martedì 14 marzo 2017

Recensione 'Magari domani resto' di Lorenzo Marone





Magari domani resto
Lorenzo Marone


Editore: Feltrinelli - Genere: Narrativa Contemporanea
 Pagine: 314 - Prezzo: 16,50 € - eBook: 9,99€

FINALISTA PREMIO BANCARELLA 2017


Luce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po’ d’ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?




Questo è uno di quei romanzi la cui recensione ti toglie il sonno. Vorresti che le parole iniziassero a fluire dalla testa alle mani che ticchettano sulla tastiera ma, allo stesso tempo, hai paura di non riuscire a rendergli giustizia.
Alla fine comprendi che questo è uno di quei casi in cui la recensione deve essere scritta di getto, di pancia e di cuore, senza starci a pensare poi tanto ed è proprio quello che vorrei fare.

Leggere il nuovo lavoro di Lorenzo è un po' come tornare a casa, riflettersi allo specchio, sentirsi parte del mondo di carta e parole che riesce a creare con maestria. Un intreccio di storie e di vite che potrebbero essere quelle di ognuno di noi. Lorenzo ha questo dalla sua: raccontare con delicatezza la vita, quella quotidiana, e non è poco.

Che si tratti di un romanzo prorompente lo si comprende dalla prima pagina, dalla presentazione che Luce Di Notte fa di se stessa: "Il mio nome è Luce. E sono donna". Una sorta di avvertimento per il lettore, senza mezzi termini, come a dire 'ecco quello che ti aspetta'. Ed è proprio questo che succede. Pagina dopo pagina, Luce si mostra a chi legge spogliandosi e rivelandosi in tutta la sua nudità che è sì fierezza, ma anche fragilità
Schietta e forte, non ha bisogno di nessuno e crede di non conoscere il dolore. Sospettosa, curiosa e moralmente incorruttibile, cresciuta tra un non fregare il prossimo e un non farsi fregare dal prossimo, ma soprattutto abituata a non avere paura di niente. 
Una giovane donna segnata dall'abbandono della figura paterna e che, proprio per questo, a trent'anni è ancora alla ricerca di un adulto che non fugga via impaurito. Cresciuta con una madre rigida e di poche parole, che ha sempre avuto paura di perdere il controllo e di lasciarsi andare alla tanto sognata felicità, in grado di rammendare i vestiti altrui ma incapace di rattoppare la propria esistenza e quella dei figli ormai strappate, il cui rapporto, poi, è un continuo scaricarsi colpe e giustificazioni e con una nonna che le ha riversato addosso tutto il suo amore, per riporre un qualche ricordo nella scatola delle memorie, Luce cerca, costantemente, di riempire i vuoti che si porta dietro. 
Come unica compagnia il suo Cane Superiore, Alleria, e la vita, quella vera, quella a cui dare del tu.
Sarà l'incontro con un ragazzino, Kevin, a far crollare il suo bel castello di sabbia, costruito con tanta perizia, permettendo così alla luce, quella che lei porta nel nome ma che tanto manca nella sua vita perché si sente più simile ad un'ombra, di poter finalmente entrare ed illuminare ogni cosa. 


"Se c'è una cosa che la vita mi ha insegnato, è che non esistono parentesi tonde o quadre, nessun inciso o intervallo, le cose, belle o brutte che siano, te le trovi all'improvviso davanti, quando vai a capo, e forse è una fortuna, perché altrimenti basterebbe evitare le parentesi per condurre una vita serena. Solo che a saltare gli incisi, la frase si accorcia e giunge presto il punto finale."


Questo romanzo è una sorta di catarsi per la protagonista che, educata dalla vita che la colpisce, segnandola e insegnandole qualcosa allo stesso tempo, cambia rotta e prende in mano le redini del proprio destino senza se e senza ma. Riesce a dare quella sterzata a volte necessaria. Ma la cosa bella è che tutto ciò avviene anche nel lettore perché si instaura tra i due un vero e proprio dialogo. Narrare il presente offre spunti per raccontare il passato fatto di aneddoti ma anche di dolore e di paure che si riversano sul presente. Un passato che però forma ed aiuta ad aprire gli occhi. 

