mercoledì 30 marzo 2016

Recensione 'Correva l'anno del nostro amore' di Caterina Bonvicini


Buongiorno lettori, come state? Avete spento i vostri barbecue? Avete ingurgitato quintali di cioccolata? Vi siete rilassati? Ma, soprattutto, siete saliti sulla bilancia per ammirare a quanto ammonta il danno? Io vi consiglio di aspettare ancora qualche giorno, prima di tirare le somme, e nel frattempo vi inviterei a mettervi comodi in poltrona così da leggere quanto ho da dirvi sul romanzo di cui oggi vado a parlarvi.
Partiamo dal principio. Come alcuni di voi ricorderanno, l'unico proposito di lettura per il mese di marzo era quello di leggere almeno una tra tre autrici italiane da me scelte. Nella fattispecie la selezione era tra Rattaro, D'Urbano e Bonvicini. Il titolo del post vi preannuncia già che la scelta è ricaduta su quest'ultima e, soprattutto, su un romanzo che avevo adocchiato già da tempo, perché a me piace partire dai titoli più vecchi di un autore, piuttosto che dai nuovi. Quindi, bando alle ciance "Correva l'anno del nostro amore" vi aspetta!





Correva l'anno del nostro amore
Caterina Bonvicini


Editore: Garzanti - Genere: Letteratura Italiana
Pagine: 256 - Prezzo: 9,90 € € - eBook: 6,99€


Nel giardino di una villa, Olivia e Valerio giocano felici. Sono cresciuti insieme e da sempre sono amici inseparabili. Eppure provengono da mondi molto diversi: Olivia è l'erede di una ricca famiglia di costruttori, mentre Valerio è il figlio del giardiniere e della cameriera. Differenze profonde nell'Italia violenta e instabile degli anni Settanta. Differenze che per due bambini come loro non significano nulla. È in una sera speciale che, a cinque anni, Olivia e Valerio si danno il primo bacio. Ma dopo poco sono costretti a darsi anche il primo addio: Valerio si deve trasferire in un'altra città, passando di schianto dalla collina bolognese alla borgata romana. Da quel momento in poi la vita prova a separarli. Senza riuscirci: quello che li lega è troppo forte. Ma è un amore difficile da difendere, soprattutto se si prendono strade che portano ad allontanarsi: Olivia tende a perdersi in vite che non possono essere la sua e Valerio rinuncia ai suoi ideali per dedicarsi a una carriera che non gli appartiene, trascinato da un'Italia ormai pienamente berlusconiana. Eppure continuano a inseguirsi, a incrociarsi, a pensare l'uno all'altro. Perché due persone legate nel profondo, non possono perdersi mai.





Partiamo dal presupposto che, in generale, ho un debole per le storie d'amore. Se poi si tratta anche di un amore a distanza, ne sono completamente conquistata. Tuttavia è bene porre la giusta attenzione sulla parola distanza, o meglio bisogna considerarla nella sua più ampia accezione: non solo geografica, ma, e soprattutto, temporale. Ed il romanzo in questione ne è la prova, il romanzo in questione ci racconta proprio di una storia d'amore che perdura nel tempo, che sfida la distanza fisica e mentale, i chilometri che separano i corpi, la vita stessa, quella vita che porterà i protagonisti a prendere strade diverse, ad aggiungere sfumature inaspettate al loro carattere, a cambiare. Una storia, quella raccontata, in cui le anime, più dei cuori, sono legate da un filo sottile che stabilisce una connessione imprescindibile.


"Quando l'ostacolo è così alto, il corpo reagisce con una sapienza tutta sua, che va oltre qualsiasi sforzo e qualsiasi slancio. Il corpo se ne frega della storia, di quella grande e di quella piccola, il corpo non ha paura di nessuna babele: parla per conto suo."


