mercoledì 11 aprile 2018

Recensione 'Sara al tramonto' di Maurizio De Giovanni





Sara al tramonto
Maurizio De Giovanni


Editore: Rizzoli - Genere: Giallo/Noir
Pagine: 360 - Prezzo: 19,00 € - eBook: 10,99 €


Sara non vuole esistere. Il suo dono è l’invisibilità, il talento di rubare i segreti delle persone. Capelli grigi, di una bellezza trattenuta solo dall’anonimato in cui si è chiusa, per amore ha lasciato tutto seguendo l’unico uomo capace di farla sentire viva. Ma non si è mai pentita di nulla e rivendica ogni scelta. Poliziotta in pensione, ha lavorato in un’unità legata ai Servizi, impegnata in intercettazioni non autorizzate. Il tempo le è scivolato tra le dita mentre ascoltava le storie degli altri. E adesso che Viola, la compagna del figlio morto, la sta per rendere nonna, il destino le presenta un nuovo caso. Anche se è fuori dal giro, una vecchia collega che ben conosce la sua abilità nel leggere le labbra – fin quasi i pensieri – della gente, la spinge a indagare su un omicidio già risolto. Così Sara, che non si fida mai delle verità più ovvie, torna in azione, in compagnia di Davide Pardo, uno sbirro stropicciato che si ritrova accanto per caso, e con il contributo inatteso di Viola e del suo occhio da fotografa a cui non sfugge nulla. Maurizio de Giovanni ha dato vita a un personaggio che rimarrà tra i più memorabili del noir italiano. Sara, la donna invisibile che, dal suo archivio nascosto in una Napoli periferica e lunare, ci trascina nel luogo in cui tutti vorremmo essere: in fondo al nostro cuore, anche quando è nero.



Recensione

Maurizio De Giovanni torna in libreria e lo fa regalandoci una storia molto particolare, dalle tinte fosche. Una storia imbevuta di tristezza, dolore e malinconia che, per la prima volta, ha come protagonista un personaggio femminile.

Sara Morozzi è una donna provata dalla vita. Brillante graduata della Polizia di Stato, ora in pensione, era entrata giovanissima nell'unità speciale deputata alle intercettazioni non autorizzate. Per tutta la vita il lavoro di Sara è stato quello di ascoltare le storie degli altri grazie alla capacità di interpretare e decifrare segni e linguaggi. Il movimento delle labbra, la postura del corpo, la posizione della testa ed il tono della voce erano indizi fondamentali per il proprio lavoro, una condanna più che un dono che ancora oggi, alla soglia della mezza età, viene a farle visita di tanto in tanto. 
Nonostante abbia lasciato l'unità dopo la morte del suo capo e compagno, Sara, conosciuta nell'ambiente come Mora, viene contattata da una sua ex collega per indagare, come consulente esterno e non come membro attivo della squadra, su un caso di omicidio già risolto, l'assassino infatti è stato assicurato alla giustizia e sta già scontando la sua pena. Ma le ombre di quell'omicidio non sono state del tutto dissipate e tendono a protendersi sul presente e sul futuro di una bambina che, a detta della madre, è gravemente in pericolo. Sara, affiancata dall'ispettore Davide Pardo, dovrà tornare in azione per fare luce su verità scomode ed inaspettate, matasse da sbrogliare e gente pessima, che si protegge tra loro, che alza barriere e depista a suo piacimento.

Sara al tramonto è un romanzo molto diverso rispetto a quelli a cui De Giovanni ci ha abituati fino ad oggi, e l'utilizzo dell'aggettivo non è casuale. Se avrete modo di leggerlo, ed io ve lo auguro, vi renderete conto di come non sia tanto la componente giallistica a tessere e mantenere ben salde le fila della storia quanto la sua protagonista ed il suo vissuto. Il lettore lo comprenderà sin dal principio, sin da quando, nella luce del tramonto, poserà lo sguardo sulla donna minuta seduta sulla panchina, sui suoi occhi tristi e vuoti che, in realtà, nascondono un intero mondo.

Sara è una ma allo stesso tempo è tante. Di giorno è brava a nascondersi in abiti sformati, scarpe senza tacco, capelli grigi che sfiorano le spalle in maniera anonima ed assenza di trucco, tutti elementi che concorrono a renderla invisibile agli occhi degli altri. Al tramonto Sara è diversa. Accomodata sulla panchina di un parchetto attende l'arrivo di Viola, una giovane donna appartenente ad una generazione a lei estranea ma unico legame con quel figlio che non c'è più e che entrambe avevano conosciuto in maniera così superficiale. Di notte, invece, combatte per restare sveglia perché la sua unica debolezza sono i sogni, scene impastate di incubi e paure, popolate da presenze che le recriminano il suo essere ancora viva, presenze che hanno le fattezze del figlio abbandonato e dell'amore per cui aveva sacrificato la sua precedente vita e la famiglia. 

