Buongiorno lettori, non so voi ma io ho la netta impressione che il tempo voli via troppo velocemente! Siamo già giunti alla fine di gennaio e, tra qualche giorno, saremo pronti a dare il benvenuto a febbraio. Inoltre, credo anche che questa sarà l'ultima recensione del mese corrente e presto dovrò tirare le somme circa le letture che mi hanno fatto compagnia in questi 31 giorni.
Il romanzo di cui voglio parlarvi oggi ha letteralmente fatto breccia nel mio cuore, così come l'autrice che, da tempo, annovero tra le mie penne preferite. Sto parlando di Jojo Moyes e di "Luna di miele a Parigi", un romanzo travolgente, delicato e profondo: da leggere tutto d'un fiato.
Luna di miele a Parigi
Jojo Moyes
Editore: Mondadori - Genere: Contemporary Romance
Pagine: 89 - Prezzo: 3,90 €
Pagine: 89 - Prezzo: 3,90 €
Al centro di questo racconto due romantiche e tormentate storie d'amore quella di Sophie e Édouard Lefevre in Francia durante la Prima guerra mondiale e, circa un secolo dopo, quella di Liv Halston e suo marito David. "Luna di miele a Parigi" - uscito in Inghilterra solo in ebook - si svolge alcuni anni prima degli eventi narrati nel romanzo "La ragazza che hai lasciato," quando le due coppie si sono appena sposate. Sophie, una ragazza di provincia, si ritrova immersa nell'affascinante mondo della Belle époque parigina ma si rende conto ben presto che amare un artista apprezzato come Édouard implica qualche spiacevole complicazione. Circa un secolo più tardi anche Liv, travolta da una storia d'amore appassionante, scopre però che la sua luna di miele parigina non è la fuga romantica che aveva sperato.
"Luna di miele a Parigi" può essere considerato una sorta di lungo prologo e passatemi l'aggettivo perché si tratta pur sempre di 90 pagine. Un prologo che serve ad introdurre il lettore in quello che poi sarà il romanzo vero e proprio: "La ragazza che hai lasciato". Poche pagine nelle quali condensare la vita di due coppie, o per meglio dire di due donne innamorate del proprio uomo. Due protagoniste che si faranno conoscere dal lettore facendo breccia nel suo cuore.
In un'alternanza di capitoli e di epoche ci vengono presentate Liv e Sophie. Della prima, che vive la sua storia nel 2002, si parlerà in terza persona; la seconda ci racconterà di sé in prima persona e la sua voce proverrà dal lontano 1912. Forse è anche per questa differente scelta narrativa che mi sono sentita molto più vicina alla protagonista del passato.
Liv e Sophie, due donne accomunate da una storia d'amore così folle e passionale da indurre entrambe a sposare i loro mariti dopo soli tre mesi di conoscenza, tuttavia la loro felicità sembra poggiare su sabbie mobili. Accomunate dall'amore e con Parigi sullo sfondo, seppure in epoche diverse, dovranno fare i conti con una realtà ben diversa da quella immaginata e sognata.
Liv ha sposato David, quello che sembrerebbe proprio essere l'uomo della sua vita, e i due stanno trascorrendo il loro viaggio di nozze a Parigi, la città dell'amore per Liv ma una semplice possibilità lavorativa per David. La mancanza di attenzioni incrinerà ben presto il rapporto della giovane coppia. Nel loro caso si userà spesso e volentieri il termine 'errore' e quando Liv si troverà dinanzi il quadro di una giovane donna dal titolo "Moglie con la luna storta", che per lei rappresenta pienamente quello che potrebbe essere il suo futuro, dovrà prendere una delle decisioni più importanti.
Il quadro rappresenta proprio il filo conduttore della trama, della vicenda di queste due coppie, perché quella moglie dalla luna storta è proprio Sophie, la seconda protagonista. Ed è nell'affascinante Belle époque parigina, che prenderanno piede le sue vicende. Ci verrà presentata una donna di carattere, forte e bella, sposa dell'apprezzato artista Édouard Lefevre, apprezzato non solo dalla critica per le sue doti e per le sue tele così realistiche, ma anche dall'universo femminile da lui ritratto. La dolce Sophie si renderà conto, ben presto, di dover fare i conti con i fantasmi del passato di suo marito, che poi tanto fantasmi non sono e che mineranno le solide basi di un rapporto felice e di completa dedizione dell'uno nei confronti dell'altro.
