lunedì 28 agosto 2017

Recensione 'Aspettami fino all'ultima pagina' di Sofìa Rhei


RECENSIONE IN ANTEPRIMA

Buongiorno lettrici e lettori! Oggi il blog riapre i battenti, dopo una pausa rigenerante per la sottoscritta, e lo fa con una recensione in anteprima, come avrete potuto facilmente intuire dal sottotitolo. Bene, il romanzo di cui vi parlo esula dalla famosa TBR stilata appositamente per le vacanze perché è giunto a destinazione a sorpresa, motivo per cui ringrazio la Newton Compton Editori per la copia omaggio. Voi potrete trovarlo in libreria dal 31 Agosto!




Aspettami fino all'ultima pagina
Sofìa Rhei


Editore: Newton Compton - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 253 - Prezzo: 10,00 € - eBook: 4,99€
(OMAGGIO CE)


Silvia ha quasi quarant'anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie. Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia, in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell'uomo falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alain però non si dà per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances dell'uomo che ama... Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O'Flahertie, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie ad autori come Oscar Wilde, Italo Calvino, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al potere delle loro storie, Silvia comincia a riflettere su chi sia realmente, su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare dalla sua vita...



È vero, avevo pianificato le mie letture ma, non so per quale motivo, sono stata subito attratta da questa proposta tanto da volerle concedere una possibilità. Non avevo aspettative di alcun tipo quindi, al massimo, lo avrei riposto sullo scaffale se non mi avesse convinta a dovere. Nonostante l'inizio un tantino lento, però, in men che non si dica, avevo abbondantemente superato la metà e, a quel punto, non ci sono state scusanti tanto che l'ho portato a termine con grande soddisfazione. Il romanzo della Rhei è un piccolo capolavoro che scalda il cuore e sorprende. Spero di riuscire a dimostrarvelo partendo dal principio.

Silvia, la protagonista, combatte una battaglia personale, battaglia che ha le sembianze di un uomo sposato di nome Alain. Facile preda di lui, amante che gli offre notti pacifiche e cene fatte in casa, ad ogni rottura segue sempre una ripresa che la fa apparire, letteralmente, impantanata in quella che è, a tutti gli effetti, una pseudo relazione. Pseudo proprio perché Alain, da quasi tre anni, la illude con la più classica delle promesse: lascerà sua moglie per andare a vivere con lei. Ed è proprio a questo punto che la incontriamo, attaccata con le unghie e con i denti a quella promessa, in attesa dell'arrivo di lui cosa che, ovviamente, non si concretizzerà. Alain, infatti, non solo non troverà il coraggio di lasciare sua moglie ma preferirà troncare la relazione con la sua amante, salvo poi tornare alla carica nel giro di poco tempo. Ed è proprio a causa di questo costante tira e molla che Silvia, persa in una spirale di dolore e umiliazione, deciderà di farla finita con quell'uomo ingannatore e manipolatore e di riprendere in mano la sua vita con l'aiuto di un bizzarro terapeuta, il signor O'Flahertie, capace di curare le persone con la letteratura.

"Siamo tutti Frankenstein. Affinché risulti evidente basta guardarsi nello specchio giusto. Siamo fatti di pezzi di cose molto diverse, ciascuno di noi ha parti che sono morte e poi rinate. Occultiamo qualcosa, ci nascondiamo, e in tante situazioni ci spaventa mostrare come siamo fatti realmente. In ciascuno di noi c'è una parte aggressiva. È molto frequente che, per proteggere gli altri, la rivoltiamo contro noi stessi. È su questa aggressione che viene da dentro, e che fa tanto soffrire il mostro di Frankenstein, che si fonda la scarsa autostima."

Aspettami fino all'ultima pagina non è solo un romanzo che racconta una storia, è un vero e proprio percorso terapeutico per la protagonista, prima, e per chi legge, poi. Un libro sulle donne e per le donne, se vogliamo restringere la cerchia di ipotetici lettori. Un libro che affronta la tematica dell'amore in una delle sue forme peggiori: quella che trasforma, che sovrasta, che annulla perché si sente in dovere di non accettare la controparte. Con naturalezza e genuinità la Rhei ci trascina nei meandri della mente umana, pagina dopo pagina, avvalendosi di figure che sanno il fatto loro, raccontandoci come sia necessario in molti casi imparare, o meglio reimparare, ad amare se stessi.

Il personaggio di Silvia funziona alla perfezione nella sua complessità perché incarna le paure di qualsiasi donna, amante, moglie o compagna che sia, che abbia vissuto o meno esperienze affini. È una di quelle figure che potremmo incontrare nella nostra quotidianità, reale, vera, tangibile. Una donna che si è adattata a vivere nell'attesa, ingabbiata in una relazione che l'ha plagiata cambiando il suo stesso essere. Una donna che non sa amarsi se non c'è Alain a farlo, che senza lo sguardo dell'altro non si riconosce più. Una donna che si sente inadeguata, sbagliata, perché in lei alberga quel bisogno compulsivo di inizi sempre nuovi piuttosto che di qualcosa che duri nel tempo e che, proprio per questo motivo, desidera cercare situazioni estreme, imbattersi in disastri, errori e fallimenti anche quando le si paleserà l'opportunità di una relazione normale. Una donna con l'autostima a pezzi e tutta da ricostruire.

La narrazione del vissuto della protagonista diventa il pretesto per raccontare, in maniera diretta e non, le storie di tutte le altre figure che vorticano attorno alla stessa in modo da non lasciare nulla al caso. È per questo che conoscerete il bello e tenebroso Odysseus, l'ironica Paulette, la materna nonna Eva e il terapeuta O'Flahertie. Ecco lui non me l'ha raccontata giusta fin dal principio e, nonostante il finale sfiori il surreale, ho trovato la scelta dell'autrice molto romantica e sentita, il che mi ha un tantino emozionata ma, a tal proposito, non aggiungerò null'altro.

Con una Parigi silente, ad osservare lo scorrere del tempo e delle vite, Aspettami fino all'ultima pagina celebra il potere terapeutico dei libri, il canto risonante e indistruttibile delle parole immortali impresse sulla carta ed insegna come il passato non possa essere dimenticato e come, allo stesso tempo, non debba essere fonte di dolore. L'intento di ognuno dovrebbe essere quello di traformare quello stesso passato in saggezza, piuttosto che in sofferenza, in modo da non avere timori e pregiudizi sul futuro. A questo punto non mi resta che dirvi: leggetelo, leggetelo, leggetelo!





6 commenti

  1. Di questo libro mi attrae moltissimo la cover e dopo la tua bella recensione penso proprio che lo leggerò, anche perchè ne avevo letta un'altra un po' meno positiva e a questo punto devo verificare di persona ;-)
    Ciao da Lea

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    1. Ciao Lea, come sai ogni lettore entra in sintonia con una lettura in maniera differente (e questo è anche giusto perché altrimenti la penseremmo tutti allo stesso modo e il mondo non sarebbe vario! ;) ), di conseguenza concordo con te, devi verificare di persona!

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  2. E' piaciuto tanto anche a me :D
    Mi sono iscritta anch'io al tuo blog <3

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    1. Sono felice che la pensiamo allo stesso modo! Benvenuta nel mio angolino :)

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