martedì 11 dicembre 2018

[GDL 'La città di sabbia' di Laini Taylor] - Discussione capitoli da 71 a 77




Buon martedì lettori! Oggi sul blog, come avrete intuito, trovate un post molto speciale. Tocca a me, infatti, ospitare la penultima, movimentata, tappa del GDL organizzato per la lettura del secondo volume della trilogia fantasy scritta da Laini Taylor e pubblicata da Fazi Editore nella collana LainYA.

La città di sabbia, nonostante un inizio in sordina per il quale abbiamo patito in molte a causa della poca azione, dei continui salti temporali e dell'introduzione di una miriade di nuovi personaggi con annesse le loro storie, si sta rivelando carico di patos in questi capitoli finali. In maniera del tutto casuale, mi è toccata in sorte una tappa ricca di avvenimenti che cercherò di raccontarvi nella maniera più lineare possibile per poter fare, insieme a voi, il punto della situazione. Perciò, da questo momento in poi, occhio agli SPOILER!



DISCUSSIONE CAPITOLI DA 71 A 77


Karou ha svelato il sacrificio delle Chimere le cui anime giacciono nella cattedrale in attesa di essere riportate in vita. Donne e bambini, famiglie da riconciliare e speranza per un futuro migliore, un futuro in cui riporre le armi e ricominciare a vivere.
La rivelazione ha generato uno scompiglio tale per cui alcune chimere si sono schierate con la giovane protagonista ed altre sono rimaste fedeli a Thiago e alla smania di sangue e vendetta nei confronti dei Serafini.
Le prime, tra cui Amzallag, Tangris e Bashees, che hanno osato sfidare l'autorità del lupo bianco e che per questo sono state condotte alla cava, giacciono, ormai senza vita, all'arrivo di Karou. Thiago e la ragazza ingaggiano una lotta nella quale il lupo cerca di usarle violenza ma, grazie al coltello nascosto in uno degli stivali, Karou riesce a sfuggire alle reali intenzioni del lupo conficcando la lama, fino all'elsa, nella gola del rivale che, privato del suo solito sorriso, esala l'utimo respiro. (E forse ce ne siamo liberati!)


"'Ed ecco a voi il grande eroe delle chimere, assassino dei suoi stessi soldati'.
'A quanto pare non erano miei soldati', replicò lui. 
'Errore loro'."


Intanto, ad Astrea, l'imperatore Joram e il suo successore Japhet sono stati uccisi, il primo per mano di Akiva, il secondo per mano di Jael che ha ordito una cospirazione per potersi impossessare del trono e che sta facendo piazza pulita degli eventuali testimoni in modo da far ricadere la colpa solo ed esclusivamente sugli Illegittimi, ovvero Akiva, Hazael e Liraz. Durante il massacro Jael interroga Akiva riguardo la ragazza dai capelli blu allevata da Sulphurus rendendo manifesto il suo desiderio di invadere il mondo degli umani per impossessarsi delle loro armi e distruggere il popolo degli Steliani.
Allo stesso tempo, attratto dalla bellezza di Liraz, decide di renderla sua schiava. Ha inizio una colluttazione nella quale, tuttavia, i Serafini hanno la peggio, tenuti a bada dai soldati che brandiscono le mani amputate dei ritornati che recano sui palmi il simbolo degli hamsa. Hazael muore, Liraz viene trascinata via e Akiva si triva in balia dello sirithar, una particolare condizione mentale che gli permette di vedere tutto in maniera allargata, compresa l'improvvisa perturbazione che inizia a muovere il cielo e che viene avvertita sull'intero globo di Eretz, fino alle isole degli Steliani, dove la regina, riposto il diadema parte insieme ai suoi magi per risalire all'origine di quell'incredibile perturbazione.


"E dall'altra parte del mondo, all'origine di quell'immenso innaturale ansimo e urlo, i vetri indistruttibili della Torre di Conquista... andarono in frantumi.[...] In tutto il mondo una scheggia si conficcò da qualche parte e pugnalò qualcuno, perfino Nitid ed Ellai. Quando sorse il sole, frammenti di vetro come lame sarebbero stati trovati incuneati dentro alberi e chilometri di distanza, e anche nei cadaveri, sebbene fosse accaduto di notte."
 


