lunedì 15 gennaio 2018

Recensione 'La tentazione di essere felici' di Lorenzo Marone


Benvenuti lettori! In questo inizio di settimana vi lascio la recensione di un romanzo che mi ha fatto compagnia lo scorso weekend e che rappresenta per me un ritorno ad un porto sicuro. Avevo già avuto modo di conoscere Lorenzo Marone e la sua scrittura con lavori più recenti lasciando indietro proprio il suo primo romanzo, quello che lo ha reso celebre e che, a distanza di anni dalla sua pubblicazione, continua ad essere un insegnamento e un monito per chiunque senta il bisogno di leggerlo. Ho conosciuto lo scorbutico Cesare Annunziata ma di lui vi parlo per bene tra qualche rigo.





La tentazione di essere felici
Lorenzo Marone


Editore: Longanesi - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 264 - Prezzo: 14,90 € - eBook: 3,99 €


Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma... I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.



Recensione

Tutto quello che questo romanzo si prefigge di raccontare al lettore risiede già nel titolo o, per essere più precisi, in una parola del titolo: tentazione. Da vocabolario il significato assunto è quasi dispregiativo, si dice, infatti, "allettamento, impulso o stimolo, interno o esterno, a compiere qualche cosa che non si dovrebbe...". Quindi, in definitiva, il tentare di essere felici rappresenta una cosa da cui sarebbe meglio astenersi, rifuggire. E Lorenzo Marone, attraverso i suoi personaggi, ci parla di questa felicità immeritata, proprio in ottemperanza al significato di tentazione che, almeno in un primo momento, costituisce il pretesto giusto dietro al quale barricarsi. La non scelta equivale alla paura del cambiamento. Ma il sostantivo, derivando dal verbo latino temptare che, tra i tanti suoi significati ha anche quello di riuscire in qualcosa, può assumere sfumature diverse e diametralmente opposte. Ed è a questo punto che quegli stessi personaggi si ridestano dal torpore che li ha trascinati in balia degli eventi e danno vita a quello stesso cambiamento da cui rifuggivano, cambiamento che coincide con l'esigenza, da parte degli stessi, di provare ad essere felici. Una felicità che, di conseguenza, diventa una scelta consapevole. 

Lorenzo ha la grande capacità di rendere straordinario l'ordinario, il quotidiano, e per farlo si serve ogni volta di personaggi magnetici, personaggi che con le loro storie, il loro vissuto, sono capaci di far stare in piedi l'intero romanzo. Figure ingombranti, figure con un proprio peso che sanno farsi amare e che sanno come conquistarsi la fiducia di chi è destinato ad incontrarli. Tali figure sono un vero e proprio dono e Cesare Annunziata, lo scorbutico Cesare Annunziata, ne è, inequivocabilmente, la prova.

