Quando sarai più grande capirai
Virginie Grimaldi
Editore: Mondadori - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 297 - Prezzo: 19,00 € - eBook: 9,99€
È un sabato come tanti per Julia: sushi a domicilio, una puntata del Trono di spade con la testa appoggiata sulla pancia di Marc – se fosse stata un gatto avrebbe pure fatto le fusa... Ma quel giorno riceve la telefonata che la informa della morte del padre, e Julia si trova ad affrontare la caducità della vita. La paura e lo sconforto la assalgono, e quando poco dopo scompare anche la sua amatissima nonna, Julia si sente completamente paralizzata. Purtroppo persino Marc si rivela un punto di riferimento non affidabile... Julia decide così di dare un taglio netto a tutto: lascia Parigi e si prende una sorta di anno sabbatico trasferendosi nel residence per anziani di Biarritz, la sua città di origine, per lavorare come psicologa. Nonostante grandi incertezze circondino la sua scelta piuttosto singolare e benché si renda conto che "è più facile fare amicizia con un unicorno che farsi piacere un ospizio", Julia non perde l'ironia che l'ha sempre caratterizzata. Dopo poco tempo, infatti, si ritrova perfettamente integrata in quella che si rivela essere una bizzarra comunità, un'oasi felice, un istituto "illuminato" che organizza per i suoi ospiti moltissime attività ricreative (tra cui un'ora quotidiana di telenovela, gite al mare, scambi generazionali attraverso l'incontro con bambini e adolescenti).Julia si accorge che i residenti hanno tante cose da insegnarle, forse molte di più di quelle che lei può dare a loro. È difficile immaginare che si possa superare la paura della morte in una clinica per anziani, eppure, dalle persone che la circondano, Julia sta imparando la resilienza: tutte hanno sofferto, tutte si sono rialzate senza perdere il sorriso. Nonni burloni ed energici e colleghe fantasiose dal cuore spezzato le insegnano che la felicità è nel presente, nelle piccole cose che si raccolgono lungo il percorso accidentato dell'esistenza, dove anche l'amore può inaspettatamente fare capolino da dietro l'angolo.
Per parlarvi di questo romanzo, così come meriterebbe, è per me necessario partire proprio dal titolo. 'Quando sarai più grande capirai' è la classica frase che, durante l'infanzia, viene ripetuta costantemente ai bambini, a chi più e a chi meno.
La verità è che, dietro quelle parole, si cela una grandissima menzogna che, ovviamente, un bambino nella sua ingenuità non può subodorare. Si fida ciecamente di quanto detto dall'adulto.
Solo quando, finalmente, diventerà grande a sua volta capirà che, in fondo, ci sono una miriade di cose che vanno al di là della comprensione, che non a tutto c'è una spiegazione, nonostante gli sia stato detto così in età meno matura. Che c'è un sentimento, un'emozione, che più delle altre non si può comprendere e che, insieme all'ineluttabilità degli eventi, prima o poi andrà a trovarlo. Una sorta di segugio che lo osserva nell'ombra, pronto a colmare la distanza che li separa perché il momento giunge per tutti. Sei lettere, incatenate tra loro a formare un'unica parola: dolore.
Il dolore rappresenta uno sorta di filo conduttore. Ed è proprio in balia di esso che Julia, la protagonista del romanzo, inizierà a trascorrere la propria esistenza, chiudendosi a riccio, sentendosi microscopica, insignificante, completamente allo sbaraglio. I punti fermi della sua vita sono venuti meno, uno dopo l'altro, per cause diverse, certo, ma l'hanno abbandonata su un sentiero fatto di paure. L'unica alternativa è dare un taglio netto e trasferirsi a lavorare come psicologa in una casa di riposo. Da qui la svolta. Da questo momento in poi, il palcoscenico sarà calcato da una serie di figure che, affiancandosi alla principale e, rubandole a tratti la scena, conquisteranno non solo la protagonista ma anche il pubblico di lettori, donandosi all'una e agli altri.
"La vita è come un castello di carte. Ci mettiamo un tempo infinito a costruirlo, cerchiamo di gettare fondamenta solide, montiamo un piano sopra l'altro e poi, un giorno, tutto crolla e qualcuno ripone le carte in una scatola. Per cosa, me lo può dire?"
Questo romanzo è una vera e propria presa di coscienza. Lo stile dell'autrice, elegante e fluido, costituito da parola avvolte di tenerezza e colme di emozione, che si inseguono morbidamente, senza fretta, inanellandosi l'una all'altra, guiderà il lettore all'interno della storia, nei suoi meandri più oscuri. Nonostante la profondità dei temi trattati, il romanzo appare costellato, a tratti, anche dal classico humour alla francese che strappa più di un sorriso, rendendo la lettura stessa più leggera.
