mercoledì 30 settembre 2015

#Rubriche: Novità in Libreria - Dall'1 al 7 Ottobre!


Buon pomeriggio amici lettori,
con oggi Settembre volge al termine, da domani nuovo mese, nuove letture e tante novità in libreria!!
Ne ho selezionate alcune per voi, tra le tante in uscita, sperando di aver accontentato gli amanti dei vari generi. Ci tengo a precisare che Ottobre, sarà un mese ricco di novità per cui, in questo primo articolo, troverete solo alcune delle tantissime uscite che attendono noi lettori.


"Qualcosa di Molto Speciale" di Sandy Hall
288 pagine - 12,00€ - Newton Compton Editori

In Libreria dall'1 Ottobre


"L'insegnante di scrittura creativa, il ragazzo delle consegne, la barista di Starbucks, il migliore amico di lui, la compagna di stanza di lei, lo scoiattolo nel parco. Che cos'hanno in comune? A prima vista nulla, ma in effetti molto: sono, infatti, tutti convinti che Gabe e Lea dovrebbero stare insieme. Lea e Gabe frequentano lo stesso corso di scrittura creativa. Amano lo stesso tipo di cultura pop, ordinano lo stesso cibo cinese, e frequentano gli stessi posti. Purtroppo Lea è un po' riservata, Gabe è molto timido, e nonostante la cotta che hanno preso l'una per l'altro, le cose non si sbloccano. Ma sta succedendo qualcosa tra di loro, e tutti se ne sono accorti. L'insegnante di scrittura creativa spinge perché si mettano insieme. I baristi di Starbucks li osservano come si guarda uno show in TV. L'autista dell'autobus che entrambi prendono parla di loro alla moglie. La cameriera fa in modo che si siedano vicini alla tavola calda. Anche lo scoiattolo che vive nel verde del college pensa che siano una coppia perfetta. Sicuramente Gabe e Lea capiranno di essere destinati a stare insieme..."


martedì 29 settembre 2015

Recensione 'Il Buio Oltre la Siepe' di Harper Lee




Il buio oltre la siepe
Harper Lee


Editore: Feltrinelli - Genere: Letteratura internazionale
Pagine: 315 - Prezzo: 9,00 €


Jean Louise (Scout) e Jeremy (Jem) Finch, orfani di madre, conducono la loro vita spensierata in una piccola cittadina dell'Alabama negli anni trenta, accuditi dalla fedele domestica di colore Calpurnia ed educati dal padre Atticus, avvocato dai saldi principi morali e decisamente antirazzista. Fantasticano su Arthur Radley (Boo), un vicino probabilmente affetto da problemi caratteriali, che non hanno mai visto in quanto vive praticamente recluso in casa e dal quale sono attratti, avendone nel medesimo tempo, pur senza un motivo razionale, grande paura. La spensieratezza dei due ragazzi, a cui si aggiunge l'amico Dill, viene turbata dalla vicenda di Tom Robinson, un giovane di colore ingiustamente accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza bianca, del quale Atticus Finch, anche per le sue note convinzioni, viene incaricato della difesa.





Lo ammetto, l’incontro con questo libro è stato del tutto casuale. Non era in cima alla mia lista di libri da leggere e non so se ne avrebbe mai fatto parte. Se non fosse stato per la 'Reading Challenge' (in cui si propone la lettura di un libro che abbia vinto il premio Pulitzer) è molto probabile che non ci saremmo neanche sfiorati. Ma si sa, errare è umano e io riconosco a pieno questa mia 'colpa' perché "Il Buio Oltre la Siepe" è uno di quei libri che una volta riposto sullo scaffale, in fila, insieme a tutti gli altri, ti fa capire che difficilmente potrà essere dimenticato.

Siamo negli anni’30 a Maycomb, una cittadina immaginaria dell’Alabama, nel profondo sud degli Stati Uniti. Si tratta del classico paesino dove tutti conoscono tutti e sanno tutto di tutti. Dove regna sovrano un atteggiamento classista, secondo il quale le persone vengono etichettate in base al loro cognome e al colore della loro pelle. Le vicende vengono narrate dalla piccola Scout (Jean Louise Finch) che, insieme a suo fratello Jem (Jeremy Finch), sarà la protagonista della storia. Credo che l’espressione usata in copertina, in cui si descrive la bambina come un Huckleberry in gonnella, sia calzante per capire di che tipo di personaggio si tratti. Scout non ha per nulla gli atteggiamenti che si addicono ad una signorina, indossa calzoni al posto delle gonne, trascorre tutto il tempo con suo fratello Jem e l’amico Dill e non rinuncia ad azzuffarsi se necessario. Insomma, un vero e proprio maschiaccio. Al suo fianco troviamo Jem, il fratello maggiore. Un ragazzino per bene, punto di riferimento per sua sorella nonché vulcano di idee insieme a Dill.

Trovo davvero efficace il modo in cui l’autrice renda manifesto al lettore il cambiamento che avviene nei due protagonisti. Cambiamento dovuto, da una parte al trascorrere del tempo, e quindi fisiologico, dall’altra determinato dagli eventi che li travolgeranno e che li faranno crescere prima del previsto. Se nella prima parte del libro una vera e propria ossessione era rappresentata da Boo Radley, un vicino di casa che non hanno mai visto, perché recluso nella propria abitazione, e del quale hanno paura a prescindere, nella seconda parte saranno costretti a scontrarsi con quella che è la dura realtà: il pregiudizio delle menti chiuse. 

Ad aiutarli, come sempre, ci sarà Atticus, il padre. Un uomo retto, giusto, di quelli tutti d’un pezzo, un uomo che, rimasto vedovo, cresce i suoi bambini secondo degli ideali e dei sani principi, primo tra tutti quello di parlare con i propri figli con semplicità, senza sotterfugi o giri di parole ma anteponendo sempre e solo la verità. Un avvocato, oltre che un uomo, che accetterà di difendere Tom Robinson da un’accusa di stupro, un nero, motivo per cui sarà additato dai bianchi come 'negrofilo'. Un uomo che Scout e Jem impareranno a conoscere meglio, un uomo che oltre ad essere un buon padre è un vero e proprio uomo di legge.


"Non è una buona ragione non cercare di vincere sol perché si è battuti in partenza."


È proprio la schiettezza e la semplicità di un linguaggio infantile, per nulla influenzato dai pregiudizi e attento ad ogni piccolo dettaglio, che permette all’autrice di trattare tematiche di un certo livello quali il razzismo e la paura del diverso in contrapposizione al tema della tolleranza, al guardare ai fatti prendendo in considerazione non solo il proprio punto di vista ma anche quello degli altri. 

A tenere, poi, incollato alle pagine del libro il lettore vi è anche l’elevata capacità descrittiva dell’autrice che attraverso la narrazione fa rivivere ogni singolo avvenimento come se ci si trovasse in prima fila insieme ai protagonisti. Un esempio lampante lo si ha durante la descrizione dell’intero processo. Ci si sente un po’ al fianco di Jem e Scout, seduti sulle panche di legno ad ascoltare con estrema attenzione l’interrogatorio dei vari testimoni. Insieme a loro si resta col fiato sospeso, in trepidante attesa di quello che sarà il verdetto della giuria.


"...volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. E' raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince..."

Infine un’attenta analisi la richiede anche il titolo dell’opera. L’originale “To Kill a Mockingbird”, che tradotto vuol dire “Uccidere un Usignolo” (da qui anche l’immagine di copertina), si riferisce all’ingiustizia nell’accusare un individuo innocuo, come potrebbe essere appunto l’usignolo, solo per il colore della sua pelle. In Italia è stato tradotto come “Il Buio Oltre la Siepe” il cui significato è ambivalente: da una parte potrebbe rappresentare la chiusura mentale, la grettezza della gente e l’incapacità di vedere la luce oltre la siepe; dall’altra parte potrebbe riferirsi a quello che pur essendo vicino, al di là della strada nello specifico (Boo Radley), appare comunque sconosciuto. 

