sabato 30 dicembre 2017

Un anno se ne va...



Ed anche questo anno volge al termine e, come per lo scorso, è tempo di tirare le somme e fare bilanci. Il 2017, in ottemperanza a quelle ultime due cifre che lo caratterizzano e lo rendono unico almeno per il prossimo secolo, un po' di sfortuna se l'è portata dietro.
Iniziato nel migliore dei modi, si è poi perso per strada come un po' mi aspettavo. Non sono una fan dei pronostici, men che meno degli oroscopi, indi per cui non ci avevo tanto creduto.

Eppure questo 2017 è stato l'anno delle rivelazioni. Nella sua bruttezza è stato portatore di piccole verità a cui avrei dovuto essere abituata (dopo anni di esperienza il callo ancora non l'ho fatto, a quanto pare!). Forse lo considero negativamente proprio per questo, perché mi ha aperto gli occhi ancora una volta, insegnandomi che le favole con il lieto fine non esistono e che bisogna sempre andarci con i piedi di piombo.
Non sono una che ama parlare e sbandierare ai quattro venti quello che pensa, non ho manie di protagonismo, piuttosto sono una che incassa e in punta di piedi lascia la scena. Ed è un po' quello che è successo nei mesi passati. Ovviamente se ve ne parlo è perché quanto accaduto non riguarda tanto il mio vissuto personale (altrimenti non sarei qui a fare questo lungo discorso) quanto proprio la blogosfera.
Ci ho messo qualche mese a metabolizzare il tutto ed oggi sono consapevole del fatto che forse questo 2017 io dovrei ringraziarlo perché, ancora una volta, mi ha permesso di crescere. Le sue delusioni, i sogni spezzati, le scelte inaspettate, le machere cadute e i rapporti interrottisi sono tanti altri tasselli che, non solo mi hanno aperto gli occhi, ma messi insieme vanno a formare quella che sono, nel bene e nel male.

Un anno di crescita, quindi, non solo anagrafica ma anche caratteriale. Un anno disastroso in termini di amicizie ma non di letture. Come vi avevo preannunciato, infatti, il 2017 sarebbe un po' stato l'anno delle sperimentazioni di genere, un uscire, ogni tanto, dalla comfort zone per provare letture non proprio vicine al mio io lettrice. Cosa è successo? Ebbene, ho scoperto che ci sono generi che fino a questo momento avevo bellamente snobbato perché non abbastanza nelle mie corde salvo poi scoprire che, ad esempio, una vena fantasy scorre in me. Sì, diciamo che la scoperta più eclatante è stata proprio la mia passione verso il genere fantasy. Ma il 2017 è stato anche un anno di conoscenza di nuovi autori, di incontri letterari, di trasferte, di sorrisi, di mani che si stringono, di abbracci, di sguardi che, in fondo, potrebbe essere bello non dimenticare. 

Ed ora ecco la parte che un po' tutti aspettavate, quella in cui fare un bilancio delle letture. Il 2017 è stato un anno molto ricco di pagine inchiostrate, di emozioni forti e coinvolgenti. Avevo fissato una meta di 100 libri su Goodreads, come già era avvenuto lo scorso anno, ne ho letti solo 74, battendo così il record passato, e mi accingo a riprovarci, fiduciosa che quest'anno sia quello giusto per sfidare me stessa in termini di quantità ma, soprattutto, di qualità.
Come già avveniva lo scorso dicembre, arrivati a questo punto, è più che difficile stilare un elenco di letture che possano essere definite le "migliori". Per quanto uno ci provi, qualcuna resta sempre fuori. Allora ho deciso di proporre una piccola selezione di letture del cuore, quelle che avranno sempre un posto speciale nella mia biblioteca; accanto ad ognuna troverete un piccolo stralcio della mia recensione:






"Questo romanzo è una vera e propria presa di coscienza. Tra le pagine prendono piede diverse storie, ognuna dotata di una propria autonomia ma ben legate al contesto generale attraverso una fitta trama intessuta con maestria ed eleganza, alla francese, e mai stucchevole. Questo è anche il romanzo della consapevolezza attraverso il quale il lettore in primis sarà chiamato a rapportarsi al mondo dell'anzianità con occhi diversi, andando al di là della semplice idea seconda la quale l'anziano rappresenta, agli occhi di chi osserva, l'intero ciclo della vita. Comprenderà come dietro quei volti, quei capelli grigi ci siano delle persone che sono state giovani, hanno fatto dei progetti, hanno amato, fatto delle scelte, costruito una vita intera."