Tra le pagine prendono piede diverse storie, ognuna dotata di una propria autonomia ma ben legate al contesto generale attraverso una fitta trama intessuta con maestria ed eleganza, alla francese, e mai stucchevole. I personaggi, esilaranti in alcuni casi, calcano la scena e vengono descritti con una tale dovizia di particolari e cura, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto caratteriale, da pensare di conoscerli da sempre. Ci si affeziona a quei vecchietti che diventano dei veri e propri amici per il lettore che si ritroverà a prestare sempre maggiore attenzione alle loro storie in attesa di rincontrarli nel prosieguo della lettura.
Innegabile l'evoluzione che subirà la protagonista e che tornerà alla vita attraverso tutta una serie di insegnamenti. Comprenderà come la vecchiaia non sia un naufragio ma un onore a cui non tutti hanno accesso; che le esperienze dolorose sono quelle che ci danno la forza di riuscire a cogliere l'essenziale nella vita di ogni giorno; che la felicità è fatta di tanti piccoli pezzi che si raccolgono strada facendo; che "...il dolore ha tanti difetti, ma almeno una qualità ce l'ha: unisce le persone..."; che bisogna trovare il coraggio, ma soprattutto la forza di avanzare sul proprio sentiero senza avere paura del più piccolo sassolino. Un romanzo catartico che aiuta a comprendere il significato più profondo del dolore, ad accettarlo e a conviverci.
Questo è anche il romanzo della consapevolezza attraverso il quale il lettore in primis sarà chiamato a rapportarsi al mondo dell'anzianità con occhi diversi, andando al di là della semplice idea seconda la quale l'anziano rappresenta, agli occhi di chi osserva, l'intero ciclo della vita. Comprenderà come dietro quei volti, quei capelli grigi ci siano delle persone che sono state giovani, hanno fatto dei progetti, hanno amato, fatto delle scelte, costruito una vita intera.
Ed è proprio con l'insegnamento che più mi ha toccata, che più mi ha fatta riflettere che vorrei lasciarvi: soffermatevi a guardare i vostri genitori, per davvero. Andate oltre la semplice facciata affettiva che fa di loro una madre e un padre. Osservateli per quelli che sono: una donna e un uomo, delle persone vere, con dentro storie a volte taciute. Fate di ogni giorno un ricordo felice perché alla fine, quando anche le nostre membra saranno vecchie e stanche, ci porteremo dietro solo la felicità.
Oh ma che meravigliose parole, Maestà! Questo è uno di quei libri che, se riesce a conquistare alle prime righe, si farà fatica a mettere da parte e tu sei riuscita ad esprimere queste emozioni in maniera superlativa!
RispondiEliminaTi ringrazio My Dear! Sono molto felice di esserci riuscita <3
Eliminaoh mamma mia. Già Laura mi aveva convinta, ma con queste parole ormai è sicuro: lo leggerò. Mi è piaciuta molto la considerazione finale, da quando sono diventata madre mi capita spesso di farlo
RispondiEliminaLeggilo Chiara, questo libro è una continua e profonda riflessione. Apre davvero gli occhi su alcune cose che potrebbero sembrare banali e scontate ma non lo sono :)
EliminaChe bella recensione! Purtroppo il libro non l'ho particolarmente amato, come ormai tutti sapete, ma le tue parole sì, mi sono piaciute assai. Baci.
RispondiEliminaAllora sono contenta per l'effetto delle mie parole. Baci! :)
EliminaIo la penso come Tessa: mi è di certo piaciuta più la tua recensione del libro stesso (che confesso, ho abbandonato a metà)
RispondiEliminaCiao da Lea
oh no, come, ma per lo stile?
EliminaDirei che i vecchietti erano poco credibili...e anche con la protagonista non riuscivo ad entrare in sintonia.
EliminaPoi sono punti di vista e il libro l'ho comunque preso per la biblioteca e sta piacendo molto.
Oh, grazie Lea! :)
Eliminano, allora lo devo proprio leggere! grazie della recensione
RispondiEliminaPrego! Io continuo a consigliartelo, e te lo dice una che non ama i romanzi che abbiano per protagonisti dei vecchietti :)
EliminaMeravigliosa recensione Anna!
RispondiEliminaSicuramente più bella della trama! :D
Non so ancora se lo metterò in lista perchè qualcosa mi blocca, ma sono felice di essere passata a leggere il tuo parere! :)
Anche io avevo un po' di timori ma, dopo aver letto il parere entusiasta di un'amica book blogger, ho deciso di provarci e devo dire per fortuna! :)
EliminaAnna con questa recensione ti sei superata! Bellissima la tua considerazione finale e concordo a pieno con te! Questo romanzo rientra in quella categoria che io definisco "pericolosi" , paura di sentirsi scottati dalle parole o meglio aver timore di sentirsi dire certe cose, non so se ho reso l'idea. Ho letto tante recensioni a riguardo e avevo dei dubbi, le tue parole invece mi hanno quasi convinta...
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