Olivia e Valerio sono i protagonisti di questa grande storia d'amore; erede di una ricca famiglia di costruttori lei, figlio del giardiniere e della cameriera lui, i due ragazzini crescono insieme, senza avvertire, almeno in un primo momento, quella diversa appartenenza sociale che, nell'Italia degli anni '80 è caratterizzante. Frequentano lo stesso asilo privato, giocano nella grande villa, ascoltano le storie di Manon, l'acculturata nonna di Olivia, e trascorrono le vacanze a Forte dei Marmi. In questo scenario idilliaco, all'età di cinque anni, i due giovani protagonisti si scambieranno il primo bacio. Ma si sa, la quiete non è destinata a durare e ben presto Valerio si ritroverà a dover fare le valigie e a seguire sua madre e il suo amante a Roma, passando dalla vita agiata a quella di borgata, dove è necessario farsi un nome o avere le conoscenze giuste per essere rispettati. 
Questo primo episodio di distacco rappresenterà anche una sorta di rottura tra Olivia e Valerio, di cambiamento, tanto che i due inizieranno a vedersi con meno frequenza per poi perdersi del tutto di vista. Ma il destino, quando vuole, ci mette il suo zampino e, in maniera del tutto voluta la prima volta, ma sempre più casuale con lo scorrere del tempo, li porterà a rincontrarsi più e più volte, a percorrere insieme parte del loro cammino, a porli di fronte all'inevitabile incapacità di comunicare, di capirsi.
E allora saremo messi anche di fronte all'evoluzione di questi giovani protagonisti che va ben oltre l'età anagrafica. Ci imbatteremo in una Olivia, odiosa a tratti, che, nel periodo adolescenziale, vuole fuggire da una vita che non è la sua, da una vita che le sta stretta; una Olivia che, in età adulta, si accompagna ad una serie di uomini sbagliati, una donna che riesce a tirare fuori la parte più oscura delle persone e ad amare le loro ombre senza badare alle conseguenze. Dall'altra un Valerio, il cui unico obiettivo è riscattarsi dal passato; un uomo che trascorre la propria vita ad attraversare mondi diversi ed inconciliabili tra di loro, a far sì che proprio questo senso di estraneità lo faccia sentire sempre un uomo libero, capace di rinunciare a tutto dall'oggi al domani ma non ad Olivia che rappresenta il suo Everest, la sua montagna da scalare, la sua sfida personale.
E allora, nonostante questo costante incontrarsi e scontrarsi, nonostante questo legame sotteso, che li unisce da sempre senza mai spezzarsi, Olivia e Valerio saranno capaci di porre la giusta quantità di fiducia nel loro amore? Riusciranno a riscattarsi dall'ombra di quel destino che li vuole così diversi e così distanti? Saranno in grado di fermarsi e abbandonarsi completamente l'uno all'altro? Saranno abbastanza maturi da scommettere su se stessi? A questo punto non vi resta che scoprirlo.


"Sai, è così importante capire la felicità. Sembra facile, ma non lo è. Perché è semplice. E le cose semplici sono le più difficili da afferrare. Io ci sono arrivata solo adesso, ci ho messo quasi quarant'anni."


