mercoledì 4 ottobre 2017

Recensione 'Il dominio del fuoco' di Sabaa Tahir


Buongiorno lettori! Ogni tanto capita anche a me di prendere parte ai famosi GDL (gruppi di lettura) che hanno ormai preso piede in ambito social. Ogni tanto perché, con tutti i romanzi che ho da leggere, non è sempre facile incastrare le letture tra loro. Comunque in questo caso, complice un po' il finire dell'estate e il fatto che Chiara (La lettrice sulle nuvole) abbia sempre dei buoni consigli da darmi, ci sono riuscita! Proprio per questo, oggi, vi parlo di un romanzo che mi ha davvero entusiasmata, pur appartenendo ad un genere che non mi è molto affine, e che però mi è piaciuto tanto! Detto questo ci rileggiamo a breve...





Il dominio del fuoco
Sabaa Tahir


Editore: Nord - Genere: Fantasy
Pagine: 422 - Prezzo: 16,90 € - eBook: 8,99€


C'è stato un tempo in cui la sua terra era ricca di arte e di cultura. Laia non può ricordarsene, eppure ha sentito spesso i racconti su come fosse la vita prima che l'Impero trasformasse il mondo in un luogo grigio e dominato dalla tirannia, dove la scrittura è proibita e in cui una parola di troppo può significare la morte. Laia lo sa fin troppo bene, perché i suoi genitori sono caduti vittima di quel regime oppressivo. Da allora, lei ha imparato a tenere segreto l'amore per i libri, a non protestare, a non lamentarsi. Ma la sua esistenza cambia quando suo fratello Darin viene arrestato con l'accusa di tradimento. Per lui, Laia è disposta a tutto, anche a chiedere aiuto ai ribelli, che le propongono un accordo molto pericoloso: libereranno Darin, se lei diventerà una spia infiltrata nell'Accademia, la scuola in cui vengono formati i guerrieri dell'Impero... Da quattordici anni, Elias non conosce una realtà diversa da quella dell'Accademia. Quattordici anni di addestramento durissimo, durante i quali si è distinto per forza, coraggio e abilità. Elias è la promessa su cui l'Impero ripone le proprie speranze. Tuttavia, più aumenta la fiducia degli ufficiali nei suoi confronti, più lui vacilla, divorato dai dubbi. Vuole davvero diventare l'ingranaggio di un meccanismo spietato e senza scrupoli? Il giorno in cui conoscerà Laila, Elias troverà la risposta. E il suo destino sarà segnato.



Ambientato in un mondo fantastico che sotto molti aspetti ricorda i tempi e i popoli antichi, con sullo sfondo scenari desertici, gallerie sotterranee e fortezze inespugnabili, Il dominio del fuoco è un romanzo che profuma di fantasy dalla prima all'ultima pagina, cosa che, nonostante tutto, non disturba nemmeno il lettore più inesperto.

Le vicende prendono piede in un Impero diviso tra Marziali e Dotti. I primi, come è intuibile dalla radice del nome che richiama Marte, dio della guerra, sono dediti alle armi e alla lotta, i secondi alla cultura, almeno fino a prima della tirannia. I Marziali hanno, infatti, soggiogato i Dotti, un popolo che, vivendo sotto la 'benevolenza' dell'imperatore, dell'aggettivo libero ha conservato ben poco. Non gli è concesso possedere alcun tipo di proprietà né frequentare scuole e la più insignificante delle trasgressioni ha come conseguenza la schiavitù. I Dotti sono trattati come spazzatura. Gli unici membri che non hanno accettato questa forma di governo hanno dato vita alla Resistenza. 
Ed è in questo scenario che conosciamo meglio i due protagonisti. Elias, erede della Gens Veturia, una delle casate più antiche e rispettate dell'Impero, è ad un passo dalla fine del suo addestramento come Maschera presso l'Accademia di Rupenera. Laia è una dotta che vede la sua vita distrutta proprio dalle Maschere e che, chiedendo aiuto alla Resistenza per salvare suo fratello Darin, viene infiltrata a Rupenera come spia. Sarà a questo punto che i destini dei due giovani, grazie all'influenza degli Auguri (Santoni onniscienti) si intrecceranno per cambiare le sorti dell'Impero.  