Nel frattempo, è passato un giorno dallo scontro alla cava e Karou, chiusa nella sua stanza, ripercorre passo dopo passo gli accadimenti, riflettendo anche sulle possibili conseguenze delle sue azioni e sul fatto che ben presto dovrà affrontare le chimere.
Escoriata, brutalizzata, con il labbro spaccato e la guancia violacea, mentre cerca, con l'aiuto di Sybilis, di ricucire i lembi di pelle dell'orecchio lacerato dal morso del lupo, percepisce una voce familiare. La finestra si apre e Akiva compare nel tenue luccichio di un incantesimo evanescente crollando sul pavimento insieme a Liraz, con il volto trasfigurato dal dolore, e Hazael, morto.
I due le chiedono di riportare in vita il fratello a qualsiasi prezzo.


"'Non posso preservare questo corpo', disse 'È troppo tardi. E non posso nemmeno dargli lo stesso aspetto [...] Non sarà più un serafino'. 
'Non importa' disse Akiva. 'Purché rimanga se stesso', aggiunse. 'Questo è ciò che conta'."



Karou accetta ma, presto, si rende conto di non poter esaudire il desiderio dei due serafini. Non c'è un turibolo e quindi non c'è un'anima da resuscitare. Liraz la attacca, accusandola di essere una bugiarda. Il trambusto nella kasbah non passa inosservato. Ben presto si avvertono dei colpi alla porta di Karou. La prima ad entrare è la lupa luogotenente di Thiago, seguita, nientepopodimeno che, dal lupo bianco in persona. (Ed ecco che ce lo ritroviamo tra i piedi, tumefatto sì, ma vivo e vegeto. Addio sogni di gloria!)


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Come vi avevo già detto, questi capitoli sono stati molti intensi e ricchi di morti o presunte tali. Nonostante quello della Taylor sia un mondo in cui non è corretto parlare di buoni o cattivi, in quanto la classificazione non è oggettiva ma dipende sempre dalla prospettiva con cui si guarda alle cose, vi confesso che per me Thiago è il cattivo! 
Dunque averlo visto tecnicamente morto e poi vivo e vegeto mi ha lasciato un po' di amaro in bocca ma, riflettendoci, manca ancora un romanzo alla conclusione del tutto quindi la sua dipartita sarebbe stata troppo prematura.

Un tassello importante, invece, è quello degli Steliani, della loro regina e della mamma di Akiva. Il mio cervello ha iniziato a macinare informazioni e a fare una serie di congetture che mi portano a credere che il serafino possa avere, per discendenza materna, un qualche destino regale. Chissà, penso che lo scopriremo presto.

Infine, lasciatemelo dire, se la Taylor avesse disseminato episodi così adrenalinici anche nella prima parte del romanzo, credo che avrebbe bilanciato grandemente il piattume iniziale, che è vero che serve per preparare il terreno degli eventi futuri, ma, con questa ultima sterzata, si è passati da un eccesso all'altro. 

Bene, la mia tappa è giunta a conclusione. Aspetto di sapere quali siano le vostre congetture e cosa ne pensate delle mie. La prossima si terrà Venerdì 14 Dicembre, come da calendario, intanto voi correte a leggere, ci sono troppe cose da scoprire!!!





8 commenti

  1. Infatti l'azione inizia a farsi presente solo ora. Sta succedendo di tutto!

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  2. Non ho letto, lo ammetto, ma questa serie torna in pole position!

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  3. Avevo immaginato Akiva come ad un discendente diretto di una magia molto potente e pericolosa per i serafini. Non avevo pensato ad una linea di sangue regale! Grazie mille per lo spunto di riflessione...

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  4. Anna sono pienamente d'accordo con te. tutto ciò che hai scritto rispecchia il mio pensiero. vorrei solo aggiungere che purtroppo per quanto mi riguarda nonostante questi capitoli convulsi e adrenalinici non riesco d apprezzare ancora il romanzo nella sua interezza. proprio a causa di una prima metà in cui il piattume la fa da padrone incontrastato.

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  5. Io ormai sono entrata in una spirale senza speranza: nonostante i capitoli ora abbiano un po' più di azione non riesco a vedere la luce in.fondo al tunnel :-(

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  6. Ci sono talmente tante cose ancora da scoprire che io, benché non abbia ancora "digerito" questo libro, voglio leggere il terzo.

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  7. a me è piaciuta anche la resurrezione di Thiago, anche perché non è realmente lui. Capisco però l'amaro in bocca, lascia proprio senza parole. Contenta che continui a piacerti nonostante tutto e non vedo l'ora di leggerti nella tappa finale

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