"Con uno stile semplice ed ammaliante, arricchito dalle sonorità del dialetto napoletano che rendono la lettura quasi musicale, Lorenzo ci insegna che, il più delle volte, anche noi annodiamo la nostra vita a formare un gomitolo la cui struttura è completamente diversa da quella che ci aspettavamo. E per fare ciò si serve di personaggi che bucano la pagina, un coro di voci che ti si insinuano nelle orecchie e che, quando tutto è compiuto, li immagini ancora lì, pronti a restare. Loro ce l'hanno fatta a sbrogliare la matassa.
Ed è per questo motivo che il romanzo è un riconciliarsi con se stessi e con le brutture della vita. Un romanzo che tra un respiro e un battito di ciglia, smuove qualcosa nel lettore portandolo, inevitabilmente, a sorridere ma anche a versare lacrime."









"Questo è il romanzo dell'attesa, della malinconia, della solitudine, delle colpe, delle mancanze, degli amori sfumati e di quelli traditi. Questa è la storia di un padre e di una figlia, di un legame spezzato che forse troverà il modo di essere sanato, o forse no. Il tutto raccontatoci, magistralmente, dalla voce cristallina della scrittrice, con quel timbro che ammalia e affascina al contempo. 
Con un passato che si alterna ad un presente fatto di lettere, con una scrittura pulita, limpida come acqua di fonte, quella stessa acqua che zampillando dalla terra fuoriesce a formare un fiume, con personaggi che occupano una dimensione atemporale e che pure si immergono in quella stessa acqua, perdendosi e ritrovandosi, l'autrice ci racconta di una famiglia, di un rapporto fatto di mancanze, di colpe, di distanze, dei progetti di un padre, per un futuro prospero, il più lontano possibile dall'amore, un sentimento che, anzi, viene negato, alla figlia."










"Tenerezza. Se dovessi individuare un sostantivo, un sentimento, che descriva al meglio, in una sola parola quindi, il romanzo di Alessandro Barbaglia sceglierei, senza ombra di dubbio, tenerezza. Un termine che non solo si può accostare a questo libro, ma che lo avvolge alla perfezione, come una seconda pelle e descrive quanto il lettore debba aspettarsi da questa lettura.
Di tenerezza è pervasa ogni singola pagina del romanzo, dalla storia raccontata alla scelta stilistica e linguistica. Con una prosa ammaliante, che fluisce in maniera poetica, come una musica o meglio una sinfonia, ricercata, antica, che si muove nell'aria, che vibra attraverso le corde di mille violini, ci sarà raccontato di attese e mancanze. Un connubio perfetto su cui poggiano le solide fondamenta di quella che è una vera e propria favola moderna."










"Quella di Rosa è una grandissima penna e il riferimento costante ai libri, all'interno dei suoi lavori, denota non solo una profonda cultura giallistica, una conoscenza a 360° di questo genere letterario, ma anche il suo attaccamento a quei mondi fatti di carta e parole. Ed è per questo che, al pari dei grandi giallisti, nella sua scrittura ritrovo quella grandissima capacità stilistica e di costruzione che mi fa dire, a gran voce, che questo romanzo è un piccolo gioiello. In questo ultimo lavoro ravviserete una maturità stilistica che si riflette nei dialoghi brillanti e nella caratterizzazione di tutti i personaggi che calcano quello che è il palcoscenico della vita. Ma, soprattutto, quello che colpisce maggiormente è la semplicità con cui le sue donne abbracciano il mondo investigativo e sanno tenere testa ai migliori commissari in circolazione." 











"Il Carpe diem, dal latino 'cogli il giorno', più comunemente tradotto come 'cogli l'attimo', è un invito a godere ogni giorno dei beni che ci vengono offerti dalla vita, un invito ad apprezzare quello chi si ha, a comprendere che è nel presente che l'uomo deve concentrare le proprie azioni data l'imprevedibilità del futuro. Ed è proprio il carpe diem, così come ve l'ho presentato, il burattinaio che muove le fila della storia che prende piede pagina dopo pagina, rigo dopo rigo, parola dopo parola, sillaba dopo sillaba, a partire già da quel titolo: Prima che sia domani, ovvero prima che sia troppo tardi. 
Una storia, quella che ci viene raccontata, in cui capiremo l'importanza dei piccoli gesti quotidiani, della mancanza di una parola o di un affetto in un determinato momento o, al contrario, l'eccessivo sproloquiare, magari con parole taglienti, parole che fanno male al prossimo ma, riflettendoci, anche a noi stessi."











