Buon inizio di settimana e benvenuti nel mio angolino! In questo lunedì voglio parlarvi di un romanzo che ho terminato prima del weekend e che mi ha trasportata in un luogo magico, incantato direi. Per la copia omaggio ringrazio la casa editrice Garzanti, per la precisione Roberta, sempre gentile e disponibile. Spero di riuscire a parlarvene come merita perché nelle poche pagine di cui è composto si condensa un mondo. Buona lettura!
Il rifugio delle ginestre
Elisabetta Bricca
Editore: Garzanti - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 187 - Prezzo: 16,90 € - eBook: 9,99€
(OMAGGIO CE)
È una calda mattina d’estate sulle colline umbre e nell’aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo qualsiasi: racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende. Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un’agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più. Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel’ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c’è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.
Cucinare, dal latino cocinare, subentrato alla forma classica coquinare, derivato da coquere, ovvero cuocere, è un verbo che descrive una trasformazione, quella delle materie prime, a volte in forme non commestibili, in qualcosa che a seguito della cottura o comunque di una lavorazione manuale possa diventare cibo per il corpo. Sarebbe troppo semplicistico dire che per cucinare basta seguire una ricetta. Cucinare è un'arte, è ricerca di equilibrio, dato dai giusti ingredienti, quelli che fanno la differenza, è perizia nei gesti, è mescolanza di sapori e profumi inebrianti, è tradizione.
E proprio la cucina è un elemento caratteristico del romanzo di cui vi parlo, fonte di tranquillità e di sicurezza, è appartenenza, condivisione, ricordo. Il cibo garantisce continuità, il ponte tra generazioni, il legame indissolubile tra passato, presente e futuro, nonché simbolo di identità. Una ricetta che saprà sicuramente conquistarvi, lentamente, boccone dopo boccone, pagina dopo pagina, proprio come è avvenuto nel mio caso.
La narrazione dell'intera vicenda è affidata alla voce della protagonista, Sveva. Sveva con quel sorriso stampato in faccia e le lacrime nel silenzio della sua stanza. Sveva e le sue trasformazioni (verbo che ricorre), da bambina strappata alla sua terra e portata in una grande città, ad adolescente senza padre, un buco nello stomaco che non si è mai chiuso, ed infine donna solitaria, protetta da una corazza per sopravvivere. Sveva e la voglia di ritrovare se stessa, le proprie radici, di riconciliarsi con il passato. Sveva e il coraggio, componente essenziale del suo carattere, che le fa mollare tutto per trasferirsi in quell'unico luogo che considera casa, un casale a Passignano sul Trasimeno, in Umbria, un luogo dove tornare a sognare e sperare, dove ritrovarsi stretta tra le braccia di sua madre, di sua sorella Sasha e di Malvina, avvolta e coccolata dai ricordi come prima del dolore.
"Ci sono legami che sfidano il tempo e che uniscono anche dopo la morte. Solo un certo tipo di donne hanno il privilegio di esserne testimoni. Tu sei una di quelle, Sveva. Non rinnegare il passato, perché è lì la chiave del tuo presente. Quando sentirai di non potercela fare, quando il rimpianto oscurerà la tua luce, la radice di ginestra ti ricorderà che anche nel più freddo inverno del cuore, tu puoi resistere e scegliere. Ora sai."
Il rifugio delle ginestre è un romanzo che parla al cuore del lettore. Un romanzo in cui la componente magica è essenziale: una magia di donne per le donne. Si parla di madri e di figlie, ma anche di padri, di legami familiari, di incontri, di occasioni, di coraggio, di scelte e svolte improvvise. Un romanzo di scoperta e riscoperta di se stessi, un vero e proprio viaggio in una cornice favolistica e tutta italiana.
Un paesaggio incantato dipinto su tela attraverso una tavolozza di colori e profumi in cui la natura, come genitrice di ogni cosa, ha un ruolo preponderante. Sarà allora che percepirete il verde cupo della macchia e del bosco, il giallo acceso dei campi di girasole, il rosso dei papaveri, la trasparenza del cerchio perfetto del lago racchiuso tra le colline, i ricami luminosi disegnati nel cielo della notte, compagni di viaggio che, bucando la carta, non vi abbandoneranno facilmente.
Uno stile dolce, gentile, armonioso e ricco di descrizioni, quello della Bricca, per raccontarci una storia semplice, ma che di questo aggettivo ha ben poco, una storia di una figlia spezzata, un fiore senza radici, e di un padre dalle tinte indaco. Una storia ricca di sentimenti e di emozioni in cui si intrecceranno le vite interrotte di personaggi a tutto tondo, legati tra di loro da uno stesso filo: penso a Sveva e Malvina, anime affini, baciate dalla sofferenza, figlie della stessa sorte, donne a metà, rese forti dal dolore ed in cerca della verità; o ancora a Rurik, l'ombra nascosta nella luce dei suoi occhi e che lo rende sfuggente; un uomo che trascorre i giorni nelle mancanze, cercando di trasformare i vuoti in pieni, facendo i conti con un presente che è anche il suo passato.
Un raccontarsi al lettore con i proprio dubbi, le proprie incertezze, il proprio dolore fino a condurlo all'insegnamento finale che dimostra come "appartenere a un luogo è appartenere a se stessi. Si può partire, cercare altro, ma si torna sempre. Perché l'anima ha un solo rifugio ed è quello che chiamiamo casa". Un invito a tornare alle origini, a godere dell'affetto e dell'importanza dei legami. Un romanzo meraviglioso proprio come la copertina che lo rappresenta e che non poteva essere diversa da quella che è. Avventuratevi, non ve ne pentirete!
Ciao Anna! Avevo già segnato questo libro ma non mi aspettavo che la storia fosse così bella!!! Mi sembra perfetta per questa stagione... ci faccio un pensierino! Un bacio
RispondiEliminaAssolutamente sì, facci un pensierino perché non te ne pentirai :) Bacio!
EliminaCiao Anna ! Ho letto il tuo messaggio sul mio blog e sono subito passata da te! Ti faccio i complimenti per il blog, mi piace un sacco!! e soprattutto adoro il modo in cui recensisci *-*
RispondiEliminami hai fatto venire una voglia incredibile di leggere Il rifugio delle Ginestre, sembra bellissimo !
Ti sei conquistata una nuova lettrice <3 ci leggiamo prestissimo !! ^-^
p.s. tra l'altro il romanzo è ambientato nella mia regione !!! non posso perderlo ! ;)
EliminaBenvenuta! Sono felice di averti fatto venire voglia di leggere il romanzo della Bricca, poi saresti anche di casa quindi ;) Grazie a te!!!
EliminaBellissima recensione, ora sono ancora più curiosa di leggere questo libro!
RispondiEliminaGrazie mille, da oggi sono una tua lettrice fissa :*
Benvenuta!! Ed io sono curiosa di conoscere il tuo parere in merito :)
EliminaCiao!! Nemmeno io credevo fosse così bello, ma ci farò un pensierino ☺
RispondiEliminaCiao!! Conciso ma molto molto bello :)
Eliminavedi tu sei la mi rovina! avevo intravisto il titolo ma mi ero fermata prima di soccombere sotto il peso della carta e invece con la tua recensione mi hai dato il colpo di grazia! uff
RispondiElimina:)
Ma io non volevo darti proprio il colpo di grazia, volevo solo indirizzarti visto che avevi smarrito la via :D Comunque è un bel romanzo tutto da leggere!
EliminaMe lo segno, mi hai fatto incuriosire ancora di più :)
RispondiEliminaHai fatto benissimo! Non te ne pentirai :)
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