Cesare è la voce narrante che, in solitaria e in prima persona, ci accompagna nel corso di tutto il racconto. Cesare Annunziata è un personaggio sopra le righe, inadatto ad ascoltare gli altri per sua stessa ammissione. Burbero e cinico, non riesce a manifestare in alcun modo il suo affetto nei confronti dei due figli, Sveva e Dante, e del nipote Federico: "so intrattenere una puttana, travestirmi da generale dell'esercito, zittire un marito che maltratta una donna, so smuovere un vecchio malridotto dalla poltrona e accogliere in casa chi ha bisogno di un rifugio. Ma non so fare il nonno premuroso, non sono in grado di donare amore a chi ne ha diritto". Vedovo da cinque anni, ha trascorso la sua vita a recriminare contro Caterina, quella moglie che è frutto di scelte sbagliate, o meglio di non scelte. 
Trincerato dietro l'aggettivo 'vecchio' che costituisce un alibi, una giustificazione alle sue condotte poco ortodosse, Cesare è un trasformista, ovvero è in grado di assumere i panni di diverse figure a seconda delle situazioni e delle circostanze che lo vedono direttamente coinvolto. Ma, se imparerete a conoscerlo, vi renderete conto del fatto che l'egoismo e il cinismo di questo personaggio non sono altro che una maschera: per Cesare scegliere è sempre stato logorante ed è per questo motivo che si sente un incompiuto con pochi anni da vivere e un bagaglio di rimpianti, rimorsi e mancanze.
Chiamato a fare i conti con il proprio passato, con gli errori, le insoddisfazioni e l'incapacità di comunicare, Cesare si ritroverà, ben presto a dover affrontare il cambiamento. Lui che cerca di limitare le incursioni del presente vivendo in solitudine diventerà il punto cardine per ognuno dei personaggi che lo circondano e che, in un modo o nell'altro, arricchiscono la storia nel suo complesso con la loro presenza.
La svolta nella vita del burbero ed ironico Cesare, il cambiamento, sarà rappresentata dall'arrivo di Emma, la vicina di casa, colei a cui la vita ha insegnato a non mostrare dolore, colei cha ha vergogna dei maltrattamenti subiti da quell'uomo che diceva di amarla e che si ritiene addirittura la responsabile degli eccessi di rabbia dello stesso. Un personaggio bellissimo, una storia nella storia. Oltre a lei conosceremo Sveva, una donna infelice che non ha il tempo di fermarsi un attimo per rendersene conto; Dante e la sua omosessualità; Marino con cui la vita non è stata affatto gentile eppure non le ha voluto togliere il saluto; Rossana, una delle tante persone che per vivere chiede scusa come se la sua esistenza possa essere di fastidio per qualcuno.


"Ci insegnano le equazioni, Il cinque maggio a memoria, i nomi dei sette re di Roma, e nessuno ci chiarisce come affrontare le paure, in che modo accettare le delusioni, dove trovare il coraggio per sostenere un dolore."


Con l'ironia, il sarcasmo e la leggerezza che contraddistinguono la scrittura di Lorenzo vengono affrontate una serie di tematiche cardine senza però sminuirne la loro importanza: si parla di vecchiaia, di solitudine, di omosessualità, di famiglia, di violenza sulle donne. Saremo condotti nei meandri di una storia che profuma di buono, accompagnati da personaggi tutti da scoprire, personaggi più che umani, e per questo molto vicini al lettore, che da un certo punto in poi inizieranno a condurre la propria battaglia di riscatto nei confronti di una vita che li ha visti soccombere sotto il peso degli eventi, trascinati dall'onda che inghiotte senza via di scampo.

La tentazione di essere felici è, in definitiva, una lunga riflessione in cui, con quel pizzico di consapevolezza che non guasta mai, tirare le somme sulla propria esistenza e fare i conti con quelle verità scomode, e quindi inaccettabili, che fanno parte della vita di ogni essere umano.
Un romanzo che aiuta a riflettere e che insegna al lettore che "...non c'è un solo modo per affrontare la solitudine, c'è chi si rinchiude in casa, chi si affeziona troppo agli animali, chi, infine, impara a conversare col silenzio...", che "...non esistono persone più coraggiose di altre, c'è solo chi affronta il dolore quando deve essere affrontato...", che "...l'essere umano è un maestro nel girare a vuoto pur di non raggiungere l'obiettivo che lo terrorizza..." e che bisogna apprezzare chi combatte ogni giorno per essere felice. Combattete e scegliete, è questa la chiave per la vostra felicità!

11 commenti

  1. Il grande Lorenzo i suoi romanzi sono meraviglia. Aspetto impaziente il prossimo a breve in uscita quasi mi manca la sua penna. Ottima recensione

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  2. Non il mio preferito di Lorenzo, ma delicatissimo.

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  3. Ciao Anna, di Marone ho letto "Magari domani resto" e mi è piaciuto molto... anche questo romanzo sembra davvero molto bello, me lo segno!
    Buona giornata :-)

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    1. Ciao Ariel, ti consiglio anche "La tristezza ha il sonno leggero", meraviglioso! :)

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  4. un libro che mi ha dato i brividi, perfetto

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  5. adorabile Cesare, come non amarlo? Un libro meraviglioso e indimenticabile. mi reputo più che fortunata ad averlo letto ed invidio chi ancora non l'ha fatto perchè scoprirà quanto Cesare riesca a conquistarti.

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