Buon inizio settimana lettori! Qualcuno ha detto 'Salone Internazionale del Libro' e 'Torino'? Ditemi che non lo avete nominato, che ho solo percepito una voce lontana che potrebbe benissimo essere frutto della mia fervida immaginazione. Sono in lacrime da giovedì perché, purtroppo, non appartengo alla schiera di eletti che sono riusciti a presenziare ad un siffatto evento. Di conseguenza non posso buttare giù alcun reportage su un'esperienza che, so per certo, sarebbe stata davvero fantastica.
Per questo motivo, forse per farmi perdonare e perdonarmi a mia volta, vi accolgo nel mio angolino con la recensione di una delle mie ultime letture, ma non un romanzo qualunque. In realtà si tratta di un libro che si è beccato il massimo dei voti sul mio profilo Goodreads.
Per questo motivo, forse per farmi perdonare e perdonarmi a mia volta, vi accolgo nel mio angolino con la recensione di una delle mie ultime letture, ma non un romanzo qualunque. In realtà si tratta di un libro che si è beccato il massimo dei voti sul mio profilo Goodreads.
Una lettura ironica, divertente, esilarante e soprattutto completamente al femminile!
Agnes Browne mamma
Brendan O'Carroll
Editore: Neri Pozza - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 167 - Prezzo: 9,90 €
Pagine: 167 - Prezzo: 9,90 €
Agnes Browne, trentaquattro anni, bella, proletaria, simpatia irresistibile, ha un banco di frutta e verdura al mercato del Jarro, turbolento quartiere popolare di Dublino, sette figli come sette gocce di mercurio e un'autentica venerazione per Cliff Richard. Purtroppo ha anche un marito che lascia i suoi guadagni agli allibratori, per poi rifarsi con lei a suon di ceffoni. Ogni mattina Agnes esce di casa alle cinque per incontrare l'amica Marion e iniziare insieme la giornata in allegria. Ogni venerdì gioca a bingo, per poi finire al pub di fronte a una pinta di birra e a un bicchiere di sidro. Non una gran vita, a parte le risate con Marion e le altre, al mercato. Finché, un bel giorno, Rosso Browne muore, lei rimane sola e comincia a godersi davvero l'esistenza. E l'inizio di un carosello di vicende esilaranti, in coppia con Marion, autentico genio comico, e alle prese con i figli che le propinano dilemmi adolescenziali, obbligandola a improvvisarsi consigliera (con grande spasso dei pargoli) o a vestire i panni dell'angelo vendicatore. Insomma, senza quel treppiede del marito attorno, la nostra Agnes pare tornata la ragazza dublinese che è stata - tanto che non manca uno spasimante, un affascinante bell'imbusto francese ignaro degli equivoci della lingua inglese. Intanto la vita continua, nella Dublino di fine anni settanta, tra gioie e dolori, un colpo basso della sorte e un girotondo di risate con Marion, i figli che crescono e, in testa, un sogno che sembra irrealizzabile.
Devo fare una confessione: non sono una fan delle saghe, neanche di quelle che magari sono belle e terminate. Preferisco i libri autoconclusivi, non mi piace attendere anni per sapere cosa ne è stato dei personaggi lasciati tempo addietro e dei quali potrei non ricordare assolutamente nulla.
Tuttavia, quando per una challenge di lettura mi sono imbattuta nel romanzo in questione, che avevo appuntato in WL su consiglio di una donnina tanto carina (Laura sei tu!), ho deciso che forse ad Agnes questa possibilità potevo anche darla. Ed oggi posso dirvi di essere contenta di essermi fidata di lei così, a pelle.
E allora partiamo dal principio con una domanda semplice ma d'effetto: Chi è Agnes Browne?
Agnes me la immagino un po' come vorrebbe lei, sposata al suo cantante preferito Cliff Richard, un uomo che la guarda con occhi luminosi e scintillanti, che le sorride teneramente, che la stringe tra le forti e robuste braccia facendola volteggiare su quella che è la pista da ballo della vita.
Ma, perché in tutte le cose c'è un ma, questo è solo un sogno al quale aggrapparsi per far fronte alla realtà dei fatti che è completamente diversa da quella tanto agognata.
Agnes è sposata con Rosso, un uomo burbero, un marito che la riempie di botte, che dissemina debiti in ogni dove e che concepisce il sesso come un atto il cui fine ultimo è quello di procreare, niente di più e niente di meno. E, ovviamente, questo Agnes lo sa bene visto che ha dato alla luce ben sette marmocchi. Tutto ciò, però, ci viene raccontato dalla stessa protagonista a posteriori perché il romanzo si apre proprio con il funerale di quel marito molto poco rispettoso.
