martedì 12 dicembre 2017

Recensione 'Assassinio sull'Orient Express' di Agatha Christie


Buongiorno lettori e benvenuti nel mio angolino! Dopo una lettura abbandonata a metà strada (quella della Maraini, per chi se lo stesse chiedendo), ho deciso di tornare nella mia comfort zone ed è proprio per questo motivo che, oggi, vi propongo la recensione di un romanzo appartenente ad uno dei miei generi letterari preferiti. Ovviamente non potevo che farlo in grande stile in compagnia di uno degli investigatori più famosi a livello mondiale, Hercule Poirot, e della sua progenitrice, Agatha Christie, la regina del giallo. Buona lettura!





Assassinio sull'Orient Express
Agatha Christie


Editore: Mondadori - Genere: Giallo
Pagine: 278 - Prezzo: 10,00 € - eBook: 4,99 €


Salito a bordo del leggendario Orient Express, l'impareggiabile investigatore Hercule Poirot è costretto a occuparsi di un efferato delitto. Mentre il treno è bloccato nella neve, infatti, qualcuno tra i passeggeri pugnala a morte il ricco signor Ratchett. Evidentemente l'assassino deve nascondersi fra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra avere motivo per commettere il crimine. Un'indagine complicata attende l'infallibile detective.



Recensione

Mentre mi accingo a scendere da uno dei treni più famosi nella storia della letteratura, l'Orient Express, con un piede ancora sul predellino metallico e le porte del vagone ristorante che si chiudono alle mie spalle, ripenso all'ingegno di quell'ometto dai baffi impomatati, alla sua orazione finale, e al fatto che leggere le sue avventure, nate dalla penna di una delle mie autrici preferite, sia sempre un tornare a casa, in un porto sicuro.  

L'Orient Express, messo in servizio alla fine del 1800, è stato un treno passeggeri a lunga distanza che collegava Istanbul a Parigi, un treno che lo stesso Poirot si ritroverà a prendere, in maniera del tutto casuale, per far ritorno a casa. Un treno che, sul vagone Istanbul-Calais, vedrà consumarsi un efferato omicidio. Dodici coltellate squarceranno il petto di Monsieur Ratchett, un delitto non pulito con colpi vibrati a casaccio e, molto probabilmente, sferrati non da un unico assassino. Sarà la doppia identità del defunto, il riaffiorare di alcuni episodi del suo passato, ad instradare l'indagine dell'investigatore belga anche se, almeno all'apparenza, nessun passeggero sembrerebbe essere implicato nella vicenda. L'unica certezza, tuttavia, è che l'assassino debba trovarsi necessariamente ancora sul treno che, fermo nella neve ed incapace di ripartire, non ha permesso una via di fuga al responsabile.

Pubblicato in Italia nel lontano 1935, Assassinio sull'Orient Express costituisce, per gli amanti del genere, un vero e proprio rompicapo in cui, nonostante si presti la giusta attenzione, non si riesce a scoprire nulla prima del tempo, anzi si tende a cambiare opinione più e più volte. Ciò che colpisce sin da subito è la scelta del luogo in cui ambientare la vicenda, un luogo chiuso, un treno fermo nella neve, che funge da palcoscenico per l'intera narrazione, nonché i personaggi o, per essere più precisi, il loro numero in quanto nessuno può scendere dal mezzo di locomozione o salirvi. Questo vuol dire che gli indizi e gli eventuali indiziati sono tutti lì, bisogna semplicemente rimettere ordine al tutto per poter arrivare alla verità. Ed è proprio per questo motivo che, strutturalmente, l'opera viene pensata nella maniera più classica possibile: una prima parte in cui si verificano i fatti, una seconda in cui dare avvio alle deposizioni vere e proprie ascoltando le voci dei diversi passeggeri ed infine una terza contenente le riflessioni dello stesso Poirot che sono, più che altro, un voler mettere in ordine le testimonianze raccolte con l'intento di scorgervi comunanze o discordanze che possano condurre alla risoluzione del caso. 

