mercoledì 17 febbraio 2016

Recensione 'Non succederà più' di Cosimo Scarano



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buongiorno lettori, oggi è mercoledì e, come ogni settimana, vi propongo un nuovo appuntamento con la rubrica 'Meet&Greet'. Quest'oggi conoscerete una veste della rubrica un po' diversa dal solito perché non troverete una segnalazione ma una recensione di un romanzo che ho avuto il piacere di leggere. 
Devo ammettere che sono un tantino emozionata perché vi parlo di una lettura e di un autore al quale sono legata da lunghi anni di amicizia e, in casi come questi, tale legame può avere una duplice conseguenza: se da una parte il quadro generale è ancor più completo perché oltre a leggere il romanzo se ne conosce anche l'autore, dall'altra però bisogna essere fortemente obiettivi, soprattutto per rispetto nei vostri confronti.
Per questo motivo in maniera del tutto obiettiva vado a parlarvi del romanzo in questione, un romanzo molto molto particolare. A seguire, una breve intervista all'autore. Buona lettura!







Non succederà più
Cosimo Scarano


Editore: Algra - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 128 - Prezzo: 10,00 €


Siamo davvero pronti ad affrontare tutto quello che la vita ha in serbo per noi? Come in un percorso a ostacoli, arriva per ognuno il momento di superare qualcosa di estremamente difficile, quasi impossibile. È il caso di Nico, giovanissimo ragazzo che vive in un paesino del Sud Italia. Animato da quell'incoscienza di cui solo i giovani carpiscono l'essenza, si ritrova improvvisamente faccia a faccia con le conseguenze causate dalle sue azioni quando il destino deciderà di bussare alla sua porta. Davanti alla richiesta di assumersi delle responsabilità che lo trascinerebbero nel mondo duro e caotico degli adulti, il ragazzo non trova il coraggio necessario e si rifugia in un contorto labirinto di scuse traballanti e finte soluzioni. Accuse, tragedie, fughe affannose e ritorni prevedibili; nel mezzo di un'esistenza che si frantuma in mille pezzi e non riesce più a ritrovare un motivo per ripartire, Nico sembra recuperare per un attimo la tranquillità perduta in un amore non troppo perfetto. Ma anche questa si rivela solo una breve illusione. Non gli resterà che affrontare la dura realtà e andare incontro ai fantasmi del suo passato. Mai del tutto scomparsi.





