sabato 12 dicembre 2015

Recensione 'Il sogno di Brandon' di Salvatore Dolmetti



Titolo: Il sogno di Brandon
Autore: Salvatore Dolmetti
Editore: Booksprint Edizioni
Genere: Letteratura Italiana
Pagine: 338
Prezzo: 19,10 € 
eBook: 4,99€

Omaggio Autore



Brandon, il cui nome è un tributo all’indimenticabile Brandon Lee, è un ragazzo con un sogno nel cassetto: vuole diventare una rock star. Impara da autodidatta, a suonare la chitarra quando era ancora un bambino. Vive a Grey Land, un quartiere malfamato, dove domina la criminalità. Nonostante tutto riesce a mantenere il suo buon cuore e non smette di credere nei suoi sogni. È un ragazzo dal carattere forte, ribelle e sicuro di sé. Fidanzato con Michelle, la più bella e ricca della città, ma da sempre, il suo cuore batte per la compagna di banco Isabel. L’amore per la musica, lo porterà a raggiungere il successo rendendolo però schiavo del denaro e nella carriera da rock star rivelerà di avere ancora un altro sogno da realizzare, più grande e importante di quello iniziale. Con l’aiuto del suo migliore amico Morgan e intimorito dalla maledizione delle rock star di morire a ventisette anni, Brandon tornerà sui suoi passi, per riprendersi ciò che gli appartiene, nulla però sarà così facile… Intrecci, amori passioni, amicizie, di un gruppo di ragazzi e i loro sogni.





Si dice che chi non sogna è perduto. I sogni sono un vero e proprio pane quotidiano, anzi il pane quotidiano, quello per eccellenza, quello che funge da motore della nostra esistenza. Sono i sogni a far girare il mondo, la nostra vita, la quotidianità e credo che tutti noi ne abbiamo qualcuno riposto in un cassetto, ripiegato con cura, nascosto, quasi col timore che possa essere sgualcito, rovinato. Un desiderio, un'emozione da proteggere ad ogni costo.
Questo è quello che ci accomuna a Brandon, il protagonista di questo romanzo. Il ragazzo incarna lo stereotipo dell'adolescente: uno studente che non ama poi tanto la scuola, circondato da amici ed affetti, con una fidanzata che di questa accezione ha ben poco, con cuore e mente rivolti alla migliore amica di sempre, quella ragazza a cui non è riuscito mai a dichiararsi, e con un sogno nel cassetto, diventare una rock star. A fare da scenografia al tutto un quartiere malfamato, dove la criminalità, la violenza e la droga la fanno da padrona, una realtà che, se pur descritta in quello che sembra un posto molto lontano dal nostro, in realtà è proprio dietro l'angolo. Nonostante questo, il giovane Brandon, con sacrificio e dedizione, proverà a raggiungere i suoi obiettivi, supportato da quelli che sono gli amici di sempre, che lo sostengono, e con i quali trascorre la maggior parte delle serate a strimpellare qualche nota in quello che è il luogo in cui si ritrovano, un parco piuttosto triste e frequentato da brutte compagnie.
Ed è in questo contesto che ci vengono presentati non solo il protagonista, ma anche tutti i suoi amici: Morgan, un fratello più che un amico, Isabel, la ragazza per cui Brandon si strugge, Michelle, la fidanzata ufficiale che per lui rappresenta una zavorra, un peso di cui volersi tanto liberare per poi non riuscire a farlo, una ragazzina snob, dei quartieri alti, quella che non ha alcuna intenzione di sostenere il suo progetto e poi ci sono Shelly, Samuel, Kate, Sara e tanti altri, che intrecciano le loro storie a quella del protagonista. 
Tutti loro sognano, ognuno qualcosa di diverso, ma per ambire allo stesso risultato finale, quello di essere, finalmente, felici.
Si può credere nei propri sogni al punto tale da poterli realizzare? È proprio questo che ci insegnerà Brandon, a proseguire per la propria strada con l'intento di conquistare la vetta che nella fattispecie è rappresentata dalla carriera musicale, dal cuore della ragazza che tanto ama, dal rendere felice i suoi affetti più cari. Ma quando si intraprende la strada del successo, inevitabilmente, si rischia di cadere nel baratro, di piombare in un'oscurità avvolgente, dalla quale si potrà emergere solo con forza e carattere, e non tutti ci riusciranno.


