venerdì 14 settembre 2018

Recensione 'La sposa italiana' di Adriana Trigiani


Buon venerdì lettori! Torna la recensione prima del weekend ed oggi vi parlo di un romanzo che, nonostante la mole e i miei tempi di lettura piuttosto ridotti per via di una serie di impegni lavorativi, mi ha strappato un pezzetto di cuore. La bellissima voce della Trigiani e l'emozionante storia racchiusa tra le pagine de La sposa italiana sono gli elementi che, a mio avviso, fanno la differenza, rendendo la lettura tanto unica quanto preziosa.





La sposa italiana
Adriana Trigiani


Editore: Tre60 - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 516 - Prezzo: 18,60 € - eBook: 7,99 €


Bergamo, 1910. C'è tutta la gioia del primo amore nel legame che unisce Enza e Ciro: bellissima e volitiva lei, energico e riflessivo lui, già immaginano la loro vita insieme, a onta delle difficoltà concrete, quotidiane, del loro villaggio tra i monti. Ma il destino ha deciso diversamente: Ciro scopre un segreto troppo grande per il suo animo semplice e viene costretto ad andarsene lontano, addirittura al di là dell'oceano. Finirà per lavorare come apprendista nella bottega di un calzolaio a New York, a Little Italy. E in quel mondo nuovo, frenetico e pieno di possibilità, il pensiero di Enza pare sempre più lontano, sempre più sfumato... È la povertà che spinge la famiglia di Enza a compiere lo stesso viaggio verso l'America. Ferita dall'abbandono di Ciro, la ragazza si dedica anima e corpo al suo lavoro di ricamatrice e, ben presto, inizia a lavorare al Metropolitan, dove realizza abiti lussuosi per le star dell'opera lirica. Ed è lì che incontra un ricco e affascinante americano, deciso a farle dimenticare quell'amore che appartiene a un altro tempo e a un altro continente... Non sapendo di vivere nella stessa città, Enza e Ciro s'incamminano su strade sempre più divergenti: il successo negli affari per lui e la promessa di una vita agiata per lei. Il passato è dimenticato, il presente è sereno, il futuro sembra tracciato. Poi, un giorno, Enza e Ciro si incontrano di nuovo. E tutto cambia.



Recensione

All'ombra del Pizzo Camino, lungo il passo della Presolana, il valico solitario che collega Schilpario a Vilminore di Scalve, attraversando l'Atlantico per raggiungere New York e poi più a ovest verso il Minnesota. La sposa italiana ci racconta di un viaggio lungo una vita. Un viaggio che, nei primi anni del '900, ha visto coinvolti molti nostri connazionali; fermate diverse ma un unico intento: trovare fortuna e speranza nella lontana America.

Anche la mia famiglia, gente del sud, ha vissuto il fenomeno della grande migrazione e nelle parole della Trigiani, composte e ricche di sentimento, ho ritrovato i racconti dei miei nonni.
È proprio seguendo il filo conduttore dell'emigrazione, prendendo spunto dalla storia dei suoi stessi nonni e miscelando fatti reali e immaginazione, che l'autrice ci regala un romanzo prezioso.
Un romanzo che ha il sapore e il profumo dei tempi passati, che racconta di abbandoni, di radici apparentemente recise, di famiglie costrette a separarsi ma per le quali rimane forte il senso di appartenenza, di attaccamento. Un romanzo che svela la sofferenza, il dolore, il sacrificio ma, di rimando, permette di cogliere il senso più profondo dell'amore, dell'amicizia, della speranza.

I protagonisti di questa storia sono Ciro Lazzari ed Enza Ravanelli, ma attorno a loro si muovono tanti altri personaggi orchestrati con maestria all'interno della trama. Ciro è cresciuto, in seguito alla morte del padre e alla conseguente malattia della madre, presso il convento di San Nicola a Vilminore di Scalve, insieme a suo fratello Edoardo. Il dolore provato a seguito dell'abbandono costituisce un pensiero latente ma ricorrente ed è anche il tratto caratteristico del suo personaggio.
Arroccato sul pendio sopra Vilminore c'è Schilpario. Lì è nata e cresciuta Enza, figlia maggiore dei Ravanelli, una famiglia di lavoratori poveri e umili, dedita ad aiutare il prossimo e obbediente al vangelo.
I due giovani si incontrano in circostanze fortuite e poco felici ma tra loro si instaura, sin da subito, un legame immediato e confidenziale. Tuttavia il caso, o forse il destino, ci mette lo zampino e quelle due strade che si sarebbero potute trasformare in un'unica grande via maestra, sono costrette a procedere separate ma in parallelo. Sono strade che supereranno l'Atlantico per ritrovarsi, una sera qualunque, tra le vie di Little Italy.

Ambientato per buona parte in America, il romanzo della Trigiani è molto più di una storia d'amore. Pregno di italianità, ha come punto di forza la cura del dettaglio che permette al lettore di figurarsi, grazie alle minuziose descrizioni, ogni singola scena. A ciò si accompagna una mirabile caratterizzazione dei diversi personaggi e delle loro inconfondibili voci, chiamate ad una necessaria quanto inequivocabile maturazione, man mano che si procede nella lettura.

Noi stessi, in quanto lettori, saremo chiamati a compiere quel medesimo viaggio. Muovendoci tra realtà povere come quelle dei paesini arroccati sulle Alpi bergamasche, passando per i retrobottega di Little Italy, giungeremo a calcare il palcoscenico del Met, avvolti dalle melodiose note vibrate dalle voci di Enrico Caruso e Geraldine Farrar.
Ci trasformeremo nei compagni di strada di Ciro ed Enza e, attraverso una serie di salti temporali, seguiremo il corso delle loro vite che li vedrà prima ragazzini e poi, rispettivamente, uomo e donna.
Sono personaggi indimenticabili, chiamati a fare i conti con i sentimenti, a lottare, a compiere sacrifici e prendere decisioni. Sono reali, umani. Sono l'esempio di quanto vissuto da tanti nostri connazionali in un periodo storico realmente esistito che, attraverso il narrato della Trigiani, sembra quasi a portata di mano.

Ci sono romanzi che sanno emozionare e commuovere con delicatezza. Romanzi che sono porte aperte su epoche e vite passate. Romanzi velati di antico e malinconia. La sposa italiana è questo e molto di più. È un romanzo ricco di spunti di riflessione, un romanzo che insegna come non esista il caso e che anzi sia il destino a decidere luogo, tempo e opportunità; che bisogna sempre cercare il senso delle avversità e non accettarle passivamente perché le sofferenze servono a rafforzare le persone e non a definirle. Leggete questo romanzo, date spazio alla voce della Trigiani ed amatelo tanto o più di me, questo è il mio augurio per voi.

10 commenti

  1. Un libro molto intrigante, aggiunto alla wishlist! 😊

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  2. Romanzo che non penso faccia troppo al caso mio, ma sempre un piacere sentirti raccontare i libri che leggi. :)

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  3. Ciao, complimenti per il blog :-)
    Mi ha incuriosita la tua recensione, non conoscevo questa autrice, ho letto che è un'italo-americana. Mi sono sempre piaciuti i libri che si tuffano nel passato, grazie del suggerimento!

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    1. Ciao Chiara! Esattamente, italo-americana che ha costruito la storia del romanzo basandosi in parte sulla sua. Sono sicura che ti piacerà!

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  4. Anna che bella recensione! Segno questo titolo, penso che abbia tutte le carte in tavola per piacermi, amo questo genere di letture quindi sicuramente non me lo farò scappare!!!

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