Colui che tiene le fila del discorso, che riesce ad imprimergli una certa logicità grazie alle sue capacità investigative, ma soprattutto deduttive, è Hercule Poirot. È innegabile che il suo personaggio, dotato di acume, calma ed ingegno, prenda il sopravvento sugli altri personaggi, nonostante la loro caratterizzazione, supportata dai vari interrogatori che ci permettono di conoscerli meglio, non manchi di nulla. Saranno proprio i loro atteggiamenti, le loro espressioni, le loro reazioni, che guideranno Poirot alla risoluzione del caso. Una risoluzione che, come in tutte le sue indagini e più in generale tutti i romanzi della Christie, si basa unicamente su logica e deduzione

Poirot è un grande oratore ed è proprio con il suo fluente eloquio che, in maniera scorrevole e precisa, ci condurrà nei meandri di un caso che, pagina dopo pagina, si farà sempre più complesso. L'autrice getta un vero e proprio guanto di sfida al lettore, cerca di coinvolgerlo sin dal principio proponendogli un giallo all'apparenza scontato e di facile risoluzione, salvo poi aggiungere, con grande abilità, nuovi pezzi di verità, nuovi indizi, che rendono la soluzione del quadro d'insieme sempre più difficile. 

Il punto di forza è lo stile che, nella sua semplicità, è dotato di un ritmo incalzante e accattivante, un raccontare in cui le parti dialogiche hanno un peso preponderante rispetto alle narrative andando a coinvolgere in maniera più diretta il lettore e facendo in modo che la storia proceda speditamente. A ciò si accompagna la descrizione di alcuni particolari che mettono chi legge di fronte ad alcuni aspetti ovvi che tendono continuamente a ribaltarsi andando a perdere quello stesso senso di ovvietà che ne costituiva quasi una certezza, per non parlare poi dell'arma del delitto, un pugnale, che può essere usato da chiunque, forte o debole, e che non fa rumore.

In questa che forse è una delle più famose avventure con protagonista uno degli investigatori più ammirati dagli amanti del genere, vi ritroverete a fare i conti con un delitto perfetto, un delitto studiato a tavolino, con cura, un delitto che porta tutte le tracce di quella che è una mente fredda e decisa e che ha tutta l'intenzione di non farsi smascherare. E voi, siete pronti ad accettare la sfida?

13 commenti

  1. Ciao Anna :) Un bellissimo libro e come hai detto tu un bel rompicapo, l'ho letto diversi giorni fa e pubblicherò la recensione la prossima settimana,mi è piaciuto veramente tanto ovviamente non sarei mai riuscita ad intuire il finale ;) ieri ho visto anche film, davvero bello ma per fortuna avevo letto il libro e quindi conoscevo maggiori dettagli altrimenti credo che mi sarei persa xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Federica :) Confesso che l'ho letto in occasione dell'uscita cinematografica però il trailer l'ho visto solo dopo aver voltato l'ultima pagina. Sbaglio o ci sono personaggi diversi rispetto al romanzo? Comunque conto di vederlo presto :)

      Elimina
  2. Mi vergogno un po' a dirlo, ma non ho ancora mai letto nulla di Agatha Christie, ma spero di rimediare presto. Come prima lettura sto pensando a "Dieci piccoli indiani". Tu me lo consiglieresti, o opteresti per altro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho iniziato proprio con "Dieci piccoli indiani", che questi giorni ho fatto leggere a mio fratello. Piaciuto ad entrambi quindi inizieresti col piede giusto :)

      Elimina
  3. Io adoro Agatha Christie, ho letto tutti i suoi libri e seguo tutte le serie tv e i film che danno sulle sue opere.
    Quindi aspetto con piacere la tua recensione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero di leggere altro di suo molto presto :)

      Elimina
    2. Ti consiglio il primo caso di Poirot, "Poirot a Styles Court", è da lì che inizia tutto!

      Elimina
  4. Devo dire che, purtroppo, quella struttura troppo reiterata, troppo geometrica, ha finito con l'annoiarmi. Ne ho parlato giusto ieri (in pillole). :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente, a suo tempo, dopo una decina di romanzi letti di seguito (errore mio!) ho un po' abbandonato la serie proprio per quella struttura geometrica, però uno ogni tanto ci sta :)

      Elimina
  5. Ho letto il romanzo con vivo interesse, adoro Poirot e le sue celluline grigie. Il romanzo mi è piaciuto tantissimo, il film un po' meno.Belle le ambientazioni ma il freddo dal manto nevoso si percepiva anche nell'evoluzione della storia :)

    RispondiElimina
  6. Nonostante abbia letto molti romanzi della Christie questo ancora m i mancava e l'ho recuperato solo qualche mese fa, ma come sempre non sono rimasta delusa, anzi. Il finale specialmente è uno di quelli che mi ha sorpresa di più tra quelli ideati dall'autrice.

    RispondiElimina
  7. L'ho letto da ragazza (l'altro ieri insomma ihihih) e ricordo che mi era piaciuto un sacco, ma tanto tanto

    RispondiElimina