In definitiva un libro che tiene col fiato sospeso e che merita di essere letto attentamente, pagina dopo pagina, soprattutto per le tematiche sempre attuali. Un vero e proprio capolavoro.






domenica 27 settembre 2015

#Saghe in Lettura: "Outlander" di Diana Gabaldon








Buonasera lettori e buona domenica, 
oggi ho preso il largo, nel senso più ampio del termine. Ebbene sì, mi sono imbarcata in un’avventura. Ho ceduto anch’io al fascino delle saghe e credo proprio che molti di voi capiranno la sensazione che si prova in momenti come questi. 
Nella fattispecie sto parlando de “La saga di Claire Randall” di Diana Gabaldon, divenuta ormai famosissima grazie alla celebre serie tv Outlander, che, inutile dirvi, ho seguito con molto interesse. Ma come sono arrivata ad una decisione del genere? Semplicemente perché l’ultima puntata della serie mi ha lasciata, letteralmente, col fiato sospeso al punto da dire ‘Devo saperne di più!’ 
Ed è in momenti come questi che si compiono i cosiddetti salti nel vuoto, che poi tanto nel vuoto non sono perché nella vita di Claire e Jamie io ci sono già entrata con tutte le scarpe, come si dice dalle mie parti ;)

Riassumendo per sommi capi la trama della serie tv e del primo libro che prende il nome di “La straniera” posso dirvi che le vicende prendono piede ad Inverness e, precisamente, nel 1945. La guerra è ormai finita e l'ex infermiera militare ventisettenne Claire Beauchamp sta trascorrendo una seconda luna di miele con il marito Frank Randall, uno storico dell'Università di Oxford ed ex ufficiale dell'esercito inglese, dopo che i due sono stati separati per sei degli otto anni del loro matrimonio, proprio a causa della guerra. Durante una passeggiata in solitaria nella campagna intorno a Inverness, Claire si ritrova sulla collina di Craigh na Dun, su cui sorge un antico cerchio di pietre druidico. Avvicinandosi a una delle pietre, la donna viene magicamente trasportata all'indietro nel tempo, fino a ritrovarsi sulla stessa collina, ma nel 1743. Ed è da questo punto in poi che ne vedremo davvero delle belle, tra lotte fra clan, intrighi e pericoli che metteranno a rischio la sua stessa vita, ma anche il suo cuore. E cosa succede se si innamora del giovane e forte Jamie Fraser? Riuscirà a scegliere tra i due uomini della sua vita?







Fin qui nulla di strano, tuttavia la mole di lettura che mi aspetta è davvero impressionante e i pochi a cui ho presentato questa mia idea hanno assunto un’espressione alquanto bizzarra (tipo l’emoticon di whatsapp con bocca spalancata, mezza testa violacea e mani sulle guance. Terrore puro). Ovviamente non li sto neanche ad ascoltare, Claire merita questo ed altro, al punto che inizierò a leggere il primo volume nonostante la serie tv sia basata proprio su questo e chi mi conosce sa che non leggo mai un libro di cui abbia già visto il film. Per cui questa è una novità assoluta!! 

Veniamo ora a qualche informazione circa la pubblicazione dei vari romanzi. In Italia la serie è edita dal 2003 da Corbaccio (anche in edizione TEA), che ha diviso i libri in due. Il primo volume è stato edito per la prima volta in Italia da Sonzogno a febbraio 1993, con numerosi tagli e il titolo “Ovunque nel tempo”. 

Nell’ordine troviamo: 


  • “L’Anello d’Argento/ Lo Spirito della Sorgente”, accorpati nell’unico tomo che prende il nome de “La Straniera” (titolo orginale “Outlander”, 1991). 
  • “L’Amuleto d’Ambra/ Il ritorno” (titolo originale “Dragonfly in Amber”, 1992). 
  • “Il Cerchio di Pietre/ La Collina delle Fate” (titolo originale “Voyager”, 1994). 
  • “Tamburi d’Autunno/ Passione Oltre il Tempo” (titolo originale “Drums of Autumn”, 1997). 
  • “La Croce di Fuoco/ Vessilli di Guerra” (titolo originale “The Fiery Cross”, 2001). 
  • “Nevi Infuocate/ Cannoni per la Libertà” (titolo originale “A Breath of Snow and Ashes”, 2005). 
  • “Destini Incrociati/ Il Prezzo della Vittoria” (titolo originale “An Echo in the Bone”, 2009). 
  • “Legami di Sangue/ Prigioniero di Nessuno” (titolo originale “Written in My Own Heart’s Blood”, 2014). 




Adesso vi chiedo, qualcuno di voi conosce già la saga? Avete consigli da darmi o semplicemente vi ho convinti ad imbarcarvi insieme a me e salpare verso il mare aperto e che, sono sicura, ci riserverà piacevoli sorprese?






giovedì 24 settembre 2015

'Ah... Ahh... Ahhh' di Nuwanda



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buon pomeriggio lettori, eccomi qui con una nuova segnalazione per voi. Questa volta parliamo di un romanzo dal titolo davvero singolare. Sto parlando di "Ah...Ahh...Ahhh" scritto da un'autrice emergente di nome Nuwanda. Vi lascio alla trama, buona lettura!




Titolo: Ah...Ahh...Ahhh
Autore: Nuwanda
Editore: Genesis Publishing
Pagine: 52
Prezzo eBook: 2,99€


Trama: Doppio Senso è una piccola città dove le strade sono tutte a senso unico. Qualcuno, arrivando da fuori, sarebbe portato a pensare che si possa solo entrare ma non uscire, invece, la circolazione scorre tranquilla e, prima o poi, la strada per andare a In Mona, il paese vicino, la trovano tutti.
Nella sala conferenze della biblioteca comunale è in corso la presentazione del libro di Armando Bentivoglio, un noto scrittore sui generis con monomanie bizzarre. Il romanziere, a un certo punto, decide di scrivere sulla lavagna una frase ricca di significati e che possa contenere un’emozione: “Ah… Ahh… Ahhh”. Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o di dolore, secondo l’interpretazione del lettore, in grado di andare oltre il volere dello stesso autore. La differenza tra “il come si scrive” e “il come si legge”. Il ritrovamento di un cadavere richiederà la presenza del commissario Loquace, un poliziotto dai metodi alquanto singolari.
Un turbinio di battute e dialoghi caustici, spesso inconsapevolmente comici dei vari protagonisti, caratterizzerà in maniera originale le varie scene, creando un surreale collage di schegge impazzite. Una parody comedy all’italiana con le sue nevrosi e le sue megalomanie grossolane e i suoi personaggi grotteschi non meno suggestivi.