Alcuni di voi ricorderanno il romanzo in questione perché, poco prima della pausa natalizia, ho avuto il piacere di ospitarne la segnalazione proprio sul blog. In quella occasione, però, ne sapevo ben poco in quanto mi attendeva sullo scaffale dei libri da leggere.
Oggi sono pronta a parlarvene con una maggiore consapevolezza e devo ammettere che non è per nulla semplice farlo. Non che non ne sia capace, non che voglia tirarmi indietro, tutt'altro. Si tratta di un romanzo del quale, come avrete capito dalla trama riportata qui sopra, non si può svelare assolutamente nulla perché le scoperte (e ce ne saranno ed anche di sensazionali) devono essere fatte dal lettore pagina dopo pagina. Rendere noto anche un semplice passaggio della trama potrebbe rovinarvi il piacere della lettura e questa è una cosa che ho davvero apprezzato perché mi ha fatto assaporare la storia e i suoi personaggi fino in fondo. Sicuramente, se qualcuno mi avesse osservata dall'esterno avrebbe notato diverse espressioni farsi largo sul mio volto nel momento in cui ogni tessera di quel misterioso puzzle mi veniva presentata: incredulità, sgomento, rabbia, accettazione.
Inizierò col dirvi che il romanzo e la narrazione ruotano attorno ad una tematica fondamentale che è quella della scelta.
Nico, il protagonista, è un ragazzo giovanissimo, pugliese come me, che ci viene presentato in quella fase della vita in cui ognuno di noi è chiamato a prendere delle decisioni. Vivremo insieme a lui una sorta di crescita interiore che ci permetterà di mettere in luce aspetti caratteristici di tale personaggio. Nico si troverà in quel periodo a cavallo tra la fine del liceo e l'inizio dell'università, e più o meno tutti ci siamo passati. Una sorta di limbo in cui è consapevole di aver svestito i panni del ragazzo ed inizia a muovere i primi passi nel mondo degli adulti, a progettare il suo futuro e a capire che, volente o nolente, ci sono tutta una serie di responsabilità che dovrà assumersi. Dovrà fare delle scelte che riguarderanno non solo il suo essere studente, ma anche la sua vita privata, la sua storia d'amore con Giulia. E sarà proprio in questo lasso di tempo, quando non si è né carne né pesce (come si dice frequentemente dalle mie parti!) che si sentirà completamente perso perché non riuscirà a comprendere come farsi strada in questo mondo del tutto sconosciuto. Ed è in questo preciso momento, in questa situazione del tutto inaspettata che la paura di sbagliare prenderà il sopravvento, l'insicurezza lo indirizzerà verso quelle strade tanto difficili da percorrere e che metteranno in luce i lati negativi del suo carattere. Nico non è sicuramente un personaggio positivo e, se deciderete di leggere questo romanzo, capirete a cosa mi riferisco.
E allora, se da una parte il dilemma esistenziale è proprio quello di fare delle scelte, parallelamente a questa paura si insinua la difficoltà dello stesso protagonista ad affrontare le conseguenze di tali decisioni. Le scelte pesano come macigni. La fitta trama di bugie che Nico costruirà per mentire a se stesso si sovrapporrà a quella che è la realtà dei fatti. Riuscirà il giovane protagonista a raggiungere un punto di svolta o soccomberà alle sue stesse menzogne? 


"Per una volta nella vita hai l'occasione di mescolare le carte, di rimettere tutto in gioco e cominciare da capo e invece no, sei paralizzato dalla paura, sei incapace di prendere una decisione [...] si era dimostrato del tutto impreparato ad affrontare la vita vera, quella fatta di decisioni non rimandabili, di scelte radicali, per cui ci voleva non solo il coraggio, ma anche il cuore pulito per poter scegliere ciò che era meglio per tutti."


Devo ammettere che questo romanzo è stata una vera e proprio sorpresa: dalla "banalità" iniziale (passatemi il termine!), accompagnata da descrizioni di scene di vita quotidiana riguardanti il protagonista e il suo mondo, si passa in maniera del tutto repentina ad un ritmo incalzante e sempre più serrato, caratterizzato anche da una piccola componente che richiama il genere thriller.
Il lettore viene completamente trascinato in un vortice di sensazioni ed emozioni che da una parte possono sembrare del tutto inaspettati, mentre dall'altra lo rendono consapevole che un tale cambiamento, seppure brusco ed improvviso, è innegabile, quasi logico.
Al quadro iniziale di estrema semplicità si sovrappongono i primi tasselli che porteranno il lettore a costruire una propria storia che potrà a o meno collimare con quella scelta dallo scrittore. 
Attraverso una serie di parallelismi tra presente e passato, tra sogno e realtà sono stata portata a pensare in un certo modo, a crearmi un mio film mentale che, alla fine, si è rivelato del tutto sbagliato fino all'epilogo che è un vero e proprio schiaffo in faccia senza possibilità di difesa. 
Questo essere completamente fuorviata è solo uno dei tanti punti a favore del romanzo e non mi ha mai permesso di pensare che, in realtà. quello che avevo tra le mani era un esordio.
Una padronanza di linguaggio, uno stile semplice, ma d'effetto, ed una caratterizzazione quasi estremizzata del protagonista in prima battuta ed anche di tutto quello che ruota attorno a lui, mi hanno fatto molto apprezzare la lettura.
"Non succederà più" è un romanzo che fa molto riflettere e fa comprendere come la piccola distanza tra il mondo dei 'buoni' e quello dei 'cattivi' possa essere colmata con un semplice passo e che cadere nel baratro non è affatto impossibile, anzi.





