sabato 22 ottobre 2016

Recensione 'Il profumo delle foglie di limone' di Clara Sanchez/ 'Volevo solo una vita tranquilla' di Anna Talò


Buongiorno lettori, oggi un post un po' diverso dal solito perché troverete una doppia recensione, un piccolo pensiero per la verità. Ciò avviene sia per motivi logistici che temporali visto che altrimenti, con tutto l'arretrato, arriveremmo a Natale, e non mi pare proprio il caso!
I romanzi di cui vi parlo mi hanno fatto compagnia durante la pausa estiva e sono anche quelli che, beccandosi lo stesso tipo di valutazione su Goodreads, non mi hanno lasciato grandi emozioni una volta terminata la lettura. Mettetevi comodi perché si comincia!






Il profumo delle foglie di limone
Clara Sanchez


Editore: Garzanti - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 355 - Prezzo: 9,90 € - eBook: 3,99€


Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora molto caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell'oblio.




Ho iniziato a leggere la Sanchez carica di aspettative. Fino ad ora avevo sempre sentito parlare molto di lei ma non mi ero mai avvicinata a quello che è il suo mondo. Per farlo ho deciso di iniziare proprio da quello che nel panorama della sua letteratura viene ritenuto il miglior lavoro. Un romanzo in cui passato e presente si fondono. Un passato che rappresenta un'onta di vergogna per l'umanità intera. Un passato al quale, alla fine dei conti, viene dato uno spazio marginale.
Ora, la storia. o meglio l'idea di base della stessa, mi è parsa sin da subito originale: è un sopravvissuto una delle voci narranti, Julian, oltre alla scialba coprotagonista femminile Sandra.
La pecca principale risiede proprio nella mancata caratterizzazione dei personaggi, accompagnata da comportamenti e dialoghi surreali, forzati, cosa che rende tali figure tutt'altro che umane e vere. Se da una parte troviamo Julian, un uomo che persegue la sua personale vendetta, che, pur essendo riuscito a costruirsi una famiglia, è continuamente ossessionato dal passato tanto da non riuscire a dimenticare un nome, una faccia, un giorno, un dettaglio del periodo trascorso nel campo di concentramento di Mauthausen, dall'altra, la sua controparte, è un'insulsa ragazzina di nome Sandra, colei che si ritroverà invischiata in un passato che non è il suo ma che ha tutta l'intenzione di affondare le radici anche nel futuro. Lei che in ogni dialogo, in ogni comportamento appare così infantile da non comprendere la gravità della situazione e l'importanza di un evento del passato, quale l'Olocausto, molto più grande di lei. Lei che è interessata, sin dal primo incontro con la coppia di anziani, solo ed esclusivamente alla loro eredità. 
L'anello di congiunzione tra i due è rappresentato proprio dai coniugi Christensen, Fredrik e Karin, due criminali nazisti. Una coppia che riteneva di fare del bene anche quando uccideva degli innocenti. Una coppia che, dietro lo sguardo pacifico, mansueto, nasconde il progetto di ricominciare esattamente da dove si è interrotta. E allora li vedrete tirare fuori l'uniforme, gli abiti sfarzosi, le acconciature dell'epoca e volteggiare in pista, con l'oscuro disegno di ricostituire la razza ariana, l'unica ammissibile. 
Sprazzi di nazismo, sprazzi di vendetta, sprazzi di vita. Il romanzo è un insieme di sprazzi, per non parlare poi del finale, incalzante e troppo frettoloso, come se l'autrice avesse sentito l'impellente bisogno di concludere senza un nulla di fatto. Nulla di fatto che forse troverà la propria risoluzione nel secondo capitolo. A questo punto spero che la Sanchez sia riuscita a compensare quelle mancanze che io ho riscontrato durante la lettura e che non mi hanno fatto per nulla apprezzare il romanzo. 











Volevo solo una vita tranquilla
Anna Talò


Editore: Corbaccio - Genere: Letteratura Italiana
Pagine: 170 - Prezzo: 14,90 € - eBook: 9,99€


Teresa scrive manuali di auto-aiuto, in cui consiglia alle lettrici di andare incontro al domani piene di fiducia e ottimismo. Un insegnamento che proprio lei, però, si guarda bene dal seguire: vive praticamente reclusa in casa, frequenta solo lo zio magistrato e pochissime amiche storiche, e respinge da anni un vicino aitante e sciupafemmine che la corteggia implacabile. Per sfuggire alla noia apre un blog di piccola posta, sotto il falso nome di Lucilla, sul quale si scatena con risposte ciniche e spietate ai problemi di cuore che le vengono sottoposti, riscuotendo grandissimo successo. Proprio il suo stile corrosivo stuzzica il Vendicatore, uno stalker che si dimostrerà davvero pericoloso. Teresa sarà costretta a uscire dal proprio guscio per risolvere l’enigma che le sta rovinando un’esistenza che aveva costruito faticosamente perché fosse la più ordinata possibile; al suo fianco ci saranno lo zio e due inaspettati cavalieri che faranno la loro parte per tirarla fuori dai guai. Lei, che voleva solo una vita tranquilla, si trova a dover fare i conti con una lunga sfilza di imprevisti e di colpi di scena, usando solo l’arma della sua intelligenza e dell’umorismo.