Come avrete potuto capire dal numero di pagine di cui è composta l'opera, si tratta di un racconto breve auto conclusivo, ma l'intento dell'autrice sarebbe quello di farne una serie.
Se siete interessati all'acquisto potete trovarlo in vendita nei migliori eBook Store.
Su gentile concessione dell'autrice vi pubblico un estratto del romanzo. Noi ci leggiamo alla prossima segnalazione ;)


'Bentivoglio, mi può spiegare il titolo del suo libro?''Ma un libro non va spiegato, va letto.''Intende il significato di: Pochi conoscono la morte?' interviene Mirko stirando gli angoli della bocca in una smorfia compulsiva.'Sì, certo.''Quindi, lei l’ha letto?' continua Armando con un certo puntiglio.'Io sono un giornalista preparato, che cosa crede? Ho reso famosi i più grandi artisti e su di lei sto preparando un articolo niente male.''La ringrazio. Un po’ di pubblicità in più non guasta mai. Mi fa simpatia la sua caparbietà, le voglio lasciare uno scoop sul mio libro.''Dica, dica pure.''Morire è semplice, ci riescono tutti, ma pochi conoscono la morte… intendo tra i vivi» aggiunge Armando, leggendo una certa perplessità sul volto di Fattobene.'Sì, nel libro si esamina proprio quest’argomento.''Certo, in fondo lei lo sa bene avendolo letto, ma è stato sottointeso che io non posso morire.''Che cosa sta dicendo? Ha per caso scoperto un elisir che la rende immortale?''Per caso? Adesso è lei che dubita delle mie capacità.''No, ci mancherebbe. Mi esponga questa notizia sensazionale.''Io sono uno scrittore e gli scrittori non muoiono mai. I miei libri mi terranno vivo tra la gente. Io conosco la morte: non è nulla.'



Ricollegandosi al film l'attimo fuggente e alla celebre citazione tratta dallo stesso, "Rispettando lo spirito di appassionata sperimentazione dei nostri poeti, rinuncio al mio nome. D’ora in poi chiamatemi Nuwanda", l'autrice ha scelto questo pseudonimo che rievoca uno spirito: i capi indiani d'America si facevano dipingere il simbolo di Nuwanda, un fulmine, sul petto per esprimere la propria forza. Il termine Nuwanda significa infatti: un fulmine che illumina il buio della notte.







martedì 22 settembre 2015

'Se Guarderai nel mio Cuore' di Viviana De Cecco



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buon pomeriggio lettori e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle segnalazioni degli autori emergenti. Quest'oggi vi parlo di un romanzo dalla copertina meravigliosa (ebbene sì, anche l'occhio vuole la sua parte!) e dalla trama molto,  e sottolineo molto, interessante. Si tratta di "Se guarderai nel mio cuore" di Viviana de Cecco, che pare sia ispirato ad una storia vera. Non mi resta che augurarvi una buona lettura ;)




Titolo: Se guarderai nel mio cuore
Autore: Viviana de Cecco
Editore: Genesis Publishing
Pagine: 183
Prezzo eBook: 3,99€


Trama: Sonia ha diciotto anni, un fratello ribelle e una vita in cui l’assenza del padre l’ha portata a credere che il cuore sia come una finestra che chiunque può infrangere in qualsiasi momento. È sempre stata una ragazza forte, ma il giorno in cui ha dovuto compiere una scelta che ha stravolto la sua esistenza, non ha saputo far altro che rinchiudersi in un guscio di solitudine. Il destino, però, ha deciso di mettere sulla sua strada il tenebroso Samuel, un ragazzo tormentato dai fantasmi del suo recente passato e da un senso di colpa che l’ha convinto di non essere più capace di amare. Pian piano, lavorando entrambi nel locale gestito dalla madre di Lory, la migliore amica di Sonia, impareranno a conoscersi e ad abbandonarsi all’attrazione invincibile che provano l’uno verso l’altra. All’improvviso, trovandosi divisi da un terribile equivoco, sceglieranno di allontanarsi per inseguire i propri sogni, nella speranza di dimenticare ciò che li ha uniti. Sonia partirà per la Spagna a lavorare come fotografa e Samuel si ritroverà a recitare come attore di teatro a Roma. Ma riusciranno a restare lontani o il loro legame, ormai, è più forte di ogni dolore? Samuel concederà a Sonia di guardare finalmente nel suo cuore per sconfiggere i demoni che lo angosciano e permettere all’amore di restituire loro la giusta felicità? Un romanzo d’amore e dramma, ispirato a una storia vera.




A detta dell'editore si tratta di "Un romanzo di formazione dalle tinte malinconiche. Se guarderai nel mio cuore è la storia di un amore scheggiato dal passato e sfumato di nuances vivide, reali come il dolore patito dai due protagonisti. Ispirato in parte alla vita vera, il racconto si presenta con un stile ricercato e introspettivo, capace di scavare a fondo nelle emozioni del lettore fino a lasciare un marchio indelebile del proprio passaggio. Samuel e Sonia ci insegneranno che non è facile convivere coi propri tormenti, ma anche che - forse - è possibile risanare la 'ferita aperta' di un cuore frantumato. Consigliato agli amanti delle storie d'amore profonde, imprevedibili ed emozionanti."

Se tutto ciò non vi ha ancora incuriosito vi lascio anche un estratto, gentilmente inviatomi dall'autrice. Vi ricordo che il romanzo potete trovarlo in vendita al seguente indirizzo (qui)


'Il cuore è una finestra che si spalanca a chi si ama, a chi ci dà fiducia, a chi pensiamo non ci farà mai soffrire. Ma è da lì, che l’amore e il dolore entrano ed escono come brezze leggere o violente tempeste. Chiunque può infrangerla. In ogni momento e in ogni modo. Quando succede, devi solo coprire questo rumore con un altro rumore più forte. Un fragore che venga da fuori e che t’impedisca di ascoltare quello che succede dentro di te…'

Mi ha trovato. Mentre leggo il biglietto che qualcuno ha lasciato alla reception dell’albergo, dentro di me si spalanca un dolore sordo, come se ogni parola di quel messaggio sia una pietra appuntita che mi colpisce il cuore. Nonostante nessuno ricordi chi abbia consegnato questa piccola e insignificante busta bianca, dove dietro è stato scritto il mio nome con una semplice biro, io so che è stato lui. Appoggio una mano sul petto, come se al di sotto delle mie fragili costole, in questa cavità buia che accoglie il cuore, io sia in grado davvero di percepire il lieve crepitio di un vetro che s’incrina e lo schianto di schegge impazzite che crollano al suolo. Quelle parole, che io stessa avevo pronunciato una notte di un anno fa, quando avevo appena compiuto diciotto anni e credevo che l’amore avrebbe potuto sconfiggere l’angoscia di cui mi sentivo prigioniera, mi riportano indietro nel tempo. Ma il traffico della città spagnola in cui sono finita, per ragioni che dovrò spiegare persino a me stessa, copre ogni altro rumore. Dentro di me, tutto si agita, tutto si confonde, come se il vento dell’amore e del dolore fosse tornato a premere sulla mia pelle, sulle mie ossa, sui miei pensieri sconvolti.


Se qualcuno di voi lo ha già letto o ha intenzione di farlo può lasciare un commento. Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensiate. Ci aggiorniamo alla prossima segnalazione! ;)







venerdì 18 settembre 2015

Recensione 'Innamorarsi. Istruzioni per l'uso' di Cecelia Ahern


Buon pomeriggio lettori, quest'oggi vi parlo di un libro di un'autrice che sto imparando a conoscere poco per volta. Devo ammettere che sto muovendo i primi passi nel mondo della Ahern e questo romanzo non mi ha pienamente convinta. Siete curiosi di saperne di più? Allora vi lascio alla lettura della mia recensione!




