giovedì 29 giugno 2017

Premio Bancarella... La parola ai Librai! #1


Buongiorno lettori e benvenuti nel mio angolino virtuale! Oggi un post molto speciale in cui lascio la parola a persone eccezionali: i librai. 
Molto probabilmente vi starete chiedendo come mai abbia deciso di fare ciò ed ora ve ne spiego il motivo. Chi mi segue da un po' saprà che, quest'anno, insieme ad altri colleghi book blogger, sono stata coinvolta dall'organizzazione del Premio Bancarella a prendere parte a questo evento in una maniera tutta particolare. Nel corso di questi mesi ci siamo occupati di ripercorrere alcuni aspetti fondamentali del premio stesso, il dietro le quinte per così dire, abbiamo recensito i sei romanzi finalisti, intervistato gli autori stessi e in ultimo si è pensato di realizzare delle interviste mirate che avessero come protagonisti i librai votanti.
Quella che vi propongo oggi è un'intervista che ho condotto personalmente qualche settimana fa, in un'afosa giornata di giugno.



LIBRERIA ROMA

Intervista al Signor Renato Gagliano


LIBRERIA ROMA

Affacciata su Piazza Moro, nel capoluogo pugliese, la Libreria Roma del Signor Renato Gagliano, tutt'ora proprietario, vede i natali nell'Agosto del 1971.
La scelta di aprire una libreria, come lui stesso ci spiega, è strettamente legata al profondo amore nei confronti dei libri. Prima di fare il libraio, il Signor Renato è stato, infatti, rappresentante di libri per la casa editrice Rizzoli fino a quando non ha deciso di mettersi in proprio e, trovati i locali, ha realizzato il suo sogno.
Ringraziandolo per la disponibilità e la gentilezza dimostrate vi lascio alla vera e propria intervista fatta di domande e risposte dirette. Buona lettura!

D. I lettori che frequentano la sua libreria arrivano con le idee ben precise su cosa acquistare o tendono a farsi consigliare?
R. La mia libreria è fatta prevalentemente di consiglio perché abbiamo tutta una serie di clienti che si lasciano coinvolgere nella lettura al punto tale da poterli consigliare sul libro che, secondo noi, devono leggere. Nel 99% dei casi riusciamo a consigliare il libro giusto, c'è ovviamente quell'1% a cui il nostro consiglio può non piacere. Prima di tutto i libri li leggiamo noi, siamo una famiglia di librai insieme a mia moglie, mia figlia e mio nipote. Io li leggo in prima persona perché la sera non mi addormento se non leggo almeno un paio d'ore e chiaramente succede che una volta che un libro lo si è letto si può offrire un consiglio migliore al cliente. 

D. Con quale criterio sceglie i libri da esporre in vetrina?
R. Allora un criterio vero e proprio non c'è. Siamo una libreria a carattere esoterico, tuttavia abbiamo anche romanzi e saggi per cui la vetrina cambia settimanalmente in modo tale da cercare di coinvolgere il passante offrendogli un assortimento diverso da quello della settimana precedente.

D. Come combatte la crisi delle vendite, la concorrenza delle grandi catene e dei siti di vendita online?
R. Noi siamo in crisi da quando siamo nati, praticamente (risata), perché il libro è sempre in crisi, però con l'avvento della grande distribuzione e della vendita online, ci difendiamo diversamente. Io per primo mi sposto per i convegni che si tengono nelle varie città d'Italia, ad esempio quello che organizziamo a Montesilvano, in provincia di Pescara, dove allestisco un banco libri. Certo si tratta di una vendita extra libreria ma è dedicata a libri particolari che abbracciano un settore diverso da quello della nostra città e che ci comporta una vendita maggiore. 

D. Quali iniziative propone la sua libreria per fidelizzare i clienti (ad es: tessere punti, sconti, incontri con gli autori, club di lettura, ...)?
R. Ovviamente abbiamo una tessera sconti che concediamo al cliente affezionato che ci segue. In più la nostra libreria è organizzata in maniera tale che ci siano anche gli incontri con gli autori e in questo caso invitiamo il cliente a prendervi parte riscontrando anche una vendita maggiore.

