Buongiorno lettori, eccomi qui, attiva e pimpante, per lasciarvi una nuova recensione. Oggi vi parlo di un romanzo che avevo adocchiato qualche tempo fa, proprio nel periodo della sua pubblicazione per cui parliamo dello scorso settembre. All'epoca avevo letto anche qualche recensione che girava in rete ma non avevo provato quella sensazione tale da indurmi a leggerlo. Poi, quando il titolo è stato proposto in una delle challenge a cui sto partecipando, ho deciso che era arrivato il momento di concedergli una possibilità. "La gemella silenziosa", di S. K. Tremayne, è un romanzo che tiene col fiato sospeso, che vi farà dubitare di tutto e tutti un rigo sì e l'altro pure ed è per questo che vi consiglio caldamente di continuare a leggere quanto ho da dirvi.
La gemella silenziosa
S. K. Tremayne
Editore: Garzanti - Genere: Thriller/Mistery
Pagine: 306 - Prezzo: 16,90 € - eBook: 9,99€
Pagine: 306 - Prezzo: 16,90 € - eBook: 9,99€
Nel silenzio della sera sull'isola di Skye, Sarah accarezza i biondi capelli della sua bimba di sette anni, Kirstie, appena addormentata. Capelli identici, come ogni altra cosa, a quelli della sorellina gemella Lydia. Ma un anno prima Lydia è morta improvvisamente, lasciando un vuoto così grande da costringere Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti. Lì in Scozia, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah spera di ritrovare la serenità. Ma, quando una violenta tempesta sferza l'isola, Sarah e Kirstie rimangono isolate. nel buio, la bambina sussurra: "Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? io sono Lydia. Kirstie è morta, non io". Sarah è devastata e il tarlo del dubbio comincia a torturarla. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?
"Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? io sono Lydia. Kirstie è morta, non io"
Due gemelle identiche, un'isola misteriosa, un intreccio saldo, i continui colpi di scena sono tutti elementi che fanno sì che il romanzo che tenete tra le mani sia un gran bel romanzo.
Una storia dove niente è quello che sembra, dove il dubbio si insinua nella mente dei protagonisti ma soprattutto del lettore con un continuo rovesciamento di ruoli, di parteggiamenti, fino al raggiungimento dell'epilogo dove ogni cosa sembra tornare al proprio posto solo perché la si inquadra dalla giusta prospettiva. Quella stessa prospettiva che è mancata per tutto il romanzo e che contribuisce ad incrementare quel clima di tensione che si respira pagina dopo pagina.
Il romanzo può essere pensato come un grande palcoscenico, calcato da attori professionisti che non vi mostreranno mai il loro volto. E cosa fanno gli attori? Recitano una parte, ed è proprio quello che accade a tutti i protagonisti che prendono vita dalla penna dell'autore. Indossano delle maschere che li faranno sembrare una famiglia, ma solo all'apparenza perché, come in ogni situazione, è bene grattare quella patina di perfezione che ricopre la vera essenza degli esseri umani, facendo sì che appaiano per quello che non sono. E allora scoprirete che quelle maschere sono state messe lì per recitare una parte, per dare vita ad un vero e proprio melodramma. Quelle maschere racchiudono il loro essere fragili e una volta abbassate riveleranno delle piccole crepe, delle crepe che lacerano i rapporti dall'interno mettendo in luce dei dettagli che sono sfuggiti, primo tra tutti un forte senso di solitudine. Una solitudine palpabile della quale sono intrisi gli stessi personaggi: la gemella sopravvissuta ne rappresenta la quintessenza, colei che viene additata come diversa, colei con la quale nessuno vuole giocare, un bogan, che in gaelico vuol dire fantasma; un matrimonio in crisi, un marito che disprezza la propria moglie e quest'ultima che ha paura dello stesso e dei suoi eccessi di rabbia. Tre figure che non riescono più a comunicare tra loro e che per questo motivo sono sole con se stesse e con i loro sensi di colpa perché ognuno, a suo modo, si sente responsabile dell'incidente.
La voce di Sarah, intervallata da alcuni capitoli raccontati dal punto di vista di Angus, vi guiderà tra le pagine di un romanzo altamente psicologico, dove tutte le certezze, tutte le sicurezze, verranno meno per lasciare il posto all'unico elemento plausibile: il dubbio.