Innamorarsi. Istruzioni per l'uso
Cecelia Ahern


Editore: Rizzoli - Genere: Contemporary Romance
Pagine: 258 - Prezzo: 16,00€ - eBook: 9,49€


Come godersi la vita in trenta semplici mosse, come trovare il proprio luogo felice, quarantadue piccoli trucchi per sconfiggere l'insonnia: Christine ha trentatré anni, una faticosa rottura sentimentale in corso, qualche difficoltà sul lavoro e un'abnorme fiducia nei consigli dei manuali di autoaiuto. Ma quando sull'Ha'penny Bridge di Dublino, una sera d'inverno, vede un uomo disperato sul punto di buttarsi nel fiume Liffey, le tocca mettere da parte le proprie insicurezze e affrontare quelle altrui. Perché quella notte, nei confronti dello sconosciuto che vuole farla finita, ha una reazione istintiva, e senza neanche sapere come si trova a stringere con lui un patto folle. Il bellissimo Adam accetta di vivere fino al trentacinquesimo compleanno, e Christine ha solo due settimane di tempo per dimostrargli che non è mai troppo tardi per potersi innamorare ancora. Della vita, e forse non solo. Tra ex fidanzate che rivogliono quello che hanno perso e segreti di famiglia rivelati dopo anni, lacrime di commozione e abbracci che comunicano quello che a parole non si riesce a dire, vivremo assieme a Christine le due settimane più inaspettate ed emozionanti della sua vita. E ogni volta che lei avrà addosso lo sguardo blu ghiaccio di Adam, sentiremo il nostro cuore battere forte assieme al suo.





Lo ammetto, quando ho iniziato a leggere questo libro ho pensato che forse la Ahern, inconsapevolmente, stesse per deludermi. L’impatto con le prime pagine non è stato per niente quello che ci si aspetterebbe, soprattutto dopo titoli come “P.S. I love you” o “Scrivimi ancora”, insomma un vero e proprio buco nell’acqua. Ma poi, all’improvviso, qualcosa è cambiato. Il suo stile fluido, leggero e romantico è tornato ed è stato in quel momento che il romanzo ha preso la piega che avrebbe dovuto avere sin dall’inizio. Tutto questo è avvenuto, ovviamente, nel momento in cui Christine ha incontrato Adam.

Come avrete potuto capire Christine Rose è la protagonista femminile della storia che viene raccontata. Si tratta di un vero e proprio ‘personaggio’ che viene caratterizzato già nei primi capitoli. È bene che sappiate che Christine vive delle situazioni paradossali, è una di quelle persone che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato (ovviamente dipende dai punti di vita; magari leggendo il tutto in chiave diversa, e cioè vedendola come una salvatrice, si troverà nel posto giusto al momento giusto!). Nelle prime pagine si assiste all’evento che cambierà completamente la sua esistenza e le sue scelte di vita e la porterà a discostarsi dal sentiero che fino a quel momento aveva deciso di percorrere. Si tratterà di un vero e proprio cambiamento, irreversibile, che si imprimerà al punto tale da farle prendere una direzione del tutto nuova.

Christine è una donna con una vera e propria fissazione: i manuali di autoaiuto. Ce ne sono di tutti i tipi sugli scaffali, nel suo studio, ed è in questi libri che cerca tutte le risposte alle sue domande. È proprio seguendo il consiglio di uno di questi testi, ovvero cercare il proprio luogo felice, che si ritroverà a vagare in un posto sperduto, tra le mura di una palazzina disabitata, dove incontrerà un uomo, Simon, con una pistola. L’uomo sarà il primo caso di suicidio in cui Christine si imbatterà e rappresenterà il filo conduttore di tutto il romanzo. Simon sarà sempre presente nella vita di lei e nei suoi pensieri, dall’inizio alla fine. Sarà proprio questa prima esperienza fallimentare a farle prendere una decisione drastica: divorziare da suo marito Barry. È chiaro che l’idea del divorzio era un pensiero già insito nella mente di Christine, tuttavia ne diventa consapevole dopo l’incontro con Simon; si dice infatti “…quando vedi o ti capita di vivere qualcosa di davvero reale, ti viene voglia di smettere di fingere. […] Ti spinge ad allontanarti da tutto ciò che è falso, che sia innocuo o no: per esempio, il mio matrimonio. […] ‘L’esperienza Simon Conway’ mi aveva aiutato ad aprire gli occhi.”

In seguito a tutto ciò Christine si troverà a vivere con due pesi sulle spalle: il senso di colpa nei confronti di suo marito per il dolore procuratogli a causa della separazione, e il fatto di non essere riuscita ad aiutare Simon.

Ed è a questo punto che appare Adam Basil. Francamente viene da pensare che Christine sia una calamita per casi disperati. Come è possibile che in così poco tempo si imbatta in un nuovo caso di suicidio? Ebbene è quello che accade, tuttavia per la protagonista questo secondo episodio rappresenta un riscatto, una seconda occasione per compensare al precedente fallimento. Adam è un pilota di elicotteri per la guardia costiera; in visita a Dublino, con l'intenzione di chiedere alla fidanzata Maria di sposarlo, scopre che la stessa lo tradisce col suo migliore amico. Ed è proprio in seguito a questo evento che deciderà di togliersi la vita. 
Adam viene descritto come una persona negativa, con il cuore spezzato, una persona che non crede all’esistenza delle cose belle della vita, una persona che ha deciso di farla finita per non sopportare il peso delle sue paure e delle sue insicurezze. Il compito di Christine sarà proprio questo, dargli una nuova speranza, aiutarlo a riconquistare la donna che ama, fargli capire che la vita va vissuta e non sprecata alla prima disillusione. Tutto inizierà con una stretta di mano, a suggellare un patto tra due persone che hanno bisogno di risollevare il proprio morale, una sorta di compensazione, un terribile scherzo del destino. Tuttavia c’è un limite di tempo, Christine ha solo due settimane per far ricredere Adam e, se da una parte lui ripone in lei tutte le sue speranze, la povera Christine non ha la più pallida idea di che cosa fare. L’unica soluzione è affidarsi ad uno dei suoi manuali di autoaiuto.

Da questo punto in poi ne vedremo davvero delle belle: tra degustazioni di cibo, passeggiate esplorative e lanci di uova liberatori, i due inizieranno a conoscersi, a scavare ognuno nel passato dell’altro, a parlare tra di loro senza barriere e soprattutto senza segreti. E se Christine, oltre ad aiutare Adam, iniziasse a provare qualcosa per lui? Riusciranno ad affrontare il cambiamento a cui entrambi andranno incontro? 

Veniamo ora ad una piccola nota dolente che non mi ha fatto apprezzare il romanzo come avrei voluto. A differenza di altri romanzi della Ahern la tematica amorosa non è trattata come tema centrale e, pur essendo presente, ha un ruolo marginale. Ovviamente su questo aspetto non ho nulla da dire. Quello che invece è il tema centrale è proprio il suicidio anche se, a mio parere, non viene trattato nella maniera corretta. Credo che l’autrice abbia avuto un’intuizione e che non sia riuscita a gestirla. È davvero irreale e improbabile che una giovane donna come Christine, che pure ha l’ombra del suicidio che la perseguita sin dall’infanzia, possa incontrare ben tre casi a distanza di brevissimo tempo e che, soprattutto, si trasformi in una supereroina pur di salvarli. Ora, non fraintendetemi, credo che la storia raccontata valga davvero la pena di essere letta, anche perché trasmette un messaggio molto importante e bellissimo, e cioè che non bisogna mai arrendersi al cambiamento perché "...i momenti passano di continuo, come i pensieri: positivi e negativi..." tuttavia, ritengo che la dinamica narrata sia un tantino irreale. 
Mi è piaciuta, invece, l’idea di dare ai vari capitoli titoli che evocassero i manuali di autoaiuto, una componente essenziale per la vita della protagonista, e che in un certo senso anticipavano al lettore l’evento che sarebbe stato raccontato nelle pagine successive. Così come la scelta del titolo stesso del libro, “Innamorarsi. Istruzioni per l’uso”, che fa credere al lettore di avere tra le mani proprio uno di questi manuali. 

