lunedì 19 giugno 2017

Recensione "Fai uno squillo quando arrivi" di Stella Pulpo





Fai uno squillo quando arrivi
Stella Pulpo


Editore: Rizzoli - Genere: Narrativa Rosa
Pagine: 384 - Prezzo: 19,00 € - eBook: 9,99€
(OMAGGIO CE)


Nina ha trent'anni, i capelli ricci e un amore autoimmune nell'anima, "al quale si sopravvive, ma dal quale non si guarisce". Come tante giovani single, per affrontare la giungla sentimentale di Milano colleziona appuntamenti più o meno riusciti con uomini conosciuti su Tinder, ma il ricordo del suo ex le brucia ancora dentro. Non importano i chilometri che li separano né le volte che si sono detti addio: la loro storia sembra impossibile da cancellare. Finché è lui a dimenticare tutto - o quasi - dopo un'overdose di LUV, potentissimo allucinogeno che dà l'illusione di viaggiare nel tempo. Ora l'ex di Nina è convinto di vivere alla fine degli anni Novanta: non sa cosa siano Facebook e WhatsApp, comunica con sms e squilli e, soprattutto, crede di stare ancora con lei. Quando Nina torna in Puglia per l'estate, ad attenderla a casa trova rose rosse, lettere e compilation. Ed è costretta a chiedersi: quante volte si può amare la stessa persona sbagliata? Quanti tentativi sono ammessi prima di dichiarare una storia finita? Quand'è che l'ultima possibilità è davvero l'ultima?



Ho scelto di leggere questo romanzo dopo essermi imbattuta nel suo titolo, un titolo che ha riportato a galla tutta una serie di ricordi del mio passato. "Fai uno squillo quando arrivi", infatti, era la classica richiesta della mia genitrice, ripetuta quasi allo sfinimento, quando, in età adolescenziale, iniziavo a muovere i primi passi nel mondo in totale libertà. Dal canto mio me ne dimenticavo puntualmente, ma questo è un aspetto sul quale è meglio soprassedere.
Dicevo, un titolo evocativo così come la storia che ci viene raccontata. Un vero e proprio tuffo nel passato, mio e della protagonista, con la quale sono entrata in sintonia sin dalle prime pagine un po' per età anagrafica, un po' perché corregionali e questo mi ha permesso di respirare, prepotentemente, l'aria di casa, fornendo al romanzo quella marcia in più.

"Antonia, detta Nina, Dell'Oglio, tarantina di nascita, milanese di adozione, trentenne, esperta di comunicazione e pubbliche relazioni, digital strategist, collaboratrice di ViralMarketingBuzzNews, del segno dello Scorpione, amante dei Baustelle e degli Afterhours", incarna alla perfezioni il ritratto dell'amore ai tempi dei social. Stalkeratrice provetta dei diversi profili del suo ex fidanzato, tale Alessandro Semeraro, meglio conosciuto come PDM, ovvero PezzodiMerda, si strugge d'amore per il suddetto perdendoci in sonno e facendosi del male salvando le sue foto con la nuova propaggine chiamata amore, una fidanzata che, immancabilmente, agli occhi di lei, è un cesso. La nostalgia di loro due insieme è diventata il rumore di sottofondo della sua vita al punto tale che i momenti con lui le mancano con una ferocia spietata. Tutto ciò fino a quando Nina non ha deciso di riprendere il controllo e trasformarsi in una donna che non vuole più essere il limite di se stessa, ma una reduce che si è rimessa in gioco iniziando ad amarsi e a proteggersi. È tuttavia risaputo che, quando si tenta di uscire dal baratro, il destino ci metta lo zampino. Nello specifico tale destino ha le fattezze di una droga, la LUV, una pasticca che una volta presa porta il malcapitato indietro nel tempo con la convinta sensazione di essere, effettivamente, approdato nel passato. Il malcapitato, come è giusto che sia, non poteva che essere il suddetto Semeraro che, avendone fatto una scorpacciata, inizierà una vera e propria caccia, con tanto di regali e compilation d'amore, nei confronti della povera Nina. 

"È curioso, ora che ci penso, questo fatto di odiare gli ex. È esattamente come amarli, in effetti. Stessa intensità, stessa veemenza, stesso dispendio di energie. In fondo l'odio è solo l'amore messo di capo sotto, sono i poli che s'invertono, le passioni positive che si rivoltano al contrario. Ma l'intensità, il bisogno, il legame, è viscerale tanto quanto. E non importa quale sia la storia che ci raccontiamo, non importa quale sia lo scherma retorico che abbiamo usato per riporla nell'archivio, nella cantina del nostro io, tra i file irrisolti della nostra vita, non importa se siamo i buoni o i cattivi, se vinciamo o perdiamo: qualunque eroe ha bisogno di un antagonista che ne definisca il valore, che ne caratterizzi il ruolo. Senza quello, i personaggi diventano solo comparse piatte di una vita qualunque."