Il dominio del fuoco non è un romanzo semplice, almeno a primo acchito. I capitoli iniziali, infatti, vengono usati dall'autrice per fornirci informazioni e approfondimenti che fungono da preparazione e che bisogna, tuttavia, tenere a mente per destreggiarsi nel prosieguo della narrazione. Con questo intendo dire che, sicuramente, non è difficoltoso ma piuttosto impegnativo richiedendo quindi un certo livello di attenzione.

Il punto di forza risiede, senza dubbio alcuno, nella scelta della doppia narrazione affidata alle voci dei due protagonisti, Elias e Laia, che, in prima persona, ci trascinano alla scoperta dell'Impero che regna sovrano. Due punti di vista tanto diversi che fanno luce su mondi altrettanto diversi e distanti tra loro. Un alternarsi di capitoli in cui, in più punti del romanzo, la narrazione di uno si interrompe per trovare prosecuzione nelle parole dell'altro garantendo quel continuum che consente al lettore di avere sempre uno sguardo completo su quanto stia accadendo. 
Inizialmente le due voci appaiono alquanto solitarie e nettamente separate, sembrano infatti percorrere sentieri paralleli che non hanno alcuna intenzione di incontrarsi, fino al punto di svolta in cui il monologo si trasforma in un dialogo che avvicina fisicamente i due interlocutori. Nonostante ciò, però, non aspettatevi assolutamente una storia d'amore con tutti i crismi, anche perché in Laia c'è un po' di confusione. Diciamo che vengono gettate delle basi che potrebbero espandersi in direzioni differenti nei prossimi romanzi.

Passando proprio ai personaggi, devo ammettere che sin dalle prime battute ho trovato un punto di contatto proprio con Elias. Spaccato, tormentato e incapace di omologarsi a quello che è il pensiero di quanti lo circondano nell'accademia e nella sua famiglia, cerca in tutti i modi di perseguire l'obiettivo di libertà vedendo pian piano sfumare il solido legame che lo lega ad Helene. Helene, che come Elias è combattuta tra il sentimento d'amore e quello d'amicizia, in questo romanzo riveste un ruolo secondario che, a mio parere, non ha messo completamente in luce quello che è l'intento dell'autrice nei suoi confronti, anche se vengono gettate le basi per farle occupare un posto di prestigio nei capitoli successivi. Ciò viene lasciato ben intendere e fa davvero sperare il lettore in un prosieguo ancora più adrenalinico. Con Laia, invece, non ci siamo subito prese anche se, alla resa dei conti, appare come il personaggio che, sbocciando, subisce una trasformazione netta: da fanciulla timorosa, che si nasconde proprio dietro queste paure, a temeraria. Se volessimo individuare delle parole chiave per ognuno di loro assocerei Elias con coraggio, Laia con determinazione ed Helene con devozione amorosa.
Ma un ruolo importante è giocato anche dai cosiddetti antagonisti che calcano la scena in maniera magistrale, vedasi la Comandante, fredda ed impietosa.
Tirando le somme, i personaggi della Tahir vivono un profondo dissidio. Coinvolti in una lotta prima interiore, quindi con se stessi, e poi con il mondo che li circonda, sono capaci di lottare senza remore, avvezzi alla caduta ma subito pronti a rialzarsi.

Una storia ben costruita, caratterizzata da un ritmo serrato e coinvolgente, altamente adrenalinica e senza attimi di pausa in cui poter rifiatare. Una storia dura, in cui alla violenza non viene fatto alcun tipo di sconto, è tutta lì e colpisce allo stomaco con cazzotti ben assestati dai quali è impossibile trovare riparo anche se si possiede una buona guardia. Una storia condita da sfumature diverse che toccano tematiche quali l'odio, il coraggio, l'amicizia, la vendetta, l'amore, la determinazione, la fedeltà. Un romanzo che sa tenere viva l'attenzione del lettore e che promette grandi cose per il futuro (che tanto lontano non è visto che il secondo volume, Una fiamma nella notte, è già disponibile in libreria).





6 commenti

  1. uh che bello ti è piaciuto! Io ho amato questo libro, tanto. Sono contenta che sia piaciuto anche a te e non vedo l'ora di confrontarci con le opinioni di Fiamma

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  2. Ciao! Grazie al tuo commento sul mio blog ho scoperto il tuo e mi sono subito unita ai lettori fissi ^-^
    Questo libro l'ho amato, mi trovi d'accordo in tutto ciò che hai scritto e spero di riuscire a leggere presto il seguito =)

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