In definitiva si tratta di una lettura piacevole, un po’ irreale, ma scorrevole ed ironica a tratti. La consiglio a chi abbia voglia di rilassarsi, magari in spiaggia (visto che dalle mie parti c’è ancora un clima estivo!), ed abbia voglia di lasciarsi sfuggire un sorriso, figurandosi i due protagonisti e le loro avventure o, per dirla tutta, disavventure.


"Dove saremmo senza i domani? Ci resterebbero solo gli oggi. E se dovesse succedere questo con te, vorrei che il giorno più lungo fosse oggi. Riempirei il giorno di te facendo tutto ciò che amo. Potremmo ridere, parlare, ascoltare e imparare, e amare, amare, amare. Farei in modo che tutti i giorni fossero oggi e li passerei con te, e non mi preoccuperei mai del domani, di quando non sarò con te. E quando arriverà per noi il temuto domani, sappi per favore che non volevo lasciarti, o essere lasciata indietro, e che ogni singolo istante passato con te è stato il più bello della mia vita."






giovedì 17 settembre 2015

'La mia Vendetta con Te' di Giovanna Roma



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buon pomeriggio lettori, oggi condivido con voi la segnalazione di un romanzo molto particolare che è stato classificato nel genere del dark contemporary romance. Si tratta di "La mia vendetta con te", di Giovanna Roma. Prima di proseguire nella lettura della segnalazione devo però fare una premessa importante: trattandosi di un romanzo che contiene situazioni inquietanti, scene molto forti, violente ed esplicite, a cui si aggiunge un linguaggio crudo, non è adatto ai minori e a persone particolarmente sensibili. Se ne raccomanda una lettura consapevole!




Titolo: La mia vendetta con te
Autore: Giovanna Roma
Editore: Self Publishing
Pagine: 240
Prezzo eBook: 0,99€


Trama: La rovina di lei, potrebbe essere una salvezza per lui. Perché difendere la figlia del peggior nemico? La vendetta è a portata di mano ed è così dolce, giovane, perfetta per lui, per saziare la sua lussuria. 
Elin crede di sapere come sarà la sua vita, peccato solo di non aver fatto i conti con ciò che è fuori dalla sua bolla felice. Incontrerà un uomo di nome Maksim, disposto a tutto per la sua vendetta ed entrerà a far parte delle più note organizzazioni criminali russe. Le redini del gioco sfuggono di mano e gli equilibri che si erano creati saranno messi in discussione da passioni ed egoismi. Riusciranno a capire di non essere più semplici avversari o verranno inghiottiti dagli interessi latenti della mafia russa?"




Bene, dopo aver letto la trama, converrete con me che si tratta di un eBook davvero interessante e che potete trovare in vendita nei principali eBook Store. Vi invito, inoltre, a visitare la sua pagina Facebook, che trovate al seguente indirizzo (qui) e il suo blog (qui).
Ammetto che, leggendo un po' di informazioni in giro sul web e sulla sua pagina, è un romanzo che mi ha davvero incuriosito.
Inserisco un estratto che la scrittrice ha scelto per voi lettori e vi do appuntamento alla prossima segnalazione!


Mi ritrovo in mezzo alla strada, al gelo delle tre del mattino con solo short verdi e una canottiera bianca addosso. Vengo scaraventata pesantemente dentro un furgoncino nero e chiude le porte. Il veicolo parte come un razzo pochi secondi prima che senta una violenta esplosione.
D’istinto urlo portandomi le mani alla testa, ma il camioncino non si ferma e vengo sballottolata da una parte all’altra. La scatolina, l’orologio. Hanno fatto esplodere il palazzo creando una bomba col computer. I Mosen, i bambini. Erano tutti lì, ignari del pericolo!
«Fatemi uscire. Liberatemi, voglio uscire da qui» urlo isterica. Comincio a scalciare contro le porte sperando di romperle o aprirle. L’autista accosta e lo sportello della mia prigione si spalanca per far entrare Nikolaj. Deglutisco a vuoto e striscio il più lontano possibile da lui. Gli sportelli si richiudono e ricado nel buio. Non so per quanto tempo rimaniamo così: immobili e silenziosi mentre il furgoncino viaggia.
«Che cosa volete da me?» mormoro alla mia guardia. È chiaro che non è lui il capo.
«Non spetta a me parlare. Lo scoprirai quando arriveremo.»
«Dove mi portate?» Silenzio. Gli occhi si abituano all’oscurità e in più, le prime luci dell’alba illuminano debolmente i finestrini. «Chi è il tuo capo?» chiedo senza aspettarmi una risposta.
Dopo pochi istanti, invece, lo sento bisbigliare. «È l’uomo da cui Michael avrebbe dovuto metterti in guardia.» Michael? Come conosce mio padre? «Quello, che sono certo, i tuoi genitori hanno visto tutte le notti nei loro incubi e che tu, inconsciamente, hai pregato di non incontrare mai.» Che sta dicendo? Di chi parla? I miei erano ben voluti da tutti e non avevamo nemici. Non potevano conoscere degli esseri spregevoli come loro. «È quello che ti massacrerà senza pensarci due volte.» Nikolaj si avvicina, mi strattona i capelli costringendomi ad alzare la testa. Adesso noto chiaramente un tatuaggio a forma di serpente che gli circonda il collo. Si passa la lingua sulle labbra facendomi accapponare la pelle. Questa volta ho le braccia libere e lo spingo via. Se la ride mentre ci fermiamo. Apre gli sportelli e scende scomparendo dalla mia vista. Intorno a noi c’è solo una ricca vegetazione, però non ho idea di dove siamo.
Cautamente scendo anch’io e incontro una giovane donna. È alta e talmente magra da rasentare l’anoressia. Il caschetto biondo le dà un’aria da bambina, ma il seno che esce fuori dal top striminzito e la minigonna nera aderente, lasciano pensare a tutt’altro. Dovrebbe avere pressappoco la mia età. Dei rapitori non vi è traccia e la raggiungo come se fosse la mia ancora di salvezza. «Ti prego aiutami. Sono in due. Dobbiamo scappare, sono pericolosi.» Ho gli occhi di fuori, ma a lei sembra non interessare il mio appello animato. Mi guarda con aria di sufficienza, quasi annoiata. Poi apre la bocca.
«Maksim», grida alle mie spalle e tutto diventa chiaro. É sufficiente che senta quel nome perché mi tremino le gambe. Due forti braccia afferrano le mie da dietro e ammanettano i polsi in un pugno. Mi attira a sé, la sua bocca sul mio orecchio, il suo alito sul collo.




Giovanna Roma, nata e cresciuta in Italia, ha viaggiato sin da bambina. I generi che legge spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non la convince, concede sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. “La mia vendetta con te” è il suo primo romanzo ed è auto-pubblicato.





mercoledì 16 settembre 2015

'Se Esprimi un Desiderio' di Doranna Conti



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buonasera lettori, secondo appuntamento con la rubrica autori emrgenti. Oggi vi parlo di un libro molto vicino ad uno dei generi letterari che adoro, il romanzo rosa. Si tratta di "Se esprimi un desiderio" di Doranna Conti. Volete saperne di più? Non vi resta che proseguire nella lettura ;)



Titolo: Se esprimi un desiderio
Autore: Doranna Conti
Editore: Lettere Animate Editore
Pagine: 127
Prezzo eBook: 1,99€


Trama: Sara è una ragazza bella e in carriera. Si è trasferita a New York per aiutare il padre e lì ha trovato anche l’amore. La sua vita scorre su binari tranquilli, fino a quando non perde la memoria in seguito a un piccolo incidente. Quando si risveglia non ricorda assolutamente nulla, né di lei né di quelli che le stanno intorno. Per lei è come rinascere una seconda volta: deve quindi imparare a conoscere da zero il suo fidanzato, i suoi amici e soprattutto se stessa. Questa è la sfida più difficile, perché Sara prova tutta una serie di sentimenti ed emozioni completamente nuove, che non combaciano più con la sua vita precedente e che le hanno raccontato. I suoi desideri sembrano però irrealizzabili. O forse no? Ce la farà a ritornare la ragazza di prima o le cose per lei sono ormai cambiate per sempre?