Consiglio questo romanzo a chi ama il genere thriller sì, ma con molti aspetti del mistery, a coloro che vogliono arrivare al finale per gradi, senza comprendere nulla anzitempo, e credetemi con questo romanzo è davvero possibile perché sarete sempre e costantemente sviati. Non avrete alcun punto di riferimento che possa guidarvi all'epilogo inaspettato.
Il romanzo può essere pensato come un grande palcoscenico, calcato da attori professionisti che non vi mostreranno mai il loro volto. E cosa fanno gli attori? Recitano una parte, ed è proprio quello che accade a tutti i protagonisti che prendono vita dalla penna dell'autore. Indossano delle maschere che li faranno sembrare una famiglia, ma solo all'apparenza perché, come in ogni situazione, è bene grattare quella patina di perfezione che ricopre la vera essenza degli esseri umani, facendo sì che appaiano per quello che non sono. E allora scoprirete che quelle maschere sono state messe lì per recitare una parte, per dare vita ad un vero e proprio melodramma. Quelle maschere racchiudono il loro essere fragili e una volta abbassate riveleranno delle piccole crepe, delle crepe che lacerano i rapporti dall'interno mettendo in luce dei dettagli che sono sfuggiti, primo tra tutti un forte senso di solitudine. Una solitudine palpabile della quale sono intrisi gli stessi personaggi: la gemella sopravvissuta ne rappresenta la quintessenza, colei che viene additata come diversa, colei con la quale nessuno vuole giocare, un bogan, che in gaelico vuol dire fantasma; un matrimonio in crisi, un marito che disprezza la propria moglie e quest'ultima che ha paura dello stesso e dei suoi eccessi di rabbia. Tre figure che non riescono più a comunicare tra loro e che per questo motivo sono sole con se stesse e con i loro sensi di colpa perché ognuno, a suo modo, si sente responsabile dell'incidente.
La voce di Sarah, intervallata da alcuni capitoli raccontati dal punto di vista di Angus, vi guiderà tra le pagine di un romanzo altamente psicologico, dove tutte le certezze, tutte le sicurezze, verranno meno per lasciare il posto all'unico elemento plausibile: il dubbio.
Consiglio questo romanzo a chi ama il genere thriller sì, ma con molti aspetti del mistery, a coloro che vogliono arrivare al finale per gradi, senza comprendere nulla anzitempo, e credetemi con questo romanzo è davvero possibile perché sarete sempre e costantemente sviati. Non avrete alcun punto di riferimento che possa guidarvi all'epilogo inaspettato.
Più ripenso a questo romanzo e più mi convinco: non mi è piaciuto! Non me ne sono resa conto mentre lo leggevo, mi sentivo disturbata e basta perchè non comprendevo gli atteggiamenti della madre e in generale le scelte di tutta la famiglia. Pure la mamma ninfomane no! Che dici?
RispondiEliminaSono troppo razionale. Ad ogni modo comprendo il suo fascino.
Ciao da lea
Ciao Lea! Peccato non ti sia piaciuto, in realtà credo che ai fini della vicenda ogni atteggiamento non dico che sia stato giustificato ma per lo meno inquadrato in base al resoconto finale. L'epilogo spiega un po' di perché :)
EliminaIo la penso come Lea. Probabilmente per i miei gusti c'è fin troppo mistery in questo romanzo. La tua recensione mi è piaciuta molto, offri un punto di vista personale sulla storia, inquadri bene i personaggi (sì, mi è piaciuta più la tua recensione, del romanzo in sé!). Ciao! Tessa.
RispondiEliminaGrazie Tessa, ogni volta il mio obiettivo è proprio quello di inquadrare non solo i personaggi ma anche la vicenda in modo da non svelare più del necessario ed incuriosire allo stesso tempo. Le tue parole mi fanno capire che forse ci sono riuscita :) A presto!
EliminaHo questo romanzo sul Kindle e ancora non mi sono decisa a leggerlo! La tua recensione mi convince anche se penso che ci troviamo di fronte a quel tipo di storia che o si ama o si odia! Appena lo leggo ti faccio sapere!