Lorenzo non tratteggia solo il personaggio femminile. La sua bravura risiede nell'indossarne i panni, nell'accostarsi a questo universo, così complicato, scandagliandone non solo il comportamento, le cosiddette azioni, ma soprattutto la psiche, quello che Luce pensa. E ci riesce, ovviamente, usando come scenografia una Napoli non più borghese, ma popolare, quella dei Quartieri Spagnoli, quella in ombra, ad alto tasso di criminalità, nascosta alla vista dei turisti dietro la bella facciata di Via Toledo. Il tutto contestualizzato in maniera eccellente a creare un legame imprescindibile tra la protagonista e il luogo in cui è nata e cresciuta e che l'ha forgiata.

Con uno stile semplice ed ammaliante, arricchito dalle sonorità del dialetto napoletano che rendono la lettura quasi musicale, Lorenzo ci insegna che, il più delle volte, anche noi annodiamo la nostra vita a formare un gomitolo la cui struttura è completamente diversa da quella che ci aspettavamo. E per fare ciò si serve di personaggi che bucano la pagina, un coro di voci che ti si insinuano nelle orecchie e che, quando tutto è compiuto, li immagini ancora lì, pronti a restare. Loro ce l'hanno fatta a sbrogliare la matassa. 
Ed è per questo motivo che il romanzo è un riconciliarsi con se stessi e con le brutture della vita. Un romanzo che tra un respiro e un battito di ciglia, smuove qualcosa nel lettore portandolo, inevitabilmente, a sorridere ma anche a versare lacrime. 

Un romanzo dove, piuttosto che il sole, schizzechea, un romanzo che profuma di panni stesi, propri e altrui, dello sfrigolio del ragù nella pentola la domenica. Un romanzo che infonde coraggio, il coraggio di restare e di prendere la vita, e tutto quello che ci riserva, a piene mani, correndole incontro, a braccia aperte, pronti a ricevere ma anche a donare. Perché andare via è per i codardi, restare è solo per i coraggiosi!





16 commenti

  1. oh che parole Anna, da brividi di nuovo. Non l'avessi appena finito lo rileggerei subito!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono curiosa di leggerti, io non riuscivo a smettere di piangere :/

      Elimina
  2. Superba...Questa si che è una recensione! Equilibrata, obbiettiva e sentita. Perché Lorenzo Marone non scrive capolavori, ma storie popolari che è facile vestire. Mi ritrovo tanto in ciò che hai scritto di Luce, mi hai emozionata, immagino già la bellezza non leggerlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ed io attenderò il tuo pensiero. Questa è una storia che illumina, giusto per restare in tema! Grazie delle belle parole ;)

      Elimina
    2. Grazie a te per avermi accompagnata nella camminata lavoro-casa! Un'ottima compagnia la tua!

      Elimina
  3. oh che recensione magnifica! centrata in pieno come un pugno! la adoro.

    RispondiElimina
  4. Chapeau Anna!
    Bellissima recensione, degna di un bellissimo libro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fino a poche ore prima di pubblicarla mi sembrava incompleta, come se mancasse qualcosa di importante. A quanto pare mi sbagliavo :)
      Bacio!

      Elimina
  5. Non ho ancora letto nulla di Marone: i tre romanzi che ho, compreso questo, aspettano ancora silenziosamente nel Kindle per "il momento giusto". Una recensione molto bella che invoglia a leggere, anche se io ho ancora nella cuore le tue parole per "La tristezza ha il sonno leggero": quando sarà il momento, partirò da quello! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti anche a me ne manca ancora uno, ovvero "La tentazione di essere felici". Per questo ultimo romanzo ho versato molte lacrime per cui aspetterò ancora un po' prima di conoscere Cesare :)
      Grazie per le tue parole, anche io ti consiglio di partire con Erri :)

      Elimina
  6. Come sempre sai trarre sempre il meglio da ogni libro, veramente una bellissima recensione! Marone è piaciuto tanto anche a me!

    RispondiElimina