D. Secondo lei, cosa spinge un lettore, oggi, a scegliere una libreria indipendente?
R. La libreria indipendente ha una storia a sé stante. Vero è che la grande distribuzione è, anche, una grande libreria ma molti clienti sono affezionati alle piccole librerie perché trovano un rapporto diretto con il libraio, titolare o dipendente che sia. Forse, e dico forse, la grande distribuzione non ha questa peculiarità perché essendo appunto grande, il cliente entra, compra il libro e torna a casa, non c'è un confronto interpersonale.

D. Cosa pensa dei blog letterari? Li segue?
R. Non li li seguo personalmente, però penso che i blog letterari danno anche un impulso maggiore alla vendita del libro quindi che ben vengano!

D. Qual è il "libro Bancarella", vincitore o partecipante, che le è rimasto nel cuore?
R. Il "libro Bancarella" che mi è rimasto nel cuore, a tutt'oggi, è "La Contessa di Castiglione" di Massimo Grillandi, mio amico per molto tempo, e venuto a presentare a Bari i suoi romanzi.


Siamo giunti alla conclusione di questa intervista e spero che, anche per voi, sia stata interessante come nel mio caso. Prima di lasciarvi ho deciso di creare un piccolo focus sul libro Bancarella citato dal signor Renato, giusto per approfondire insieme a voi e soddisfare qualche curioso. Noi ci rileggiamo molto presto!







La contessa di Castiglione
Massimo Grillandi


VINCITORE PREMIO BANCARELLA 1979


«Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini Verasis Asinari, contessa di Castiglione (Firenze, 22 marzo 1837 – Parigi, 28 novembre 1899), è stata una nobildonna italiana. Figlia del marchese spezzino Filippo Oldoini e dalla marchesa Isabella Lamporecchi, cugina di Camillo Benso conte di Cavour, fu considerata tra le donne più belle e fascinose del suo tempo. 
Irrequieta, estremamente consapevole della propria bellezza e intrigata fin da giovanissima da storie galanti, ma anche ambiziosa e intelligente, sposò a 17 anni Francesco Verasis Asinari, conte di Costiglione d’Asti e Castiglione Tinella, dal quale ebbe un figlio, Giorgio Verasis Asinari, erede del titolo. Il matrimonio la introdusse alla corte dei Savoia, dove ebbe gran successo con il re Vittorio Emanuele II (di cui divenne l’amante), ma anche con i fratelli Doria, il banchiere Rothschild e Costantino Nigra, ambasciatore del Regno di Sardegna in Francia. 
Proseguì la sua carriera divenendo anche, per un certo periodo, l’amante di Vittorio Emanuele II. Malgrado le ricchezze accumulate (mediante i sussidi ottenuti dal Re o mediante speculazioni borsistiche in combutta coi Rothschild, durante le guerre di indipendenza), Virginia era incapace di accettare l’inesorabile scorrere del tempo che la condannava ad abbandonare il suo ruolo di “più bella donna del secolo”. 
Rancorosa, sempre più ripiegata su sé stessa, si stabilì a Parigi in un ammezzato di Place Vendôme (che aveva battezzato “la mia colonna”, così come in altri tempi la collina dei cappuccini dove a La Spezia aveva trascorso l’infanzia era chiamata “la mia montagna” e “la mia torre”), chiudendosi nel lutto per la propria bellezza in disfacimento. 

Tornò in Italia e invecchiò nella sua villa familiare a La Spezia, in un luogo privo di specchi ma ingombro di fotografie attestanti la sua passata bellezza. 

Morì nella sua casa parigina di Rue Cambon 14, dove era stata costretta a trasferirsi dopo essere stata sfrattata, nel 1893, dal prestigioso appartamento di Place Vendôme, essendo stato acquistato l’intero stabile dal gioielliere Boucheron».







2 commenti

  1. Ciao Anna, molto interessante la tua intervista!

    RispondiElimina
  2. W i librai cara Anna! Io non saprei che fare senza i miei tre librai di fiducia, quelli che appena ho letto un libro corro da loro e dico "E allora? Come ti è sembrato?". Ho quello serio e paludato e le due esperte di letteratura per ragazzi. ;-)
    bacio da lea

    RispondiElimina