giovedì 23 giugno 2016

Recensione 'Il viaggio di Lea' di Guia Risari


Buongiorno miei cari lettori, eccomi pronta con una nuova recensione tutta per voi. Oggi vi parlo di un libro per ragazzi, un filone dal quale mi sono discostata già da qualche anno, ma che ho letto in pochi giorni e soprattutto con molto piacere. Questa rispolverata è merito della stessa autrice Guia Risari che mi ha omaggiata di una copia de "Il viaggio di Lea", un romanzo assolutamente da regalare alle giovani menti. Ovviamente cerco di parlarvene calandomi nei panni della me tredicenne e credo proprio che si tratti di una lettura che avrei molto apprezzato.






Il viaggio di Lea
Guia Risari


Editore: Einaudi Ragazzi - Genere: 11-13 anni
Pagine: 224 - Prezzo: 14,00
(OMAGGIO AUTORE)


Lea ha dodici anni. E’ orfana, vive col nonno nella periferia di una città. Traumatizzata dalla perdita dei genitori si chiude in un mutismo ostinato fino a quando il nonno le porta un gatto rosso, Porfirio, un animale misterioso e parlante, un po’ saggio e un po’cinico. Lea è tormentata dalle domande sulla vita, la morte, il dolore e parte assieme a Porfirio per trovare le risposte. Finisce in una bisca, conosce un vagabondo, una chiromante, un assassino poeta, una coppia di pescatori filosofi, una strana famiglia di agricoltori, una gaia becchina. Visita un campo di rieducazione e un trio di velleitari rapinatori che finiscono per cambiar mestiere. È sempre seguita da un'ombra inquietante con piedi piccoli e occhi cangianti. È la Morte che Lea riesce infine a interrogare, scoprendo il senso della vita. Sulla via di casa, Lea fa amicizia con una ragazzina, la nipotina della Morte, che desidera visitare un altro mondo, guidare un vero cavallo e giocare i suoi coetanei. Chiede quindi a Lea di stare un po’ con lei e in cambio risponderà a tutte le sue domande. Il viaggio di Lea è un romanzo di formazione, che affronta temi come la sofferenza, la morte, la paura, il mistero, ma anche l'amore, l'amicizia, la giustizia, la diversità. Nel tentativo di chiarire quello che le risulta oscuro, la protagonista impara che non esiste una risposta semplice alle grandi domande della vita. Ma nella ricerca delle risposte Lea troverà la saggezza che potrà spegnere almeno in parte la sua inquietudine.





Basse casette, cancelli arrugginiti, staccionate scrostate e campi coltivati abusivamente fanno da cornice a quello che è il mondo di Lea. Una dodicenne dai capelli color limone e gli occhi scuri e seri di un'adulta che, rimasta orfana, vive col nonno in quella zona di periferia. Proprio a causa della morte dei genitori, avvenuta qualche tempo prima rispetto all'inizio della narrazione, ha smesso di parlare, perché parlare non serve a niente, non risolve quanto avvenuto, preferendo così crogiolarsi in quello che è il suo dolore, un dolore forte ed inaccettabile che l'ha portata a non fidarsi di nessuno. Questo fino a quando nella sua vita non ha fatto capolino un gatto rosso per nulla comune; un gatto che sa leggere nella mente, parlare e sorridere; un gatto così sapiente da conoscere l'ornitologia, le arti marziali, l'aritmetica, la psicologia e la cosmologia. Porfirio è il suo nome e deriva dal latino, in quanto significa 'vermiglio', ma fa anche riferimento ad un filosofo dell'antichità che sosteneva l'uguaglianza tra uomini e animali.