Il motto di Teresa Mirella è 'Quando hai fatto del tuo meglio, sei a posto!', lei che scrive manuali di auto-aiuto, dispensando consigli a destra e a manca, ha scelto invece la via della solitudine, l'unico stato che le ha permesso di trovare un proprio equilibrio. Non avere impegni sociali, non uscire, non vedere quasi nessuno, eccetto lo zio che rappresenta la sua ancora di salvezza al pari di un naufrago con il salvagente, le conferisce sicurezza. Per sopperire alla noia Teresa ha deciso di aprire un blog sotto lo pseudonimo di Lucilla. Apparentemente nessuno conosce chi si nasconda dietro questa identità, almeno fino a quando non si materializza il Vendicatore, uno stalker che, partito dallo schermo, arriva direttamente dietro la porta di casa sua. Solo allora Teresa prenderà coscienza del fatto che tutta la sua vita stia per crollare come un castello di carte.
Un romanzo tutto sommato divertente, esilarante ed anche ben scritto. Si legge in pochissimo tempo e vi farà fare delle grasse risate, soprattutto perché ogni capitolo si apre con la domanda di un lettore e la tagliente risposta di Lucilla.
Unica pecca la parte giallistica del romanzo, le indagini, i sospetti e poi la rivelazione dell'assassino e del movente in un unico passaggio, prima ancora che l'autrice ne abbia palesato apertamente nome e cognome. Magari la cosa non sarebbe balzata così repentinamente ad un occhio meno attento ma nel mio caso, che come sapete amo i gialli, ha sortito l'effetto contrario. Io l'assassino, ahimè, l'ho capito anzitempo. Peccato perché, tutto sommato, si tratta di un romanzo davvero divertente.




15 commenti

  1. Ciao, ho letto anch'io tempo fa il romanzo della Sanchez carica di aspettative, ma come te poi mi ha deluso! Di suo ho letto anche Entra nella mia vita e Le cose che sai di me e ho capito che è proprio il suo stile che non mi piace, quindi mi sa che di suo non leggerò più nulla. Invece mi incuriosisce molto il secondo romanzo, dato che adoro questo tipo di storie!

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    1. Ciao Ariel! Mi aspettavo qualcosa di molto diverso e molto coinvolgente. Non l'ho trovato. Se poi mi dici che è proprio una questione di stile credo che passerò. La Talò, invece, te la consiglio :)

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  2. Ma pensa! Io quello della Talò l'ho adorato! Certo non sarà un capolavoro, ma l'ho trovato ben scritto, frizzante e leggero al punto giusto! La Sanchez proprio no, ne rifuggo e, guarda un po', me la trovo sempre davanti, ma proprio lei in persona eh!

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    1. My Dear, sapevo già della Talò (mi hai consigliato tu di leggerlo!).
      Sulla Sanchez ci avrei scommesso :D

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  3. Assolutamente d'accordo sul libro della Sanchez che non mi ha lasciato nessuna emozione positiva. Purtroppo quello dell'olocausto è un tema su cui si è scritto fin troppo e da troppe angolazioni diverse che è quasi impossibile tirar fuori qualcosa di originale, soprattutto se anche lo stile dell'autore lascia a desiderare. Ma io sono super polemica di natura quindi non c'è da meravigliarsi hahaha

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    1. Leggendo questi pareri mi sento sempre meno una voce fuori dal coro. Pensavo di avere un problema con la Sanchez invece noto che è una caratteristica che ci accomuna :)
      Penso che alla fine non sia questione di polemica, bisogna essere obiettivi: se una cosa ci piace va bene altrimenti via alla polemica ahahah!

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  4. Vedo che la Sanchez continua a infrangere cuori ... mah, io comunque dovrei leggerlo questo romanzo prima o poi. Sono curiosa di scoprire come andrà a finire fra me e questa scrittrice.

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    1. Rosa, magari su di te sortisce un diverso effetto e lo spero vivamente! Fammi sapere quando ti ci imbatterai :)

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  5. La Sanchez non era piaciuta nemmeno a me!

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  6. Ciao Anna: prima o poi la Sanchez la leggerò: sono sempre fuggita, però ho comprato dei libri in edicola e poi? Non li leggo? Dai, una possibilità la concedo a tutti. LA Talò la lessi due estati fa. Mi convinse. PErò adesso...la parte investigativa non la ricordo. Le risate sì. a presto

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    1. Ciao Baba! Certo una possibilità va sempre data, come ho fatto io, però magari una potrebbe anche bastare ed avanzare, chissà :D

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  7. Ciao Anna!
    Parecchio tempo fa ho letto "Il profumo delle foglie di limone", ma sebbene la storia avesse una bella base, mancava qualcosa a completare il tutto.
    Ho tentato con un altro libro della Sanchèz ma niente da fare: i personaggi non riescono ad emozionarmi come mi piacerebbero facessero.
    Mi dispiace, ma questa autrice non fa proprio per me. :(

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    1. Sembrerà brutto da dire ma, cara Jasmine, dopo aver scelto (perché l'ho scelto io con cognizione di causa!) questo unico romanzo, credo che il mondo della Sanchez non faccia proprio al caso mio :)
      Benvenuta nel club! ;)

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  8. la Sanchèz non l'ho mai letta e ora ho paura di una delusione. Il secondo voglio leggerlo, deve essere divertente!

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