"Correva l'anno del nostro amore" è un romanzo interamente incentrato sul 'poteva essere ma non è accaduto' e questo è uno dei punti da focalizzare, da tenere in considerazione nel momento in cui se ne parla.
Un romanzo che si fa strada nel cuore del lettore, permeato da un leggero velo di tristezza, di malinconia, dall'inizio alla fine. Uno stile unico, puntuale, maturo che permette di immergersi in una storia raccontata, dove finzione e realtà si intrecceranno in maniera impeccabile.
Con garbo, pagina dopo pagina, inizieremo a percorrere il sentiero di parole tracciato dalla Bonvicini e dalla sua elegante e colta penna, accompagnati da una serie di avvenimenti che riguardano la nostra nazione, un'inquadratura attenta che permette di fare luce su uno spaccato dell'Italia e sopratutto sulla mentalità di un intero paese, avvenimenti che fanno da sfondo alle vicende narrate da una parte, ma che si affermano nella loro potenza ed importanza dall'altra, senza entrare in conflitto con la narrazione, ma andando a completare il tutto e a renderlo più chiaro. 
Olivia e Valerio sono due personaggi in carne ed ossa, due figure in cui ognuno di noi potrebbe rispecchiarsi. Ed accanto a loro si muovono tante altre anime che toccano la loro vita ma anche la nostra. 
Tema centrale del romanzo è una storia d'amore travolgente accanto alla quale, però, si intravede un'analisi del sentimento amoroso da più angolazioni e che vede diverse coppie coinvolte, oltre ai due protagonisti: l'amore quasi reverenziale tra i genitori di Olivia, dove la madre di lei non ha alcuna voce in capitolo sulle decisioni familiari; il disinnamoramento dei genitori di Valerio con la fuga della genitrice che sogna una vita migliore, da 'signora'; infine il folle amore, fatto soprattutto di sopportazione e tradimenti, tra i nonni di Olivia, Manon e Gianni.
L'unico aspetto che non ho molto apprezzato è stata la scelta di utilizzare come narratore solo ed esclusivamente la voce maschile, nella fattispecie quella di Valerio. Mi sarebbe piaciuto che anche Olivia fosse coinvolta, che avesse avuto modo di farsi conoscere di più di quanto possa avvenire attraverso gli occhi di un altro narratore, di raccontare dal suo punto di vista alcuni avvenimenti.
In definitiva un romanzo che consiglio vivamente, perché si tratta di una di quelle letture che non possono rimanere sullo scaffale a prendere polvere, in attesa e, in secondo luogo, rappresenta una buona occasione per conoscere una scrittrice di cui tanto si parla e che molti lettori amano. Una scoperta piacevole e molto interessante.




19 commenti

  1. Wow. E non dico altro. Questa recensione è scritta così bene, in maniera così chiara e così fluida che non è che la leggi: praticamente la bevi!
    Caterina Bonvicini, guarda un po', è anche per me una di quelle autrici italiane che devo ancora scoprire. Quindi non mi resta che segnare l'ennesimo titolo.
    P.S. Adesso capisco perché mi è piaciuta tanto quella descrizione della specie libridinosa.

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    1. Ahahah Rosa, mi hai scoperta! Sono contenta che la recensione ti sia piaciuta anche perché non è mai facile non svelare più del necessario. Credo anche che questo romanzo sia un ottimo modo per conoscere la Bonvicini, o almeno io ho iniziato da questo titolo :)

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  2. Eccomi, ora posso leggerti! ero molto curiosa, anche perchè non si trovano tante recensioni in giro di questo romanzo che anche a me è piaciuto tanto. Ironico, scorrevole, una vera sorpresa. E ti dirò la verità, non ho sentito neanche tanto il bisogno di sapere di più su Olivia (che più volte avrei strozzato!), ho trovato Valerio un ottimo narratore. Ma è solo una questione di gusti.
    Ottima recensione, molto chiara. A presto.

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    1. Ciao Tessa, sono passata anche io da te perché ero davvero curiosa di conoscere il tuo punto di vista e, come ti ho detto, mi sono ritrovata in molti aspetti da te delineati :)

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  3. Tra la tua recensione e quella di Tessa mi avete definitivamente convinta. Della Bonvicini ho appena terminato Tutte le donne di e mi è piaciuto, ma forse questo potrebbe piacermi anche di più.
    Lea
    P.S. Quanto scrivi bene!!!!!!!

