venerdì 15 gennaio 2016

Recensione 'La donna che amava i numeri' di Toni Jordan


Buongiorno lettori, siamo a venerdì e questo vuol dire che il weekend è ormai alle porte. Ne approfitto per lasciarvi la recensione di una lettura che mi ha fatto compagnia durante le festività natalizie e che rappresenta anche il romanzo d'esordio per la scrittrice Toni Jordan. Sto parlando de "La donna che amava i numeri" un libro che definirei ironico, brillante ed istruttivo.
A tutti voi, buona lettura!





La donna che amava i numeri
Toni Jordan


Editore: Rizzoli - Genere: Romanzo Rosa
Pagine: 280 - Prezzo: 17,50 €


Contare è il suo segreto. E la sua ossessione. Grace Lisa Vandenburg, 35 anni, di mestiere insegnante, non può fare a meno di calcolare ogni cosa: i passi necessari per coprire il tragitto da casa al suo bar preferito, i semi di papavero di cui è cosparsa la sua fetta di torta all'arancia, la lunghezza dieci centimetri esatti - della frangetta che lambisce il suo sguardo intelligente e inquieto. Perché in un mondo dove tutto, o quasi tutto, è divisibile per dieci, forse fanno un po' meno paura anche il caos e I fantasmi che si agitano dentro di lei. Almeno fino a quando una variabile impazzita non fa deragliare la sua vita: è l'incontro con Seamus Joseph O'Reilly, 19 lettere nel nome, 26 fascinose rughette d'espressione attorno agli occhi, a spazzare via in un solo, spaventoso istante, anni di meticolosa routine. Ma neppure l'uomo del destino, bello, dolce, comprensivo e dotato di un invidiabile talento per la normalità, è in grado di guarire del tutto certe sue ferite. E di sciogliere quello speciale groviglio di nevrosi, paure e sottili follie che rende Grace - e ciascuna di noi - particolarmente unica, particolarmente amabile, irresistibilmente imperfetta. L'esordio della scrittrice australiana Toni Jordan, è un inno alla gioia dell'essere noi stesse, una storia in cui tutto conta, ma soprattutto l'amore.




Contare ci dà un'identità definita [...] È questo a rendere importante ogni minuto che passa. Se non fossimo in grado di contare i giorni, le ore, le persone che abbiamo amato... niente avrebbe senso. La nostra vita non avrebbe senso. Senza i numeri, la nostra vita sarebbe approssimativa, priva di valore, imperfetta. Questa consapevolezza, questa capacità di gioire quando otteniamo qualcosa e di addolorarci quando la perdiamo, è ciò che ci rende diversi dagli animali. Contare, sommare, misurare, scandire il tempo. Ecco cosa ci rende umani.

