mercoledì 13 novembre 2019

Recensione 'Questione di Costanza' di Alessia Gazzola


Ogni volta che, un autore o un'autrice che ci piace particolarmente sceglie, consapevolmente, di abbandonare la via maestra per una secondaria, lo stato di ansia e preoccupazione è duplice. Da una parte c'è l'autore stesso che si pone mille interrogativi circa il suo salto nell'ignoto, dall'altra il lettore che, da fedelissimo, si preoccupa se resterà deluso o meno dalla nuova impresa e se riuscirà ad affezionarsi al nuovo personaggio o proverà un odio atavico nei suoi confronti (perché viene quasi spontaneo fare un paragone).
Come tutti saprete, lo scorso anno, Alessia Gazzola ha deciso, in maniera molto sofferta, di mettere in pausa (forse per sempre) il suo storico personaggio, Alice Allevi, per dedicarsi a nuovi progetti ed idee narrative. E, in effetti, oggi sono qui per parlarvi della sua nuova protagonista.


QUESTIONE DI COSTANZA di Alessia Gazzola │ Editore: Longanesi │ Pagine: 335 │ Prezzo: 18,60€


Specializzatasi in anatomia patologica da soli cinque mesi, Costanza Macallè, ventinovenne messinese, ha atteso, invano, la pubblicazione di un bando per un assegno di ricerca prima di rivolgersi a cliniche private e laboratori che l'hanno accolta calorosamente e messa alla porta, gentilmente, con la solita frase di circostanza, il consueto le faremo sapere.
Poiché si aspettava che non sarebbe stato per niente semplice trovare un lavoro a due passi da casa, ha deciso di iscriversi all'ordine dei medici di Londra, con la speranza di poter trovare un lavoro in Inghilterra e traferirvisi, in modo tale da esaudire uno dei desideri lungamente covati a partire dall'adolescenza fino ad oggi.

Nell'attesa che la broker Carrie trovi un'occasione giusta per lei che le permetta di raggiungere il tanto agognato suolo inglese, Costanza, sollecitata da sua sorella Antonietta, psicologa che vive a Verona da due anni, decide di partecipare ad un concorso per soli titoli, il cui assegno di ricerca durerà un solo anno, per portare a termine un progetto molto importante legato però alla Paleopatologia, quella branca della medicina applicata all'archeologia che studia le malattie del passato a partire da resti umani.
Ed è proprio mentre l'aereo si immerge, gradualmente, in una densa coltre grigia pronto per atterrare a Verona, che conosciamo Costanza e la sua piccola Flora, perché sì, in tutto questo, la giovane protagonista è madre di una treenne con la passione per l'altalena, il latte ed il turpiloquio, ed è sempre per lei che ha deciso di imbarcarsi in un'avventura che la vedrà fare i conti con un mondo a lei sconosciuto, e nel quale sarà difficile trovare il proprio posto, e con fatti di storia legati a Selvaggia e Biancofiore, figlie legittimate di Federico II di Svevia.

Ancora una volta la Gazzola ci presenta un personaggio femminile che, per certi versi sì, ricorda molto Alice, ma si arricchisce di nuove sfumature che la rendono, se possibile, ancora più umana. Capace di cacciarsi in una serie di situazioni paradossali e, a colpo d'occhio, senza via d'uscita, sconclusionata, per certi versi insicura e per altri determinata, Costanza, però, incarna in tutto e per tutto un tipo di donna piuttosto attuale nella società contemporanea: una mamma single, per scelta o per puro gioco del caso, intenta a sbarcare il lunario, il più delle volte lontana da casa, con un lavoro che la soddisfa relativamente. Ed ecco che quindi il romanzo, per alcuni potrà rappresentare una sorta di evasione dalla realtà, per altri sarà un rispecchiarsi nelle vicissitudini della protagonista, un ritrovare la propria storia tra le righe, per riderci su, in taluni casi, o per acquisire maggiore consapevolezza di sé, in altri.

Come sempre il punto di forza, in una narrazione che fa quasi da corredo, è la protagonista. Costanza è una giovane donna che ha messo in discussione il suo futuro e i suoi sogni, abbracciando una branca della medicina che la vede incapace, inesperta ed imbranata e riorganizzando totalmente la propria esistenza e quella della piccola Flora che ha uno spirito di adattamento migliore rispetto a quello della genitrice. Flora rappresenta il tassello in più, quel quid che farà capitolare il lettore sin dalla prima pagina.

Ed è mentre viene messo a parte del background della protagonista, la cui vita inizia a sferragliare come un treno i cui binari sono però irti di cambi ed inversioni, che la Gazzola compie una piccola incursione tra le vie del romanzo storico regalando al lettore una storia nella storia. Ecco perché possiamo senz'altro dire che Questione di Costanza si muove su due piani temporali: il presente, con protagonista la Macallè, e un periodo storico che abbraccia un arco che si estende dagli anni '30 agli anni '70 del 1200, con protagoniste figure in dissolvenza che in alcuni casi sono storicamente comprovate, in altri frutto della fantasia della stessa autrice.

Con il suo tipico stile narrativo, fresco, leggero, preciso e dettagliato, ed un titolo che rivela la doppia accezione del termine costanza, come nome proprio di persona ma anche come sinonimo di perseveranza e fermezza, l'autrice è in grado di porre l'accento su diverse tematiche quali l'essere genitore, il cambiamento, l'adattamento, l'accettazione e l'amore (che sì, ci sarà, ma di cui non ho intenzione di anticiparvi nulla).
Alessia Gazzola non sbaglia nemmeno questa volta, pur uscendo dal seminato, regalando ai lettori una protagonista alla quale, che siano fedelissimi o neofiti, non potranno non affezionarsi, in attesa di scoprire cosa ne sarà del suo futuro. Anatomopatologa o paleopatologa? Chi lo sa!


4 commenti

  1. C'è qualcosa che non mi convince, mi sembra la solita storia alla Gazzola con un'altra protagonista, ma le tue belle parole fanno la differenza. :)

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  2. Ciao! La penso proprio come te. Ho avuto paura, ho temuto il peggio. Tante le somiglianze, ma come hai scritto tu...la storia è molto attuale e di donne come Costanza ce ne sono moltissime. Baci

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  3. Appena iniziato. Acquistato subito ma lasciato ad aspettarmi perché avevo le tue stesse paure: trovare troppo di Alice o non trovarla affatto! A breve saprò dire!

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