Siamo a Dublino, anni '60 ed Agnes è una delle commercianti più conosciute e amate di Moore Street, una donna dotata di una spiccata simpatia, una donna dedita alla famiglia e al lavoro: ogni mattina, alle cinque, lascia il suo appartamento armata di tavolo pieghevole e cavalletti per aprire la propria bancarella di frutta e verdura al mercato del Jarro.
Una donna a cui bastano pochi istanti di felicità, le chiacchiere con la sua amica Marion, una capatina al bar in sua compagnia, il bingo il venerdì sera e l'amore incondizionato per i suoi ragazzi.
L'autore ci regala, con una magnifica ed ammaliante narrazione, uno spaccato della vita dell'epoca, con tutti i suoi tabù, ed un ritratto di donna e del mondo femminile come pochi. E tutto questo lo fa con un'estrema bravura, che colpisce piacevolmente visto che si tratta pur sempre di una voce maschile, nel raccontare di una donna così forte e così tenace e di quella che è la sua vita, all'insegna del coraggio e della forza di volontà.
Ci sono romanzi che raccontano di madri, altri che raccontano di figli, altri ancora che parlano di amicizia, o ancora di storie di vita vissuta, di coraggio, di come e quando rimboccarsi le maniche, di risate, di allegria, di gioie e dolori.
Agnes me la immagino un po' come vorrebbe lei, sposata al suo cantante preferito Cliff Richard, un uomo che la guarda con occhi luminosi e scintillanti, che le sorride teneramente, che la stringe tra le forti e robuste braccia facendola volteggiare su quella che è la pista da ballo della vita.
Ma, perché in tutte le cose c'è un ma, questo è solo un sogno al quale aggrapparsi per far fronte alla realtà dei fatti che è completamente diversa da quella tanto agognata.
Agnes è sposata con Rosso, un uomo burbero, un marito che la riempie di botte, che dissemina debiti in ogni dove e che concepisce il sesso come un atto il cui fine ultimo è quello di procreare, niente di più e niente di meno. E, ovviamente, questo Agnes lo sa bene visto che ha dato alla luce ben sette marmocchi. Tutto ciò, però, ci viene raccontato dalla stessa protagonista a posteriori perché il romanzo si apre proprio con il funerale di quel marito molto poco rispettoso.
Siamo a Dublino, anni '60 ed Agnes è una delle commercianti più conosciute e amate di Moore Street, una donna dotata di una spiccata simpatia, una donna dedita alla famiglia e al lavoro: ogni mattina, alle cinque, lascia il suo appartamento armata di tavolo pieghevole e cavalletti per aprire la propria bancarella di frutta e verdura al mercato del Jarro.
Una donna a cui bastano pochi istanti di felicità, le chiacchiere con la sua amica Marion, una capatina al bar in sua compagnia, il bingo il venerdì sera e l'amore incondizionato per i suoi ragazzi.
L'autore ci regala, con una magnifica ed ammaliante narrazione, uno spaccato della vita dell'epoca, con tutti i suoi tabù, ed un ritratto di donna e del mondo femminile come pochi. E tutto questo lo fa con un'estrema bravura, che colpisce piacevolmente visto che si tratta pur sempre di una voce maschile, nel raccontare di una donna così forte e così tenace e di quella che è la sua vita, all'insegna del coraggio e della forza di volontà.
"C'è un momento per preoccuparsi e un momento per essere orgogliosi, pensò. Adesso era il momento di essere orgogliosi."
Ci sono romanzi che raccontano di madri, altri che raccontano di figli, altri ancora che parlano di amicizia, o ancora di storie di vita vissuta, di coraggio, di come e quando rimboccarsi le maniche, di risate, di allegria, di gioie e dolori.
'Agnes Browne mamma' è la somma di tutto questo. Un romanzo che si articola in poche pagine, ma così vero, così sentito, semplice e reale, da fare breccia nel cuore del lettore già dopo le prime battute.
Con leggerezza, quasi fossimo carezzati da una dolce brezza marina, veniamo sospinti in punta di piedi tra le pagine del romanzo, nella vita dei singoli protagonisti come a voler sbirciare nella loro quotidianità. E allora conosceremo l'ironia e le paure di una madre rimasta vedova, la bontà d'animo dei suoi ragazzi che parteggiano a piene mani per quella mamma tanto buona e coraggiosa, l'improvviso cambio di ruolo che ha investito Mark, il figlio maggiore, ritrovatosi da un giorno all'altro ad essere l'uomo di casa, quell'amicizia che tutto può e che tutto sopporta e che non vacilla mai.