Ho letto questo romanzo nel giro di qualche giorno e non vi nascondo che ho provato sensazioni contrastanti e altalenanti nel corso della lettura tanto da tirarne le somme proprio mentre ve ne parlo. 
Ciò che colpisce sin da subito è, senz'altro, la scrittura frizzante, esuberante e solare della Pulpo anche se, piccolo cavillo, a mio avviso un po' troppo infarcita di divagazioni e luoghi comuni che non solo rallentano la lettura ma la rendono, a tratti, stucchevole. Avrei preferito uno stile più scevro ma, ovviamente, si tratta sempre di una questione di gusti. 
Ci tengo a precisare, inoltre, che a quanto raccontato nella trama e nel mio breve riassunto, quindi al corteggiamento dell'ex, si giungerà per gradi dopo un centinaio di pagine. Inizialmente, smaniavo dalla voglia di arrivare al punto, mi chiedevo a cosa servissero tanti giri di parole e perché ci stessimo mettendo così tanto, salvo poi apprezzare questa scelta dell'autrice che nella prima delle tre parti in cui è diviso il libro ci racconta della protagonista, della sua vita al presente e delle sue difficoltà a relazionarsi con l'altro sesso, servendosi anche di continui flashback che rimandano ad avvenimenti del passato e che svolgono un ruolo chiarificatore, per poi giungere a quella che è la parte centrale del romanzo. 

Nina e Alessandro sono i protagonisti indiscussi di una relazione che li ha condannati, entrambi in modo diverso, al fallimento amoroso. Risulta quasi impossibile non mettersi nei panni di lei che si ritrova investita, nuovamente, dai ricordi e senza una via di fuga. A metà strada tra la possibilità di un nuovo amore e il dover fare i conti con una relazione del passato, lacerante e distruttiva sì, ma anche totalizzante, una sorta di ossessiva dipendenza dalla quale non si riesce a staccarsi.

Ma in questo romanzo trovano spazio anche tematiche differenti dalla relazione di odio-amore tra i due giovani protagonisti: la solitudine in un tempo in cui si è soli sempre senza esserlo mai veramente; l'amicizia, quella che critica, che si oppone e prende posizione, stimola e incoraggia, rendendosi complice; il senso di appartenenza al passato inteso non come zavorra ma bagaglio perché ricordare il punto di partenza è fondamentale per poter valorizzare quello di arrivo; la violenza di un inquinamento, quello nel tarantino, che non risparmia e non perdona nessuno.
Si parla di rimpianti e di fallimenti, di scelte e di possibilità, accompagnati pagina dopo pagina da diverse tracce musicali che vanno a costituire una vera e propria colonna sonora di sottofondo. 

Ciò che mi ha lasciata di stucco, con un po' di amaro in bocca, è sicuramente il finale con quel suo senso di incompiutezza. Molti lo definirebbero aperto, uno di quei finali in cui tutto può succedere. Per natura non amo le mezze misure ma le scelte decisive per cui mi aspettavo un colpo di scena di quelli fantasmagorici, che ti tolgono il fiato e che sicuramente avrebbe reso giustizia ad una lettura che di per sé ho trovato divertente, spassosa e, al contempo, ricca di spunti di riflessione. 

Un romanzo consigliato per l'estate che, come direbbe la stessa Nina, "...non è solo una stagione o un periodo di vacanza, ma una possibilità infinita, uno stato d'animo".





8 commenti

  1. Ho aperto il post attiraro dal titolo del romanzo, davvero bello e familiare, ma vedo che non è cosa mia - e del genere, sicuramente, c'è di meglio in libreria. :)

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    1. Col senno del poi non posso che concordare con te. Mi aspettavo qualcosa di diverso, effettivamente!

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  2. Carino,mi pare una lettura leggera,da ombrellone ;-)

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    1. Sì Angela, adatto all'estate anche per i colori che ne caratterizzano la copertina:)

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  3. Interessante come sempre la tu recensione, ma non è il libro che al momento ho voglia di leggere.
    Ciao da Lea

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  4. anche se sulla carta sembra adatto a me c'è qualcosa che mi frena dal leggerlo. Non so

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    1. Chiara è una lettura piacevole ma mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente, tirando le somme ;)

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