"Un romanzo che si sofferma sul potere delle parole, sul loro significato, su quello che dicono e che tacciono, sul modo in cui mescolandosi o contrapponendosi creano suggestioni dando corpo a pensieri e sentimenti: semplici frasi cambiano non solo le persone ma il mondo intero, diventando appiglio, ancore di salvezza nelle ore più buie. Un romanzo che celebra la letteratura e la poesia come forma di consolazione per l'anima e sogno di immortalità, la poesia che rassicura, aiuta, salva ed esiste ovunque, anche tra le pareti di una cella di prigionia, la poesia che unisce, che lega persone apparentemente diverse tra loro, come il giorno e la notte. 













"Questo è un romanzo fuori dal tempo, un romanzo ancestrale e che profuma di antico, della vita che fu. Un romanzo che si incentra sul concetto di maternità, in senso stretto, e sulla complessità dei rapporti famigliari, in un senso più ampio. Un romanzo che racconta gli strappi della vita e i diversi tentativi compiuti per ricucirli. Un romanzo che insegna come, a volte, basta poco alla vita stessa per cambiare all'improvviso, lasciando quella sgradevole sensazione di amaro in bocca, di sofferenza, e come sia importante, però, imparare a lottare per ritrovare il proprio posto nel mondo."














"Si parla di perdita, di possibilità, di casualità, di destino e la bellezza risiede già nel titolo. La perfezione non è di questo mondo è uno degli ammonimenti salvavita: non sei diverso dagli altri perché non sei perfetto, anzi, sei tale e quale a loro proprio perché nessuno lo è ed errare è umano. E questa stessa imperfezione si riflette nei diversi personaggi di questa storia. Smarriti, ammaccati dalla vita, in bilico, ognuno alla ricerca di un punto fermo nella propria esistenza che vada a riequilibrare il baricentro delle loro priorità."














"Il mare dove non si tocca è un romanzo di rara bellezza, un dono inatteso per il quale è doveroso ringraziare. La cura dei dettagli, l'amore per la scrittura, emergono prepotentemente abbagliando il lettore e toccando il suo cuore nella maniera più semplice possibile, con riso e commozione. Un romanzo che insegna come "...la vita sia una roba troppo gigantesca per guardarla tutta intera e che va presa un pezzetto alla volta [...] tanti passi ognuno a caso, che diventano una fantastica direzione..." e che per imparare le cose più importanti è necessario tuffarvicisi dentro perché "...solo dove non si tocca si nuota davvero...". Se volete sentire il cuore più leggero non vi resta che leggerlo, rileggerlo e innamorarvene, proprio come merita."












"Un romanzo che tocca tematiche storiche e culturali, ma che racconta di coraggio, di scelte, di cambiamenti, di solitudine, di famiglie e di amore. Ecco, il protagonista indiscusso di questa struggente storia è proprio il sentimento d'amore, quello che travolge come un mare in tempesta, che brucia come lava incandescente, che, nascosto nei meandri del cuore, rende i sogni inquieti ed imbriglia mente, cuore e anima.
Ed è proprio per raccontarci questa intensa storia che la Limone si serve di una cornice che toglie il fiato, una cornice con un fragrante sapore di antico, di biscotti appena sfornati, di tende inamidate, di crocchie al profumo di lavanda. Una cornice in cui la tavolozza di colori nel cielo si stempera in un mare meraviglioso e cristallino. Una cornice che ha un solo nome possibile: Napoli."











"Presentatoci come giallo, per via del caso di omicidio che viene strutturato in maniera ineccepibile e rispettosa, senza quelle forzature che avrebbero potuto renderlo poco verosimile, presenta molte sfumature di genere. L'assassinio funge, infatti, da pretesto per presentarci un quadro molto più complesso, delle storie che, perseguendo un proprio filone, arrivano ad intrecciarsi tra loro, capitolo dopo capitolo, in maniera molto naturale, complice anche uno stile ricercato, efficace ed ammaliante."










Una carrellata emozionante e che riassume alla perfezione il mio anno letterario!

E adesso vediamo, cosa mi aspetto dal 2018? In realtà piuttosto che aspettarmi qualcosa vorrei che fosse un anno di sorprese inattese. Un anno all'insegna della lettura, quella bella, delle scelte consapevoli tra tutte le proposte mensili delle case editrici. Un anno in cui dovrò rimettermi a studiare e, almeno in fatto di letture, leggere quello che effettivamente vorrei leggere e non farmi abbindolare dalle mode di un determinato momento. Vorrei conoscere nuovi autori e dare spazio a generi nei quali mi sono imbattuta nell'anno uscente. Che sia un anno di sorrisi e di realizzazioni, per me ma anche per tutti voi. Buon 2018!