"Vivere in un mondo immaginario o fatto di sogni non è affatto roba da pazzi o da bambini. Solo chi è capace di sognare e credere in quel che sogna può trovare la felicità. Viviamo in un mondo in cui bisogna farsi trovare pronti, pronti per qualsiasi tipo d'avventura. Pronti a realizzare qualcosa d'importante..."


Quando ho ricevuto il romanzo dall'autore, che per altro ringrazio anche per la dedica, avevo grandi aspettative. Mi piacciono molto le storie in cui si parla di periodi della vita che un po' tutti abbiamo vissuto e nella fattispecie l'adolescenza. A fine lettura posso dire di non essere stata delusa sotto certi aspetti, sotto altri un po' meno. Mi riferisco alla prevedibilità e ve lo spiegherò a breve.
Per prima cosa devo ammettere che vi è un'ottima caratterizzazione dei personaggi, non solo del protagonista del quale è ben costruito il cambiamento, quasi palpabile, ma, e soprattutto, di coloro che gli si muovono attorno e che pure occupano un posto di tutto rispetto tra le pagine. Una netta differenziazione tra i diversi mondi a cui appartengono, se si pensa a Michelle, la fidanzata ricca a cui tutto è concesso, la "Venere" come viene spesso definita, e all'esistenza di Brandon e dei suoi amici dove, in contrapposizione alla prima troviamo Isabel, una ragazza acqua e sapone, che porta gli occhiali, la classica "secchiona", passatemi il termine.
Ho citato le due ragazze perché sono gli esempi più lampanti di questa bravura descrittiva. Interessante l'idea di coinvolgere quasi tutti i personaggi nella narrazione, in ogni capitolo troviamo la descrizione di avvenimenti da più punti di vista, percependo così emozioni e sentimenti dei singoli, grazie ad uno stile semplice ed efficace.
Da un punto di vista strettamente visivo avrei preferito una maggior cura dei dettagli, primo tra tutti la differenziazione tra dialoghi e pensieri che, virgolettati, sembrano un tantino tutti uguali.
Veniamo adesso al finale dove ho riscontrato quell'aspetto di prevedibilità. Sì perché io ci sono arrivata, purtroppo, già qualche capitolo prima. Tuttavia, devo fare un mea culpa perché questo è un mio piccolo difetto da lettrice, nel senso che spesso riesco ad indovinare come andrà a finire la storia che sto leggendo. Nonostante questo, ho sperato di sbagliarmi fino all'ultimo, anche perché tutto viene lasciato in maniera nebulosa, offuscata. È il lettore che da una semplice frase è chiamato a fare due più due e a tirare le somme.
In definitiva, trattandosi del primo romanzo di Salvatore, e quindi di un esordio, mi sento di dire che ha sicuramente delle buone capacità sia narrative che descrittive e gli auguro un brillante futuro.
Consiglio il libro a coloro che hanno l'anima dei sognatori e non solo, a coloro che non si arrendono alle prime difficoltà. In fondo la morale è proprio questa: credere sempre ed incondizionatamente nei propri sogni!



Sabato Dolmetti, conosciuto come Sasà o Salvatore, nasce a Napoli il 12 Maggio del 1985. Fin da bambino coltiva la sua grande passione per la poesia e per la musica rock, ascoltando i Red Hot Chili Peppers. Questa sua ultima grande consacrazione, induce Sasà a sognare di creare una rock band, incantato dalla chitarra di John Frusciante, forse però senza mai crederci sul serio. Prova diversi lavori nella sua vita, e non abbandona mai il suo ruolo di grande sognatore. Nel 2010 la grande idea di scrivere il suo primo romanzo “Il sogno di Brandon”, un romanzo nato più per caso che per volontà, o forse come un segno del destino che attendeva solo di essere scoperto. “Il sogno di Brandon” non era altro che un tema svolto ai tempi delle scuole superiori. L’idea nacque qualche anno più tardi, Sasà si ritrovò per caso fra le mani una copia del suo lavoro. Da lì si ricordò del sogno che aveva da bambino, lo stesso del protagonista del suo compito: diventare una rock star. Iniziò a lavorarci su per oltre due anni e mezzo e con piccoli sprazzi di tempo a disposizione, riuscendo così a trasformarlo in un vero e proprio romanzo.






2 commenti

  1. Grazie di cuore per questa bellissima recensione. A breve la condividerò su tutti i miei social. Sono felice che tu abbia trovato interessante questa lettura. Farò tesoro delle tue riflessioni per migliorare sempre di più.
    Grazie ancora!

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    1. Grazie a te per avermi donato la tua creatura! Si è trattata di una piacevole lettura. A presto!

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