Attraverso piccole interruzioni che fungono da flashback e che vanno via via diminuendo, a mano a mano che si completa il quadro, si aprono porte su un passato lontano che servono per fare luce sul background della protagonista, su chi era stata prima di accomodarsi su quella panchina dove ci è apparsa per la prima volta. Ed è così che, mettendosi a nudo e spogliandosi di ogni tipo di corazza, assisteremo al suo incontro con Massimiliano, l'uomo la cui voce e i cui occhi hanno, inevitabilmente, cancellato in una frazione di secondo tutto il suo passato, come se la vita condotta fino a quel momento fosse stata una semplice parentesi. L'uomo per cui aveva lasciato marito e figlio, inimicandosi e sfidando amici e parenti. L'uomo che, a causa della malattia, non era più al suo fianco e con la cui assenza è chiamata a fare i conti giorno e notte.

Il personaggio di Sara è davvero bellissimo e quando viene detto che rimarrà tra i più memorabili del noir italiano non si esagera. Non si esagera perché, ancora una volta, con poche ed armoniche pennellate l'autore è in grado di descrivere, capitolo dopo capitolo, la complessità di una tale figura chiusa nei suoi silenzi e in un dolore mai rimarginato del tutto e soprattutto è capace di farlo senza giudicare, senza puntare il dito.

Il cambio di prospettiva dell'indagine costituisce una novità assoluta: si parte dalla fine in quanto i fatti si sanno, non c'è nulla da scoprire ma è necessario soffermarsi sulle emozioni. E allora vi ritroverete ad indugiare sulle descrizioni, ad interpretare i gesti e le parole, come se foste al fianco di Sara e questo coinvolgimento del lettore è una cosa che apprezzo grandemente. 

Con lo stile che tanto amiamo, le frasi costruite con eleganza e corredate di un fascino ammaliatore, De Giovanni colpisce, ancora una volta, il bersaglio e lo fa senza cimentarsi in qualcosa di adrenalinico ma con grande compostezza, umanità e sensibilità

22 commenti

  1. Comprato oggi!!! Dopo la tua recensione sono ancora più impaziente!

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  2. Non vedo l'ora di leggerlo, grazie della bella recensione. Anche io sono impaziente Annalisa!! Sbrigatevi a leggerlo!

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  3. Comprato oggi anch’io! Non vedo l’ora di conoscere Sara e questo diverso de Giovanni!
    Dopo la tua recensione sono ancora più impaziente

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  4. Bellissima recensione. Lo leggerò sicuramente.
    Lea

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  5. Ciao Anna! Di Maurizio De Giovanni ho letto alcuni gialli della serie del commissario Ricciardi e mi sono piaciuti parecchio.
    Anche se questo è un libro diverso, la trama e il personaggio mi attirano molto, e mi sa che presto lo comprerò.

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    1. Ciò che conquista è proprio il personaggio di Sara. Sicuramente lo apprezzerai ;)

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  6. Letto nulla di De Giovanni penso che inizierò da questo, mi attira di più!

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  7. Non ho ancora letto nulla dell'autore, ma devo dire che sia la trama che la tua recensione mi hanno intrigata molto. Il personaggio di Sara sembra davvero interessante.

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  8. Ci tenevo a passare sul blog, perché questa volta era assolutamente doveroso farti i miei complimenti, Anna. Sembra una cosa da nulla mettere insieme in una recensione trama, struttura, stile, caratteri di un libro e fare in modo che ogni cosa arrivi con esattezza al lettore (e in primo luogo al lettore che il libro non l'ha letto), e invece no, accidenti, non è semplice, ma proprio per niente. Qui, secondo me, ci sei riuscita benissimo.
    E poi, ovviamente sì, bisogna dire che la voglia di leggerlo De Giovanni me l'hai fatta venire.

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  9. Hai stuzzicato la mia curiosità!Sara è un personaggio complesso dalle mille sfaccettature che crea subito empatia con il lettore. Sei stata bravissima a trasmettere le tue opinioni ed emozioni. Il mio prossimo acquisto è deciso :)

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    1. Molto complesso e molto ben caratterizzato e descritto. De Giovanni ha fatto una vera e propria magia :)

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  10. comprato ieri sera! non vedo l'ora di leggerlo soprattutto dopo ciò che hai scritto! tu nelle mani hai pura magia!

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