INTERVISTA ALL'AUTORE


A. Innanzitutto permettimi di farti i complimenti per il tuo primo romanzo e sopratutto per aver trovato il coraggio di provarci, finalmente! La prima cosa che vorrei chiederti, così, per rompere il ghiaccio è: "Com'è nata questa passione per la scrittura e quando hai scoperto il profondo legame che c'è tra voi?"

C.  Prima di tutto permettimi di salutare tutti i tuoi lettori e di ringraziare te per il tempo e per lo spazio che mi hai dedicato. Ora, venendo alla domanda, devo ammettere che ho cominciato a scrivere da quando ne ho memoria, quindi ero davvero piccolo e, tra l'altro, scrivevo di tutto. Tuttavia è diverso il momento in cui mi sono reso conto che la scrittura, per me, rappresentava qualcos'altro. Questo è avvenuto durante gli anni universitari, nonostante abbia seguito tutt'altro indirizzo. In quel momento mi sono accorto che la scrittura rappresentava, e rappresenta, per me qualcosa di importante. Non una via di fuga ma di salvezza. Mi resi conto che quello che avevo scelto di studiare mi era diventato un tantino estraneo, per non dire del tutto.


A. Ora permettimi di chiederti una cosa davvero curiosa: "So per certo che l'edizione italiana non è la prima versione del tuo romanzo, ma ce n'è una antecedente in lingua portoghese. Vorresti raccontarci come è andata?"

C. Effettivamente la storia del mio romanzo è piuttosto contorta perché la stesura è terminato all'incirca tre anni fa, in quanto è stato scritto durante gli anni universitari. All'epoca non avrei mai sospettato che un giorno sarebbe stato pubblicato anche perché non avevo ben chiaro il mio obiettivo. L'ho scritto senza pretese, senza fare alcun tipo di progetto per il futuro e devo ammettere che, una volta terminato, l'ho colpevolmente riposto in un cassetto. Verso la fine del mio corso di studi ho deciso di fare un'esperienza di volontariato all'estero, per la precisione in Brasile. Il periodo trascorso lì ha totalmente stravolto i miei piani e la mia vita dando inizio ad un percorso inaspettato che ha ricoinvolto questo libro. Ho deciso di inviare il manoscritto a questa casa editrice portoghese perché ho pensato che da qualche parte dovevo pure cominciare. Fortunatamente loro hanno accettato e nell'estate del 2015 il romanzo è stato pubblicato in Brasile, Portogallo, Angola e Capo Verde. Magari lì sono famoso!


A. Devo ammettere che sono una lettrice molto attenta alle copertine per cui ho osservato anche la tua, che mi piace molto. Ho scoperto che si tratta proprio di un tuo scatto. "Vorresti spiegarci il perché di tale scelta e quando è stata scattata?"

C. Questa foto è stata scattata dai bastioni di Castel dell' Ovo a Napoli. Ricordo benissimo quel giorno con questo cielo grigio e cupo che si rifletteva in un mare dello stesso colore e altrettanto piatto. Ho pensato che rappresentasse in qualche modo la storia che avevo scritto ma che ancora non era diventata un romanzo. Quello stato di calma apparente del mare, almeno in superficie, era accompagnato da un senso di completa instabilità, di inquietudine, verso il fondale. Metaforicamente è quello che accade al lettore che entra gradatamente nella storia fino ad arrivare al fondo e quindi all'epilogo dove scoprirà cosa è stato celato.


A. Prima hai accennato al tuo viaggio in Brasile e a come abbia influenzato il prosieguo della tua vita compreso il tuo legame con la scrittura. "Ecco, come ha influito sul vostro rapporto, cosa ha fatto riscattare quella scintilla che pure c'era, nonostante fosse sopita?"