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    1. Leaaaa, ma grazie!! Diciamo che mi piace giocare con le parole, a volte mi viene bene a volte un po' meno :)
      Comunque sì, ti consiglio questo romanzo mentre io devo assolutamente recuperare "Tutte le donne di". Laura la Libridinosa ha detto che mi piacerà, conoscendo i miei gusti, e di lei c'è da fidarsi!
      Un bacione :)

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  4. Ciao Anna.. Bellissima recensione, come sempre :) e come sempre mi attiri verso libri fino a questo momento a me sconosciuti ;) L'autrice non la conosco ma la storia di questo libro mi incuriosisce soprattutto per l'ambientazione storica dell'Italia ttattata..Mi piacerebbe saperne di più :)

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    1. Sai sono davvero felice quando contribuisco, nel mio piccolo, a far conoscere dei titoli per cui ne vale davvero la pena e questo è uno di quei casi! La presenza, nella narrazione, di avvenimenti che si ricollegano a determinati periodi storici della nostra nazione rende il tutto ancora più completo perché si riesce a contestualizzare ogni cosa :)

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  5. Che bella recensione!!!
    Tuttavia non so se questo libro faccia per me... lo metto nei "forse", che non si sa mai! ;)

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    1. Ciao Erin, io spero proprio che il tuo "forse" possa trasformarsi in un bel sì convinto più in là, temporalmente parlando :)
      Una lettura piacevole non c'è dubbio! A presto.

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  6. Ho letto con molto interesse la tua profonda e precisa recensione. Grazie per avermi dato la possibilità di conoscere questo libro che stuzzica la mia curiosità :)

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    1. Sono felice di ciò, Aquila! Se deciderai di leggerlo sono sicura che non ti deluderà :)

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  7. Ciao Anna, complimenti, come sempre ci doni delle recensioni impeccabili. L'ho terminato mercoledì e aspettavo il momento giusto per scrivere il mio pensiero. Ammetto che dopo aver dato il massimo dei voti a "Tutte le donne di", mi rammarico di non aver amato allo stesso modo anche questo che è un bellissimo racconto, ma mi ha regalato un po' meno emozioni. a presto, un abbraccio

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    1. Ciao Salvia! Tutti ne stanno parlando benissimo quindi mi impegno a recuperarlo quanto prima per scoprire cosa mi sono persa :)
      Un bacio

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  8. Eccomi qui! Ho appena finito di buttare giù anche il mio pensiero su questo romanzo. Com'è strana la vita! Tutte a leggerlo contemporaneamente senza neanche rendercene conto! Sai quanto io ami il tuo modo di eviscerare i libri, quindi non mi dilungo in complimenti per l'ennesima meravigliosa recensione. Di sicuro, concordo con Baba nel dire che anche io ho amato tantissimo l'ultimo lavoro di quest'autrice, tanto che forse avevo delle aspettative troppo alte verso questo romanzo!
    Bacio

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    1. Ma grazie my dear! Verissimo, ho notato anch'io che lo avevamo in lettura in quattro. Un bel modo per poterci confrontare tra noi sulla stessa lettura nello stesso momento. Bacio

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  9. Ciao Anna! Passo di qui oggi in questo giorno specialissimo per me :-)
    Sono strana lo so, ma ammetto di amare il mio modo di invecchiare, 37 anni sentiti e vissuti con pienezza, circondata da tutte le persone, virtuali e fisiche, che desidero.
    Aspettavo questa recensione, smanio per conoscere la Bonvicini e forse è giusta la tua strategia di cominciare dai lavori più datati degli autori, ma sinceramente non vedo l'ora di immergermi nella lettura di Tutte le donne di. Questo titolo che già conoscevo, lo segno, dalla tua recensione deduco che è una di quelle storie che fanno al caso mio. A presto cara e buon we!

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    1. Ciao Cuore! Sì, mi piace partire dai lavori più vecchi di un autore/autrice e, quando possibile, seguire anche l'ordine temporale. Credo proprio che questo romanzo possa piacerti e anche io non vedo l'ora di recuperare "Tutte le donne di". Ne stanno parlando tutti così bene che come si fa a non cadere in tentazione?!
      Buone letture e un abbraccio :)

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