Sarà proprio per combattere i fantasmi della memoria che la giovane protagonista, accompagnata dal fido animale a quattro zampe, deciderà di mettersi alla prova e l'unico modo possibile sarà quello di partire. 
Un viaggio, il suo, che le farà incontrare personaggi di vario tipo, ognuno con una propria storia, ognuno facente parte dell'universo umano. Il contatto con tutte queste figure porterà Lea ad arricchire il proprio bagaglio conoscitivo, a rispondere, almeno in parte, a tutte quelle domande che si affollano nella sua mente, ad affrontare la vita, il dolore e il significato stesso della morte in modo diverso. Ci sarà una evoluzione del personaggio che la porterà a comprendere che non tutto può essere spiegato, che tutto ciò che nasce è casuale fino ad un certo punto in quanto conta molto anche la volontà della persona di vivere, che sono proprio i cambiamenti a provocare la nascita delle emozioni, compresa la sofferenza.


"...La morte appartiene a tutto ciò che vive. Non si può farne a meno. Si può, al massimo, sospenderla... con piccoli gesti, spontanei ed eterni. Costruendo gli attimi. Vivendo come si beve dopo aver sofferto a lungo la sete. Guardando le stelle."


Un romanzo che, grazie all'ausilio di storie, è in grado di affrontare temi importanti e diversi tra loro: la morte, l'amore, la sofferenza, il dolore, la paura e l'amicizia tra esseri umani e tra uomini e animali. Un alternarsi di capitoli quasi auto conclusivi, uno stile semplice ma efficace in cui l'immaginazione, il fantastico, si fonde e diventa un tutt'uno con la realtà, con il vero. 
Il personaggio di Lea non solo è ben strutturato e caratterizzato ma funge da ponte, da legame con il lettore. Chiunque vorrebbe un'amica come lei e un gatto come Porfirio a fargli compagnia. Anche tutte le altre figure, che si muovono sulla scena, rispettano pienamente quello che è il loro ruolo. Ho particolarmente apprezzato la descrizione di quella che sarebbe la personificazione della morte: una vecchina dagli occhi cangianti e con i piedi talmente piccoli da essere l'unico segno della sua eternità. Una rappresentazione che non farebbe mai paura ad un giovane lettore a cui è rivolta l'opera.
Un romanzo che aiuta a crescere, a rispondere a quelle domande che, volente o nolente, ognuno, ad una certa età, inizia a porsi. Un romanzo rivolto alle giovani menti per aiutarle a sciogliere alcuni dubbi esistenziali con leggerezza e a maturare un proprio pensiero, ma anche agli adulti perché si compie un viaggio il cui fine ultimo è la riscoperta di se stessi, un appropriarsi di una propria verità

"...La vita di speciale ha questo: la sua irripetibilità. In ciò sta per l’appunto l’essenza della vita: inizia e finisce. Ma niente è scritto e quindi quello che conta è come si svolge una vita, per quali strade e con che effetti..."







9 commenti

  1. Ciao, ho questo romanzo donatomi dall'autrice...pensavo di leggerlo, tu mi dai un motivo in più.

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  2. Ciao Anna!
    Anche a me l'autrice lo ha inviato in versione ebook.. è sulla mia lista, ma fa piacere vedere una recensione così positiva!
    Invita alla lettura! ;)

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    1. Ciao Jasmine, sì è stata una lettura molto interessante e piacevole. Un romanzo che, se uno ha un po' di tempo, può leggere nel giro di poche ore :)

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  3. Mi fa davvero piacere leggere una recensione così positiva, questo libro sarà una delle mie prossime letture!

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  4. Che bella recensione Anna :) Anche io possiedo questo libro e vorrei tanto leggerlo perchè amo le storie per ragazzi, le trovo sempre ricche di insegnamenti e spunti di riflessione.. :)

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  5. Ecco dovrei leggerlo anch'io...ma quanti ne ho arretrati grrrr
    Avrei bisogno di dodici ore in più in un giorno! Certo dopo la tua recensione una curiosità in più ce l'ho.

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  6. Io leggo spesso libri per ragazzi, mi piace leggerli nell'intervallo tra un limbro "importante" e l'altro... questo è uno degli ultimi che ho letto e recensito.

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