mercoledì 14 marzo 2018

Recensione 'Mezzanotte alla libreria delle Grandi Idee' di Matthew Sullivan





Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee
Matthew Sullivan


Editore: Longanesi - Genere: Thriller
Pagine: 356 - Prezzo: 17,60 € - eBook: 8,99 €


Lydia è una ragazza schiva e introversa. Ama nascondersi fra i suoi adorati libri e fra gli scaffali della Libreria delle Grandi Idee presso cui lavora, nel cuore di Denver, Colorado. Una libreria che, in particolare nelle ore di apertura serali, si popola di bizzarri bibliomani che fra i volumi passano lunghe ore. Una sera, poco dopo la chiusura, a Lydia tocca una sconcertante, terribile sorpresa. Uno degli abituali frequentatori, il giovane Joey, si è impiccato fra gli scaffali del piano superiore. Prestandogli i primi soccorsi, Lydia fa una scoperta che cambierà la sua esistenza: dalla tasca dei jeans di Joey spunta una foto. Una foto che ritrae lei da bambina. Perché Joey si è suicidato proprio in libreria? Per quale motivo teneva in tasca quella foto? E perché Lydia ha l'impressione che sia solo il primo di una serie di messaggi che Joey le ha lasciato prima di morire, affidandoli ai libri? Nel tentativo di scoprire la verità, Lydia rievoca immagini di una terribile notte della sua infanzia, dettagli sepolti da tempo nella memoria. E insieme ai ricordi riemergono presenze che pensava di aver lasciato ormai nel passato, come quella di suo padre. "Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee" è un thriller ambientato nel mondo degli amanti dei libri, fra personaggi che alla passione per la lettura e per il sapere hanno votato la propria vita, fino alle conseguenze più estreme...



Recensione

Mezzanotte alla libreria delle Grandi Idee, inquadrabile come appartenente al genere thriller, nasce con una promessa di base: riservare al lettore un'ambientazione, che potremmo definire perfetta, in quello che è il mondo degli amanti dei libri. Questa affermazione è vera solo in parte perché, anche se la libreria rappresenta il palcoscenico per il suicidio del giovane Joey e i libri da decifrare costituiscano la pista da perseguire per arrivare ad uno dei due capi del filo, dall'altro lato di quello stesso filo si dipana una storia molto più forte, una storia che affonda le radici nel passato, in un luogo che ovviamente non ha nulla a che vedere con la libreria, capace di mettere in ombra quella stessa ambientazione e facendo sfumare quell'idea di protagonismo che si era fatta largo nel lettore al momento di cominciare. È per questo che, a mio avviso, il ruolo di libreria e libri lascia un po' il tempo che trova, diventando quasi marginale e di nessuna importanza ai fini dell'intera narrazione. È semplicemente un luogo che avrebbe potuto essere qualsiasi altro posto vi venga in mente.

La protagonista del romanzo è Lydia, giovane libraia presso la Grandi Idee. Introversa, schiva, incapace di guardare la gente negli occhi e trincerata dietro un sorriso indifeso, è avvolta dall'ombra di un'infanzia che si percepisce essere stata disastrosa. Nonostante Lydia abbia cercato di porre le distanze da quel passato e da un padre che non è riuscito a proteggerla come avrebbe dovuto, trovandosi un lavoro e provando a costruire una solida relazione con il suo fidanzato, il suicidio di Joey, con in tasca una fotografia del decimo compleanno della stessa Lydia, riaprirà dentro di lei porte che credeva di avere sprangato. Una storia antica e molto dolorosa. Una storia che racconta di amicizia e di famiglie e che prenderà il sopravvento su tutto il resto.

Devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di diverso da questo romanzo. Leggendo un po' di pareri mi ero figurata un certo tipo di storia e invece, alla fine, mi sono trovata di fronte a tutt'altro, già a partire da quella ambientazione poco incisiva, come vi ho abbondantemente spiegato in apertura. Sicuramente l'aura di mistero che circonda la morte del giovane Topo di Biblioteca ha il suo perché ed è ciò che invoglia a proseguire nella lettura anche se un punto debole, tra tanti, l'ho riscontrato proprio nel ritmo narrativo che si presenta piuttosto altalenante. Ad una prima parte, che sembra non voler ingranare, si interfaccia una rapida evoluzione degli avvenimenti, accompagnata soprattutto dai capitoli che hanno come sfondo temporale il passato della protagonista. Conseguentemente anche la mia lettura ha subito degli alti e bassi e se non fossi arrivata a quella che è la parte più interessante, e che estrapolata dal contesto sarebbe stata un buon punto di partenza per intessere la trama di un intero romanzo, molto probabilmente non l'avrei portato a termine. 

Veniamo ora alla sfumatura thriller. Cominciato quasi in sordina, il romanzo ben presto si tinge di rosso innescando una sensazione di sorpresa, propria del genere, ma non di tensione. Non ci sono quei picchi improvvisi, quasi di pericolo imminente, che fanno schizzare il battito cardiaco alle stelle. Tutto rimane molto soft. Ovviamente ciò può dipendere anche dal fatto che, essendo avvezza a questo genere letterario, io non abbia avvertito tutta quella gamma di emozioni che, invece, altri lettori potranno percepire.
Tra le tante cose, poi, un buon thriller deve anche mantenere sempre viva l'attenzione cercando di non ricadere in quella che è una situazione molto pericolosa, ovvero svelare prima del tempo l'ipotetica soluzione. Ebbene in questo romanzo ci sarà un episodio che servirà tale soluzione su un piatto d'argento. Confesso che ho sperato fino al famoso epilogo di sbagliarmi, che magari le carte fossero rimescolate per servire una nuova mano e farmi ricredere su ogni cosa, ma non è successo e questo è stato il colpo di cannone che ha fatto affondare la nave. 

In definitiva una storia con un'idea di base interessante ma costruita in maniera poco efficace. Una storia che parla di fragilità, di famiglie e della continua ricerca del proprio posto nel mondo. Una storia incentrata su un passato che non può essere ignorato, semplicemente, ma che è proprio lì, dietro l'angolo e aspetta solo di servire il conto. Una storia che purtroppo non mi ha convinta e che anzi ho trovato piuttosto fragile.

11 commenti

  1. Ciao Anna, dalla trama il romanzo mi ispirava, ma leggendo la tua recensione mi sa che mi dedicherò ad altre letture ;-)

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    1. Posso dire che ispirava anche me, ma poi ho dovuto ricredermi :(

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  2. Peccato per la cocente delusione! Il romanzo mi intrigava, e ora non so se avrò lo stesso entusiasmo di prima :) Magari in futuro lo leggerò comunque per farmi anche solo un'idea :)

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  3. Peccato, la parola "libreria" nei titoli dei romanzi mi attira sempre, ma spesso è fuorviante.

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  4. Devo leggerlo per farmene un'idea...però più avanti. Avevo letto due recensioni molto positive e ora la tua mi destabilizza. Che bello non aver certezze! ;-)
    ciao da lea

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    1. Ed io voglio proprio conoscere il tuo pensiero visto che anche tu sei una fan del genere :)

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  5. Il titolo è bellissimo però! Ma dopo la tua recensione non mi fido.

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    1. Una bella sorpresa in negativo, soprattutto dopo aver letto pareri entusiasti... peccato!

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