Buongiorno lettori, siamo giunti a giovedì ed io ho deciso di salutarvi, prima del weekend, con la recensione di un romanzo bello, coinvolgente e soprattutto vero. Un romanzo per la cui proposta e copia ringrazio la casa editrice Edizioni Spartaco e Tiziana, sempre attenta a suggerirmi letture nelle mie corde. Bene, non voglio dilungarmi oltre, vi auguro una buona lettura!
Occhi chiusi spalle al mare
Donato Cutolo
Editore: Edizioni Spartaco - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 143 - Prezzo: 13,00 €
Introverso e schivo, Piero è cresciuto all'ombra di un padre distante e autoritario su un'isola immaginaria del Sud, approdo di migranti. Dalla morte prematura della madre, il ragazzo è solito affidare a una matita pensieri e desideri, cercando nel disegno un modo per esorcizzare paure e fragilità. Un giorno, un incontro fortuito in un palazzo abbandonato cambierà prospettiva e direzione alla sua esistenza. Occhi chiusi spalle al mare è una storia intima. Con stile semplice e raffinato, Cutolo delinea i contorni di sentimenti veri come i conflitti descritti, siano essi bellici o interiori. A rendere indimenticabile la lettura è l'ascolto in sottofondo della colonna sonora composta da Rita Marcotulli e impreziosita dalla voce di Sergio Rubini.
Pagine: 143 - Prezzo: 13,00 €
Introverso e schivo, Piero è cresciuto all'ombra di un padre distante e autoritario su un'isola immaginaria del Sud, approdo di migranti. Dalla morte prematura della madre, il ragazzo è solito affidare a una matita pensieri e desideri, cercando nel disegno un modo per esorcizzare paure e fragilità. Un giorno, un incontro fortuito in un palazzo abbandonato cambierà prospettiva e direzione alla sua esistenza. Occhi chiusi spalle al mare è una storia intima. Con stile semplice e raffinato, Cutolo delinea i contorni di sentimenti veri come i conflitti descritti, siano essi bellici o interiori. A rendere indimenticabile la lettura è l'ascolto in sottofondo della colonna sonora composta da Rita Marcotulli e impreziosita dalla voce di Sergio Rubini.
Recensione
La lettura del romanzo di Cutolo è stata, almeno per me, una vera e propria esperienza sensoriale in quanto non si ha solo il coinvolgimento della vista ma anche, e soprattutto, dell'udito. È grazie alla musica di Rita Marcotulli, che pure è voce, impreziosita dal narrato di Sergio Rubini a cui si accompagna uno stile di scrittura schietto, pulito, senza tutti quei dolcificanti che possano edulcorare la pillola ma anzi, con l'obiettivo di renderla il più amara possibile, che il lettore entra in connessione con il romanzo.
La storia che ci viene raccontata, capitolo dopo capitolo, è una storia difficile, una storia struggente, intima, sentita, silenziosa. Una storia che, rispetto ai nostri giorni non ha nulla di diverso, che ci apre gli occhi su una devastante e reale verità che, in maniera diretta o indiretta, chi più, chi meno, dovrebbe coinvolgerci, portarci a riflettere.
Il protagonista di questo romanzo è Piero, un giovane che ha vissuto proprio come nel titolo, con gli occhi chiusi e le spalle al mare. Gli occhi chiusi perché ha sempre condotto una vita non vissuta nel senso più completo del termine, una vita subita, senza possibilità di scelta, all'ombra di quel padre, ingegnere, i cui rimproveri arrivano all'anima prima ancora che alle orecchie e danno il tormento. Quello stesso padre che quasi non si aspetta nulla di buono dal figlio. Solo Viola, la madre, nonché simbolo di libertà e leggerezza per lo stesso Piero, costituisce una sorta di legame tra le due figure, legame destinato a spezzarsi in seguito alla morte della stessa addormentatasi perché il suo cuore non ha più retto la fatica. Ed è in seguito a questo episodio che gli occhi di Piero si velano di una malinconia alla quale non sembra esserci rimedio, una malinconia costituita da scatole di solitudine da riempire, un amore che scivola giù, in una voragine di indifferenza e sguardi spenti.
Le spalle al mare, invece, sono sinonimo di indifferenza per quello che avviene ad Isonta, isola immaginaria nel Sud dell'Italia, approdo di migranti e luogo in cui vive lo stesso Piero, ignaro di quella realtà che accade proprio alla sue di spalle e dalla quale si sente estraneo, non toccato. Questo fino al momento dell'incontro con Jasmine e Youseef, fino a quando non si imbatte nella storia di Jamal e Saif, elementi chiave dell'intera narrazione e punto di svolta, di crescita per lo stesso protagonista.
Ed è proprio servendosi di questi
personaggi che sono macchie di colore in una realtà che ha i toni del
grigio, con l'ausilio della tecnica del flashback largamente utilizzata
nel corso del romanzo, già a partire da quel principio di narrazione che è anche
fine, che l'autore è capace di raccontare storie che partono da lontano, che sanno di
salsedine, impotenza, solitudine, paura. Storie di sbarchi e disperati.
Un romanzo breve, ma non per questo semplice. Un romanzo profondo che parla di conflitti, siano essi bellici, famigliari o intimi. Un romanzo in cui si parla di solitudini e distanze, come quelle tra un padre e un figlio e quelle dalla propria terra natia. Un'esperienza di lettura che vi consiglio di vivere, consapevoli del fatto che tra quelle pagine lascerete un pezzettino del vostro cuore.
Molto belle le tue parole, ma non credo sia il libro che fa per me
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