Un romanzo che coinvolge e avvolge il lettore grazie al suo stile unico, spassoso, e divertente. Come avrete potuto capire le battute sono all'ordine del giorno perché questo è un libro in cui si ride molto, sì, ma si riflette e tanto.
E allora non mi resta che recuperare i titoli successivi per reimmergermi tra quelle pagine che sanno d'inchiostro e di vita vissuta, quelle pagine che solo O'Carroll sa rendere così tangibili e vere.
Con leggerezza, quasi fossimo carezzati da una dolce brezza marina, veniamo sospinti in punta di piedi tra le pagine del romanzo, nella vita dei singoli protagonisti come a voler sbirciare nella loro quotidianità. E allora conosceremo l'ironia e le paure di una madre rimasta vedova, la bontà d'animo dei suoi ragazzi che parteggiano a piene mani per quella mamma tanto buona e coraggiosa, l'improvviso cambio di ruolo che ha investito Mark, il figlio maggiore, ritrovatosi da un giorno all'altro ad essere l'uomo di casa, quell'amicizia che tutto può e che tutto sopporta e che non vacilla mai.
Un romanzo che coinvolge e avvolge il lettore grazie al suo stile unico, spassoso, e divertente. Come avrete potuto capire le battute sono all'ordine del giorno perché questo è un libro in cui si ride molto, sì, ma si riflette e tanto.
E allora non mi resta che recuperare i titoli successivi per reimmergermi tra quelle pagine che sanno d'inchiostro e di vita vissuta, quelle pagine che solo O'Carroll sa rendere così tangibili e vere.
Concordo su tutto! Ora non ti resta che continuare perché il meglio deve ancora venire! 😉
RispondiEliminaNon vedo l'ora Daniela! Sto già recuperando i successivi :)
EliminaCiao Anna, il mio preferito è il primo, ma devo ancora leggerne due quindi chissà. Secondo me gli scrittori irlandesi hanno qualcosa in più che li differenzia da tutti gli altri, ma forse la mia opinione è un pochino viziata dall'amore che ho per questa terra che sogno di visitare da una vita. Mi sembra che nessuno quanto loro sappia ridere dei problemi e delle disgrazie, mantenendo nonostante tutto un atteggiamento positivo.
RispondiEliminaAd ogni modo su questo libro non si discute: per dirla con le tue parole è "un romanzo che coinvolge e avvolge il lettore grazie al suo stile unico, spassoso, e divertente."
Bravissima te ;-)
Un bacio da Lea
Grazie Lea!
EliminaAnche io sogno di visitare l'Irlanda con il suo verde interminabile, le colline dorate e i laghi di acqua cristallina. Con la fantasia sono già lì!
Bacio grande ;)
Noi povere ragazze derelitte senza SalTo!
RispondiEliminaFortuna che Agnes Browne è stata di buona compagnia, allora.
Anch'io ovviamente ho scoperto questa serie grazie a Laura, ma nel mio caso, se ne sta ancora buona buona in WL, in fiduciosa attesa di essere acquistata e letta.
L'ho già detto vero, che vado pazza per le tue recensioni? Nel dubbio, te lo dico di nuovo: bravissima!
Ed io non posso che ringraziarti, puntualmente, e suggerirti di recuperare appena potrai! Bella, bella, bella :)
EliminaChe bella recensione Anna! Me la vedo davanti Agnes in tutta la sua forza con i contorni di una storia che potrebbe proprio piacermi. Li possiedo tutti i titoli, è ora di dargli una possibilità, che ne dici come lettura vacanziera potrebbero andare? Quanto amo i Neri Pozza???
RispondiEliminaPartiamo dal presupposto che ti invidio tanto perché li possiedi già tutti!
EliminaIo me li sto procurando ed è un po' un'impresa in quanto li vorrei dello stesso formato (odio avere serie in cui alcuni libri hanno copertina rigida e altri sono brossure!).
Tornando a noi, sì, credo che siano un'ottima compagnia vacanziera, si leggono in un paio d'ore per cui il mio consiglio è di portarli tutti con te :)
Uh hai ragione tutti uguali è meglio! Ma devo essere davvero svitata a non averli mai letti, sono sempre stata attratta da altro, ma devo rimediare accipicchia ;-)
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