Tutti voi avrete un numero preferito, un portafortuna, un giorno della settimana in cui non farete una determinata cosa o sarete portati a farla con più attenzione, se ad esempio si tratta di un venerdì 17, o ancora un rituale scaramantico, tipo girare due volte attorno ad una sedia, o lanciare un certo numero di pugnetti di sale alle vostre spalle, oppure una predilezione per i numeri pari piuttosto che per i dispari e viceversa. Insomma ci siamo capiti!
Ma vi siete mai posti il problema di andare oltre tutto questo ad esempio contando il numero di passi necessario per spostarvi da una stanza all'altra nella vostra abitazione o per raggiungere un luogo all'esterno, un bar tanto per fare un esempio lampante? E quanti di voi hanno l'abitudine di mangiare la propria torta preferita suddividendo il tutto in un preciso numero di bocconi? O ancora, quanti di voi hanno una tabella temporale giornaliera con quali azioni svolgere in orari prestabiliti? Vi direi di alzare la mano ma credo che nessuno di voi lo farebbe perché suppongo che, come me, non ci abbiate mai pensato. 
E se ancora non vi ho convinti, allora fermatevi un attimo e pensate a come sarebbe la vostra vita se tutto gravitasse attorno ai numeri, se noi tutti svolgessimo le nostre azioni abituali in funzione di cifre matematiche stabilite da noi stessi. A mio parere, sarebbe impossibile!
Ebbene, questo è esattamente quello che accade alla protagonista del romanzo di cui oggi vado a parlarvi, la cara Grace, una estimatrice del numero 10, come le piace definirsi. Ma andiamo con ordine.
Inizio con lo spiegarvi chi sia Grace: una donna sola, senza un uomo né un lavoro, senza una vita sociale e incapace persino a viaggiare. Tuttavia lei è sola all'apparenza, ad un occhio meno attento direi, perché a farle compagnia ci sono i suoi numeri e la foto di un inventore del passato, Nikola Tesla, una vera e propria fissazione, l'incarnazione dell'uomo dei suoi sogni, anche lui amante dei numeri. Ma Nikola è anche il suo supereroe, colui che la salva nelle circostanze più improbabili, frutto della sua immaginazione.
Grace e i suoi numeri, i numeri e Grace. Un rapporto imprescindibile, un'ossessione maniacale consolidatasi sin dalla più tenera età: contare rappresentava, per una bambina di otto anni, la possibilità di misurare le dimensioni del proprio mondo senza permettere a nessuno di poterle modificare. I numeri hanno da sempre rappresentato il suo segreto ed iniziare a contare le è servito a colmare il vuoto creato dalla mancanza affettiva da parte dei genitori. Una sorta di scudo per proteggersi dalla realtà, per misurarla e non averne paura.
Grace viene descritta come una donna consapevole di questa sua peculiarità, ma ella stessa dirà più volte, nel corso del romanzo, di non essere in grado di smettere. Se non contasse il suo mondo diventerebbe sempre troppo grande e mutevole e lei si sentirebbe sopraffatta da quello che la circonda. Questa vera e propria fissa per i numeri, però, ha preso il sopravvento sulla sua quotidianità e sulla sua esistenza, tanto da costringerla a rispettare degli step prestabiliti, dei punti fissi, degli orari che scandiscano non solo le sue giornate ma le sue settimane, i suoi mesi, i suoi anni, tanto da sapere cosa e quando indossarla, cosa mangiare e in che quantità, dove e quando andare in un posto e via di seguito. Perfino comprare la giusta quantità di cibo, per Grace, rappresenta una questione di vita o di morte ed è per questo che, in quella che all'apparenza sembrava la classica giornata di shopping, quando si accorgerà che il suo casco di banane ne ha soltanto nove e non dieci, come da suoi calcoli, si sentirà autorizzata a rubare la banana mancante dal cestino della spesa dell'uomo alle sue spalle. Un ragazzo apparentemente distratto e che farà finta di non accorgersi della cosa, almeno nell'immediato. Il suo nome è Seaumes Joseph O'Reilly, un'incognita di 19 lettere che metterà in crisi il sistema, anni di routine programmata. Dopo il primo incontro, del tutto casuale, i due inizieranno a sfiorarsi negli stessi luoghi che Grace ha sempre frequentato, trascinandoli in un vortice di passione al punto tale che la cara e dolce Grace arriverà a desiderare di smettere di contare.
Sarà per lui che la protagonista cercherà di trovare un rimedio, accettando di curarsi con l'ausilio di farmaci e psicoterapia. Ma Grace sarà pronta a tutto questo? Nonostante Seamus sembri l'uomo perfetto, colui che dimostrandosi dolce e comprensivo la accetta per quello che è, difetti fisici annessi come quei chili di troppo, riuscirà a mettersi in gioco? O sarà costretta a rinunciare all'amore per restare perennemente legata alle sue fobie? Per scoprirlo non vi resta che leggere il romanzo.

Voglio che finisca. Voglio che finisca tutto. A un tratto non lo sopporto più. Sono stufa di contare sempre.Tutti i giochetti, le regole, gli ordini, le liste, masticare il cibo 30 volte, bere una tazza di tè ogni sera prima di andare a letto. Voglio un lavoro, voglio andare al cinema, voglio avere una famiglia e voglio invitare della gente a cena, che non sia solo pollo e verdura. Voglio essere come chiunque altro.