In un'alternanza di capitoli e di epoche ci vengono presentate Liv e Sophie. Della prima, che vive la sua storia nel 2002, si parlerà in terza persona; la seconda ci racconterà di sé in prima persona e la sua voce proverrà dal lontano 1912. Forse è anche per questa differente scelta narrativa che mi sono sentita molto più vicina alla protagonista del passato.
Liv e Sophie, due donne accomunate da una storia d'amore così folle e passionale da indurre entrambe a sposare i loro mariti dopo soli tre mesi di conoscenza, tuttavia la loro felicità sembra poggiare su sabbie mobili. Accomunate dall'amore e con Parigi sullo sfondo, seppure in epoche diverse, dovranno fare i conti con una realtà ben diversa da quella immaginata e sognata.
Liv ha sposato David, quello che sembrerebbe proprio essere l'uomo della sua vita, e i due stanno trascorrendo il loro viaggio di nozze a Parigi, la città dell'amore per Liv ma una semplice possibilità lavorativa per David. La mancanza di attenzioni incrinerà ben presto il rapporto della giovane coppia. Nel loro caso si userà spesso e volentieri il termine 'errore' e quando Liv si troverà dinanzi il quadro di una giovane donna dal titolo "Moglie con la luna storta", che per lei rappresenta pienamente quello che potrebbe essere il suo futuro, dovrà prendere una delle decisioni più importanti.
Il quadro rappresenta proprio il filo conduttore della trama, della vicenda di queste due coppie, perché quella moglie dalla luna storta è proprio Sophie, la seconda protagonista. Ed è nell'affascinante Belle époque parigina, che prenderanno piede le sue vicende. Ci verrà presentata una donna di carattere, forte e bella, sposa dell'apprezzato artista Édouard Lefevre, apprezzato non solo dalla critica per le sue doti e per le sue tele così realistiche, ma anche dall'universo femminile da lui ritratto. La dolce Sophie si renderà conto, ben presto, di dover fare i conti con i fantasmi del passato di suo marito, che poi tanto fantasmi non sono e che mineranno le solide basi di un rapporto felice e di completa dedizione dell'uno nei confronti dell'altro.
Come potevo tornare a St Péronne e vivere la vita di una zitella avendo conosciuto l'amore e sapendo come ti fa sentire? Come potevo sopportare l'idea che lui vivesse altrove, lontano chilometri da me? Perfino quando usciva dalla stanza, la sua assenza mi pesava come la mancanza di un arto.
Quello che più mi piace della Moyes è la semplicità con cui riesce a rendere così vivide le sensazioni, le immagini, le emozioni e le storie, con quelle poche pennellate di colore che si fanno largo nell'animo del lettore. Lo stile fluido, privo di fronzoli e le descrizioni così realistiche fanno sì che ci si innamori della vita descritta in quelle pagine facendo sentire, chi legge, un protagonista attivo della storia, pronto a prendere le parti di uno o più personaggi, sentendosi così vicino a loro da creare un legame imprescindibile anche a fine lettura. Sono personaggi ed emozioni che ti entrano dentro e li senti lì, sotto la pelle e nel tuo cuore, questo grazie anche al modo magistrale con cui l'autrice stessa ci guida. Ci prende per mano e con delicatezza ci porta a conoscere gli intrecci delle sue storie, storie molto vicine alla nostra quotidianità, dove, quasi sempre, l'amore è l'unico protagonista.
Una lettura scorrevole ed emozionante con dei personaggi così ben caratterizzati, da rendere difficile la separazione. Ripongo questo piccolo romanzo sullo scaffale dei libri letti, fiduciosa di incontrare presto gli stessi protagonisti nel prosieguo delle loro vite.
Una lettura scorrevole ed emozionante con dei personaggi così ben caratterizzati, da rendere difficile la separazione. Ripongo questo piccolo romanzo sullo scaffale dei libri letti, fiduciosa di incontrare presto gli stessi protagonisti nel prosieguo delle loro vite.