C. Vero, il mio viaggio in Brasile è stato un evento del tutto casuale ma, allo stesso tempo, fondamentale. Vorrei spendere qualche parola su quello che io chiamo antefatto, se me lo permetti. Ho studiato a Trento ed una mattina, nell'atrio universitario, sono stato fermato da alcuni ragazzi che proponevano diversi progetti di volontariato. Ammetto di aver ascoltato il tutto in maniera distratta; pensavo a quanto fossi in ritardo a lezione, tra l'altro tenuta dal professore a cui avevo intenzione di chiedere la tesi. Quello stesso giorno, parlando con lui, mi propose una serie di argomenti tra cui uno che prevedeva di trattare alcuni particolari aspetti dell'economia brasiliana. In quel momento ho ripensato all'incontro mattutino arrivando alla conclusione che forse quello era un segno e avrei potuto fare entrambe le cose. Parto. Il progetto prevedeva di lavorare con bambini provenienti da una favela di Recife ed è stato proprio questo interscambio con loro che mi ha aperto gli occhi. Nonostante quello che avevano passato e continuavano a passare quotidianamente, tra sparatorie, guerre tra bande, perdita dei loro cari e molto altro, loro si mostravano sempre sorridenti. Ovviamente dietro questo loro atteggiamento non c'era assolutamente incoscienza in quanto sapevano benissimo cosa accadeva fuori dalla porta di casa. In una realtà del genere io non sarei riuscito a sopravvivere ed è stato allora che mi sono detto però loro dei progetti per il futuro ce li hanno, nonostante tutto, ed io? Perché non ci sto mettendo la stessa forza, la stessa tenacia? Ecco, io sono andato da loro per dare una speranza a questi bambini ed invece sono stati loro a trasmettermi un insegnamento di vita, a permettermi di vedere tutto in un'altra ottica, a darmi quella forza che cercavo e che mi avrebbe permesso di inseguire i miei sogni, primo tra tutti la scrittura.


A. Ci tenevo molto a far conoscere questo episodio così fondamentale per la tua vita a tutti i miei lettori. Ultima domanda e poi ti lascio andare: "Che progetti hai in generale per il tuo futuro e per la tua carriera di scrittore?"

C. In generale , il mio futuro continua ad essere pieno di progetti di viaggio che mi auguro possano avverarsi: tra qualche mese dovrei partire per il sud-est asiatico e poi chissà, mi piace decidere volta per volta la mia meta. Parlando invece di libri, ho già qualcosa su cui lavoro ormai da mesi, un romanzo che tratta di un sentimento diverso dall'amore ma altrettanto forte, che indaga quei rapporti tra persone che nonostante siano quasi sempre sottaciuti, sono molto più forti di tante altre emozioni palesate alla luce del sole. Mi piaceva l'idea di indagare le connessioni nascoste, per qualche motivo misteriose, che si possono creare tra due individui, magari anche contro la loro stessa volontà. Scrivere di tutto questo mi sta portando su terreni pericolosi e instabili, non è facile, ma mi sembra che sia la strada giusta da seguire.


Sono davvero felice di sapere che un nuovo romanzo è in cantiere per cui non vedo l'ora di saperne di più anche per parlarne con tutti voi. Approfitto per ringraziarvi del vostro tempo, ammetto di essere stata davvero prolissa in questa occasione ma credo sia stata necessario. Alla prossima settimana, con un  nuovo appuntamento!








4 commenti

  1. Sembra un romanzo da leggere assolutamente. Mi piacciono un sacco i finali inattesi!Ottima recensione.
    Adoro le interviste agli autori; è come quando si guarda il dietro le quinte dei film!Aneddoto davvero interessante il fatto che questo libro è stato pubblicato prima all'estero e poi in Italia, in maniera del tutto improvvisata per giunta!
    I miei più sentiti complimenti e auguri all'autore:)

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    1. Ciao, concordo con te in tutto, soprattutto per la questione del dietro le quinte :) Se dovessi leggerlo fammi sapere cosa ne pensi!!

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  2. Grazie mille per le belle parole! :) <3

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