Per tutti i dettagli relativi non solo all'eBook, ma anche all'acquisto, vi invito a visitare la pagina Facebook del romanzo, che trovate a questo indirizzo (qui)
Posso inoltre comunicarvi che da oggi è disponibile, gratuitamente, anche uno spin off che ci permetterà di fare un piccolo salto nel passato per sbirciare nella vita della protagonista, Sara, prima dell'incidente, quando ricordava ancora tutto della sua meravigliosa vita.
Come sempre vi allego un estratto del libro e vi pongo la domanda di routine: lo avete letto o avete intenzione di farlo? Spero che anche questa segnalazione vi abbia incuriositi, alla prossima ;)




Sentendosi osservata, alzò di scatto il capo. Cameron era lì che la fissava. Aveva uno sguardo strano che non riuscì a decifrare. Non si era più avvicinato a lei in tutta la giornata dopo il loro scambio di battute in ascensore, ma i loro occhi si erano rincorsi per tutto il giorno. Imbarazzata, raccolse le sue cose e si alzò in fretta per andarsene. 'Ti fermi fino a tardi già il primo giorno?' Le chiese, gentile come al solito. 'Dai, ti do un passaggio. Giuro che non mordo.' Si mise una mano sul cuore, fingendo di essere serio. 'Grazie, ma ho già chiamato un taxi.' Mentì. Si allontanò in fretta sperando di mettere fine al suo gentile tentativo di socializzare, ma lui la raggiunse vicino all’ascensore e la bloccò afferrandole un braccio. 'Aspetta, ti prego.' Le disse a voce bassa. Aveva un tono così costernato che Sara fece come le aveva chiesto e restò ferma ad ascoltarlo. 'Evidentemente non siamo partiti col piede giusto.' Disse lui. 'Ma ti assicuro che mi trovavi abbastanza simpatico, prima di sbattere la testa.' Le tese la mano con fare amichevole. 'Ricominciamo da capo, vuoi?' Disse, guardandola come se volesse convincerla. 'Ciao, Sono Cam… ti ricordi di me?' Era ufficiale, un battito del cuore aveva saltato il suo turno. Adesso oltre a non ricordare nessuno, Sara non sapeva nemmeno come si faceva a respirare. Ma perché non la lasciava in pace? Cosa voleva da lei? Sara non sapeva cosa rispondergli. Aveva la bocca asciutta per la tensione causata dal fatto di essere così vicina a lui, mentre tutti erano già andati via da un pezzo. Quel sorriso dovevano vietarlo per legge. Non era giusto che la facesse sentire così, come se tra loro potesse esserci qualcosa, quando invece erano entrambi impegnati. Non sapendo che altro fare e confusa dalle sue parole apparentemente senza senso, dopo aver farfugliato qualcosa che forse somigliava a un saluto, corse via con il cuore e la testa in subbuglio.





martedì 15 settembre 2015

'Proximis - Oltre il Colore' di Micol Manzo



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buon pomeriggio lettori, 
sono felice di inaugurare una delle prime rubriche del blog, quella dedicata appunto agli autori emrgenti. Come avrete potuto leggere nel prospetto in cui si spiega di cosa tratterà la rubrica, si tratta di uno spazio in cui segnalerò, in base alle richieste che mi perverranno, le uscite di nuovi autori che hanno visto realizzato il proprio sogno, la pubblicazione del loro primo romanzo.
Dopo questa breve introduzione iniziale, che era doverosa per quanti di voi si stessero chiedendo di che tipo di rubrica si trattasse, vado a presentarvi il primo romanzo.




Titolo: Proximis - Oltre il colore
Autore: Micol Manzo
Editore: Narcissus Self Publishing
Pagine: 251
Prezzo eBook: 0,99€


Trama: Mirash D’Amati è una ragazza come tante altre, con la passione per l’arte e il giornalismo. Conduce un’esistenza ordinaria, tra l’università e il giornale presso cui lavora; almeno fin quando non rischia di essere investita da un’automobile, vicino alla stazione ferroviaria di Anzio. Da quel momento in poi il soprannaturale entra prepotentemente nella sua vita. Attorno a lei cominciano a verificarsi strani fenomeni. Riesce a vedere lo spirito di un bambino, un’entità sconvolgente che sembra voglia richiamare la sua attenzione. Nel frattempo, suo zio Lorenzo, operatore della Squadra mobile della Polizia di Roma, si trova a fare i conti con la scomparsa di un giovane in Villa Doria Pamphilj, antico parco del capoluogo. Misteriosi eventi conducono Mirash ai Proximis, un’organizzazione mondiale preposta al mantenimento dell’equilibrio tra la sfera visibile e quella invisibile. Qui conosce Morgana, a capo della sezione italiana dei Proximis, Anastasia, Ludovic e Kageshi, affascinante ed enigmatico ragazzo dal volto sfregiato, che col suo carattere irritante, le rende la vita ancor più difficile. Ma la soglia tra spiriti e viventi è sempre più sottile. Mirash è costretta a rimettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto; a prendere in mano la situazione, lottando contro un pericolo letale che rischia di stravolgere la sua vita e quella degli altri.



Devo ammettere che questo romanzo ha particolarmente stuzzicato la mia curiosità. Si tratta di “Oltre il colore”, il primo libro della trilogia Urban Fantasy “Proximis”, scritto dalla giovanissima Micol Manzo. Potete trovarlo in vendita sui migliori eBook Store, inoltre, se avete bisogno di maggiori informazioni, vi segnalo il blog dell'autrice, che trovate a questo indirizzo (qui), e la sua pagina Facebook (qui).

Sempre per gentile concessione di Micol, vi riporto un breve estratto del romanzo, in modo tale che, se già la trama ha suscitato in voi un certo interesse, possiate farvi un'ulteriore idea.

Tenebre.
Ovunque guardassi il buio avvolgeva lo scenario in una coltre oscura. Mossi qualche passo incerto, tentando di uscire da quel manto soffocante. Ma le tenebre non si mitigarono, bensì crebbero d’intensità, incatenandomi in una morsa asfissiante. Non c’era alcuna via di uscita. Era inutile dimenarsi, urlare per chiedere aiuto. Ero sola. Abbandonata al mio destino.
Tastai con le mani una superficie levigata. Scivolai con la schiena lungo la parete, fino a sedermi sul terreno fangoso. Presi il capo tra le mani, abbassai le palpebre fattesi improvvisamente pesanti.
Non riuscivo a valutare da quanto tempo fossi in quella posizione accovacciata. Potevano essere passati dei minuti, delle ore, o addirittura dei giorni. Volevo restare così. In un certo senso, era confortevole quella condizione di distacco dal mondo. Ora potevo riposare, cullata dalle ombre contigue. Quando un brivido risalì lungo il mio braccio, mi risvegliai da quello stato di apatia. Schiusi gli occhi, per accertarmi che nessuno mi stesse importunando. Nel momento in cui compresi cosa ci fosse di fronte a me, produssi un urlo privo di suono. Uno spirito incorporeo mi fissava con occhi ciechi. Cercai di ritrarmi dall’entità sconosciuta, ma non ci riuscii. Ero paralizzata dalla paura. Osservai l’essere avvicinarsi. I suoi contorni si fecero più nitidi. Lentamente assunse le sembianze di un bambino. Appena le sue dita toccarono il mio arto, un fremito riverberò lungo tutto il mio corpo.