RispondiEliminaEsatto, a molti non è piaciuto, altri lo hanno trovato più che interessante, e questo è il mio caso. Ad ogni modo potrai scoprire a quale "cerchia" appartieni appena lo avrai letto e te ne sarai fatta un'idea. Attendo di sapere cosa ne pensi :)
EliminaEhm ... sì, mi trovi ancora tra i piedi, Anna, che cosa vuoi farci?
RispondiEliminaVuoi proprio saperlo? E va bene: le tue recensioni colpiscono ancora e ti spiego anche perché.
La prima volta che questo titolo mi è capitato a tiro, mi sono subito sentita ispirata e mi sono detta: "Un bel modo per avvicinarsi a un genere diverso". Poi qualche recensione mi smonta e cambio repentinamente idea.
Alla fine è finito comunque nella mia libreria digitale.
E adesso leggo le tue parole.
Quindi direi che ho deciso: comunque vada, questo libro voglio leggerlo e se anche non mi piacerà, potrò sempre dire che non mi è piaciuto a modo mio.
Ultima cosa: aspettati una mia visita appena recensirai Fannie Flagg!
Rosa, tu puoi starmi tra i piedi ogni volta che ti pare! Secondo me questo libro ti piacerà, soprattutto se è un genere a cui ti accosti per la prima volta quindi non hai ben chiaro cosa aspettarti. Diciamo che è un ibrido, un thriller ben condito dal mistery.
EliminaPresto arriverà la recensione della Flagg anche se ne vado centellinando la lettura perché non voglio finirloooo (frigno)!
Ho letto e amato questo thriller proprio per le sue sfumature mistery. Il finale è stato perfetto come la tua bellissima recensione :)
RispondiEliminaGrazie Aquila! Credo che ogni cosa, ogni aspetto, ogni azione, occupasse il posto giusto. Sì, l'ho proprio apprezzato :)
EliminaAttendevo la tua recensione e come sempre rimango colpita dalle tue parole ;) Anche io come te desidero leggere questo libro da quando è stato pubblicato ma ancora non mi è stato possibile, ma non vedo l'ora di farlo.. la mia attrazione verso questa storia cresce ad ogni recensione positiva che leggo e la tua mi ha proprio gasata ;) A presto Anna :*
RispondiEliminaOh Fede, mi piace gasare le persone! Ti garantisco che ti piacerà perché è un romanzo ben condito (ho un po' di fame al momento quindi uso termini prettamente culinari :D). Aspetto di leggere la tua opinione :*
EliminaCiao Anna! Bellissima recensione!
RispondiEliminaHo letto e recensito anch'io questo romanzo... Anzi, più che leggerlo me lo sono bevuto!!
Mi è piaciuto moltissimo e concordo con tutto quello che hai scritto! ;)
Sono contenta che i nostri pensieri siano affini! Mi piace molto la tua espressione "me lo sono bevuto", mi ci ritrovo anche io :)
EliminaTra tutte le recensioni che ho letto di questo romanzo nessuna mi ha convinta a leggerlo, né quelle positive né quelle negative...Adesso tu hai risvegliato un pizzico di curiosità, l'unico che c'è stato all'uscita del libro, ma poi sparito molto velocemente senza lasciare traccia. Il mistery non mi intriga più di tanto peró forse una possibilità la merita, complice la tua recensione, quindi sappi che se è quando lo leggerò sarai un pochino responsabile ;-) Bacio Cuore.
RispondiEliminaAllora spero che ti piaccia altrimenti penserai "ma cosa mi ha consigliato Anna?". In verità il mistery presente nel romanzo non dispiace nel senso che rappresenta una componente essenziale ai fini del racconto. Quel tocco in più che non guasta :) Bacio
EliminaSono certa che il tuo consiglio è sentito e convinto, se non mi dovesse piacere ti ringrazierò ugualmente per aver condiviso il tuo pensiero. Baciooo
EliminaAnna non vedo l'ora di leggerlo, me lo hanno regalato e non sono ancora riuscita ad aprirlo purtroppo :-(
RispondiEliminaVorrei sbrigarmi perchè mi sento indietro, in deficit, ma ce la farò!!!
Bacetti
Baba sai come si dice: "Chi va piano va sano e va lontano!" Per cui don't worry, ce la farai! Sono sicura che ti piacerà molto ;)
Elimina