venerdì 8 luglio 2016

Recensione 'La casa delle donne che volevano rinunciare all'amore' di Karine Lambert


Buon venerdì miei cari ed affezionati lettori, oggi è giornata di recensioni e voglio parlarvi di un libro che ho terminato già da qualche giorno. Un romanzo dal quale mi aspettavo molto di più e che invece mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Buona lettura!




La casa delle donne che volevano rinunciare all'amore
Karine Lambert


Editore: Sperling&Kupfer - Genere: Letteratura Rosa
Pagine: 262 - Prezzo: 17,90 € - eBook: 9,99€


Nel suo bel palazzo parigino, la Regina, affascinante ballerina in pensione, ha deciso di far entrare solo donne. Nei vari appartamenti, quindi, vivono Giuseppina, una siciliana scappata dal padre padrone, che vende antiquariato al mercato delle pulci. Simone, amante della natura che è stata lasciata da un sudamericano traditore; Rosalie (Labonté di nome e di fatto), placida maestra di yoga. Juliette, l'ultima arrivata, che cerca ancora l'amore. L'unico maschio è Jean-Pierre, un gattone vagabondo e molto molto intelligente. Grazie al quale la vita della casa prende una piega del tutto imprevista: e gli uomini (insieme all'amore), usciti dalla finestra, rientrano dalla porta. Nei personaggi di Karine Lambert, tratteggiati con charme e tenerezza, ognuna troverà un pezzetto di sé: la dignità maestosa della Regina, la sensualità romantica di Juliette, l'ombrosa passionalità di Giuseppina e la calorosa tranquillità di Rosalie; ritroverà l'amicizia tra donne, sempre in bilico tra solidarietà e competizione, ma anche maternamente protettiva e incondizionata; la passione nel lavoro, la freschezza e l'intensità dei sentimenti. E alla fine troverà anche il piacere di una conclusione piena di generosità, di speranza e di gioia.





Protagoniste di questo romanzo sono le donne, o meglio le voci di donne che si raccontano. Non c'è un prologo, un preambolo di qualsiasi tipo a spianarci la strada, facendo sì che ci ritroviamo catapultati direttamente nel racconto. Le precisazioni, se così possiamo chiamarle, troveranno spazio in un secondo momento. 
In apertura abbiamo una partenza: Carla, una delle donne che abitano la famosa casa di cui si parla nel titolo, sta partendo per l'India. Ma si sa, ad ogni partenza corrisponde un ritorno e, nello specifico, si tratta di un nuovo arrivo di nome Juliette. A questo punto è opportuno rivedere come cambia l'assetto dell'abitazione.

Siamo a Parigi. Al numero quindici del XX arrondissement sorge quella che è conosciuta da tutti come la casa delle donne che volevano rinunciare all'amore
Ora, dovete immaginarvi questo stabile come un'arnia al cui vertice c'è la Regina, di nome e di fatto e nei vari appartamenti le api sottoposte e tanto laboriose, Giuseppina, Simone e Rosalie, tutte rigorosamente femmine perché agli uomini, e quindi ai fuchi, non è concesso varcare la soglia. 
Ognuna con una propria storia, si raccontano al lettore narrandogli di come a mani vuote, o quasi, e con il cuore spezzato, siano state accolte in quel posto a braccia aperte, un posto che ha offerto loro un'esistenza diversa. 

Colei che orchestra ogni cosa è Regina. Una donna che ha una concezione molto particolare dell'amore, una per cui solo sulla scena si riesce a danzare ogni giorno la stessa coreografia con lo stesso partner senza cadere, mentre nella vita reale fare ciò, o comunque ambire a ciò, è più rischioso. Una donna per la quale tutti i giorni girano intorno al vuoto creato dalla fine della sua carriera di ballerina, intorno a quel sipario che non mostra più la scena. Nonostante queste concezioni, nonostante tutte pensino che l'unica difesa da contrapporre all'amore sia l'astinenza (pensiero alquanto discutibile a mio avviso!), nonostante in quel palazzo non siano ammessi mariti, amanti, idraulici, elettricisti, ma più in generale uomini, quella stessa Regina, sarà colei che inizierà la nuova arrivata Juliette all'arte della seduzione, colei che le insegnerà, prima di ogni cosa, quella che è la magneticità degli sguardi. 

E qui si arriva a Juliette, una donna che sente il bisogno di raccontare il suo essere stata una bambina fragile, indifesa, parcheggiata, con l'unica compagnia del silenzio, dai suoi stessi genitori nei luoghi più disparati, da quella madre inesistente e da quel padre che non si cura di lei perché troppo presi dalla loro vita di coppia. Ora, che è diventata una donna vorrebbe rallentare la corsa, non essere più un luogo di passaggio, posare le valige e risvegliarsi ogni mattina con lo stesso uomo al suo fianco. Lei vive per l'amore e sarà proprio a causa del suo arrivo che anche le altre coinquiline inizieranno a ripensare a quel sentimento così a lungo sopito. 


"L'amore", dice Juliette, "sta anche nelle piccole cose quotidiane: andare al mercato in due, cucinare a quattro mani, tutte le sere, raccontarsi la giornata." "L'amore di cui parli tu è un viaggio ostinato. Il vero amore è selvatico, non è un giardino domestico." 