A questo punto credo di aver terminato. Se qualcuno di voi lo ha già letto o ha intenzione di farlo può lasciare un commento sotto questo articolo, sarò felice di sapere cosa ne pensiate. Alla prossima segnalazione! ;)


Micol Manzo è nata a Roma nel 1989. È maestra d’arte e ha due lauree, una in Antropologia culturale, l’altra in Editoria e scrittura, entrambe conseguite presso l’Università di Roma la Sapienza. Appassionata di libri fin dalla più tenera età, legge di tutto, anche se il suo genere preferito è il fantasy. Attualmente vive ad Anzio con la sua famiglia e i suoi adorati amici a quattro zampe, per lei grande fonte d’ispirazione.





domenica 13 settembre 2015

Recensione 'Mi sa che Fuori è Primavera' di Concita De Gregorio


Buongiorno lettori, il libro di cui oggi vi propongo la recensione è entrato nella mia vita silenziosamente, in punta di piedi, ma le emozioni che mi ha provocato sono indescrivibili. Non sono in grado di spiegare a parole quello che ho provato. Proprio per questo motivo lascerò che le mie mani scorrano libere sulla tastiera del mio computer, in modo da non riflettere ma scrivere un po' così, di getto.
Spero che questa lettura riesca ad emozionarvi, così come è successo a me!





Mi sa che fuori è primavera
Concita De Gregorio


Editore: Feltrinelli - Genere: Letteratura Italiana
Pagine: 128 - Prezzo: 13,00 € - eBook: 9,99€


Ferite d'oro. Quando un oggetto di valore si rompe, in Giappone, lo si ripara con oro liquido. È un'antica tecnica che mostra e non nasconde le fratture. Le esibisce come un pregio: cicatrici dorate, segno orgoglioso di rinascita. Anche per le persone è così. Chi ha sofferto è prezioso, la fragilità può trasformarsi in forza. La tecnica che salda i pezzi, negli esseri umani, si chiama amore. Questa è la storia di Irina, che ha combattuto una battaglia e l'ha vinta. Una donna che non dimentica il passato, al contrario: lo ricorda, lo porta al petto come un fiore. Irina ha una vita serena, ordinata. Un marito, due figlie gemelle. È italiana, vive in Svizzera, lavora come avvocato. Un giorno qualcosa si incrina. Il matrimonio finisce, senza traumi apparenti. In un fine settimana qualsiasi Mathias, il padre delle bambine, porta via Alessia e Livia. Spariscono. Qualche giorno dopo l'uomo si uccide. Delle bambine non c'è più nessuna traccia. Pagina dopo pagina, rivelazione dopo rivelazione, a un ritmo che fa di questo libro un autentico thriller psicologico e insieme un superbo ritratto di donna, coraggiosa e fragile, Irina conquista brandelli sempre più luminosi di verità e ricuce la sua vita. Da quel fondo oscuro, doloroso, arriva una luce nuova. La possibilità di amare ancora, l'amore che salda e che resta.



È sorprendente il potere che hanno i libri, o, più in generale, la scrittura. Riescono a parlare liberamente, senza barriere. Se poi si tratta di fatti di cronaca realmente accaduti, come in questo caso, arrivano a svelare particolari di cui non si era a conoscenza, a mettere a nudo una realtà che era stata, in parte, celata, occultata. Tutti ricorderete Alessia e Livia e cosa è accaduto loro, o meglio cosa non è accaduto perché in realtà, ancora oggi, rimane uno dei casi di cronaca avvolti in una fitta coltre di mistero. Sappiamo per certo che sono state portate via da un uomo, Mathias, il loro padre, e da quel 30 gennaio 2011 non se ne è saputo più nulla. L’uomo si è poi suicidato.

Ora dal di fuori sembra una storia come tante, ognuno, all’epoca si sarà fatto la propria idea arrivando alla conclusione che anche le gemelline fossero morte. Ma, per un attimo, immaginate di trovarvi nella storia, di impersonare il ruolo di una persona che ha vissuto e continua a vivere tutto quello che è accaduto. Di una persona che vive sì nell’assenza, ma anche nella presenza; una donna che continua a porsi delle domande alle quali non trova risposte; una donna, una madre, Irina.

“Mi sa che fuori è primavera” è un libro prorompente, che irrimediabilmente segna chi lo legge, un libro che si fa strada nella vita del lettore e lo porta a riflettere, a immedesimarsi in Irina, a provare le sue stesse emozioni, i suoi stessi dubbi, a trascorrere quelle poche ore di lettura come se si fosse completamente investiti dai fatti, dalle sensazioni. Si combatte una battaglia insieme a questa donna guerriera, una battaglia che ancora oggi chiede la verità, nient’altro che la verità. Attraverso le lettere scritte da Irina e gli incontri con l’autrice, si delineano i tratti di un personaggio che non è assolutamente immaginario, inventato, è un personaggio che esiste realmente, una persona che potremmo incontrare semplicemente aprendo la porta di casa nostra, perché di persone che vivono un dramma del genere, di Irina, ce ne sono tante ma noi neanche lo sappiamo.

La scomparsa delle gemelline è, ma allo stesso tempo non è, il tema fondamentale attorno al quale ruota la vicenda, nel senso che si analizza ciò che è avvenuto prima, nel durante e dopo. Irina si presenta dalla scrittrice con l’intento di rimettere insieme i cocci, i frammenti di quello che è accaduto, per fare chiarezza, da una parte, ma anche “...per tenerlo accanto, portarlo in borsa...”, portarlo fuori da se stessa. Parlarne diventa quasi un bisogno, così come l’essere ascoltata. Insieme ricostruiranno l’intera vicenda, per quanto possibile, mettendo in luce l’incoerenza e quasi l’incapacità nel condurre le indagini nella maniera corretta, nell’unico modo che sembrerebbe palese anche al lettore meno esperto. Il personaggio di Irina è caratterizzante. Una donna in carne e ossa. Una donna forte che si troverà a fare una scelta difficile, separarsi dall’uomo che ha tanto amato, un uomo che ad un certo punto sembra quasi impazzito, divenuto meticoloso e pressante, che la considera incapace di badare alle proprie bambine tanto da lasciarle, continuamente, istruzioni sui post-it che attacca in giro per casa. Per essere sicuro che tutto avvenga come lui considera giusto. Ed è proprio questa scelta di separarsi che, secondo la polizia, sarà la causa della incredibile decisione presa da Mathias. Quasi che Irina, da vittima, si trasformi in responsabile del gesto, indirettamente nel carnefice.

Il tema ricorrente è quello dell’assenza, della mancanza, dell’incapacità di pensarle morte, inarrivabili, nonostante non ci siano prove per pensare il contrario. “La presenza di chi manca è un assedio... una battaglia continua...”, si legge tra le pagine. Perché, a differenza di altri fatti di cronaca o della morte in quanto tale, nello specifico non ci sono dei corpi sui quali poter riversare le proprie lacrime, la propria sofferenza: “...più doloroso di non avere accanto chi si ama c’è solo non sapere dov’è, chi si ama. Non avere neppure il suo corpo da immaginare che cammina altrove...” Eppure in questa assenza, in questa mancata presenza, un barlume di speranza, un nuovo amore, di quelli che ti si legano all’anima nella sofferenza, di quelli che non tolgono niente a quello che è stato, di quelli che “...ti tolgono lo zaino dalle spalle quando pesa troppo, nella marcia...”. Accanto a tutto ciò il coraggio di riprovarci, sempre e comunque. E allora me le immagino, prendersi per mano, alla fine del loro incontro e uscire a fare due passi, perché, nonostante tutto il dolore che ci si porta dentro, c’è la probabilità che fuori sia primavera.

