venerdì 16 settembre 2016

Recensione 'Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili' di Paola Calvetti






Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili
Paola Calvetti


Editore: Mondadori - Genere: Letteratura Italiana
Pagine: 180 - Prezzo: 9,50 €


Inaspettati. Così sono tutti i doni degni di questo nome. E del tutto inaspettato è l'inizio di questa storia, con gli sguardi di due bambini che si sfiorano da lontano. Qualche anno dopo, a pochi giorni dal Natale, Olivia - la poco più che trentenne protagonista di questo romanzo - viene licenziata. O meglio: non viene licenziata perché non è mai stata assunta; semplicemente perde il posto di lavoro precario e si ritrova più precaria e fragile di prima. Così si rifugia in un bar tabacchi e, in attesa di riorganizzare, il suo futuro, scorre il suo curriculum pensando a tutto ciò che quelle pagine tralasciano: gli incontri che l'hanno segnata, gli amori veri e quelli che credeva lo fossero, le persone che non ha fatto in tempo ad abbracciare. E le passioni, i sogni, i fallimenti, la forza dei desideri. In quel bar tabacchi, che con il passare delle ore si popola di personaggi personaggi buffi, matti, generosi e pedanti, su Olivia veglia la nonna mai scomparsa davvero dalla sua vita, capace di leggere i segnali della felicità nelle scie di un aereo o nel verso di una poesia. La stessa nonna che le ha fatto un dono speciale: una Polaroid con la quale strappare al tempo gli istanti più belli, complici dell'inarrestabile e salvifica fantasia di Olivia. Nelle stesse ore, come in un film a montaggio alternato, irrompono tra le righe i passi di Diego. Anche per lui è un giorno speciale, forse l'alba di un nuovo inizio, che saprà offrire una tregua all'innominabile ferita che ha segnato la sua infanzia.





Sapete qual è il bello dell'essere lettori? La diversità che ci caratterizza o, meglio ancora, la capacità di esprimere le proprie emozioni, le proprie sensazioni in maniera differente. Per questo motivo un romanzo potrà essere amato da alcuni e odiato da altri, potrà lasciare un'impronta positiva nel cuore di taluni e indifferenza in talaltri. 
Ecco, "Olivia" (concedetemi di abbreviare il titolo del romanzo) rientra proprio in questa casistica: ad alcuni piace ad altri per nulla. Io rientro nel primo gruppo e adesso ve ne spiego il motivo.

22 Dicembre, solstizio d'inverno, giornata più breve dell'anno nonché simbolo di rinascita.
Per un attimo pensate al vostro 22 Dicembre: mancano 48 ore alla vigilia per cui si dà il via alla sfrenata corsa agli ultimi regali, o ai regali in generale, dipende dai punti di vista, ultimo giorno di scuola per i più piccini, aria di Natale che inebria ogni cosa. 
Per Olivia, la protagonista del romanzo in questione, le cose non stanno proprio in questi termini: il 22 Dicembre rappresenta per lei l'inizio della fine. Non vi racconterò molto altro della trama, sia perché la sinossi è molto completa, sia perché il romanzo è così breve che merita di essere letto con quel pizzico di mistero che non guasta mai. Vi basti sapere solo che il licenziamento della povera Olivia sarà l'occasione giusta per dare il via ad un vero e proprio percorso di riflessione che la porterà a comprendere che non si tratta solo ed esclusivamente di una questione di lavoro ma si andrà molto più lontano, ovvero a cercare di capire quale sia il suo posto nel mondo. 

Olivia è una giovane donna che sogna troppo, archivia cuori, scatta Polaroid e vorrebbe imparare ad essere felice più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Una donna che si è ritrovata, improvvisamente, a coniugare i verbi al passato, relegata in quella che è la categoria dei soppressi. Una donna che subodorando la catastrofe imminente ha preferito sotterrare la testa come gli struzzi, credendo unicamente alla bellezza e all'importanza dei sogni. Una donna in attesa di un segnale, una soluzione, una tregua o più semplicemente un qualcosa che somigli ad un'idea. 
Tuttavia, Olivia è anche una donna che ama le parole, il suono ed il sapore che evocano. E saranno quelle stesse parole, messe in fila l'una dietro l'altra, che rievocheranno agli occhi del lettore la sua storia. E mentre il mondo le passa accanto, con un susseguirsi di figure e situazioni, lei ripensa a tutta la sua vita racchiusa in quella scatola che tiene tra le mani, riempita alla rinfusa del suo passato e avviata verso un traballante futuro in cui riorganizzare la propria esistenza eliminando il superfluo dando vita a quello che si rivelerà un vero e proprio atto di purificazione. 
Olivia è il personaggio che non ti aspetti, una protagonista talmente vicina a quella che è la reale natura umana che inevitabilmente ci si rispecchia in lei notando quella perfetta corrispondenza di immagini, una sovrapposizione esatta e precisa. 