Quando ho acquistato questo romanzo mi aspettavo qualcosa di fresco, di leggero, di brioso, insomma prettamente alla francese. Una lettura che affrontasse con leggerezza il tema dell'amore senza ricadere in qualcosa di banale o scontato. Insomma cercavo qualcosa di diverso. Devo ammettere che questo impatto, cercato e voluto, mi è mancato sin dall'inizio quando si viene investiti da una serie di informazioni che non si riesce a collocare nel grande puzzle generale che fa da cornice al tutto.
È vero si tratta di un romanzo corale, un romanzo in cui si sovrappongono voci di donne, nomi, storie, ma il tutto è davvero confusionario. Ho avuto difficoltà, nei vari capitoli, a ricollegare ognuna delle protagoniste al proprio vissuto. In realtà questo potrebbe essere un aspetto proprio di quel tipo di romanzo corale di cui vi ho parlato poc'anzi ma credo non sia stato strutturato nel migliore dei modi. I personaggi scivolano via sulle pagine, forse perché non c'è una vera e propria storia, un filo conduttore da poter seguire se non nel solo caso di Juliette che, nonostante tutto, non rinuncia ad inseguire l'amore nei modi più disparati.

La lettura si è poi rivelata ripetitiva e ricca di contraddizioni al punto tale da non riuscire a smuovere nulla dentro di me una volta riposto il libro sullo scaffale. Il finale, anche se prevedibile sotto molti aspetti, è una delle parti narrative che ho apprezzato molto più di altre ed è anche quello che mi ha permesso di rivalutare il romanzo nel complesso e non considerarlo una bocciatura a tutti gli effetti.

Permettetemi di spendere due paroline anche sulla copertina: ma voi le vedete quelle ragazze? A me sembrano giovani e, poiché anche l'occhio vuole la sua parte, mi aspettavo che anche le protagoniste del romanzo rientrassero, su per giù, in quella fascia d'età. Ebbene, solo Juliette è vicina ai trenta, le altre donne hanno già superato la quarantina.

In definitiva una lettura strana, particolare, che avevo cercato e inseguito ma che non ha saputo stregarmi come mi ero augurata al principio.  







25 commenti

  1. Sei incappata anche tu in uno di quei libri con copertina molto bella e storia molto inutile! Io ammetto di averlo guardato sempre con sospetto. Sospetto che tu mi hai confermato, quindi grazie!!

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    1. Prego Laura, sono sempre felice di farti da cavia!
      Portami qualche semino però :D

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  2. Mi è successa la stessa cosa con la mia ultima lettura.. ero convinta di leggere qualcosa di fresco e leggero, ma non si è rivelato esattamente così.. Peccato comunque per le aspettative deluse.. La cover mi piace molto, evidentemente queste donne non sono le stesse protagoniste della storia ;)

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    1. Ehm, Fede direi proprio di no! Chissà il perché di questa scelta poi :)

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  3. Ho questo libro sulla mensola della libreria da un po' e volevo usarlo per la Challenge, ma adesso che leggo il tuo pensiero, mi sa tanto che resterà lì un altro po'

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    1. Elisa, come sai la questione letture è molto soggettiva. Magari potresti iniziare a sfogliarlo anche perché lo capisci subito ;)

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  4. Davvero? no allora non mi farò assolutamente fare gli occhi dolci dalla cover!

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  5. Buon pomeriggio Anna! Questo romanzo non lo conoscevo proprio!!! Grazie per averlo recensito mi sembra di capire che sia una bella scatola ma vuota di contenuto, insomma la cover può ingannare, personalmente la trovo molto bella ma la storia...questa volta passo mi fido del tuo giudizio! Un abbraccio Rosa.

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    1. Ciao Rosa, ti ringrazio per la fiducia accordatami :) Hai detto bene, bella scatola ma il regalo? Un abbraccio ;)

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  6. Bene, depennato subito! peccato, la copertina è molto carina!

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  7. Ciao!!! Questo libro non mi ispira per la copertina, per la trama e sopratutto per Parigi! Ho letto comunque la tua recensione che mi ha convinta ancora di più a starne alla larga!!

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  8. Per fortuna un libro in meno da inserire nella wl!
    Grazie Anna.
    Lea

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  9. Ciao!!! Dalla trama e copertina mi ispirava, ma poi... poi è crollato tutto! Peccato, perchè sembrava interessante! :(

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    1. Jasmine, hai detto bene: 'crollato' è il termine esatto per descrivere la situazione :(

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  10. Ciao Anna!! Io ho ricevuto questo libro da Baba un annetto fa e ancora devo leggerlo, però come dici tu, dalla copertina mi aspettavo che fossero tutti personaggi sulla ventina, però effettivamente anche come titolo ha più senso che siano donne che dopo aver vissuto esperienze negative decidano di rinunciare all'amore!! Spero comunque di leggerlo presto, mi incuriosisce parecchio!

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    1. Ciao cara! Sì è vero, diciamo che quella della copertina era giusto un'osservazione per completare il quadro d'insieme. Insomma, indipendentemente dalla cover scelta, mi aspettavo proprio qualcosa di diverso per quanto riguarda la storia in sé. Spero proprio che tu lo legga in modo da poterci confrontare :)

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  11. Il semplice fatto che ci sia una Regina a cui tutte devono sottostare non mi piace, e poi una casa senza uomini...ma che tristezza!!!
    Anch'io amo le letture alla francese, ma questa lo evito eh? Bacio!

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    1. Mi dispiace dirlo ma questo è uno di quei romanzi che non consiglio!
      bacio :)

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    2. Eppure io in una casa senza uomini ogni tanto ci starei ;-)
      Eviterò questo libro.
      ciao da Lea

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  12. Perfetto, ho capito, non fa per me... peccato, lo avrei letto volentieri

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    1. Beh Baba se proprio vuoi leggilo così ne parliamo! Io cercavo altro ed è un vero peccato non averlo trovato :(

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