspettarmi e quando ho iniziato a leggerlo non sapevo se mi stesse piacendo o meno. Si tratta di una storia senza lode e senza infamia ma con un suo perché che la rende singolare :)
EliminaAnna le tue recensioni son sempre belle e mi fai sempre venire voglia di prendere i libri in questione! Questo giá aveva attirato la mia attenzione ora devo per forza leggerlo!!
RispondiEliminaFede
Fede, quindi sono una nemica del tuo portafogli :D
EliminaLeggilo e fammi sapere, sono curiosa di conoscere il tuo punto di vista su questo romanzo molto particolare! Un abbraccio :)
Che bella e incisiva la tua recensione! Avevo già in programma di leggere questo libro ora sono sicura che sarà un romanzo che non tradirà le mie aspettative :)
RispondiEliminaEd io attendo di leggere il tuo pensiero :)
EliminaCiao Anna! Devo essere sincera di questo romanzo mi ha da subito rapita la cover e non avendo letto la sinossi quasi quasi ci avevo fatto un pensierino!!! Ora leggendo la tua curata e magnifica recensione mi sono accorta che forse se avessi acquistato questo libro a scatola chiusa mi sarei ritrovata tra le mani un racconto diverso dalle mie aspettative. Non lo voglio escludere a priori...ma ora non è il suo momento, diciamo così! Un bacio Rosa
RispondiEliminaRosa, hai ragione! Trattandosi di un libro particolare è molto probabile che non ti dia quello che ti aspetteresti. Questo è stato uno dei miei primi pensieri, lo confesso! Bacio
EliminaSono indecisa Anna. Per il momento lo lascio nel Kobo e poi vedrò.
RispondiEliminaLa cover mi attira troppo.
un caro saluto da Lea
Esatto Lea, tanto dal Kobo non scappa in alcun modo ;)
EliminaUn abbraccio
Arrivato oggi tra le novità in biblioteca, sembra carino magari gli darò una possibilità :)
RispondiEliminaOh che belle le novità in biblioteca!
EliminaAttendo di sapere cosa ne pensi se lo leggi :)
Ciao Anna! Il romanzo già mi ispirava all'inizio... Ora che ho letto la tua recensione devo leggerlo assolutamente!
RispondiEliminaAmo i libri che vanno a ritroso, incastrano i pezzi man mano che si va verso il Finale!! :) :)
Vero, ed anche in questo caso l'incastro non delude :)
EliminaCiao anna.. Anche a me la cover di questo libro mi ha colpita subito e devo ammettere che anche la storia, che ho potuto conoscere meglio tramite le tue parole, mi incuriosisce molto.. Lo leggerò sicuramente, ma vista la complessità che lo caratterizza, mi vorrei dedicare ad esso quando ho la mente un pò più libera e soprattutto lontana dalla sessione d'esami ;) Inoltre, la tua lettura attuale la tengo d'occhi dall'uscita, per cui attendo con curiosità il tuo parere :)
RispondiEliminaCiao Fede! La mia lettura procede, a rilento, ma procede.
EliminaPenso, quindi, che ne parlerò molto presto :)