venerdì 26 maggio 2017

Recensione 'Il labirinto degli spiriti' di Carlos Ruiz Zafon


Buongiorno lettrici e lettori! Oggi vi parlo dell'ultimo capitolo, e capolavoro oserei aggiungere, che chiude il cerchio della tetralogia de Il cimitero dei libri dimenticati, composta da L'ombra del vento, Il gioco dell'angelo e Il prigioniero del cielo di cui vi ho abbondantemente parlato nei mesi scorsi. Questo è uno di quei romanzi che comincia quasi in sordina, che insinua nel lettore un dubbio amletico del tipo dove vorrà andare a parare lo scrittore?, per poi esplodere come una bomba ad orologeria che lo investe con una miriade di schegge.





Il labirinto degli spiriti
Carlos Ruiz Zafon


Editore: Mondadori - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine:  - Prezzo: 23,00 € - eBook: 10,99€
(OMAGGIO CE)


Barcellona, fine anni '50. Daniel Sempere non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto tra i cunicoli del Cimitero dei Libri Dimenticati, alla scoperta del volume che gli avrebbe cambiato la vita. Il mistero della morte di sua madre Isabella ha aperto una voragine nella sua anima, un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo.Proprio quando Daniel crede di essere arrivato a un passo dalla soluzione dell'enigma, un complotto ancora più oscuro e misterioso di quello che avrebbe potuto immaginare si estende fino a lui dalle viscere del Regime.È in quel momento che fa la sua comparsa Alicia Gris, un'anima emersa dalle ombre della guerra, per condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia, anche se il prezzo da pagare sarà altissimo.



La scelta del titolo, con la parola labirinto che quasi troneggia, non è affatto casuale. I romanzi di Zafon costituiscono un vero e proprio ciclo di storie alle quali, come in un vero e proprio labirinto, potrete accedere da un qualsiasi ingresso perché a sé stanti. Eppure, e qui risiede la sua bravura, tutte queste storie, questi capitoli, sono interconnessi tra loro attraverso quello che è un vero e proprio intreccio. 

Il lavoro di Zafon è minuzioso, curato fin nel minimo dettaglio per stabilire quel legame ciclico che si rivela, alla fine di ogni cosa, necessario. Il minimo errore sarebbe fatale, farebbe cadere il castello di carte che ha saputo sapientemente innalzare e renderebbe meno credibile la storia. Perché, alla conclusione di tutto, si può tranquillamente affermare che si tratta di un'unica storia che è stata poi divisa in quattro diversi tomi che, letti, portano a compimento l'intera trama.

Quest'ultimo romanzo è quello che chiude il cerchio e che, mi sento di dire, risveglia il lettore da quell'assopimento, quella sorta di torpore, che potrebbe averlo colto durante la lettura del secondo e del terzo volume, riportandolo agli antichi fasti de L'ombra del vento. Qui ritorna lo Zafon puro, quasi incontaminato. Quello che ha fatto innamorare milioni di lettori e battere i cuori all'unisono.
In questo romanzo giungerete al centro del labirinto, a quello che è il momento clou, l'apice. Ogni cosa vi sarà svelata, ogni singolo episodio troverà la giusta collocazione in quel quadro generale che la mente di Zafon aveva partorito sin dalla prima riga del suo primo romanzo. Questo è ciò che colpisce maggiormente il lettore perché si arriva a comprendere come ogni scelta non sia mai stata casuale, ma occupava il giusto posto per raggiungere il fine ultimo: sbrogliare il bandolo della matassa e mettere ordine al tutto, tassello dopo tassello, andando a completare uno dei più grandi mosaici della letteratura contemporanea.

Non mi dilungherò su trama e avvenimenti di quest'ultima avventura anche perché si tratta di un romanzo complesso, di ampio respiro, che deve rivelarsi pagina dopo pagina, episodio dopo episodio, a chi legge. Posso però dirvi che la narrazione affonda le radici in episodi del passato. 

Lo stile di Zafon è magnetico, preciso e puntuale come le sue descrizioni sempre chiare ed evocative. Si nota, come già avvenuto nei precedenti romanzi, un approfondito studio della storia. Ci troviamo in una tetra Barcellona post bellica, quella dei regimi totalitari e delle torture, che non fa solo da sfondo alla vicenda ma ne diventa parte integrante. Ed è questo il palcoscenico che, i personaggi, calcheranno per l'ultima volta, prima che il sipario si chiuda.
A quelli già conosciuti, se ne aggiungeranno altri in grado di bucare il foglio, complessi come qualsiasi essere umano ed altrettanto veri, capaci di conquistare il cuore del lettore. Tra tutti ho amato, incondizionatamente, quella che può considerarsi, insieme agli altri, una vera e propria protagonista. Si tratta di Alicia Gris, una combattente avvolta nella sua aura di sofferenza e indistruttibilità.

L'unica nota dolente, almeno nel mio caso, è stata la mole del romanzo. Ho impiegato un paio di mesi per portarne a termine la lettura ma credo che abbia inciso anche il fatto, e qui ci sta un bel mea culpa, che ho voluto fare una sorta di full immersion leggendo i quattro romanzi di seguito. Sicuramente avrei dovuto prendermi una pausa, tra l'uno e l'altro, ma è pur vero che ci sono della parti ripetitive, nel narrato, che avrebbero potuto essere snellite.

Nonostante ciò Il labirinto degli spiriti  è un romanzo in grado di conquistare il lettore, a partire dai fedelissimi fan di Zafon, la cosiddetta vecchia guardia, sino ai nuovi arrivati come me. Non fatevi spaventare dal numero di pagine, se saprete lasciarvi guidare nel labirinto di parole sapientemente costruito, la via d'uscita la troverete facilmente. Oh, quasi dimenticavo: preparate i fazzoletti, vi serviranno!




5 commenti

  1. Mi aspetta da quando è uscito questo libro, spero di riuscire a leggerlo questa estate!
    Bella recensione come al solito 😄

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    1. Ciao Grazia!
      Ti ringrazio e credo che sia un'ottima lettura per l'estate quindi il periodo che hai scelto è più che propizio :)

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  2. E' da tempo che sto cercando un libro di un autore spagnolo, l'ombra del vento l'ho già letto e mi piacque quindi perché non leggere questo! ma secondo te posso leggere direttamente il labirinto degli spiriti saltando il secondo e il terzo volume??

    www.leparoledipinte.blogspot.com

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    1. Ciao Lisa! Allora, è vero che si tratta di storie auto conclusive però, nell'ultimo volume, si fa riferimento ad avvenimenti dei volumi precedenti quindi potresti non orientarti in maniera corretta. Il mio consiglio è quello di recuperare anche il secondo e il terzo romanzo, poi, ovviamente, decidi tu! Comunque merita :)

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  3. Sono rimasta a pagina 500 da un paio di mesi, riuscirò a finirlo? Non so forse è normale che manchi un personaggio e la lettura perda mordente...

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