In contrapposizione troviamo il personaggio di Diego, una vera e propria particella solitaria. Un uomo che, al pari di Olivia, colleziona parole appuntando su un quadernetto quelle che evocano in lui un qualcosa di particolare e meravigliandosi di come, a distanza di anni, alcune di queste stesse parole perdessero il loro suono armonico. Questo è sinonimo di un cambiamento interiore, di una trasformazione. Nonostante gli sembra di essere sempre fermo nello stesso punto, in realtà è già in movimento verso un altro luogo. 
La delicatezza della storia di Diego è sorprendente. Un uomo chiamato a confrontarsi col suicidio in tenera età e che compirà un percorso di riappacificazione con se stesso, con la sua famiglia e con il mondo intero. Uno sciogliere quei nodi che lo tenevano imbrigliato come legacci troppo stretti.

Paola Calvetti dipinge con rapide ed accurate pennellate, perché come già detto la vicenda si articola nell'arco di una giornata, quello che è l'archetipo del genere umano, le sue gioie e i suoi dolori, le vittorie e le sconfitte, i desideri e i sogni infranti, in definitiva la sua precarietà. E lo fa in maniera brillante, rendendo il romanzo una piccola favola moderna che tratta tematiche sempre attuali. 

Un romanzo intimo che mi ha permesso di sentirmi molto vicina alla protagonista, una me letteraria sotto molti aspetti. Un romanzo in cui si piantano, letteralmente, desideri perché prima o poi qualcosa succederà. Un romanzo che tiene conto dell'importanza delle parole e al quale accosterei, senza ombra di dubbio, la parola leggerezza. Questa è esattamente la sensazione che si prova voltando l'ultima pagina. 


"Ci sono storie dappertutto, basta saperle ascoltare. Forse non sono buone storie, ma sono vere. E non devono necessariamente avere un lieto fine."






18 commenti

  1. Un romanzo davvero particolare... mi incuriosisce!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai detto bene Ariel, particolare è l'aggettivo più giusto!
      Forse è per questo che non tutti lo amano :)

      Elimina
  2. Recensione bellissima. Hai colto tutto quello che c'era da cogliere. Felice che tu faccia parte della schiera dei lettori ai quali è piaciuto moltissimo. Un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Olivia mi piace :) E' uno di quei personaggi al quale ci si affeziona, almeno stando alle tue parole ;) Sembra una lettura interessante e davvero bello il modo in cui ne hai parlato ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Fede! Una lettura che ti consiglio, credo proprio possa piacerti :)

      Elimina
  4. Ricordo di aver letto questo libro qualche ano fa e anch'io faccio parte di quella cerchia di persone a cui è piaciuto ^^

    RispondiElimina
  5. Ciao Anna!!
    Una recensione molto bella, che descrive un libro che non immaginavo tale.
    avevo letto altre recensione, ma tutte negative.
    Ora non so che fare... rimettere il libro in lista o lasciarlo escluso? :/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco il dubbio amletico! Non era mia intenzione farti sorgere una tale domanda. Diciamo che dovresti seguire il tuo istinto da lettrice :)

      Elimina
  6. Io sono con te nel gruppo di quelle/i che hanno amato questo libro.
    Sono in buona compagnia!
    ;-)
    lea

    RispondiElimina
  7. Wow Cuore, non solo hai perfettamente descritto le emozioni di questo libro ma me le hai proprio fatte vivere grazie a questa recensione che e' profonda ed unica. Questo libro me lo segno perche' se ti ha ispirato parole cosi' magiche e coinvolgenti vale tantissimo e devo assolutamente leggerlo ❤️ In super mega abbraccione, a domani ^_^

    RispondiElimina
  8. Cara Olivia come stai? Sei sempre un'ancora di salvezza!!!
    Anna sono tanto felice che tu l'abbia apprezzata.
    Olivia mi ha supportata in un periodo complicato analogo al suo, e la fortuna è stata proprio di capitare al tavolino di quel bar al momento giusto, scrivere quella lista e ripartire rinvigorita e fiduciosa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un romanzo che rappresenta una vera e propria ancora, forse per le tematiche, ahimè, sempre attuali. Siamo un po' tutte Olivia!

      Elimina
  9. e niente, io rientro nell'altra categoria. Ho odiato profondamente Olivia e in generale il libro non mi è piaciuto. Bella anche questa diversità di opinioni, mi è piaciuto leggere il tuo pensiero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Chiara! Hai ragione, scoprire più punti di vista tra noi lettori è una cosa che mi affascina. Il bello è un concetto relativo, ma soprattutto soggettivo :)

      Elimina