venerdì 23 giugno 2017

Recensione 'Invito a Capri con delitto' di Emilio Martini


Buongiorno lettori, oggi è venerdì ed io vi lascio con la consueta recensione prima del weekend! Il romanzo di cui mi appresto a parlarvi è stato pubblicato la scorsa settimana dalla casa editrice Corbaccio, che ringrazio per la copia. Per motivi logistici non ho potuto prendere parte all'incontro organizzato in compagnia delle autrici, e se ve lo state chiedendo sì, avete capito bene perché Emilio Martini, in effetti, è lo pseudonimo utilizzato dalle sorelle Elena e Michela Martignoni. Il romanzo appartiene al genere giallo e fa parte di una serie che non ho letto ma che ho tutta l'intenzione di recuperare. 




Invito a Capri con delitto
Le indagini del commissario Berté
Emilio Martini


Editore: Corbaccio - Genere: Giallo
Pagine: 240 - Prezzo: 14,00 € - eBook: 8,99€
(OMAGGIO CE)


Alberto, amore mio... aiutami! Uccideranno anche me...Così riporta una lettera che viene dal passato. È firmata Diana Meyer, e risale al 1976, ma il professor Alberto Sorrentino la riceve solo quarant'anni dopo, e per pura fatalità. Che fine ha fatto la bella austriaca che, in un infuocato agosto caprese, il professore ha immensamente amato? Non era stato facile dimenticarla. Dopo il suo brusco e inspiegabile abbandono, l’aveva odiata per anni, ma ora quella lettera drammatica sbriciola le sue certezze. Forse Diana ha dovuto lasciarlo?Per mettere in pace il cuore e la coscienza, il professore si rivolge all'amico Gigi Berté, invitandolo a Capri. Per il commissario con la coda la sfida è ardua: la vicenda è complicata da molteplici aspetti psicologici e le persone coinvolte sono poco propense a parlare. Inoltre, lavorare fuori dalla sua area di competenza limita la sua libertà d’indagine, già di per sé difficile perché i fatti sono lontani nel tempo. I misteri antichi dell’Isola Azzurra e la sua sfibrante bellezza catturano anche Berté, che esorcizza le sue paure scrivendo racconti e telefonando all’amata Marzia.Ma quando il passato ritorna e colpisce ancora nel presente, tingendolo di rosso, Berté, con la sua abilità e i suoi metodi anticonvenzionali, riesce a ricostruire l’intricata vicenda, fino al colpo di scena finale.



La stagione estiva è uno di quei periodi dell'anno in cui sento il bisogno di leggere romanzi gialli; è come se giallo ed estate procedessero di pari passo. Per questo motivo, quando mi è stato proposto il romanzo, ho deciso di leggerlo nonostante facesse parte di una serie e potessero esserci riferimenti ai capitoli precedenti. Ovviamente tali riferimenti sono presenti però, e forse in ciò influisce anche il fatto che il commissario in questa indagine operi in trasferta, il non essere a conoscenza degli avvenimenti, nel dettaglio, non inficia in alcun modo la lettura. 

Una telefonata da parte di O' Prufessore, tale Alberto Sorrentino, il volergli parlare de visu perché è una questione di vita o di morte, costringe Gigi Berté a partire per Capri. Il ritrovamento fortuito di una lettera contenente un'accusa di omicidio che affonda le proprie radici nel passato, quarant'anni prima rispetto ai fatti narrati, una coppia di coniugi, i Braun, di cui si è persa ogni traccia, rappresentano gli elementi a cui fare riferimento per risolvere il mistero. Sarà interrogando i loro conoscenti, restii a parlare, come se avessero un segreto da nascondere, che si aprirà la vera e propria indagine con tanto di pista investigativa che porterà ad una verità sconcertante.

"Invito a Capri con delitto" è un giallo intrigante ed intricato al punto giusto, con quel delitto, così legato al passato, in cui vengono meno il denaro, la gelosia o la vendetta, come possibili moventi, per lasciare spazio all'imponderabile quid che rende gli uomini delle belve. 
Le vicende si svolgono in un arco temporale di tre giorni che coincidono, per numero, con le parti in cui è suddiviso il romanzo stesso. Ammaliati dallo stile di Martini, diretto e ricco di dialoghi, durante la lettura del romanzo saremo pervasi dall'aria caprese, frizzante e tutta mediterranea. Capri e la sua struggente malinconia non si limitano a fare da sfondo all'intera vicenda, in solitaria, ma si integrano, si intersecano al narrato prendendo vita nella scrittura stessa, così come il vissuto personale dei singoli protagonisti si intreccia alla storia in generale. 

Ed è proprio sui protagonisti che vorrei soffermarmi. Berté è il classico poliziotto vecchio stile che preferisce l'intuito, l'istinto e l'improvvisazione agli esami di laboratorio, ai tabulati telefonici, alle registrazioni e a quanto ancora sia stato inventato grazie alla scienza o alla tecnologia. Segnato da un destino che gli propina sempre casi in cui prendere decisioni arbitrarie al limite dell'insensatezza. Un uomo che ha tutto un mondo alle sue spalle, un mondo da scoprire e che lo rende incapace di parlare di sentimenti. Tutto ciò, a cui aggiungere anche quel codino che acconcia la sua fluente chioma, lo rende un personaggio affascinante. Un personaggio che sa il fatto suo.
Accanto a lui il criptico professore che, pur essendo innamorato della signora Braun, la Diana Meyer a cui si fa riferimento nella sinossi, ha scelto di chiudere il coraggio in soffitta sposando una donna che non amava e vivendo di apparenza e ipocrisia. Infine la stessa Diana, una voce del passato, un'artista, nonché anima irrequieta, per la quale sarà dipinto un quadro del tutto diverso da quello che ci aspetterebbe, un quadro fatto di presunzione ed indecifrabilità. 

Ho molto apprezzato la parte prettamente culturale, ovvero i riferimenti a fatti storici riguardanti l'imperatore romano Tiberio, che denota il lavoro di ricerca alla base della narrazione: storia, mito e romanzato si fondono insieme con maestria conquistando l'attenzione del lettore.
In più sarete deliziati dai racconti di Berté che, nel tempo libero, si improvvisa scrittore offrendoci un'indagine nell'indagine. 

In definitiva una lettura molto piacevole e scorrevole, un caso per nulla semplice, banale o scontato, un romanzo da mandare giù in un unico sorso in questi primi giorni di calura estiva!




2 commenti

  1. Come te d'estate leggo molti gialli e questo mi intriga molto. ;-)
    Ciao da lea

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