Come vi ho anticipato all'inizio di questo articolo, "La donna che amava i numeri" rappresenta un esordio letterario e devo ammettere di essere rimasta davvero colpita dalle capacità della scrittrice, sia per quanto riguarda la storia, sia per i suoi personaggi. Un libro che ho letto in pochissimi giorni, rapita da quelli che sono gli strambi atteggiamenti della protagonista, quelle sue manie che in un certo qual modo la rendono speciale agli occhi di chi legge. E sempre all'inizio ho definito il romanzo con l'aggettivo "istruttivo" in riferimento ai parallelismi che, nel corso di tutta la storia, ci raccontano in maniera romanzata la vita di Nikola Tesla, i suoi fallimenti, le sue manie e le sue scoperte che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni.
Attraverso uno stile semplice, ironico ed auto ironico, la penna di Toni Jordan ci condurrà nei meandri più segreti della mente umana, nella fattispecie quella di Grace, una donna forte, ostinata e coraggiosa. Una donna diversa. È proprio questa la tematica regina dell'intero romanzo: la diversità e la sua accettazione. Bisogna accettarsi e accettare gli altri per quello che sono, sempre e comunque, senza farli sentire o sentirsi fuori posto o, ancora, costringerli o costringersi a diventare quello che non sono, perché in fondo ognuno di noi è la somma (da qui il titolo originale del romanzo, "Addition", e qui ci sarebbe da aprire una ulteriore parentesi circa la bizzarra traduzione in italiano, ma lascio stare!) di tutte le proprie esperienze, comprese eventuali manie. Credo proprio che in questo caso calzi a pennello la famosa citazione: "Il mondo è bello perché è vario!"






8 commenti

  1. Il romanzo che hai recensito in modo avvincente, mi incuriosisce molto. Io adoro la matematica, i numeri sono parte integrante della nostra vita. Quando il "contare" diventa patologia le cose cambiano. Concordo con te per quanto riguarda la libera traduzione in italiano del titolo originale :)

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    1. Ciao Aquila! Si tratta di una lettura che consiglio perché affronta una tematica molto particolare e, anche se romanzata, del tutto possibile. Tra l'altro anche il modo in cui viene trattata, con questo velo di auto ironia da parte della protagonista, rende il tutto più piacevole e scorrevole. Se dovessi leggerla fammi sapere cosa ne pensi :)

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  2. Sembra una lettura davvero particolare e un pò fuori dal comune.. D sicuro un libro originale ;)

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    1. Ciao Federica! Hai pienamente ragione e confesso che ho dovuto metabolizzare il tutto per poter scrivere una recensione che spiegasse la storia di Grace e questa sua peculiarità :)

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  3. Ecco uno di quei libri particolarissimi che solleticano la mia fantasia. Se a questo poi si aggiunge una recensione molto ben curata e sentita ... è praticamente la mia disfatta, quindi penso proprio che ci farò un pensierino (anche se la matematica non è il mio forte!).
    Ti avviso anche che ti ho nominata per un Link Party, di cui ti lascio l'indirizzo nel caso decidessi di partecipare:
    http://lostupendomondodeilibri.blogspot.it/2016/01/link-party-dinverno-by-lostupendo-mondo.html
    Ti lascio con l'augurio di un buon anno e di felicissime, fantastiche letture.

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    1. Ciao Rosa! Un libro davvero particolare che consiglio a tutti anche a chi ritiene che la matematica non sia il suo forte ;)
      Ti ringrazio per la nomination e andrò a dare un'occhiata sicuramente, anche per capire di cosa si tratta!
      Ricambio gli auguri e tante buone letture a te :)

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  4. Anna, complimenti, mi hai catturata con le tue parole! Io e i numeri siamo due mondi che non si incontreranno mai, il giorno e la notte, ma non credo esista qualcuno in grado di vivere senza manie. Piccole o grandi che siano tutti ne abbiamo. Io questo libro lo voglio proprio leggere, mi hai messo una gran curiosità :-)

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    1. Ciao Cuore! Ti ringrazio perché il mio intento era far trasparire quel legame che si instaura tra libro e lettore e credo di esserci riuscita. Penso che sia un romanzo che merita assolutamente di essere letto nonostante non sia tanto conosciuto! Un vortice di numeri e manie ;)

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