"L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì a prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare."

Ho amato profondamente questo libro nel quale mi sono imbattuta in maniera del tutto casuale. Credo che il motivo per il quale io mi senta in qualche modo legata a questo romanzo, risieda proprio nella casualità che ci ha uniti. 
Consiglio questo libro a chi ha bisogno di una lettura riflessiva e illuminante, a chi non si ferma alle apparenze o al 'sentito dire', a chi vuole perdersi per poi ritrovarsi, come è successo a me. 






sabato 12 settembre 2015

Recensione 'Il Segreto della Bambina sulla Scogliera' di Lucinda Riley


Buon pomeriggio cari lettori, oggi inauguro il blog scrivendo la mia prima recensione. E quale modo migliore per farlo se non raccontarvi di una lettura che si è aggiudicata il massimo delle tazzine? Sto parlando di un romanzo rosa che mi ha lasciata senza fiato. Buona lettura!




Il segreto della bambina sulla scogliera
Lucinda Riley


Editore: Giunti - Genere: Contemporary Romance
Pagine: 624 - Prezzo: 9,90€ - eBook: 4,99€


Mentre la tempesta infuria sulle coste di Dunworley Bay, una minuscola figura è immobile sull'orlo di una scogliera a picco sul mare: è una bambina a piedi scalzi, con folti riccioli rossi e una lunga veste bianca. Ipnotizzata di fronte a quella strana apparizione, Grania Ryan, una scultrice di successo appena tornata da New York per riprendersi da un brutto trauma, scoprirà ben presto di non aver sognato. Sua madre Kathleen non ha alcun dubbio: la piccola è Aurora Lisle, che ha perso la mamma in circostanze drammatiche proprio in quel luogo. Grania è irresistibilmente attratta dall'incredibile vitalità di Aurora e non può fare a meno di affezionarsi a lei e a suo padre. Ma per quale motivo sua madre, di solito così generosa e altruista, non riesce a nascondere la propria ostilità nei confronti dei Lisle? La risposta potrebbe celarsi in un plico di lettere gelosamente custodite da Kathleen: un tragico segreto che risale all'epoca tra le due guerre ha segnato il destino delle famiglie Ryan e Lisle, stendendo ombre scure anche sul presente. Riuscirà l'amore che unisce Grania e Aurora a spezzare le catene del passato?





Mi piace sempre raccontare cosa mi porta a scegliere un libro da leggere piuttosto che un altro. Ebbene, questa volta ho seguito il consiglio di un’amica, mi sono recata in biblioteca con l’intenzione di acquistarne un altro ma, quando ho visto “Il segreto della bambina sulla scogliera” in bella mostra, sullo scaffale, ho ricordato quanto mi aveva detto: ‘Leggilo, ti stupirà!’. E allora, su due piedi, ho fatto una scelta, ho seguito il suo consiglio e un po’ del mio istinto che mi diceva di prendere quel libro e portarlo con me, non solo perché sarebbe stata la lettura giusta in quel momento, ma perché mi avrebbe raccontato una storia intensa e meravigliosa. Insomma più che una scelta è stata una vera e propria chiamata! 

È stata la prima volta in cui mi sono avvicinata al mondo di Lucinda Riley, non avevo mai letto nulla scritto da lei, fino ad ora. Dopo questo libro credo, anzi so per certo, di aver aggiunto un nuovo autore alla lista dei miei preferiti, non solo per lo stile semplice e pulito, ma soprattutto per i contenuti, per il modo che ha di narrare le vicende riuscendo a tenere il lettore col fiato sospeso e letteralmente incollato alle pagine fino al commovente epilogo. Adoro quei libri in cui c’è un intreccio di storie, di vite, di emozioni, di amori e, badate bene, non mi riferisco solo all’amore tra uomo e donna ma a "…quello di un genitore per il proprio figlio […]. L’amore ossessivo, l’amore distruttivo, quello che porta con sé il caos...", ed è proprio di questo che si tratta, di un vero e proprio sconvolgimento.

“Il segreto della bambina sulla scogliera” è un romanzo tutto al femminile; ognuna delle protagoniste è legata all’altra dal destino e da una sorta di maledizione. Ma andiamo con ordine.

La voce narrante è impersonata da Aurora, una delle tante protagoniste di questa storia; le pagine in cui sarà lei a raccontare fungono da intermezzi non solo tra le epoche ma anche tra i luoghi e servono a far sì che il lettore non perda il filo del discorso. Nella parte iniziale viene presentata la prima coppia di protagoniste: Grania e Aurora. Le due si incontreranno sulla scogliera, uno dei luoghi sempre presenti tra le pagine del libro (sembra che quasi tutti gli avvenimenti più importanti siano destinati ad accadere in quel posto), ognuna con il proprio dolore. Grania è una donna forte, testarda, caparbia e ostinata; è fuggita dalla sua vita di scultrice affermata, a New York, con l’intenzione di mettere una pietra sopra al proprio passato ma con l’incapacità di immaginare cosa ne sarà del suo futuro. Una donna distrutta. Una donna privata dei propri sogni. E poi c’è Aurora. Una bambina che tanto bambina non è, che ha dovuto imparare a crescere in fretta, a farsi donna prima del tempo, nonostante abbia solo otto anni, che ha già conosciuto il dolore e che dovrà sopportare molto altro ancora, vivendolo anche in prima persona e, soprattutto, sulla propria pelle. Un’anima antica, come viene spesso definita tra le righe, e come tale capace di vedere e sapere cose che agli altri non è dato sapere. Le loro vite saranno destinate ad intrecciarsi, a cambiare per sempre, a portarle a prendere decisioni inimmaginabili. Nonostante gli avvertimenti materni, Grania si sentirà attratta dall’ignoto, da quello che tanto spaventa la sua famiglia, da quella bambina e dalla sua storia, così come anni addietro era avvenuto per la sua bisnonna Mary nei confronti di Anna, la bisnonna di Aurora, nonché seconda coppia di protagoniste. Una storia che pagina dopo pagina viene svelata al lettore, grazie ad una raccolta di lettere e di dialoghi diretti tra i personaggi. Una storia destinata a ripetersi senza via di scampo, una maledizione che perseguita le donne delle due famiglie e che probabilmente le porterà a commettere gli stessi errori.

"Io sono io. E vi racconterò una storia. Queste sono le parole più difficili per uno scrittore, almeno così mi hanno detto. Vale a dire: come si comincia. Ho copiato l'inizio del primo tentativo letterario del mio fratello minore. Le sue parole mi hanno sempre colpito per la loro semplicità. E così ho cominciato. Devo avvisarvi: non faccio la scrittrice di mestiere. A dire il vero non ricordo nemmeno quand'è stata l'ultima volta in cui ho preso in mano carta e penna. Vedete, io mi sono sempre espressa con il corpo. Ma siccome non posso più farlo, ho deciso di dar voce ai miei pensieri."

Si può sfuggire al destino? Si può credere ancora alle favole e al lieto fine? Ci sarà il principe azzurro che come ne “La Bella Addormentata” (fiaba a cui si fa costantemente riferimento nel libro) sveglierà la propria bella dal sogno eterno? 

Beh, se amate questo genere di storie non vi resta che scoprirlo. Preparate tazzoni di tè, una bevanda che scorre a fiumi tra le pagine di questo romanzo e pare abbia il potere di sciogliere anche le lingue più reticenti, accoccolatevi sulla vostra poltrona e lasciatevi guidare tra le pagine di un romanzo come pochi, aiutati da quella che è una vera e propria fata madrina, Aurora.