Ci rileggiamo la prossima settimana
 con le prime recensioni dell'anno!!!








23 commenti

  1. Anna cara ti auguro un 2018 meraviglioso e che tutti i tuoi sogni si realizzino!!! Per quanto riguarda le tue letture del cuore concordo su Marone e Pellegrino entrambi molto poetici. Ora ho in lettura L'assassinio di Florence Nightinfale Shore e mi sta conquistando... Buon anno ci rileghiamo all'anno nuovo!!! 😘😘😘

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  2. Non ho letto nessuno dei libri che elenchi, ma alcuni di essi mi attirano molto, come L'Arminuta, quello della Fellowes e quello di Carmen Pellegrino!

    Buon anno :)

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  3. Fellowes e Marone sono già sullo scaffale, l'Arminuta in WL.
    Felice anno nuovo :)

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  4. Marone in comune assieme alla di Pierantonio. La mattalia in wl per il 2018
    Anno ricco per me è pieno di soddisfazioni libresco.
    Auguri Anna Rita Happy New year

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  5. Bellissimo il romanzo di Marone, proprio una bellissima scoperta, anche per me è stato uno dei libri più belli letti quest'anno! Gli altri che hai citato non li ho letti, ma mi ispirano soprattutto quello della Teruzzi e della Limone. Buon anno Anna! :-)

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  6. Alcuni letti e amati, altri già in lista. Per tutto il resto...un abbraccio e un augurio per un 2018 più sereno.
    Stefi

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  7. Ciao Anna, condividiamo alcune letture che ci sono piaciute (come L'Arminuta), su altre abbiamo gusti diversi (il romanzo della Grimaldi non mi è proprio piaciuto): è il bello della lettura! Mi ha molto colpito la prima parte del tuo post. Non conosco la storia e le dinamiche, ma sappi che alcune delle recensioni che hai scritto nell'ultimo anno, sono fra le migliori che io abbia letto in rete. Sai scrivere bene, è quello che conta. Auguri!

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    1. Grazie Tessa, sei molto gentile :)
      Vero, il bello della lettura è proprio quello di avere anche gusti differenti! Buon anno nuovo a te!

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  8. Quanti bellissimi romanzi! Ce ne sono stati più di uno che hanno accresciuto in me la curiosità :) Buon anno :)

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  9. Cara Anna,
    le tue recensioni tengono sempre compagnia e sono un appuntamento fisso a cui non voglio rinunciare. Le leggo sempre con interesse e anche questo bilancio sul 2017 non è stato da meno. Anzi, l'ho letto davvero con trasporto e mi piace il tuo modo di aprirti senza remore con noi lettori. Mi dispiace sapere che il 2017 sia stato un anno non facile e felice. Spero che il prossimo possa cambiare rotta.
    Or ora mi accingo a leggere "L'assassinio di Florence".. Ho grandi aspettative!
    Buon Anno, buone letture!
    A presto! :)

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    1. E credo che non ne resterai delusa, ovviamente passerò a leggerti!
      Buon anno nuovo :)

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  10. Ciao Anna, anche a me questo pazzo mondo dei blog e blogger ha parecchio deluso in passato. ho perso tanto, ma alla fine si sono stabilizzati i rapporti che più facevano per me, ho consolidato un'amicizia che da tempo va ormai oltre al blog e mi regala quotidianamente serenità. Mi dispiace che sia stato un anno duro, tanto anche. Spero e ti auguro con tutto il cuore che possa essere migliore quello appena iniziato.
    Per quanto riguarda i libri...beh quelli di cui parli sono bellissimi e altri sono in programma. Marone è uno di quelli che sta in cima :-) un abbraccio grande

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  11. Il callo purtroppo non ce lo si fa mai - e te lo dice una che ormai vede la soglia dei quarant'anni dietro l'angolo - soprattutto fino a quando al mondo esisteranno persone che l'amicizia non sanno neanche dove sta di casa e la usano per i propri scopi. Ma serve anche questo, per apprezzare maggiormente quelle che invece amicizie lo sono per davvero!
    Per quanto riguarda i libri amati abbiamo in comune quello di Loredana Limone e quello di Jessica Fellowes. Tra gli altri che hai nominato leggerò sicuramente Marone - ma con i miei tempi - e Genovesi! :)
    Ti auguro un anno migliore!!!

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  12. ormai non sfuggi più al fantasy (e pure alla fantascienza), sono felicissima di questa tua nuova passione, mi fa immensamente piacere, possiamo confrontarci ancora di più. Buon anno anche a te

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